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Mass Media. Dalle origini ai tempi del “confinamento”
Mass Media. Dalle origini ai tempi del “confinamento”
Mass Media. Dalle origini ai tempi del “confinamento”
E-book196 pagine2 ore

Mass Media. Dalle origini ai tempi del “confinamento”

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Mass media, dalle origini ai tempi del “confinamento”, di Alessandra Trotta, è un testo argomentativo di notevole interesse, volto ad esporre le caratteristiche dei mass media e a conoscere gli effetti che questi hanno sulla società di massa. Fin dai tempi antichi si è creata l’esigenza di comunicare e di condividere con gli altri esseri umani. Attraverso i secoli, e le varie innovazioni, l’uomo ha avuto modo di sviluppare le proprie concezioni basate sull’analisi scientifica e quindi elaborare nuovi strumenti di condivisione come: elettricità, libri, giornali, e poi, successivamente, il cinema, la radio, la televisione per giungere in epoca moderna con l’arrivo degli elaboratori elettronici, gli antenati del nostri computer, e la telefonia cellulare. La connessione tra l’informatica e la telecomunicazione ha impresso una svolta decisiva alla creazione dei nuovi media. Internet ha decisamente trasformato il mondo della comunicazione creando effetti sulla società, rivestendo il ruolo fondamentale come informatore, intrattenitore e di conseguenza avente la funzione di influenzare l’utente nelle sue scelte. 
L’analisi di Alessandra Trotta giunge fino ai giorni nostri, pandemici e confusi, in cui l’informazione spesso si è rivelata inefficiente e poco attinente alla realtà del momento; il suo elaborato, chiaro e lineare, esposto in modo accurato e dettagliato, è il frutto di un’assidua ricerca coadiuvata da immagini di repertorio.

Alessandra Trotta è nata a Roma ed è giornalista e scrittrice, iscritta all’Albo. Nel 2003 inizia la sua collaborazione con alcune trasmissioni radiofoniche di successo, all’interno del palinsesto di Radio1 Rai, come “Io, Tu, Noi, la Famiglia”, alla quale lavora per due edizioni, ed “Europa Risponde”. Nel gennaio del 2004 scrive i testi per due edizioni della trasmissione “Capitan Cook” e tra il 2004 e il 2005 coordina la trasmissione “Italia che va”. Attualmente collabora a progetti nel palinsesto Rai. Nel 2017 pubblica un libro di poesie dal titolo “Un amore di poesia”, edito da Europa Edizioni. Nel 2018 pubblica un romanzo noir thriller “Personaggi alla ricerca della pistola fumante”, edito da Gruppo Albatros. Nel 2019 pubblica un romanzo fantasy “La vera dimenticanza”, edito da Gruppo Albatros. Nel gennaio 2021 pubblica con il Gruppo Albatros “Donne in… e dentro la storia”. È al suo quinto libro infatti con il Gruppo Albatros pubblica “Mass media dalle origini ai tempi del “confinamento””.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2022
ISBN9788830664425
Mass Media. Dalle origini ai tempi del “confinamento”

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    Mass Media. Dalle origini ai tempi del “confinamento” - Alessandra Trotta

    cover01.jpg

    Alessandra Trotta

    MASS MEDIA

    dalle origini ai tempi del confinamento

    © 2022 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-5790-8

    I edizione aprile 2022

    Finito di stampare nel mese di aprile 2022

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    MASS MEDIA

    dalle origini ai tempi del confinamento

    A mia zia Lina, mio padre Antonio e mio fratello Andrea.

    I media sono il modo più abile

    per mantenere la gente passiva ed obbediente

    Mass Media

    La locuzione mezzo di comunicazione di massa fu coniata insieme all’espressione "comunicazione di massa" nella prima metà del xx secolo in ambito anglosassone.

    Secondo la definizione di McQuail i "mezzi di comunicazione di massa" in inglese mass media, sono mezzi progettati per mettere in atto forme di comunicazione "aperte, a distanza, con tante persone in un breve lasso di tempo".

    Per più di quattro secoli l’unico vero medium di massa è stata la parola stampata, grazie all’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg nel 1456.

    Agli inizi del xix secolo lo sviluppo delle ferrovie, insieme ai progressi nella distribuzione delle reti elettriche, crearono le condizioni per la nascita del secondo mezzo di comunicazione di massa, un vero e proprio salto qualitativo nel mondo delle comunicazioni: il telegrafo.

