Ophal: I viaggiatori dell'impossibile 6

Di Enrico Lotti

ROMANZO BREVE (63 pagine) - FANTASCIENZA - Una città perduta, nel cuore di una montagna cava, in uno strano mondo di foreste lussureggianti dove non esistono forme di vita animale... al di fuori di misteriosi uomini scimmia che adorano una casta di sacerdotesse. Quando Marco le vedrà per la prima volta, non potrà credere ai suoi occhi!

Nel nostro mondo, la polizia continua a sospettare di Marco. Ma a indagare su di lui c'è anche la potente organizzazione clandestina di Kellermann, interessato alle teorie non ortodosse del professor Blumberg e a tutto ciò che riguarda Marco. Il suo dossier interessa a molti, ormai. Non che negli altri mondi le cose vadano meglio. Marco si ritrova in una città perduta nella giungla, abitata da primitivi uomini-scimmia che adorano un idolo molto particolare: un sarcofago-incubatrice nel quale giace una giovane donna. Una dea che ha lo stesso volto di Caterina, la moglie di Marco scomparsa misteriosamente nel nulla!

Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti ("Martin Mystère", "Zona X", "Diabolik" e "Intrepido"), giornalista (ha diretto il mensile di informatica "Macworld Italia"), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza ("Robot", "Il Magazzino dei Mondi 3") e spionaggio ("Segretissimo").

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 22 nov 2016
• ISBN: 9788825400090

Anteprima del libro

STAGIONE 1   VOLUME 6

Enrico Lotti

Ophal

ROMANZO BREVE

Prima edizione novembre 2016

ISBN 9788825400090

© 2016 Enrico Lotti

Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

Indice

Il libro

L'autore

Ophal

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

Capitolo 15

Capitolo 16

Delos Digital e il DRM

In questa collana

Tutti gli ebook Bus Stop

Il libro

Una città perduta, nel cuore di una montagna cava, in uno strano mondo di foreste lussureggianti dove non esistono forme di vita animale… al di fuori di misteriosi uomini scimmia che adorano una casta di sacerdotesse. Quando Marco le vedrà per la prima volta, non potrà credere ai suoi occhi!

Nel nostro mondo, la polizia continua a sospettare di Marco. Ma a indagare su di lui c’è anche la potente organizzazione clandestina di Kellermann, interessato alle teorie non ortodosse del professor Blumberg e a tutto ciò che riguarda Marco. Il suo dossier interessa a molti, ormai.

Non che negli altri mondi le cose vadano meglio.

Marco si ritrova in una città perduta nella giungla, abitata da primitivi uomini-scimmia che adorano un idolo molto particolare: un sarcofago-incubatrice nel quale giace una giovane donna. Una dea che ha lo stesso volto di Caterina, la moglie di Marco scomparsa misteriosamente nel nulla!

L'autore

Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti (Martin Mystère, Zona X, Diabolik e Intrepido), giornalista (ha diretto il mensile di informatica Macworld Italia), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza (Robot, Il Magazzino dei Mondi 3) e spionaggio (Segretissimo).

Dallo stesso autore

Enrico Lotti, Cercando un Altrove I viaggiatori dell'impossibile ISBN: 9788865308431 Enrico Lotti, Zamora I viaggiatori dell'impossibile ISBN: 9788865308585 Enrico Lotti, Guerra Fredda I viaggiatori dell'impossibile ISBN: 9788865308882 Enrico Lotti, Il Re dei Topi I viaggiatori dell'impossibile ISBN: 9788865309100 Enrico Lotti, La Cosa dall'altro mondo I viaggiatori dell'impossibile ISBN: 9788865309377

Capitolo 1

Marco rifece il giro dell’isolato. Daniele lo seguiva a pochi passi di distanza.

Passanti frettolosi li schivavano, diretti verso il lavoro o verso la vicina fermata dell’autobus.

Una mattinata milanese come molte altre, sotto un cielo di un colore indefinito.

