I segreti dell'arte giapponese della guerra

Di Thomas Cleary

Questo libro è la prima traduzione italiana degli scritti fondamentali di Yamamoto Kansuke (1501-1561) che forniscono le basi della sua "Scuola della vittoria certa", la cui filosofia precedette Il libro dei cinque anelli di Miyamoto Musashi. La scienza della guerra di Yamamoto, e in particolare lo studio delle risposte strategiche alle situazioni variabili, contiene elementi essenziali relativi all'addestramento e alle strategie utili ai guerrieri di ogni tipo.
Uomo misterioso e di umili origini, Yamamoto si distinse al servizio del grande Takeda Shingen (1521-1573). Yamamoto fu un militare di professione e fondò la cosiddetta "Scuola della vittoria certa", che formò anche il famoso Miyamoto Musashi. La sua scuola sviluppò l'arte del cogliere le situazioni vantaggiose in combattimento, affinché il guerriero potesse agire solo quando il successo era virtualmente assicurato.
Tradotto e corredato dalle preziose note di Thomas Cleary, uno dei traduttori principali della sapienza marziale dell'Asia, questo libro è fondamentale per militari, membri delle forze dell'ordine, per chi si occupa di situazioni di emergenza e anche per praticanti di arti marziali, atleti, uomini d'affari, diplomatici e politici.

• Lingua: Italiano
• Editore: Edizioni Mediterranee
• Data di uscita: 25 nov 2015
• ISBN: 9788827226674

Thomas Cleary

Thomas Cleary è uno dei più famosi ed esperti traduttori della sapienza dell'Asia. Ha conseguito un dottorato in Lingue e Civiltà dell'Asia presso l'Università di Harvard. Cleary ha tradotto L'arte della guerra, Il libro dei cinque anelli e più di 70 altri testi sulla filosofia delle arti marziali, sul buddhismo, sul taoismo e su altre religioni. Le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato i seguenti libri da lui curati: Comprendere la realtà, I:Ching taoista, L'anima del samurai, La saggezza dei samurai, Le vie dei guerrieri - i codici dei re, Bushido per principianti e Kensho - il cuore dello Zen.

Anteprima del libro

Riflessioni generali

Le fonti delle arti della guerra

In Cina le arti della guerra ebbero i natali con l’Imperatore Giallo, mentre nel nostro paese esse apparvero durante l’era delle divinità. Con l’avvento dell’era degli uomini il numero di armi aumenta, e le informazioni su di esse sono varie e diversificate. Sin dalla mia giovinezza ho dedicato tutto me stesso a questa Via. Esistono armi lunghe e armi corte, e bisogna sapere quando usare ciascun tipo. Non si può sperare di ottenere la vittoria senza questo tipo di conoscenze, perché a seconda della situazione la distanza tra te e il tuo avversario può cambiare. Per affrontare un nemico lontano si usano arco e frecce e armi da fuoco; se il nemico è a media distanza si usano la lancia e l’alabarda; contro un avversario che ti è vicino si usano le spade. Quando sei a distanza di lotta, l’arma adatta è un pugnale più corto di un piede³.

Note

L’Imperatore Giallo, un eroe della cultura cinese, è associato a varie arti taoiste comprese quelle relative alle pratiche sessuali e all’immortalità, oltre che a quelle del comando e della guerra. In un testo taoista chiamato Il maestro del deposito segreto è scritto che l’Imperatore Giallo usava in guerra il fuoco e l’acqua come armi di distruzione di massa; e il criptico manuale chiamato Il libro delle corrispondenze nascoste è tradizionalmente attribuito all’Imperatore Giallo. Nella mitologia giapponese l’archetipo principale del sovrano guerriero è chiamato il Divino guerriero dalla preziosa lancia, ma l’elevazione ideologica della cultura marziale si è storicamente sviluppata relativamente più tardi.

I maestri delle arti della guerra

I maestri delle arti della guerra insegnano i vantaggi relativi allo studio della vittoria con l’arco, la lancia, l’alabarda, la spada, il pugnale e altri strumenti offensivi, e spiegano come colpire quando è il momento di farlo e come non colpire quando non è il momento adatto.

Se ti manca l’addestramento all’utilizzo di anche una sola arma tra tutte non dovresti essere chiamato maestro di arti marziali. Questo è ancora più valido per chi è addestrato al maneggio di un’arma soltanto.

Questo perché chi sa usare solo l’arco dovrebbe essere chiamato arciere, chi usa solo la lancia lanciere, e chi sa utilizzare solo la spada dovrebbe essere chiamato spadaccino. Tutti dovrebbero essere chiamati con il nome che spetta loro.

Note

Confucio dava grande importanza all’utilizzo corretto dei termini perché essi rappresentavano una base comunemente accettata di valori sociali e una corrispondenza corretta tra nomi e realtà, concetti tipici dell’aderenza di persone e organismi ai loro ruoli designati all’interno dell’ordine sociopolitico delle