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E-book56 pagine43 minuti

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Info su questo ebook

Questa storia si colloca una settimana dopo “Compiti a casa” (e contiene spoiler di quel romanzo).
Mac, Tony e i bambini hanno passato un lungo anno complicato. Ognuno di loro ha dovuto gestire paure e perdite, gioie e trionfi.
Mentre il 31 dicembre si avvicina, è tempo di guardare al nuovo anno e a ciò che potrebbe avere in serbo. E Mac e Tony si rendono conto che, qualunque cosa accada, saranno in grado di gestirla a patto che lo facciano insieme.
LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2018
ISBN9788893124379
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Autore

Kaje Harper

I get asked about my name a lot. It's not something exotic, though. “Kaje” is pronounced just like “cage” – it’s an old nickname, and my pronouns are she/her/hers.I was born in Montreal but I've lived for 30 years in Minnesota, where the two seasons are Snow-removal and Road-repair, where the mosquito is the state bird, and where winter can be breathtakingly beautiful. Minnesota’s a kind, quiet (if sometimes chilly) place and it’s home.I’ve been writing far longer than I care to admit (*whispers – forty years*), mostly for my own entertainment, usually M/M romance (with added mystery, fantasy, historical, SciFi...) I also have a few Young Adult stories (some released under the pen name Kira Harp.)My husband finally convinced me that after all the years of writing for fun, I really should submit something, somewhere. My first professionally published book, Life Lessons, came out from MLR Press in May 2011. I have a weakness for closeted cops with honest hearts, and teachers who speak their minds, and I had fun writing four novels and three freebie short stories in that series. I was delighted and encouraged by the reception Mac and Tony received.I now have a good-sized backlist in ebooks and print, both free and professionally published, including Amazon bestseller "The Rebuilding Year" and Rainbow Award Best Mystery-Thriller "Tracefinder: Contact." A complete list with links can be found on my website "Books" page at https://kajeharper.wordpress.com/books/.I'm always pleased to have readers find me online at:Website: https://kajeharper.wordpress.com/Facebook: https://www.facebook.com/KajeHarperGoodreads Author page: https://www.goodreads.com/author/show/4769304.Kaje_Harper

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    Anteprima del libro

    Compensazioni - Kaje Harper

    1

    Tony udì Oliver bussare alla porta dell’appartamento e ripose il libro. Mentre attraversava il soggiorno, scansò con un calcetto un paio di spade laser in gomma e un coniglio di peluche. Decise che avrebbe fatto mettere in ordine ai bambini, una volta tornati a casa. La miriade di giocattoli che avevano ricevuto a Natale era decisamente fuori controllo. Davanti alla porta esitò, e sbirciò dallo spioncino per essere sicuro che fosse proprio Oliver. Il partner di Mac aveva citofonato da sotto un paio di minuti prima, ma giusto ieri erano stati disturbati dall’ennesimo giornalista…

    Dalla lente convessa riuscì a vedere Oliver, in piedi e con il capo chino. Tony socchiuse la porta e lo guardò dritto negli occhi. L’ondata di nausea nello stomaco fu un puro riflesso condizionato. «Cazzo! E ora cos’è successo?»

    «Eh?»

    «L’ultima volta che avevi quello sguardo è stato quando hanno sparato a Mac.» Tuttavia, quando lo osservò con più calma, decise che l’espressione di Oliver non era proprio del tipo questione di vita o di morte. «Dimmi, che succede? Brittany è scappata di prigione? O, aspetta, ha cercato di accusare Mac di abuso di potere, giusto?»

    Oliver sospirò. «Dal momento che sostiene di non essere stata nemmeno in casa quando hanno sparato a Mac, dubito che possa accusarlo di qualcosa. Lui c’è? Posso entrare?»

    «Oh, certo, scusa.» Spalancò del tutto la porta e si fece da parte. Oliver lo superò, tirandosi via il giaccone di dosso. Tony lo fissò mentre richiudeva. Forse quell’uomo non stava portando notizie funeste su Brittany, ma c’era decisamente qualcosa che non andava. Appariva triste ed esausto.

    «Ehi, ti andrebbe un caffè? Vuoi sederti in cucina o preferisci buttarti sul divano?»

    «La cucina va bene.» Oliver si diresse lì, sfilò una busta ripiegata dalla tasca del giaccone e appoggiò quest’ultimo su una sedia, mentre si lasciava cadere in un’altra. «Mac c’è, vero?»

    «Sì, sta dormendo.» Le cefalee di suo marito stavano migliorando, ma tra gli effetti collaterali del trauma cranico e lo stress, durante il giorno necessitava ancora di un po’ di riposo con le tende tirate. «Ti preparo il caffè e poi vado a svegliarlo. Mmm, non è che vuoi darmi un indizio?»

    Oliver si rigirò la busta tra le mani. «Gli Affari Interni hanno terminato il loro rapporto sulla sparatoria. Ho detto al capitano Severs che avrei portato io a Mac la sua copia.»

    Tony fece due più due tra quell’informazione e l’espressione di Oliver, poi si rimangiò un’imprecazione. Maledizione! Mac non aveva bisogno che gli cascasse addosso altra merda. Per un momento, accarezzò l’idea di offrirsi di consegnare lui la busta e di smarrirla disgraziatamente per un’altra settimana o due. Ma stava cercando di tenere sotto controllo il suo lato da mamma chioccia e, a parte ciò, Mac lo avrebbe ucciso. «Ah. D’accordo. Tieni, ecco la tua tazza. Vado a chiamarlo.»

    Gli porse una tazza fumante riempita con il caffè appena fatto e si avviò in camera da letto. Socchiuse la porta senza fare rumore e si fermò sulla soglia. Mac era disteso sul letto, completamente vestito ma con i piedi scalzi. Si teneva il braccio ingessato fermo contro il petto usando l’altra mano e anche nel sonno il suo viso era contraddistinto da una lieve espressione corrucciata. Con i capelli rasati e quel gesso ingombrante, appariva più vecchio e vulnerabile. Tony sospirò e andò a sedersi sul bordo del letto. «Mac? C’è qui Oliver, vuole vederti.» Gli mise una mano sulla spalla, scuotendolo piano.

    Gli occhi di Mac si spalancarono, per un attimo offuscati e distratti. Poi fece una smorfia e incontrò lo sguardo di Tony. «Cosa?

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