    Ricevitore¹ di Marconi a coherer

    A ciò seguirono con un crescendo sempre più rapido il telefono²:

    Four female students huddled around telephone,

    Arlington State College

    la radio³:

    e la televisione⁴:

    La nascita e l’apertura in senso commerciale delle reti telematiche, in particolare l’avvento di Internet, costituiscono al momento la tappa più recente di questo percorso. Ci si riferisce ai dispositivi basati sulle nuove tecnologie di comunicazione in rete con l’espressione nuovi media.

    Mass media (pronuncia inglese è una locuzione mutuata dalla lingua inglese, come unione di mass (in italiano massa), con media, plurale di medium, di origine latina (traducibile con mezzo di comunicazione.

    Al giorno d’oggi non possiamo sfuggire ai media, perché essi coinvolgono ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

    .In un mondo sempre più interconnesso, ogni persona conosce per lo più in modo indiretto, perché l’ambiente reale è troppo complesso per consentire una conoscenza diretta.

    Prima dell’invenzione della stampa lo sviluppo dei media è stato piuttosto lento in quanto i libri, molto costosi, erano destinati ai pochi che sapessero leggere.

    Con la rivoluzione industriale e la successiva invenzione delle rotative e della carta economica, le notizie, prodotte più facilmente, iniziarono a trasmettersi più velocemente. La prima invenzione fu il telegrafo, cui seguirono il telefono e il cinema.

    Nel Novecento (il secolo delle masse) i media di massa sono entrati nelle case di tutti: prima la radio, poi la televisione e infine Internet.

    Diffusione stampa⁵ e Internet

    I media cambiano le abitudini quotidiane di un numero sempre maggiore di persone.

    Divenne per la prima volta possibile, grazie alla radio, la diffusione dell’informazione in tempo reale, cioè senza nessun intervallo di tempo tra l’emissione del messaggio e la sua ricezione. Ciò consentì la possibilità di misurare scientificamente la ricezione dei messaggi e diede origine a parecchi studi.

    Il susseguirsi di innovazioni tecnologiche consentì per la prima volta la riproduzione di contenuti in grandi quantità a basso costo.

    I media di massa erano (almeno alle origini) basati sull’economia della replicazione lineare: secondo tale modello un’opera procurava denaro in modo proporzionale al numero di copie vendute, mentre al crescere del volume di produzione i costi unitari decrescevano, incrementando ulteriormente i margini di profitto.

    Se inizialmente con media di massa si faceva sostanzialmente riferimento a giornali, radio e televisione, alla fine del xx secolo, si assiste alla prepotente affermazione di Internet e del computer. Attualmente anche i telefoni cellulari sono da considerare mezzi di comunicazione di massa, ma non dei media di massa, bensì dei media digitali (nuovi media), che con reti digitali veicolano informazioni sia uno-uno che uno-tutti.

    Se definiamo con la parola media gli strumenti attraverso cui avvengono i processi di mediazione simbolica in una data comunità di utenti, allora possiamo affermare che il primo strumento a disposizione dell’uomo è stato, sin dai tempi della preistoria, il suo stesso corpo, attraverso i gesti e i suoni, e la pietra con cui l’uomo preistorico disegnò i graffiti fu il suo primo medium esterno.

    Successivamente, la tradizione orale delle conoscenze tramandate da genitore a figlio avviò un processo evolutivo che portò a definire come media fondamentali tre principali veicoli d’informazione: testo scritto, immagini e suoni.

    Graffiti⁷.

    Nell’età moderna e contemporanea, è interessante osservare come la natura di questi media fondamentali non sia stata alterata:

    l’uomo impara sempre e comunque dal testo scritto (dal papiro, ai codici medievali, al testo stampato);

    l’uomo impara sempre e comunque osservando le immagini (dai primi graffiti alla fotografia e ai filmati);

    i suoni, memorizzati sullo spartito mediante uno specifico linguaggio, oggi sono registrabili su supporti magnetici ed ottici e la loro funzione di mediazione resta intatta.

    Papiro⁸.

    L’ampia gamma dei mezzi di comunicazione di massa⁹ può essere ordinata come segue:

    Stampati (libri opuscoli, giornali, fumetti, riviste, ecc.) dalla fine del xv secolo;

    Registrazioni (dischi in vinile, nastri magnetici, musicassette, cd, vhs, dvd ecc.) dalla fine del xix secolo;

    Cinema;

    Radio dal 1920 circa;

    Televisione dal 1950 circa;

    Internet dal 1990 circa.

    L’invenzione del cinema¹⁰

    I media e la democrazia

    Affinché la democrazia possa dirsi completa, debbano essere presenti dei mezzi di informazione indipendenti che possano informare i cittadini su argomenti riguardanti i governi e le entità aziendali; questo perché i cittadini, pur disponendo del diritto di voto, non sarebbero in grado di esercitarlo se non con una scelta informata che rispecchi i loro reali interessi ed opinioni.

