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Vladimir Sollogub e la provincia russa della prima metà dell’800
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E-book80 pagine1 ora

Vladimir Sollogub e la provincia russa della prima metà dell’800

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Sono passati molti anni da quando le opere di Vladimir Sollogub (1813- 1882) erano considerate alla moda, lo scrittore, conte, elegantone, brillava nei salotti di Pietroburgo, i suoi scritti, dedicati al bel mondo, erano letti da tutti. Il critico Belinskij addirittura proclamò il racconto Aptekarša (La moglie del farmacista) il migliore di tutto l’anno 1841. Poi arrivò il Tarantas una novella dedicata a un viaggio all’interno della Russia alla ricerca dello spirito del popolo, quella narodnost’ che lo scrittore si propone indagare, ma che sarà estremamente difficile da catturare. Durante questo viaggio, affrontato quindi sul tarantas, una carrozza alquanto scomoda e obsoleta che assurge nella narrazione a simbolo dell’immobilismo della Russia, il protagonista incontrerà una umanità variopinta con la quale dialogherà alla ricerca dell’identità del proprio paese.
LinguaItaliano
Data di uscita11 gen 2014
ISBN9788878534636
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    Anteprima del libro

    Vladimir Sollogub e la provincia russa della prima metà dell’800 - Marica Fasolini

    ​Bibliografia

    Introduzione

    Sono passati molti anni da quando le opere di Vladimir Sollogub (1813- 1882) erano considerate alla moda, lo scrittore, conte, elegantone, brillava nei salotti di Pietroburgo, i suoi scritti, dedicati al bel mondo, erano letti da tutti. Il critico Belinskij addirittura proclamò il racconto Aptekarša (La moglie del farmacista) il migliore di tutto l’anno 1841. Poi arrivò il Tarantas una novella dedicata a un viaggio all’interno della Russia alla ricerca dello spirito del popolo, quella narodnost’ che lo scrittore si propone di indagare, ma che sarà estremamente difficile da catturare. Durante questo viaggio, affrontato quindi sul tarantas, una carrozza alquanto scomoda e obsoleta che assurge nella narrazione a simbolo dell’immobilismo della Russia, il protagonista incontrerà una umanità variopinta con la quale dialogherà alla ricerca dell’identità del proprio paese. Il tutto condito con la tipica ostroumie (arguzia) del nostro autore che rende ancora oggi la lettura dei suoi lavori estremamente piacevole.

    Purtroppo nulla è immutabile per cui nella seconda metà degli anni quaranta la fama di Sollogub si appanna, le sue cose ormai si leggono poco, ma lui non abbandona la letteratura e si dedica a vari generi, tra cui il vaudeville, e la saggistica, per non parlare dei suoi testi che vennero musicati e cantati in tutti i salotti.

    Insomma si tratta di uno scrittore eclettico e estremamente interessante, amico di A. Puškin e di tanti altri letterati e personaggi importanti della sua epoca, testimone del suo tempo e involontario bytopisatel’ (colui che descrive la vita quotidiana)della vita cittadina e provinciale.

    In seguito analizzeremo alcuni scritti del primo periodo e proponiamo anche la traduzione, la prima in italiano, di un racconto del 1838, Sereža, storia di un giovane del belmondo tra città e campagna. Nonostante il testo sia ormai vecchio di più di centocinquanta anni conserva una rara freschezza che lo rende anche oggi godibilissimo alla lettura.

    Negli ultimi anni di vita Sollogub scrisse il suo unico romanzo, Čerez kraj (Oltre il limite) in cui il protagonista, Petr Ardarov è un nobile che mostra una personalità ormai matura e rappresenta l’evoluzione dei personaggi degli anni quaranta che erano a volte superficiali, un po’ ingenui, a modo loro spensierati, ma a noi molto cari.

    1.1 L’interessante viaggio di un Tarantas: il catalogo

    Vl. A. Sollogub (1813- 1882), nasce a Pietroburgo da una nobile famiglia di origine polacco- lituana, è imparentato con tutte le famiglie più nobili dell’epoca, tra cui i Naryškin, i Golycyn e i Gorčakov[1] e in stretto contatto con l’imperatore.

