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Prevenzione e lotta ai tumori
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E-book276 pagine3 ore

Prevenzione e lotta ai tumori

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Ogni occasione per condurre un buon stile di vita, se viene lasciata, è persa e non è più recuperabile. L’orologio del tempo non fa sconti a nessuno. Prima accade e più è facile mantenere un buon stile di vita per sempre. Se lo stile di vita è buono fin da bambino, i benefici si mantengono anche nell’età adulta. Prima si applicano i consigli riportati nel libro, prima si inizia ad allungare la vita e a stare meglio. Le malattie geneticamente trasmesse influiscono per il 30% nella loro comparsa. Mentre i vantaggi di un buon stile di vita influiscono per migliorare del 70%. Ogni 18 secondi una persona perde la vita a causa del tumore al polmone. Bisogna prevenire finché si è in tempo, soprattutto se vi sono casi in famiglia o genetici.
LinguaItaliano
Data di uscita30 lug 2022
ISBN9791221393330
Prevenzione e lotta ai tumori

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    Anteprima del libro

    Prevenzione e lotta ai tumori - Umberto Vitali

    INTRODUZIONE

    Sono completamente d’accordo con la Prof. Stefania Gori, già presidente della fondazione AIOM, nel ritenere che un giusto stile di vita e gli esami di screening sono fondamentali per la prevenzione dei tumori. Con queste premesse in Italia si potrebbero prevenire centocinquanta mila nuovi casi di tumore all’anno.

    Le nuove statistiche riportano che i nuovi casi di tumore/anno sono in aumento. Nel 2020 ci sono stati 277mila nuovi casi di tumore maligno.

    Lo stile di vita sbagliato è causa di circa 65mila decessi per tumore ogni anno.

    Bisogna incrementare la prevenzione dei tumori con l’aumento della cultura per uno stile di vita ottimale e per sottoporsi agli esami di screening.

    In questo libro ci occuperemo solo di prevenzione e quindi lotta ai tumori. Per la terapia vi sono ottimi reparti di oncolologia, che grazie alla ricerca ottengono sempre più risultati positivi.

    Il contenuto di questo libro non sostituisce la necessità di consultare il proprio medico curante in caso di bisogno.

    Purtroppo nel campo della prevenzione dei tumori non ci sono molti studi dotati di evidenza scientifica. Pertanto il contenuto del libro va tenuto presente per stimolare a ricercare conferme, che arriveranno negli anni futuri. Purtroppo noi abbiamo bisogno di suggerimenti attuali e non c’è molto tempo da perdere soprattutto da parte dei più attempati.

    In copertina una interpretazione di un quadro del Cagnacci eseguita dal sottoscritto. Da un profondo nero e da una vecchia fiasca con la paglia sfilacciata e dal collo rotto fuoriescono fiori e speranza di vita.

    Il libro è dedicato a quanti credono nella cultura medica e generale e vogliono pervenire eventuali tumori, in particolare a chi ha predisposizione genetica o di tipo familiare.

    1. LA PREVENZIONE PRIMARIA CON LO STILE DI VITA

    Fumo, droga, alcol, obesità, alimentazione scorretta, mancanza di attività fisica, diabete, eccesso di colesterolo, troppi zuccheri, troppa carne, troppo sale, alimenti industriali, manipolati con conservanti, addensanti, inquinamento dell’aria dalle polveri sottili e dai gas tossici, inquinamento dell’acqua con pfos, pesticidi, conservanti, confezioni con plastica-ftalati a contatto con il cibo, ecc... sono i principali amici dei tumori. Ogni errore della nostra vita, che sia voluto o sconosciuto rimane nella memoria del nostro Dna offeso, pronto a riemergere alterato, prima o poi, se non ci si pone rimedio o non si cerca di prevenire.

    Ogni occasione per condurre un buon stile di vita, se viene lasciata, è persa e non è più recuperabile. L’orologio del tempo non fa sconti a nessuno. Prima accade e più è facile mantenere un buon stile di vita per sempre. Se lo stile di vita è buono fin dalla gravidanza materna e da bambino, i benefici si mantengono anche nell’età adulta trasmettendo nel Dna familiare.

