L’avventura del carbonchio azzurro

Di Arthur Conan Doyle

Giallo - racconto lungo (27 pagine) - Sherlock Holmes indaga sul furto di un preziosissimo gioiello.

Quando il Dottor Watson si reca al 221B per augurare un felice Natale a Sherlock Holmes, trova il detective alle prese con un puro e semplice problema intellettuale: analizzare un cappello sgualcito e un’oca morta e capire a chi appartengano fra i milioni di cittadini che popolano la metropoli di Londra. Ma si tratta davvero di un problema intellettuale fine a se stesso? Oppure potrebbe esserci un legame inaspettato con il furto del preziosissimo carbonchio azzurro avvenuto pochi giorni prima in un lussuoso hotel della capitale britannica?

Sir Arthur Conan Doyle (Edimburgo, 22 maggio 1859 – Crowborough, 7 luglio 1930), scrittore e medico scozzese, è l'autore dei 56 racconti e 4 romanzi che rappresentano il cosiddetto "canone" sherlockiano. È l'autore capostipite del sottogenere letterario noto come giallo deduttivo, reso famoso dal personaggio del suo investigatore Sherlock Holmes, assurto poi a ruolo di icona di tutta la letteratura gialla, superando di gran lunga la fama dello stesso Arthur Conan Doyle.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 12 mar 2024
• ISBN: 9788825427721

Arthur Conan Doyle

Arthur Conan Doyle was a British writer and physician. He is the creator of the Sherlock Holmes character, writing his debut appearance in A Study in Scarlet. Doyle wrote notable books in the fantasy and science fiction genres, as well as plays, romances, poetry, non-fiction, and historical novels.

Anteprima del libro

1. Un problema intellettuale

Feci visita al mio Sherlock Holmes due giorni dopo Natale, con l’intenzione di fargli gli auguri. Era sdraiato sul divano con indosso una vestaglia color porpora, un portapipe vicino a lui alla sua destra e una pila di quotidiani del mattino spiegazzati, evidentemente studiati di fresco, a portata di mano. Di fianco al divano c’era una sedia di legno, e su un angolo dello schienale era appeso un cappello rigido di feltro molto trasandato e poco raccomandabile, logorato dall’uso e rotto in diversi punti. Una lente e un forcipe appoggiati sul sedile della sedia suggerivano che il cappello fosse stato appeso a quel modo allo scopo di essere esaminato.

– Vedo che è occupato – dissi; – forse la interrompo.

– Niente affatto. Sono contento di avere un amico con cui discutere dei miei risultati. Si tratta di un problema davvero banale – (fece scattare il pollice nella direzione del vecchio cappello) – ma ci sono alcuni aspetti che non sono del tutto privi di interesse, e potrebbero essere perfino istruttivi.

Mi sedetti sulla mia poltrona e mi scaldai le mani davanti al fuoco scoppiettante, perché fuori c’era un freddo pungente, e le finestre erano coperte da cristalli di ghiaccio. – Immagino – affermai – che dall’aspetto rozzo che ha quell’affare, ci sia dietro un qualche omicidio – deve essere l’indizio che la condurrà alla soluzione di qualche mistero, e alla punizione di qualche crimine.

– No, no. Nessun crimine – disse Sherlock Holmes ridendo. – Solo uno di quegli incidenti bizzarri che accadono quando si hanno quattro milioni di esseri umani che sgomitano l’uno contro l’altro nello spazio di pochi chilometri quadrati. Fra le azioni e le reazioni di uno sciame così fitto di umanità, ci si può aspettare che abbia luogo qualsiasi combinazione possibile di eventi, e così si può presentare più di un piccolo problema che sia straordinario e bizzarro senza avere a che fare con il crimine. Abbiamo già avuto delle esperienze in tal