    Viene educato in casa e nel 1830 si iscrive alla prestigiosa università di Derpt, oggi Tartu in Estonia dove studia giurisprudenza. A Derpt conosce i figli di Nikolaj Karamzin e proprio a casa loro si incontra con P. Vjazemskij e V. Žukovskij. Nel 1831 Sollogub a Pavlovskoe, dove era solito trascorrere la vacanze, fa la conoscenza con Gogol’ e Puškin. Con quest’ultimo nel 1836 avrebbe dovuto persino battersi a duello per un malinteso sorto a causa di Natal’ja Nikolaevna, la moglie di Puškin. Fortunatamente il duello non ebbe luogo e i due litiganti fecero pace.

    Terminati gli studi Sollogub prese servizio al Ministero degli Affari Interni e questo gli diede la possibilità di conoscere la vasta provincia russa cosi vivacemente descritta nelle sue opere

    Intanto la sua attivita letteraria era gia iniziata: aveva esordito in poesia molto giovane e poi si era dedicato alla prosa, nel 1837 esce il suo primo racconto Dva studenta in cui si narra degli anni dell’università, sul Sovremennik (Contemporaneo), nel 1838 sul supplemento letterario della rivista Russkij Invalid (L’invalido russo)[2] con la pubblicazione del racconto Sereža[3] il racconto Istorija dvuch kaloš che apparve sugli Otecestvennye zapiski (Annali patrî) nel 1839. Esso ottenne un enorme successo e Sollogub continuo sulla scorta del racconto mondano. Del 1841 è la novella Aptekarša (La moglie del farmacista)[4] anch’essa dedicata all’amore provinciale tra una giovane di origine tedesca e un ufficiale.[5]

    All’inizio degli anni ‘40 Sollogub era sicuramente uno degli scrittori più alla moda della capitale[6]. Nel 1845 esce, riccamente e felicemente illustrata dal principe Grigorij Gagarin la novella Tarantas, per molti critici la sua opera meglio riuscita. Questa fu però il suo canto del cigno, infatti dopo il Tarantas[7] la sua fama letteraria cominciò ad appannarsi, i suoi temi non riuscivano più a stare al passo coi tempi e il pubblico che lo aveva tanto amato lo abbandonò.

    Ma l’attivita di Sollogub non si fermò, egli continuo a scrivere, soprattutto vaudevilles, opere teatrali e testi per romanze alla moda.

    Scrisse anche un romanzo Čerez kraj (Oltre il limite) uscito postumo sulla rivista Nov’ (Terra Vergine) nel 1885 e da allora mai più ripubblicato.[8]

    Dopo la morte della moglie avvenuta nel 1878 lo scrittore sposò una donna molto più giovane di lui, Varvara Konstantinovna Arkudinskaja. La donna era di modeste origini, fatto non era facilmente tollerato nell’alta società tanto frequentata da Sollogub e forse fu anche per questo che lo scrittore negli ultimi anni di vita preferiva passare più tempo all’estero che in patria.

    Vladimir Aleksandrovič morì nel 1882 a Amburgo. Oltre ai romanzi è noto per le sue memorie nelle quali vi sono importanti testimonianze su Puškin, Lermontov e Gogol’ e in genere sull’alta società dell’epoca.

    1.2 Sollogub e la critica

    La fortuna letteraria di Vladimir Aleksandrovič Sollogub’ visse momenti alterni. Egli fu ora esaltato ora aspramente criticato, per essere poi definitivamente gettato in un limbo dal quale è emerso solo saltuariamente.

    "Charakterny primečanija Lemke k redaktirovannomu im sobraniju sočinenij Dobroljubova k stat’e o grafe Sollogube.

    - Esli možno skazat’, čto Belinskij svoim razborom Tarantasa Solloguba uložil ego v mogilu zabvenija, to budet spravedlivo sčitat’ , čto Dobroljubov nakryl ego tjaželoj plitoj"[9].

    Secondo Belinskij Tarantas è un lavoroUmnyj, darovityj i čto vsego važnoe del’noj[10]. E come annota Nemzer Del’noj značit v častnosti neobchodimym v dannyj moment, stavšej orudiem v bor’be.[11]

    Dobroljubov nella recensione all’edizione delle opere di Sollogub uscita a San Pietroburgo nel 1855- 56[12], distrugge metodicamente l’opera

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