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Meditazione integrale: Mindfulness e crescita spirituale
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E-book300 pagine4 ore

Meditazione integrale: Mindfulness e crescita spirituale

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Info su questo ebook

Immaginate di avere un faro in grado di proiettare un intenso fascio di luce e di poterlo orientare a vostra volontà in modo che illumini tutto quello che volete osservare. Immaginate ora di non dirigerlo verso l’esterno, fuori di voi, ma verso l’interno, dentro di voi, così da portare luce negli angoli più reconditi della vostra mente. È questo che la Mindfulness fa per voi: illumina quelle parti nascoste del vostro essere che hanno bisogno di essere esposte alla luce della coscienza.

Nella Meditazione Integrale, basata sulla pratica della Mindfulness, l’attenzione viene consapevolmente concentrata sulle “mappe” interiori che sviluppiamo durante la nostra infanzia e che inconsciamente usiamo per orientarci nei nostri rapporti interpersonali, nel lavoro e in tutte le altre aree della nostra vita. Grazie a questa tecnica, tali mappe nascoste vengono portate alla luce, sradicate dalla psiche e sostituite con nuove mappe che, essendo più aderenti alla realtà, ci consentono di orientarci meglio nel nostro mondo.

Attraverso esercizi esperienziali, meditazioni guidate e strumenti per scoprire le nostre potenzialità, questo libro ci indica la strada per diventare chi veramente siamo e scoprire il vero scopo della nostra vita: incarnare e manifestare nel mondo l’unicità del nostro Spirito.
LinguaItaliano
Data di uscita21 mar 2019
ISBN9788871835501
Meditazione integrale: Mindfulness e crescita spirituale

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    Anteprima del libro

    Meditazione integrale - Ken Wilber

    1

    IL SENTIERO

    DELLA CRESCITA

    Cominciamo introducendo questi 6/8 stadi (o livelli) principali della Crescita: le nostre mappe nascoste, sulle quali concordano tutti i moderni studi sullo sviluppo. Grazie al processo evolutivo, questi livelli si sono sviluppati gradualmente nel corso del tempo e, dopo essere venuti alla luce e aver preso forma, sono sopravvissuti, disponibili per l’esperienza di ciascun essere umano nello stesso ordine in cui sono emersi, come fossero strati archeologici, sedimento su sedimento della coscienza umana. Questo risulterà più chiaro man mano che procederemo nel nostro discorso. Esaminiamo il primo e più primitivo livello del nostro essere: il livello arcaico, anche chiamato infrarosso.

    PRIMO LIVELLO: ARCAICO (INFRAROSSO)

    Alla nascita, il bambino non ha una percezione definita di sé, non capisce dove finisce il suo corpo e dove comincia l’ambiente esterno. È un’entità indistinta dalla madre e da ciò che lo circonda: si trova in uno stato di completa fusione. Solitamente questo primo livello di coscienza viene definito stadio arcaico, simbiotico, fusionale, fisiologico o senso-motorio e viene associato al colore infrarosso. (Si utilizzano i colori perché ogni livello ha così tante caratteristiche che qualsiasi aggettivo – inclusi i termini arcaico o simbiotico – sarebbe limitante, e quindi fuorviante. Oltre che con il suo nome, perciò, ciascun livello viene indicato anche con un colore o con un numero, cosa che anche io farò. Spero che il tutto si riveli intuitivo). Non è necessario che cerchiate di memorizzare tutto; vi fornirò le informazioni necessarie ogni qual volta ve ne sarà bisogno. Per il momento, procediamo nella nostra panoramica dello straordinario sviluppo umano, grazie al quale l’uomo elabora mappe sempre più evolute, le grammatiche occulte che governano il nostro mondo.