    Prima si inizia, più si allunga la vita e il vivere bene.

    Il periodo migliore per fare prevenzione è dalla gravidanza e nei primi 40 anni di vita, PERCHÉ è dopo i venti anni di età che il patrimonio genetico cellulare può iniziare ad alterarsi, inibendo la predisposizione genetica allo sviluppo di un tumore, che può essere bloccato da un buon stile di vita per moltissimi anni, aiutati anche da una buona difesa immunitaria, che attacca e distrugge le cellule anomale.

    Le malattie geneticamente predisposte influiscono per il 30% circa nella comparsa di malattie. Mentre i vantaggi di un buon stile di vita influiscono per migliorare del 70%. In questi anni di Covid gli screening preventivi sono in calo, a causa della limitazione degli accessi ospedalieri a causa della pandemia, con il rischio di ritrovarsi in Europa con un milione di tumori non diagnosticati per tempo.

    Ormai è stato dimostrato che condurre un buon stile di vita allunga i telomeri non in modo abnorme, ma determinato, regolando il giusto rinnovamento del Dna e quindi della durata giusta della vita della cellula.

    Invece le cellule tumorali non vanno incontro alla morte, PERCHÉ si replicano a velocità abnorme. ciò avviene a causa di un enzima, la telomerasi, che è presente nelle cellule tumorali e agisce allungando i telomeri, che così non fanno morire le cellule. Così crescendo a dismisura devastano l’organismo fino a farlo morire. Pensate che un tumore di un millimetro cubo già contiene un milione di cellule tumorali.

    Anche ciò che è nocivo alle cellule umane, provoca una alterazione del telomero che si allunga eccessivamente, fino a determinare cellule che possono riprodursi indefinitamente e in numero eccessivo, come se fossero impazzite. Per esempio un eccesso di nitriti e i nitrati, utilizzati per conservare carni ed insaccati si trasformano in nitrosamine nello stomaco e potenzialmente sono cancerogene per stomaco ed esofago.

    Ogni 18 secondi una persona perde la vita a causa del tumore al polmone, anche PERCHÉ viene scoperto in stadio avanzato, a meno che si esegua per tempo una TAC A SPIRALE. Per questo motivo a Tokio e a San Francisco è vietato fumare anche all’aperto nei luoghi pubblici e alla guida auto. Cosa aspetta l’Europa e l’Italia a proibire il fumo anche all’aperto? A Milano e in alcuni paesi del Veneto hanno iniziato proibendo in: fermate dei mezzi pubblici, fuori dalle scuole, in coda nei negozi, in parchi, aree cani, parchi giochi dedicati ai bambini, cimiteri, strutture sportive (come all’interno dello stadio), nei chioschi dei bar all’aperto, vicino a bambini, vicino a donne in gravidanza. Sai quanti tumori in meno... il fumo passivo aumenta del 25% il rischio di tumore al polmone e di malattie cardiache in chi non fuma. Secondo l'OMS sono 600mila morti/anno fra i non fumatori ma passivi.

    Fra l’altro diminuirebbe l’inquinamento dell’aria, ridurrebbe nubifragi e riscaldamento atmosferico, che è dovuto anche alla desertificazione delle campagne con meno alberi.

    2. INVECCHIAMENTO E PREDISPOSIZIONE AI TUMORI

    Se pensiamo che il 64% dei 365mila nuovi casi di tumore ogni anno in Italia avviene in persone sopra i 65 anni. Viene spontaneo considerare il tumore una malattia prevalente dell’anziano.

    Presumibilmente ciò accade per l’accumulo di fattori predisponenti i tumori, che causano alterazioni dei geni, dette mutazioni, le quali accumulandosi alterano i meccanismi di controllo e regolazione della riproduzione cellulare, con lo sviluppo incontrollato di cellule tumorali. Inoltre avviene una ridotta capacità di difesa immunitaria e di riparazione cellulare. Se il danno del Dna cellulare è importante, avviene la morte della cellula. Se l’alterazione del Dna è di minore entità, la cellula mutata può sopravvivere, originando un tumore, soprattutto se sono inibiti i geni soppressori di tumori, che di solito entrano in campo per eliminare la crescita cellulare abnorme.