    Nell’ambito del principio fondante delle democrazie liberali, ovvero la separazione dei poteri, oltre all’esecutivo, al giudiziario e al legislativo, il ruolo dei media come fonti di informazione di massa andrebbe considerato alla stregua di un quarto potere¹¹.

    Internet e i mezzi di comunicazione di massa

    Alcuni sostengono che Internet rispecchi la contraddittorietà del mondo reale e che l’apparente maggiore affidabilità dell’informazione televisiva e giornalistica sia dovuta al ristretto numero di canali informativi e alla tendenza a omologare l’informazione tradizionale su modelli comuni. Tra essi si può considerare Marcello Foa con il suo "Gli stregoni della notizia".

    Internet consente la diffusione di notizie e informazioni in pochi minuti in tutto il pianeta, sostituendo spesso, grazie alla sua relativa economicità e facilità d’uso, i mezzi di comunicazione tradizionali (posta, telefono, fax).

    Questo rapido sviluppo di comunicazione istantanea e decentrata porterà probabilmente a cambiamenti significativi nella struttura dei media di massa e nel loro rapporto con la società.

    Influenza dei media

    La concezione in base alla quale i media sarebbero degli strumenti molto potenti e in grado di condizionare non solo le menti e i comportamenti degli individui, ma anche delle istituzioni, è ancora oggi molto diffusa nella coscienza comune. Tale concezione era influita dalla psicologia behaviorista, imperante negli ambienti accademici, dall’esperienza dell’uso della propaganda nella Prima guerra mondiale e negli anni successivi che vedono l’ascesa delle ideologie totalitarie, nonché dell’esperimento radiofonico di Orson Welles "La Guerra dei Mondi", che provocò una reazione di panico in molti radioascoltatori.

    Nel secolo scorso, sono state avanzate numerose ricerche psico-sociali sull’influenza dei media. Due sono stati i filoni di ricerca principali: la prima, detta degli effetti forti, che sosteneva la grande influenza persuasiva dei media. La seconda, detta degli effetti limitati, che era orientata invece a focalizzare l’attenzione più sull’influenza del messaggio che sulla potenza di persuasione dei media in sé.

    Il modello degli effetti forti fu elaborato dagli studiosi di psicologia sociale durante gli anni trenta e quaranta. Secondo questo modello, i media erano ritenuti capaci di produrre ogni effetto possibile sul loro pubblico considerato del tutto passivo.

    Attraverso molti esperimenti, Hovland e altri studiosi identificarono le caratteristiche che emittente, messaggio e destinatari dovevano avere per portare al cambiamento di opinione. Tra le varie teorie che possono annoverarsi all’interno di questo filone, va ricordata la teoria ipodermica, elaborata negli anni quaranta da Harold Lasswell, chiamata anche teoria dell’ago ipodermico. Si tratta di un modello di studio che considera i mass media come potenti strumenti di persuasione, che agiscono direttamente su una massa passiva e inerte. La comunicazione viene vista essenzialmente come un processo diretto di stimolo e risposta, in cui il messaggio viene ricevuto senza alcuna intermediazione e, importante da sottolineare, gli effetti sono dati per scontati, e quindi nemmeno analizzati. Nel loro studio sul comportamento elettorale, intitolato "The people’s choice" (1944), Paul Felix Lazarsfeld, Berelson e Gaudet sostengono invece che i media hanno poca influenza sulle scelte di voto degli individui.

    Da questo contributo ha preso piede il modello degli effetti limitati. Il principale effetto riscontrato da Lazarsfeld e dai suoi colleghi è infatti quello secondo cui i media rafforzano le opinioni esistenti, mentre solo una piccola percentuale di elettori è portata a cambiare completamente opinione, ma più per effetto degli opinion leader che a causa dei media stessi. Nasce da qui, la teoria del flusso a due fasi di comunicazione, elaborata da Paul Felix Lazarsfeld ed Elihu Katz nel 1955.

    Appartiene alla tradizione degli effetti limitati anche la teoria degli usi e gratificazioni, sviluppata all’inizio degli anni sessanta dal sociologo e studioso della comunicazione americano Elihu Katz. Questo modello sposta l’attenzione dai media al destinatario finale del processo di comunicazione, vale a dire il pubblico. Katz infatti ritiene, al contrario delle precedenti teorie, che il pubblico abbia sempre un ruolo attivo e consapevole nella fruizione dei contenuti dei mezzi di comunicazione di massa. Alla base di questa teoria, c’è la convinzione che i mass media competono con altre risorse per la soddisfazione dei bisogni del pubblico.

    A partire dalla fine degli anni sessanta, nascono nuove posizioni

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