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Sadko
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E-book112 pagine56 minuti

Sadko

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Sadko è la bylina (canto epico) più conosciuta del ciclo di Novgorod. Narra la storia di un povero suonatore di gusli, che non avendo più chiamate per esibirsi alle feste dei mercanti, si recò, sconsolato, a suonare in riva al lago Il'men'. Improvvisamente, emerse lo Zar delle Acque, che, affascinato dalla melodia, gli promise una ricompensa. Sadko doveva tornare a Novgorod e scommettere con i ricchi mercanti, affermando che nel lago Il'men' c'erano pesci dalle squame d'oro. Il suonatore di gusli vinse le scommesse con l'aiuto dello Zar delle Acque, iniziò quindi a commerciare, diventando ricco e borioso. Una volta durante un banchetto Sadko si vantò addirittura di poter comprare tutti i beni della città, salvo poi ammettere di non poter competere con la Grande Novgorod. Si mise allora a commerciare all'estero con una flotta di ben trenta vascelli. Nel viaggio di ritorno però le imbarcazioni rimasero bloccate nel mare per la bonaccia. Era la punizione dello Zar delle Acque che voleva la vita di Sadko come tributo. Egli allora si calò in mare su una tavola di legno portando con sé le gusli. Si svegliò in fondo al mare, davanti allo Zar delle Acque che gli chiedeva di suonare e al suono dello strumento iniziò a ballare, cosa che causò onde e marosi per cui molte navi affondarono. Le persone in difficoltà pregarono dunque il protettore dei naviganti, San Mikola di Možajsk, di intervenire per salvarli. Egli raggiuse allora il prigioniero nel fondo del lago e gli insegnò come trattare con lo Zar delle Acque: gli disse di smettere di suonare, di tagliare le corde delle gusli, di scegliere la fanciulla chiamata Černava tra quelle che gli sarebbero state proposte come spose e di non consumare il matrimonio. Eseguite diligentemente tutte le istruzioni, Sadko si risvegliò: era a terra, libero, sulla ripida sponda del fiume Černava vicino a Novgorod. Proprio in quel momento, vide che le sue navi si stavano avvicinando lungo il fiume Volchov. In segno di gratitudine per la salvezza, il ricco mercante Sadko costruì una chiesa in onore di San Mikola di Možajsk.
LinguaItaliano
Data di uscita26 ago 2022
ISBN9791221427851
Sadko

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    Anteprima del libro

    Sadko - Elisa Cadorin

    Le trascrizioni dei canti e lo studio delle byline

    Nel XIV secolo i cronisti cominciarono ad interessarsi ai poemi epici popolari e negli annali di Mosca dell'era di Ivan Kalita apparve il nome del bogatyr’⁶ Aleksandr Popovič (nella bylina Aleša Popovič) di Rostov, che avrebbe partecipato alla battaglia di Kalka nel 1223. Analogamente gli storici dell'era di Ivan il Terribile citavano eroi epici come Jan Usmošvec, Aleksandr Popovič e Rogdai Udaloj. Nel XVII secolo si pubblicavano abbreviazioni in prosa dei poemi epici e fiabe su soggetti epici, in particolare sul bogatyr’ Il’ja Muromec. Inoltre, le scene di episodi bylinici erano trasformate in illustrazioni per lubok⁷ e riprodotte a stampa.

    La prima raccolta di byline e canzoni storiche russe con il titolo Drevnie russkie stichotvorenija fu pubblicata nel 1804. Il manoscritto originale apparteneva inizialmente a Prokofij A. Demidov⁸, un industriale siberiano, che aveva, già a partire dal 1742, commissionato al fabbro e rapsoda Kirša Danilov la trascrizione dei canti del suo repertorio. Il manoscritto passò poi a F. P. Ključarev⁹ e la raccolta venne pubblicata da A. F. Jakubovič¹⁰. Si trattava però di un’edizione incompleta con solo 26 dei 71 testi presenti nel manoscritto. Da allora tutte le ristampe della raccolta vennero intitolate Drevnie rossijskie stichotvorenija, sobrannye Kiršeju Danilovym (Antiche poesie russe raccolte da Kirša Danilov).