    Nei primi trent’anni di vita vi é qualche decina di casi di tumore ogni 100mila giovani, dai trentacinque anni di età vi sono 100 casi su 100mila, dopo i 60 anni più di mille casi per 100mila persone/anno.

    Quindi prima e, a maggior ragione, dopo i 60 anni bisogna fare prevenzione con esami ed indagini precoci, ponendo attenzione allo stile di vita (attività fisica, assenza di fumo e di inquinamento atmosferico, vivere in zone senza traffico veicolare, in collina almeno trecento metri o montagna o al mare, riduzione di grassi saturi soprattutto animali, di proteine animali, alcol, zuccheri-carboidrati, ecc... ). Lo stile di vita quanto è migliore e più precocemente iniziato, più si riduce la predisposizione alla formazione di tumore nel tempo ed in tarda età e viceversa.

    3. CONDIZIONI FAVORENTI I TUMORI

    L’INFIAMMAZIONE: un organismo che si trova in condizione di infiammazione cronica predispone al tumore. è causata da alimentazione scorretta, sedentarietà, obesità, fumo, alcol, droga, inquinamento dell’ambiente, malattie infettive, allergie non riconosciute, intolleranze alimentari (glutine, lattosio, ecc... ),glicemia (oltre i valori accettabili: 94mg/dl), colesterolo cattivo LDL oltre I valori accettabili per l’età (70mg/dl), uricemia (oltre i valori normali: 5,7 mg/dl), carenza di enzimi intestinali, flora intestinale alterata, ecc...

    L'infiammazione è un fenomeno utile e benefico per riparare e migliorare l’organismo, se lieve e transitorio, che va aiutato con un buon stile di vita e una dieta adeguata solamente, senza ricorrere subito a farmaci o integratori (tachipirina, ecc... , che spesso sono tossici per fegato, reni, ecc... ).

    Quando l’infiammazione è acuta o cronica, bisogna fare un esame di coscienza e capire dove si sbaglia, consultando anche il proprio medico e considerando casi di malattie negli ascendenti in famiglia: diabete, allergie, tumori, infarto, Alzheimer, malattie legate alla professione, ecc... , cioè allestendo una PREVENZIONE.

    L’infiammazione acuta o cronica indebolisce anche la risposta immunologica di difesa personale e quella medica della terapia antitumorale, che attualmente si basa anche sulla somministrazione di anticorpi contro i recettori delle cellule tumorali.

    In un articolo pubblicato sulla rivista Cell è riportato che la somministrazione di un classico antinfiammatori come l’acido acetilsalicilico (aspirina) favorisce l’inibizione dell’infiammazione, permettendo anche di far agire meglio la terapia immunologica contro il tumore. Un altro studio riporta che l’utilizzo di antiinfiammatori non steroidei ( derivati di ibuprofene, diclofenac, ecc... ) per 4 giorni la settimana per più di 4 anni è correlato a rischio minore del 42% di sviluppo del cancro del colon retto, soprattutto per gli uomini, i bevitori, gli obesi, fra i 60 e i 69 anni, ecc...

    A questo punto viene da chiedersi se, l’aspirinetta somministrata di solito come antiaggregante per la prevenzione dell’infarto cardiaco, agisce anche come antinfiammatorio e aiuti le difese immunitarie e i linfociti soppressori in dote all’organismo, quindi la distruzione di cellule tumorali, che a quanto pare possono essere presenti, ma clinicamente silenti, anche in soggetti ancora sani o non diagnosticati. Recenti scoperte da parte di: Università statale Milano, Istituto Europeo di Oncologia e Istituto Nazionale Antitumori di Milano sostengono che gli antiinfiammatori non steroidei (fans: ibuprofene, naprossene, ecc... ) riducono il rischio dei tumori con azione di prevenzione: fumatori, tumore al seno, ecc... . Ora bisogna trovare la componente attiva di questa azione, eliminando quella nociva: gastrite, emorragia, bruciore di stomaco, sofferenza renale, ecc... che possono comparire a lungo andare).

