La diffusione dell'Islam in Bosnia
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Anteprima del libro
La diffusione dell'Islam in Bosnia - Antonio Manca
Ci sono musulmani di ogni tipo. L'idea di chiuderli in una sola identità è sbagliata
Amartya Sen
L'Islam è uno dei fondamenti della cultura europea. Non potremmo nemmeno pensare a una vera Europa senza il contributo islamico
Moni Ovadia
Prefazione
La storia della Bosnia e dei Balcani in generale è stata da sempre considerata un argomento complicato, un groviglio intricato di popolazioni, etnie e culture, apparentemente inconciliabili tra loro, pronte a esplodere ad ogni minimo attrito. Molti avvenimenti importanti sono avvenuti in questi luoghi: possiamo dire infatti che a Sarajevo, esattamente cento anni fa, con l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, si apriva il cosiddetto secolo breve; che si sarebbe concluso sempre a Sarajevo, con la dissoluzione della Jugoslavia socialista negli anni novanta e con la conseguente ultima guerra balcanica, considerata il conflitto più sanguinoso e atroce avvenuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Tutto ciò potrebbe essere sufficiente per rendere interessante la storia bosniaca per gli studiosi. La particolarità di questo fenomeno è la presenza dell’unica comunità musulmana autoctona d’Europa e, soprattutto, l’esistenza di una comunità musulmana e le modalità di diffusione della religione islamica in territori così vicini a noi, nel cuore dell’Europa.
Antonio Manca
Sommario
LA BOSNIA PRE-OTTOMANA: LA BOSNIA MEDIEVALE
Gli slavi si stabilirono nei territori dell’attuale Bosnia, Serbia, Croazia e Montenegro tra la fine del VI secolo e l’inizio del VII secolo, erano divisi in piccole tribù ma facevano parte di un’unica confederazione slava. Verso la fine del VII secolo i croati, di supposta origine iranica, stabilitisi nei territori dell’odierna Croazia e in parte della Bosnia, sottomisero gli slavi, ma vennero a loro volta sottomessi poco tempo dopo da un’altra tribù di presunta origine iranica che si stabilì a sud-ovest della Bosnia, i serbi. Queste due tribù di invasori furono ben presto assimilate dagli slavi della regione.
* * *
Le popolazioni slave locali erano organizzate secondo una tradizionale struttura tribale, alla base vi era la famiglia di tipo allargato (zadruga); le famiglie erano riunite in clan e l’unione di più clan formava una tribù (plemena); il territorio di una tribù era chiamato župa e veniva governato da un capo denominato župan. Le tribù slave erano pagane ed adoravano diverse divinità: alcuni nomi di divinità come Tur e Pir sono rimasti nella tradizione bosniaca sottoforma dei nomi di persona tipici Tiro e Pirić.
* * *
Le vicende politiche dei Balcani occidentali dal VII all’XI secolo sono frammentate e confuse, caratterizzate da svariate conquiste e alleanze incerte tra i principali attori della scena politica del tempo. I croati crearono il loro regno che passò sotto l’influenza dell’impero carolingio franco e della Chiesa cattolica romana, mentre il regno dei serbi passò in mano all’impero bizantino e alla Chiesa ortodossa orientale. La Bosnia per via della sua posizione mediana tra i due schieramenti è stata definita come la soglia di incontro tra Oriente e Occidente, ma la propria conformazione geografica caratterizzata da impervie montagne che ostacolavano le comunicazioni ne fece più che altro una terra di nessuno in quanto il cristianesimo fece fatica a diffondersi capillarmente. A livello politico la sovranità sui territori bosniaci era contesa tra i regni etnici locali di croati e serbi, il Regno d’Ungheria e l’impero bizantino. Sotto l’influenza ungherese i territori bosniaci furono governati da un Bano, che col passare del tempo, approfittando delle lotte per il controllo della regione tra l’impero bizantino e il Regno ungherese, acquistò sempre maggiore autonomia, trovandosi spesso a far da ago della bilancia tra i due contendenti. Grazie a ban Kulin nell’anno 1180 si costituì per la prima volta un’entità indipendente, il bano rivendicò l’indipendenza del suo regno nei confronti del Regno d’Ungheria che mantenne tuttavia la sovranità nominale sui territori.
* * *
Sotto Kulin la Bosnia visse un periodo di relativa stabilità e pace, il sovrano prestò particolare attenzione allo sviluppo economico, strinse un trattato commerciale con la città di Ragusa (Dubrovnik) e incentivò lo sfruttamento delle ricche miniere bosniache. Fu in grado di tessere buoni rapporti politici con il signore di Hum (Erzegovina) e con il fondatore della dinastia serba dei Nemanjić. Per questi motivi ban Kulin può essere definito la prima grande figura della storia bosniaca. Tuttavia non riuscì a superare l’ostilità del Regno di Ungheria, che voleva riaffermare la propria sovranità sui territori bosniaci, e del suo alleato il principe di Zeta . La