    Nella seconda metà del XVIII secolo gli storici V. N. Tatiščev e G. F. Miller si erano attivamente interessati ai testi delle byline e alle loro varianti. Il 1861 fu l’anno della pubblicazione della prima raccolta con i testi della tradizione bylinica del nord della Russia trascritti direttamente dalla voce dei rapsodi stessi. Si trattava dei quattro volumi dell’etnografo P. N. Rybnikov¹¹. L’anno dopo uscì la raccolta di P. V. Kireevskij¹². Le byline erano ormai al centro dell’attenzione e le spedizioni degli etnografi si intensificarono per scoprire la tradizione epica in particolare del nord della Russia dove il genere aveva continuato a diffondersi e svilupparsi nelle regioni dei laghi Onega e Ladoga, della Dvina settentrionale, del Mar Bianco e della Pečora.

    La bylina diventò oggetto di studio da due punti di vista: quello poetico e quello storico con riferimento all’evoluzione e al declino ormai evidente del genere¹³. Le varianti dei testi sono state studiate in particolare nella seconda metà del XIX da storici ed etnografi che hanno messo in luce elementi mitologici¹⁴, fiabeschi e storici. Gli sforzi erano soprattutto orientati a contrapporre la mitologia slava¹⁵ a quella classica greco-romana. Invece il metodo comparativo di A. N. Veselovskij, che studiava i prestiti riguardanti gli elementi mitologici, permise di analizzare le byline su una larga base di confronto con il patrimonio dei popoli dell’oriente e dell’occidente.

    Vsevolod F. Miller¹⁶, seguendo i metodi della scuola storica, trovò in Sadko una figura realmente esistita, cioè il mercante Sadko (Sorko o Sutko Sytnich) menzionato in alcune cronache di Novgorod, che aveva costruito una chiesa in onore dei santi Boris e Gleb. La parte finale della bylina, ovvero la discesa nel mare blu e le relative vicende, però, male si legavano alla figura reale del mercante. Miller le spiegò con l’influenza dell'epopea careliano-finlandese per cui Sadko non è altro che Väinämöinen, scaldo e saggio eroe, mentre lo Zar delle Acque che ascolta il suo canto, è Ahti, il dio del mare. Un altro rappresentante della scuola storica, A. V. Markov¹⁷, puntò sul fatto che è attestata la costruzione, su commissione del principe Mstislav-Georgij il Coraggioso nel 1113, di una chiesa in onore di Mikola di Možajsk. Su questa base, lo storico ritenne che l'epopea su Sadko fosse nata in un ambiente clericale, interpretazione accolta anche da D. S. Lichačev, che era convinto che il Satko degli annali e quello della bylina fossero la stessa persona e che il riferimento alla costruzione della chiesa fosse il motivo che aveva dato origine all’opera.

    L’analisi delle byline riguardava in particolare gli eroi e i rituali contenuti nelle vicende epiche, ma altrettanto vivace era la discussione sui supposti autori. Già nel 1871 Orest F. Miller¹⁸ scriveva che le byline non erano di origine aristocratica, ovvero non erano opera dei membri della družina, ma erano il risultato della creatività popolare¹⁹. Inoltre, sottolineava che i principi non erano i protagonisti²⁰, ma comparivano solo sullo sfondo della narrazione e poi il comportamento dei bogatyr’ nel saluto e nell’invito a mangiare si ispirava chiaramente alla tradizione contadina, così come i riferimenti alla vita quotidiana, al lavoro e l’attaccamento alla terra.

    In questa linea scriveva anche il critico democratico V. G. Belinskij²¹, che è da tutti considerato il primo significativo interprete della bylina di Sadko. Egli sottolineò prima di tutto la questione del sistema politico dell'antica Novgorod e del commercio come principale fonte della sua ricchezza: "È l'apoteosi poetica di Novgorod come

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