    Anche l’esercizio fisico svolto regolarmente ogni giorno senza esagerare e l’assunzione di enzimi (contenuti in alimenti-frutta-verdura o come integratori: enzimi proteolitici come bromelina (ananas), papaina (papaia), tripsina (fornita da una buona flora intestinale e inibita dal mangiare troppo: legumi, soia, patate, rutina (arance, pompelmi, limoni, carboidrati, ecc... ) svolgono in sinergia un’azione antinfimmatoria, quindi preventive antitumorale e anche terapeutica.

    La frutta e verdura contengono enzimi digestivi e l’ideale sarebbe mangiarla prima del pasto per favorire una buona digestione: ananas, fragole, kiwi, papaya, melone, mango, fichi, broccoli, insalata verde, finocchio, carota, cipolla, zucchine, cetriolo, pomodoro, peperone, semi germogliati, cibi fermentati (kefir, miso, tofu, tamari, prugne umeboshi, zenzero, miele biologico, noci, pistacchi, mandorle, ecc...

    L’ECCESSO DI ACIDOSI METABOLICA causa un pH del sangue e dell’organismo tendenzialmente a livelli più bassi rispetto ai valori medi. Gli alimenti acificanti sono: vino, birra, alcolici, zucchero, farine raffinate, grassi saturi (animali-formaggi), caffè, cioccolato, ecc... Più è acido un tessuto umano, meno ossigeno contiene, con diminuita capacità di funzionare e di riparare le cellule danneggiate. L’acidosi lattica muscolare da sforzo fisico, quando è esagerato, arreca sensazione di fatica e stanchezza. Vi è una teoria, non comprovata da evidenza scientifica, che consiglia di assumere un cucchiaino raso di antiacidi tradizionali (bicarbonato di sodio, carbonato di calcio, carbonato di magnesio, fosfato bisodico, bicarbonato di potassio, solfato di zinco, ecc... ) la sera per alcalinizzare l’organismo, controllando che l’urina non scenda sotto il pH di 6,5. Ai posteri l’ardua sentenza. Mal che vada si riduce l’acidità gastrica e si scioglieranno i calcoli renali. In ogni caso vale la regola di consultare il proprio medico di fiducia.

    L’ECCESSO DI GRASSI SATURI ANIMALI E VEGETALI NELLA DIETA. Nel 2016 il gruppo di studio di oncologi di Olivier Feron scoprì che le cellule in microambiente di acidosi all’interno dei tumori non utilizzano il glucosio per fornire energia per moltiplicarsi, ma i lipidi. Nel 2020 dimostrò anche che queste cellule sono così aggressive da dare metastasi. In seguito riscontrò che un grasso non saturo come il fosfolipide DHA omega 3, accumulandosi dentro le cellule tumorali, fa implodere le cellule tumorali, mediante un processo denominato ferroptosi, che le distrugge per ossidazione. Gli omega 3 presenti nel pesce e nelle alghe sono i più efficaci. Anche questo studio non ha ancora evidenza scientifica. Gli omega 3 sono carenti in chi non mangia pesce o non utilizza olio di lino, ecc... Probabilmente è consigliabile mangiare pesce tre volte alla settimana o fare integrazione con omega 3 nel caso si sia allergici al pesce o intolleranti. Inoltre in questi casi di dieta con eccesso di grassi animali (formaggi, insaccati, carne di suino, ecc... ) bisogna consultare il proprio medico per sapere se è il caso di sottoporsi ad un periodo di terapia con statine chimiche o vegetali (riso rosso fermentato) per il colesterolo elevato, spesso dovuto all’eccesso di grassi saturi nell’alimentazione o per fattori genetici o famigliari. Una volta ottenuto un calo del colesterolo cattivo (preferibile inferiore a 70 mg/dl), si può cambiare dieta con meno grassi animali, assumere statine in modo ridotto per dosaggio o a giorni alternati, o aumentando l’attività fisica. QUESTI QUATTRO FATTORI: ERRORI DIETETICI, AMBIENTALI, più ACIDITA’, più INFIAMMAZIONE, soprattutto a livello intestinale, causano l’inizio di una guerra fra organismo e mondo esterno. Antibiotici, pesticidi, intolleranze, allergie, virus, stress, ecc... danneggiano la barriera della mucosa di: bocca, esofago, stomaco, intestino tenue, colon-retto fino a poter sovvertire il Dna cellulare. Bisogna proteggere la nostra mucosa intestinale o BARRIERA INTESTINALE con una alimentazione corretta ed eventualmente al bisogno con: antiacidi, protettori della integrita’ delle pareti, fermenti intestinali, digiuni, che ci aiutano a limitare i danni e a dare il tempo di rigenerare le nostre pareti della mucosa.

