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The mistery cruise
The mistery cruise
The mistery cruise
E-book116 pagine1 ora

The mistery cruise

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Info su questo ebook

Qual è il segreto di Rosalba Serpentoni, parrucchiera di giorno e cameriera di notte, che ha una passione-ossessione per i foulard firmati da cui non si separa mai, ed è segretamente innamorata del maresciallo Giacomo Meleuca?
Sulla nave da crociera dove si intrecciano sospetti, equivoci, messe in piega, balli sfrenati in discoteca e cieli stellati si arriva a un finale che sembra scontato... ma non lo è.

 
LinguaItaliano
EditoreLedra
Data di uscita29 giu 2023
ISBN9791222421704
The mistery cruise

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    Anteprima del libro

    The mistery cruise - Ledra

    Contents

    Title Page

    Copyright

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    8

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    10

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    13

    14

    15

    16

    Quattro chiacchiere

    The mistery cruise

    Ledra

    Copyright © 2023 Ledra

    Progetto grafico © Cddesign

    Progetto grafico interno Eadon Servizi Editoriali

    All rights reserved.

    Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto

    di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma.

    Questo libro è un’opera di fantasia. Ogni somiglianza a persone reali, vive o morte, imprese commerciali, eventi e località è pu-ramente casuale.

    1

    Un altro. Rosalba lo guardò scivolare sul marmo: l’acqua se lo stava portando via.

    Lo fissò.

    Una lacrima le rotolò lungo la guancia fino a mischiarsi all’acqua. Un altro se n’era andato.

    Una lama lancinante le penetrò nel petto.

    Decise di lavarsi il viso, non poteva presentarsi a cercare un nuovo lavoro con gli occhi rigati di rimmel. La matita Bronze le si era tutta raggrumata e scendeva impietosa sulle occhiaie.

    Maledetta commessa. Mi ha presa in giro. Altro che waterproof, pensò con odio.

    Se la visualizzò davanti con quei capelli corvini e la minigonna sinuosa. Si sfregò con forza i palmi nell’asciugamano, lo arrotolò attorno a una mano e sferrò un colpo contro la lavatrice.

    Maledetta, maledetta.

    Era arrivata l’ora di andare, così si sistemò i capelli in una semplice coda di cavallo. Si impedì di guardare quelli che erano rimasti nel pettine.

    Immagine che contiene nero, oscurità, notte Descrizione generata automaticamente

    – Ma che stai aspettando? Il Principe Azzurro? Magari su un cavallo bianco? A trent’anni poi? – le chiese acida la cliente.

    Rosalba sbuffò. Solo dentro. Prima regola: mai far capire a una cliente che la consideri una testa di rapa su un manico di scopa.

    – Ma certo che no – le rispose affabile. – Solo, non vorrei accontentarmi. Anzi, sposerò colui che mi dirà mi piaci così come sei, come Mark Darcy a Bridget Jones.

    – Ma va là – si mise a ridere la cliente, ammorbidita. – Non dirmi che sei anche tu una fan di quella cicciottella. Sai che pure io con le mie figlie abbiamo visto i suoi film più di una volta? Mi piacerebbe proprio uno così – sospirò. – Magari lo troverò prima o poi! Le mie bimbe dicono che anche se mio marito se n’è andato con una trentenne, pure io non sono da buttare via, che ne dici Rosalba? – La guardò, interrogandola con visibile apprensione. L’autostima, in quella donna, ormai vacillava.

    Rosalba decise di essere buona.

    – Certo. Lei è una bella donna, e vedrà che dopo la mia piega speciale tutti gli uomini con un po’ di cervello si chiederanno se è ancora sul mercato!

    – Sì, speriamo che qualche fruttivendolo decida di comprare questa succosa arancia – le rispose sorridendo la cliente, mentre Rosalba si dava da fare con phon e spazzola e sognava di vedere il mondo.

    Incrociò le gambe.