    Intorno ai quattro mesi di età, durante la sotto-fase della differenziazione, il bambino impara a distinguere il suo corpo dall’ambiente fisico. Ma non è ancora in grado di separare il proprio sé emotivo da quello degli altri, soprattutto da quello materno. Fa esperienza di sé e della madre come di un’unità duale, percepisce se stesso come qualcosa di vasto e inclusivo in cui non ci sono confini fra le proprie emozioni e quelle di coloro che lo accudiscono. Gli psicoanalisti parlano di fase orale; nella gerarchia dei bisogni di Maslow, questa è la fase dei bisogni fisiologici (cibo, calore, acqua, riparo); per Jean Piaget, psicologo dello sviluppo, è l’inizio delle sotto-fasi senso-motorie; il filosofo Jean Gebser la definisce fase arcaica. Almeno per tutto il primo anno di vita, anche dopo l’inizio del processo di differenziazione, il bambino continua a vivere in uno stato di fusione, detto arcaico o infrarosso.

    Pochi adulti rimangono totalmente ancorati a questa fase, a meno che non abbiano danni cerebrali o non soffrano della sindrome di Alzheimer o di patologie simili. È tuttavia possibile che alcuni aspetti della coscienza dell’individuo rimangano legati – o fissati – a questa fase: è ciò che gli psicoanalisti chiamano fissazione orale, cosa diversa dalla pulsione orale(di questa differenza ci occuperemo tra poco). Sono molti coloro che hanno fissazioni orali – o, all’altro estremo dello spettro – dissociazioni orali, l’altra faccia della medaglia. Questi blocchi evolutivi conducono rispettivamente alle "dipendenze e alle allergie" orali. Le analizzeremo entrambe. Di solito, la presenza di dipendenze o allergie è legata a problemi riguardanti i bisogni e le pulsioni fondamentali dell’organismo. La nostra pratica della Mindfulness Integrale comincerà proprio con questa fase.

    Va detto fin d’ora, e lo vedremo in tanti casi, che ogni stadio dello sviluppo trascende e include quelli precedenti. Ciò vuol dire che ogni nuova fase evolutiva accoglie dentro di sé quella che l’ha preceduta e vi aggiunge qualcosa di nuovo, qualcosa che emerge per la prima volta, il che la rende effettivamente una fase superiore, maggiore o più ampia. Per esempio, nella sequenza evolutiva che va dagli atomi alle molecole, alle cellule e agli organismi, ogni stadio va oltre il precedente e vi aggiunge qualcosa di nuovo, trascendendo ciò che c’era prima – proprio come le molecole trascendono gli atomi. Ma ogni fase, d’altro canto, include quella precedente che continua a sopravvivere al suo interno – proprio come gli atomi sopravvivono nelle molecole. La stessa operazione – trascendere e includere – è in atto in tutti i 6/8 livelli dell’evoluzione umana che stiamo passando in rassegna. È possibile che nel corso di questo processo si verifichino degli errori. Nel caso la fase successiva non riesca a trascendere del tutto quella precedente, vale a dire, non rie­sca a staccarsene in maniera netta e pulita, alcune sue parti resteranno fissate al livello inferiore. Il nuovo livello, così, svilupperà delle dipendenze nei confronti degli elementi a cui è fissato. Se invece si verificano problemi nell’inclusione, cioè se la nuova fase non integra completamente quella precedente, ma se ne dissocia, la nega o si separa da alcune sue parti, svilupperà un’allergia rispetto agli elementi ripudiati. Le dipendenze e le allergie sono problemi universali insiti in ogni processo evolutivo a causa della stessa natura del processo di superamento e inclusione. Ne vedremo tanti esempi, procedendo con il lavoro.

    Ciò che la Mindfulness Integrale richiede – quando applicata a questa prima fase, centrata sul bisogno di cibo – è semplicemente che si entri in contatto con il desiderio di mangiare, così come si manifesta al momento. Se siete affamati, concentratevi su questo impulso; se non lo siete, immaginatelo. C’è una brama profonda, una pulsione primitiva e potente, tesa a soddisfare il più basilare dei desideri: mangiare, saziarsi, non soffrire la fame. Quando questa pulsione si manifesta dentro di voi, se non l’avete del tutto trascesa e inclusa – ossia se siete rimasti bloccati in questa fase – l’impulso vi travolgerà, almeno temporaneamente; non ne sarete padroni, sarà lui a possedere voi. Ciò significa che esso rimarrà come un soggetto occulto nella vostra consapevolezza, nella vostra identità. Una parte di voi s’identifica ancora con tale fase.