    Il nostro microbiota intestinale è formato da 4 milioni di germi benefici, 40mila batteri di diverse specie. In tutto pesa 2.600 grammi circa. Produce ed elabora: ormoni, anticorpi, proteine, enzimi digestivi, neurotrasmettitori, ecc... tanto che è stato denominato secondo cervello.

    L‘infiammazione intestinale causa il colon irritabile e altre malattie croniche intestinali, fino al tumore, pertanto occorre proteggerci per brevi periodi dall’acidita’ in caso di reflusso gastroesofageo, gastrite, enterite, con: dieta, antiacidi, inibitori di pompa, ecc... solo dopo parere medico. L’integrazione (soprattutto la sera per la rigenerazione dei tessuti) con i giusti fermenti intestinali, l’utilizzo di sostanze atossiche che si distendono a proteggere le pareti (polimetilsilossano), l’impiego di fitoterapia (Noni) e di colostro bovino (ricco di immunoglobuline e lattoferrina, ritenuta utile anche contro il coronavirus), cenare prima delle 19,30 e non superare le giuste quantità, ci potranno aiutare a combattere le nostre battaglie, per evitare i danni derivanti dai cattivi stili di vita e da infezioni virali.

    LA GLICEMIA ABNORME (CON VALORI DI GLICEMIA A DIGIUNO FRA 94 e 119 mg/dl (CONSIDERATA DA MOLTI MEDICI CONDIZIONE DI PREDIABETE) O MAGGIORE di 120 (DIABETE), con l’EMOGLOBINA GLICOSILATA FRA 5,7-6,4% O DOPO PROVA DI CARICO DI GLUCOSIO FRA 140-199mg/dl) FAVORISCE LO SVILUPPO DI CANCEROGENESI SOPRATTUTTO A LIVELLO DEL PANCREAS, secondo una metanalisi pubblicata sul BMJ 2015 Jan 2,349;g7371 Pubmed. Il che spiegherebbe PERCHÉ i casi di tumore del pancreas sono in netto aumento e non solo.

    PERTANTO OGNI AUMENTO DI 10mg/dl DELLA GLICEMIA A DIGIUNO E SOPRATTUTTO FRA GLI ANZIANI NEGLI ANNI SIA ASSOCIATO A UN AUMENTO DEL 14% DEL TASSO DI TUMORE DI PANCREAS. In caso di valori di glicemia a rischio si può assumere la metformina o aumentare l’attività fisica e ridurre il consumo di zucchero o di farine non integrali secondo parere medico.

    DI QUI L’IMPORTANZA DI: 1) DIAGNOSI PRECOCE DI PREDIABETE; 2) CAMBIARE LO STILE DI VITA CON ELIMINAZIONE DELLO ZUCCHERO E MAGGIORE attività FISICA GIORNALIERA; 3) LA GLICEMIA A DIGIUNO CHE AUMENTA DA UN ANNO ALL’ALTRO è UN SEGNO DI ALLARME; 4) EVITARE DI CENARE TARDI E DI CONSUMARE DOLCI LA SERA.