– Scusa se te lo chiedo… – Daniele esitò prima di concludere la frase.

– Mi vuoi chiedere se sono davvero certo di avere lasciato la macchina qui.

– Ecco… sì.

– Sì.

Marco indicò uno spazio fra due macchine parcheggiate lungo il marciapiede.

– Esattamente qui. L’avevo lasciata prima di partire per Anversa, poi tutto il resto è successo molto in fretta.

Daniele annuì, tutto serio.

Marco osservò il selciato nel posto che fino a qualche ora prima era stato occupato dalla sua macchina.

Daniele si grattò il capo, perplesso:

– Niente da fare, non credo ci siano molte ipotesi da fare. Non può essere stata rimossa per la pulizia delle strade, che sarà domani, e nemmeno per il mercato. E poi, perché rimuovere solo un’auto, e non tutte le altre.

– Una Punto rossa vecchia di dodici anni, ti rendi conto? – disse Marco, senza rivolgersi a nessuno in particolare.

Daniele allargò le braccia.

Marco scosse la testa:

– Bene, visto che devo andare comunque in Questura per l’obbligo di firma, andrò a fare denuncia, per quel che serve. Dopo tutto il casino che avevo fatto per denunciare lo smarrimento della targa…

– Così potrai rivedere quel tipo, il commissario…

– Ingroia.

– Me lo ricordo. Proprio un simpaticone, eh?

– Fa il suo lavoro. Non deve essere simpatico.

– Però ti ha puntato.

– È un mastino, glielo riconosco.

– Ma segue la pista sbagliata.

– Non me la sento di criticarlo, per questo.

Marco proseguì, parlando più a se stesso che al ragazzo:

– Se anche vedesse la verità, non riuscirebbe a credere a un decimo di quello che abbiamo visto. E io stesso, ancora non so dare una risposta a nessuna delle domande fondamentali…

– In effetti… – disse Daniele, guardandosi la punta delle scarpe.

Marco gli diede un buffetto sul braccio:

– Vieni, prendiamoci un caffè, poi andrò a fare la denuncia.

– Volentieri… – disse Daniele, pensando alla graziosa, giovane ragazza cinese del bar.

Brutta notizia: la ragazza era fuori, per commissioni. La sostituiva l’arcigna madre, che preparò i caffè armeggiando rumorosamente alla macchina.

Daniele lanciò un’occhiata intorno, nella vana speranza che la bella barista rientrasse. Niente da fare.

Poi si rivolse a Marco:

– Quindi l’hanno rubata nella notte?

– Direi proprio di sì. E ho anche una mezza idea sull’ora.

Daniele lo fissò sorpreso. Non riusciva a capire se stesse scherzando o no. Marco era serissimo, però:

– Tra le tre e quattro.

– Hai visto delle tracce sul marciapiede? Hai sentito qualcosa che…

– No, nulla di tutto questo. – rispose Marco. – Soltanto, ho avuto un sonno agitato…

– … il che non fa notizia – lo interruppe il ragazzo.

– Vero. Ma la notte scorsa è stato un po’ diverso dal solito. Non era quella specie di sesto senso che scatta quando sta per arrivare un temporale fuori programma…

– O per meglio dire, quando sta per verificarsi un’anomalia del campo elettromagnetico, che a sua volta determina l’apertura di un Varco che…

Marco lo fulminò con lo sguardo.

Daniele si interruppe e fece un cenno di scusa.

– OK, OK… lo so, embargo assoluto su queste cose, non possiamo parlarne con nessuno… Ma l’anziana signora è andata nel retro, capisce solo tre parole di italiani e alla peggio la abbatteremo per mantenere il segreto.

– Non mi sembra una buona idea, – rispose serio Marco – il cappuccino qui mi piace.

Daniele annuì, come se non avesse mai considerato la cosa.

– No – riprese Marco – l’altra notte provavo qualcosa di diverso, mi sono svegliato alle tre