    Se questo è il vostro caso, quando la pulsione della fame (o qualsiasi altra pulsione fisiologica: sete, bisogno di calore, di riparo) si manifesta, non vi limiterete ad averla, sarete quella pulsione, la percepirete come una parte fondamentale di ciò che siete. Sarete la fame, che vuole essere saziata. E a quel punto, nulla sarà più importante; il mondo diventerà cibo e voi sarete delle bocche. Tutte le altre preoccupazioni saranno accantonate, poiché la forza del desiderio dominerà la vostra coscienza. Vorrete soltanto una cosa, far sì che scompaia quel desiderio, che venga soddisfatto. Vorrete appagarlo ed eliminarlo, perlomeno temporaneamente (finché non si ripresenterà, pronto a travolgervi nuovamente).

    Quando da bambini ci trovavamo in questa fase, ci identificavamo interamente con essa; non avevamo il desiderio di mangiare, lo eravamo; il cibo era il mondo intero, come se fossimo solo bocche (da cui la definizione di fase orale). Se ci identifichiamo ancora con qualche aspetto di questa fase, si sviluppa in noi una dipendenza dal cibo. Forse siamo in sovrappeso oppure obesi; è una dipendenza grave. Negli USA, il National Institute of Health stima che quasi il 60% degli adulti sia in sovrappeso, un terzo dei quali obesi. Nel caso specifico, la coscienza americana è regredita allo stadio arcaico, è preda dell’impulso più primitivo e fondamentale che esista negli organismi: nutrirsi, o soddisfare uno dei desideri fisiologici necessari per la sopravvivenza (acqua, calore, riparo). Non vi è nulla di più arcaico e primordiale.

    Il che equivale a dire: nulla di più fondamentale e meno significativo. Secondo la Teoria Integrale, in qualsiasi gerarchia nidificata di crescita – o olarchia, come viene definita da Arthur Koestler, perché ciascuna fase più complessa trascende e include olisticamente le fasi più semplici – gli stadi precedenti sono considerati fondamentali rispetto ai successivi perché questi ultimi dipendono dai primi per la loro esistenza. Nella sequenza olarchica citata (atomi, molecole, cellule, organismi), gli atomi sono la base di tutto, poiché gli stadi successivi li includono come elementi necessari e fondamentali (infatti, se si eliminano gli atomi, svanisce ogni stadio più complesso, e non ci sarebbero né molecole, né cellule, né organismi). D’altro canto, gli stadi superiori sono più significativi perché, comprendendo un maggior numero di livelli, abbracciano e esprimono una porzione più ampia della realtà: gli organismi, perciò, sono molto significativi perché contengono atomi, molecole e cellule; però non sono veramente fondamentali, perché da essi non emergono molte altre entità che li includano nella loro composizione. (Se si eliminano gli organismi, gli atomi, le molecole e le cellule continuano ad esistere: gli organismi non sono fondamentali, però sono significativi poiché includono e implicano tutti gli stadi precedenti.) L’uomo è l’essere più significativo e meno fondamentale che esista. Per inciso, gli ingredienti delle olarchie di cui stiamo parlando sono gli oloni, sistemi completi che sono parte di sistemi completi più grandi. Così, un atomo fa parte di una molecola, che è parte di una cellula, a sua volta parte di un intero organismo, e così via. Tutte le dimensioni della realtà (interiore ed esteriore, individuale e collettiva) sono composte da oloni. Ovunque si guardi, nell’universo, ci sono oloni. Ogni fase o livello di cui ci occuperemo, ciascuna delle nostre mappe occulte, è un olone, cioè un sistema completo nello stadio in cui si trova, che diventerà parte di un nuovo e più ampio sistema completo nello stadio successivo. Questo è il motivo per cui, con il procedere dell’evoluzione, gli stadi diventano intrinsecamente sempre più completi, complessi e inclusivi. Lo vediamo quando si passa dall’identità ego-centrica (io) a quella etno-centrica (noi), a quella mondo-centrica (tutti noi) e infine a quella kosmo-centrica¹: la totale identificazione con tutti gli esseri senzienti, con il Tutto.