    Un appuntamento molto importante l’aspettava appena finito con quel manico di scopa. E, nonostante l’agitazione, non vedeva l’ora.

    Immagine che contiene nero, oscurità, notte Descrizione generata automaticamente

    – Mi dica, signorina, perché è qui?

    – Perché mi piacerebbe lavorare nella vostra compagnia.

    Imbecille patentato, se sono a questo colloquio di lavoro con te è perché cerco lavoro, scemo. E che cos’hai da ridere, cretino? Sembri un ornitorinco, da quanto sei scombinato.

    – E cosa le piacerebbe fare? – le sorrise l’uomo con aria rassicurante.

    Ma lo hai letto il mio curriculum? C’è scritto che faccio la parrucchiera, cosa pensi che voglia fare?

    – Be’, essendo io una parrucchiera, mi piacerebbe lavorare come tale nei vostri centri benessere, così girerei il mondo e farei il lavoro che amo.

    Lo abbagliò con un sorriso luminoso.

    Si sforzò di essere seducente: doveva ottenere quel lavoro, era la sua ultima spiaggia. Accavallò le gambe.

    Aveva caviglie leggere e delicate, il tintinnio del braccialetto arroccato su una di esse destò l’interesse dell’uomo.

    Lui la guardò accondiscendente, poi con il pollice mollemente appoggiato alla bocca le chiese: – È libera?

    – Scusi? – gli chiese Rosalba con finta innocenza. Sapeva che l’avrebbe messo in imbarazzo. La cosa la divertì parecchio.

    Lui cambiò posizione e cercò un modo di riformulare la domanda perché non sembrasse allusiva.

    – Sì, volevo chiederle se è libera da un punto di vista familiare, cioè se può viaggiare per mesi senza impedimenti – e le fissò il seno.

    Rosalba quel giorno indossava una maglietta molto semplice, leggera, color lilla, con sotto un reggiseno di pizzo in tinta. Il push up le faceva risaltare le forme già generose.

    Rosalba decise di agire. Quello era il momento giusto. Inspirò pigramente. La maglia si tese, la gonna si arricciò attorno al ginocchio. Sfilò una scarpa e con lentezza gli posò il piede sulla caviglia. L’uomo ebbe un sussulto. Pian piano lei salì verso il ginocchio e ancora più su.

    L’uomo si tirò giù la cerniera. In quel preciso momento seppe di avere ottenuto il lavoro: l’ornitorinco aveva abboccato, e sbavava, sbavava, sbavava.

    Rosalba cominciò a massaggiargli il pene già gonfio: su e giù, su e giù. L’uomo boccheggiava mentre raggiungeva il piacere. In affanno sembrava uno scorfano fuori dall’acqua. Poi all’improvviso tutto finì.

    Rosalba rimise il piede nella scarpa tacco dodici.

    – Sì, sono liberissima, come un uccel di bosco – squittì allegra. – Potrei anche scodinzolare, se mi dai il posto.

    Lui inspirò a pieni polmoni mentre Rosalba si alzava. Poi, porgendole la mano, le sorrise.

    – Avrà presto nostre notizie, ma credo che non ci sia nulla che impedisca al suo desiderio di avverarsi – le rispose mellifluo, accompagnandola alla porta.

    Rosalba gli strinse un attimo più del dovuto la mano e lo guardò negli occhi con dolcezza.

    – Grazie – gli disse e si dileguò fuori dalla stanza.

    Puah, che schifo, aveva la mano sudata e molliccia. Un bel moro con gli occhi verdi, no? Sempre questi carciofi mi vengono propinati. Destino, quanto sei crudele… e guardò in aria con rabbia e disgusto.

    Immagine che contiene nero, oscurità, notte Descrizione generata automaticamente

    Tre giorni.

    I più lunghi della sua vita.

    Tre giorni e la lettera arrivò. La strappò con tremore e lesse d’un fiato: La Signoria Vostra è pregata di presentarsi il giorno 29

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