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Il Figlio del Capo 3
Il Figlio del Capo 3
Il Figlio del Capo 3
E-book128 pagine1 ora

Il Figlio del Capo 3

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Info su questo ebook

Britt e Jack provano a trovare una soluzione per la loro travagliata storia, cercando di mantenerla segreta. Riusciranno ad affrontare i loro problemi?

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita1 giu 2016
ISBN9781507142769
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    Anteprima del libro

    Il Figlio del Capo 3 - Sierra Rose

    Sommario

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 1

    Britt Collier non era sicura fosse la cosa giusta da fare, ma non aveva tempo da perdere. Corse verso Jack, il ragazzo con cui si era appena riunita dopo un incontro bollente. Era diretto al St. Teresa’s hospital per visitare il padre che aveva da poco avuto un attacco di cuore. Lo afferrò per il braccio.

    «Jack, so che devi andare. Vuoi che... ti accompagni?»

    «Vorrei ma... preferisco capire la gravità della situazione prima, se per te va bene.»

    «Certo! Non voglio essere di troppo. Ricorda solo che ci sarò sempre per te.»

    «Grazie, Britt. Ti chiamo.»

    Le diede un bacio sulla fronte e uscì dall’appartamento. Sembrava così diverso, così stanco. Quella avrebbe potuto essere la notte più memorabile della loro vita. La sua band aveva firmato un contratto con un’importante etichetta discografica e loro due si erano appena riconciliati. Tuttavia, Jack stava correndo in ospedale nella speranza di trovare il padre ancora vivo.

    I dottori avevano consigliato a Mr. Fitzsimmons di diminuire le ore di lavoro e rilassarsi, ma era una persona dinamica, un lavoratore e ciò aveva compromesso la sua salute.

    Britt stava soffrendo per Jack in quel momento. Sapeva quanto tenesse al padre, quanto fossero vicini. Aveva accettato la posizione nel dipartimento di marketing della società solo per sostenere il padre, anche se Jack aveva già una carriera come graphic designer. Conoscendo il rispetto e la devozione per il padre, poteva solo immaginare quanto stesse soffrendo. Voleva disperatamente confortarlo, stare al suo fianco sia nel bene sia nel male. Ma non si conoscevano da molto e Britt aveva preferito tenere la loro relazione segreta perché Jack era il figlio del suo capo. Sarebbe stato difficile e imbarazzante presentarsi alla famiglia in un momento così delicato. Era meglio se fosse rimasta in disparte... avrebbero evitato di dover dare spiegazioni. Comunque, questo pensiero non alleviò il dolore di Britt.

    In preda alla confusione, mangiò tre biscotti e continuò a cercare una soluzione. L’ultima cosa che Britt desiderava, era complicare la situazione per Jack. Desiderava stringergli la mano, accarezzargli i capelli, e rassicurarlo che sarebbe rimasta al suo fianco in ogni momento.

    Provò a guardare la televisione, ma non smise di pensare a Jack. Gli inviò un messaggio e lui rispose che i medici stavano facendo delle analisi per avere un quadro più approfondito delle condizioni del padre.

    Alla fine, si addormentò aspettando novità da Jack. Il mattino seguente, controllò il cellulare e non trovò alcun messaggio. Indossò i suoi abiti più semplici e raccolse i capelli in una coda alta.

    Non le importava il suo aspetto quella mattina. Prese i documenti che aveva portato il giorno prima dall’ufficio e si diresse a lavoro.

    Marj, la sua migliore amica, le portò una tazza di caffè.

    «Hai sentito?» Marj chiese.

    Britt scosse la testa fingendo innocenza, poiché non voleva che gli altri in ufficio scoprissero della sua storia con Jack.

    «Il capo ha avuto un attacco di cuore. Credo sia grave. Lo stanno operando al St. Teresa’s.»

    «Davvero? È terribile.»

    «Già, me l’ha detto Luke. Credo che abbia parlato con Jack prima.»

    «Non ho visto Jack questa mattina. Sarà con suo padre.»

    «Sì. Spero stia bene. È una brava persona e non un pervertito.»

    «Esatto. È una persona valida. Abbastanza simpatico, e non ha mai cercato di molestarmi. Spero si rimetta presto. È sempre stato carino con me.»

    «Divertente, pensavo lo detestassi. Lo evitavi spesso.»

    «Davvero? Non l’ho notato.»

    «Ti nascondevi da lui.»

    «Immagino sia l’abitudine. Probabilmente, non volevo informarlo che sono indietro con i documenti sulla nuova assicurazione.»

    «Un classico. Dovresti essere più sicura. Sei la migliore contabile di quest’azienda.»

    «Sono l’unica, Marj. Non è molto incoraggiante.»

    «Oh, be’, sei comunque la migliore. Se ce ne fossero nove, tu saresti la numero uno.»

    «Ti sei salvata in corner. Dovresti lavorare nella negoziazione degli ostaggi,» Britt scherzò. «Ehi, fammi sapere se hai novità su Fitzsimmons, okay?»