    Dopo questa digressione, torniamo al nostro argomento di partenza: se siete sovrappeso (scusate, so che vi avranno detto mille volte che, se lo siete, state facendo qualcosa di sbagliato), è certo che un aspetto della vostra identità è rimasto fissato a questa fase primitiva. Il vostro senso d’identità, senza che voi lo sappiate, è rimasto legato alla soddisfazione del bisogno di mangiare. Questa pulsione fondamentale è rimasta parte della vostra soggettività, ed ecco perché imparando a vedere il sé come un oggetto (grazie alla mindfulness, come inizieremo a fare tra poco) comincerete a disidentificarvi da questa parte di voi, ad abbandonarla, a guardarla anziché usarla per guardare e capire il mondo, a possederla invece di esserne posseduti.

    Pertanto, la prossima volta che avrete fame – che siate o meno in sovrappeso – concentratevi su di essa con la mindfulness. È come se doveste filmare qualcosa: siate neutrali come una macchina da ripresa, osservate le cose esattamente come sono, senza giudicarle, criticarle, condannarle, senza identificarvi con esse. Siate semplicemente consapevoli della fame, con imparzialità, osservatela da ogni angolazione. Dov’è questo bisogno (testa, bocca, cuore, stomaco, pancia, mani, piedi)? Di che colore è? Che forma ha? Che odore ha? (le prime risposte che vi vengono in mente). Percepitene l’urgenza e la natura primordiale, concentratevi sull’insistenza di questo bisogno. Fate che questa pulsione soggettiva diventi l’oggetto centrale della vostra attenzione. Osservatela bene, a lungo, con calma e pazienza. Percepitela in modo diretto, concentrandovi consapevolmente su ciò che sentite, che è un altro modo di descrivere la mindfulness.

    È anche possibile che non siate rimasti fissati a questa fase ma, al contrario, vi siate disidentificati troppo presto da essa. Nel normale processo di sviluppo, giunge il momento in cui occorre disidentificarsi dai bisogni e dagli impulsi che caratterizzano la fase in cui ci si trova, ma, se non nascono problemi, essi vengono mantenuti nella coscienza: non si è più quei bisogni, se ne è consapevoli – ogni fase va trascesa e inclusa. Se però il processo di disidentificazione da quella fase si spinge troppo oltre, si finisce con il dissociarsi da essa, si arriva a rinnegarla, a reprimerla. Quando questo accade durante lo stadio orale, il risultato più probabile sarà un’allergia alimentare, che si tradurrà in disturbi come la bulimia, l’anoressia o una magrezza cronica. In questo caso, per restaurare l’equilibrio, la mindfulness potrà essere utilizzata per rafforzare l’aspetto inclusivo del processo.

    Come accennato, ogni livello di sviluppo trascende e include quello precedente. Basta ricordare la sequenza evolutiva: atomi, molecole, cellule, organismi. Ogni stadio va oltre il precedente portando alla luce nuove qualità (è più ampio e completo), ma contemporaneamente lo fa sopravvivere assorbendolo dentro di sé (le cellule contengono – letteralmente – le molecole, le quali, a loro volta, contengono gli atomi). Anche la coscienza cresce trascendendo e includendo: diventa consapevole di un oggetto, e quindi va al di là di esso, ma allo stesso tempo lo include – lo tocca – più o meno come uno specchio fa con tutte le immagini che riflette. (Il processo di superamento e inclusione rappresenta il dinamismo fondamentale dell’evoluzione, ed è una costante dello sviluppo umano. Procedendo nella lettura, acquisterete maggiore familiarità con questo meccanismo, centrale per la vostra crescita interiore ed

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