    QUESTA è LA STRATEGIA PER RIDURRE L’AUMENTO DEL TUMORE DEL PANCREAS E DI ALTRI TUMORI. Il meccanismo più importante di questa predisposizione ad un tumore è che l'eccesso di carboidrati determina l’aumento nell’organismo di un fattore di crescita che si chiama IGF1 (dosabile nel sangue).

    LA NEOFORMAZIONE DI VASI SANGUIGNI NEL TUMORE per fornire nutrimento e ossigenazione al tessuto tumorale, detta angiogenesi. La neoformazione di vasi aumenta quindi la permeabilità vascolare e l’apporto di sostanze utili alla crescita del tumore. Si sta studiando come ridurre la nuova formazione di vasi, che lo nutrono. Questo fenomeno è inibito in modo naturale da alimenti contenenti la quercetina, contenuta in alcuni alimenti: cipolla, mele, uva, frutti di bosco, broccoli, ciliegie, tè verde, capperi, ecc... ). La carenza nella dieta di questi prodotti è un fattore negativo.

    TUMORI E L’EPIGENETICA: è la scienza che si occupa dell’influenza dell’ambiente e dello stile di vita che influenza modificazioni di gruppi chimici (metili e acetili) che possono alterare l’espressione del Dna dei geni, fino a provocare proliferazione tumorale. Praticamente questi gruppi chimici possono agire come interruttori per spegnere la replicazione delle cellule tumorali. Per esempio una proteina HDAC4 con la vecchiaia regola il processo di eliminazione di una cellula alterata o di protezione di una cellula che funziona bene. Altre ricerche si basano su microRna che possono funzionare da interruttori della vita o della morte di una cellula tumorale. Quindi una specie di vaccino mRna può indurre la protezione dai tumori. Ricorda la strada intrapresa dal vaccino anticovid 19. Stiamo aspettando evidenze scientifiche.

    TUMORI E BATTERI: in ogni tipo di cancro sono presenti batteri: più del 60% dei tumori al seno, al pancreas, alle ossa, ecc... risultano positivi ai test per Dna batterico, ognuno con il suo batterio o microbioma. Questi studi dimostrano che i batteri formano un microambiente tumorale, fin dentro: gli organi colpiti, le cellule tumorali, le cellule immunitarie, il microbioma intestinale e apparati. Per esempio chi soffre di gengiviti, infezioni dentali, carie, tonsilliti, ecc... è più a rischio di sviluppare un tumore, in particolare dell’esofago. L’ipotesi è che i batteri migrano nel sangue e si localizzano in altri organi.

    Nel caso dell’intestino è importante tenerlo presente al fine di trovare una via per allestire una prevenzione con ceppi di probiotici (fermenti intestinali) utili. Nel caso del tumore allo stomaco si può trovare il batterio Helycobacter Pilori, che predispone al tumore dello stomaco. Per l’intestino sono stati riscontrati due ceppi batterici antitumorali: faecalibaculum rodentium PB1 e Holdemanella biformis, che bloccano la proliferazione delle cellule tumorali. Questi batteri producono butirrato (acido butirrico), che controllano l’acetilazione delle proteine, proteggendo l’intestino. Sulla rivista Nature Medicine è riportato che un batterio Akkermansia Muciniphila è utile nel rafforzare l’immunoterapia del tumore del polmone. Molte ricerche stanno lavorando in questo senso.

    TUMORI E PARASSITI. La letteratura riporta che alcuni tumori sono collegabili alla presenza di un parassita nell’organismo. Un tipo di tumore al seno presenta nel 93% dei casi la presenza di un parassita: Trichiuris Trichiura. Il Clonorchis Sinensis, l’Opistorchis Viverrini sono associati a tumori del fegato. Lo Schistosoma Haematobium si collega al tumore della vescica. Pertanto la presenza di parassiti e loro uova vanno sempre esclusi

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