    «Certo, tesoro. Ci vediamo a pranzo?»

    «Contaci.»

    Britt stava lavorando a dei documenti quando il suo cellulare s’illuminò. Grazie a Dio. Era da tutta la mattina che aspettava di sentire Jack.

    Papa è appena uscito dalla sala operatoria. Tutto bene. Jack le scrisse.

    Sospirando sollevata, Britt rispose.

    Sono così contenta. Come va?

    Tengo duro, ma sono sollevato.

    Mi manchi.

    Anche tu.

    Ti amo. Rispose, trattenendo il respiro. La notte scorsa era stata la prima volta in cui avevano confessato i propri sentimenti, quindi quelle due parole erano ancora nuove, fragili. Sperò potesse sentire l’intensità e la potenza del suo amore attraverso il messaggio.

    Britt aspettò ma non ricevette alcuna risposta. Pensò che Jack fosse con suo padre dopo l’operazione. O che suo padre fosse attaccato a dei macchinari per cui tutti gli apparecchi elettronici e cellulari dovessero essere spenti. O forse era troppo sconvolto da quella tragedia familiare per preoccuparsi della sua ragazza; ed era comprensibile.

    Comunque, lei sentiva il bisogno di raggiungerlo e confortarlo, senza doversi preoccupare di capire che cosa intendesse con Tengo duro.

    Era difficile concentrarsi a lavoro. Pensava a Jack e a suo padre e avrebbe tanto voluto chiamarlo.

    Tornata a casa, Britt si rilassò leggendo un libro.

    Sto morendo di fame. Le scrisse dopo ore.

    Trova qualcosa da mangiare. Gli rispose.

    Odio il cibo dell’ospedale.

    Pensò che probabilmente ne avesse mangiato troppo. In quel momento decise che avrebbe fatto qualcosa di carino per lui. Ripensando alle due volte in cui avevano mangiato insieme, ordinò due sandwich di carne dal Tamarind. Indossò un prendisole e ritirò l’ordine prima di raggiungere l’ospedale. Preparò un tavolo nella caffetteria e chiamò Jack.

    «Ehi, amante segreto, incontriamoci in caffetteria. Ti ho portato la cena,» disse.

    «É così bello sentire la tua voce. E grazie. Arrivo subito.»

    Sistemò tutto, aprendo il contenitore con l’insalata, il pane, i sandwich e le patatine fritte, cercando di rendere il tavolo presentabile. Una cameriera le porse un vaso con garofani viola. Britt la ringraziò e lo usò come centro tavola. Stava ammirando il suo lavoro quando lui la raggiunse.

    «Ha un aspetto incredibile,» Jack disse. 

    Jack sembrava stanco. Mentre lei aveva trascorso la giornata a lavoro a scrivere al computer sotto le luci al neon, lui sembrava aver affrontato una tempesta di neve. Era pallido e i suoi abiti erano sgualciti. Vederlo in quello stato la rattristò. Poté percepire quanto impaurito e frustrato fosse al pensiero di dover rivedere il padre in ospedale dopo meno di un anno. La differenza era che questa volta ci sarebbe stata lei al suo fianco.

    Capitolo 2

    Senza alcuna esitazione, Britt corse verso di lui, allacciandogli le braccia al collo. Lui la strinse in modo possessivo e abbassò il capo sulla sua spalla. Britt accarezzò i suoi lunghi capelli neri sussurrandogli parole d’amore.

    «Mi sei mancata,» disse con voce rotta dall’emozione.

    «Anche tu mi sei mancato. Non volevo intromettermi e ho cercato di mantenere le distanze. Tuo fratello è arrivato?»

    «No. E non credo arriverà. Non è urgente, grazie a Dio, ma era improbabile che lasciasse l’Australia per sedersi nella sala d’aspetto di un ospedale,» Jack rispose amaramente.

    «Sei il figlio perfetto,» Britt scherzò.

    «Sì, è così. Nonostante il mio ruolo di front man in un gruppo rock, non sono il cattivo ragazzo che fingo di essere, Birtt. Sono un santo.»

    «Bene, San Jacob della Grafica, ho portato un’offerta dal Tamarind. Se ricordo bene, ti sei sacrificato mangiando un’aragosta l’ultima volta, anche se non riuscivi a togliere gli occhi di dosso dalla mia bistecca. Sembravi un vero carnivoro.»

    «Hai portato una bistecca?»

    «Un sandwich con carne e patatine fritte.»

    «Perspicace e bellissima,» disse, stringendola dalle spalle. «È uno dei miei piatti preferiti. Grazie mille.»

    Britt osservò il suo volto stanco e sorrise. Il loro legame era diventato forte in così poco tempo e lei lo amava già da impazzire. Avrebbe voluto tanto alleviare la sua sofferenza e dargli forza. Jack si sedette attorno a uno dei

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