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L'ultima trattativa
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E-book62 pagine47 minuti

L'ultima trattativa

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L'Autore racconta la propria esperienza diretta nella conduzione di una vertenza sindacale per il rinnovo di un contratto aziendale, con il diario quotidiano degli incontri e degli scontri, sia tra Sindacati e Direzione che tra gli stessi sindacati. Una vicenda degli anni 80, che gli appare significativa e attuale, in quanto rivela i primi germi della crisi di efficacia e di ruolo del Sindacato in Italia.
LinguaItaliano
Data di uscita23 feb 2017
ISBN9788892610217
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    Anteprima del libro

    L'ultima trattativa - Gaetano Giavoni

    Valeria

    Una trattativa emblematica del declino sindacale in Italia

    A chi guarda la realtà sindacale dei nostri giorni, e non ha vissuto quella degli anni dal dopoguerra fino alla prima metà degli ’80, non può nemmeno immaginare come fosse allora il Sindacato italiano.

    In poche parole, fu il motore della ricostruzione e della rinascita economica, sociale, culturale e democratica del Paese.

    Senza negare il ruolo dei Partiti e delle altre forze economiche e sociali, tuttavia il trapasso italiano da una struttura autarchica e centralizzata ad una economia aperta, moderna e democratica, nella sostanza e non nella sola enunciazione formale, ebbene la spinta sociale, l'intelligenza collettiva e la cultura della partecipazione vennero dal Sindacato, in particolare dalle Confederazioni e dalle Federazioni Sindacali, stimolate, particolarmente dopo l'emanazione dello Statuto dei Lavoratori del 1970, dall'azione capillare delle Sezioni Sindacali Aziendali.

    Le Riforme strutturali (casa, salute, previdenza, ecc.) e quelle della partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla riorganizzazione dello Stato e delle strutture produttive e sociali, le grandi emancipazioni, furono pensate e promosse dal pensatoio sindacale, che raccolse e stimolò le menti più illuminate del Paese, in uno sforzo eroico ed esaltante, perché motivato solo da ideali sociali disinteressati.

    Come ogni cosa a questo mondo, anche il Sindacato, per le mille sollecitazioni divergenti che provenivano da ogni parte, iniziò a mostrare le corde nel corso degli anni ‘80, quando il balzo democratico rallentò e presero vigore i virus sociali fino a quel momento impediti a svilupparsi dal vigore degli obiettivi sociali da conquistare.

    Come quando un corpo si addormenta in un sonno comatoso e i suoi organi in breve degenerano, così anche il Sindacato divenne preda di fazioni e di discutibili figuri, che ne alterarono per sempre i connotati e le funzioni politico-sociali, fino a diventare il fantasma attuale, che molti guardano con sospetto e al quale viene data generalmente una bassa considerazione sociale.

    Ebbene, io ho vissuto quelle stagioni, sia quella vitale che quella del declino, e di questa voglio dare (modestissima) testimonianza, riportando, a chi mi vorrà leggere, la cronaca quotidiana di una trattativa sindacale aziendale, così come la vissi nel 1988 da protagonista, in quanto responsabile della delegazione di un sindacato confederale.

    L'idea di questa comunicazione mi è venuta ritrovando la valigetta dei miei appunti, che avevo letteralmente buttato, deluso, in un ripostiglio di casa, al termine di questa mia ultima trattativa. Riaprire quella valigetta è stato come ripiombare nel clima e nelle tensioni di quegli anni, che ora sembrano incomprensibili, e anzi forse lo sono, e questi miei ricordi (che sono reali e non onirici, anzi comprovati e vissuti - spero - lucidamente) hanno l'obiettivo di far capire ai giovani contemporanei la complessità e le difficoltà del lavoro sindacale, e anche (forse) rivalutare un soggetto collettivo, come il Sindacato, che è stato oscurato, purtroppo giustamente, ma che è stato anche ben altro per milioni di Italiani, spesso inconsapevoli.

    Così scrivevo ad una Rivista culturale nel febbraio del 1989, alla quale avevo inviato (senza un seguito) l'idea di questo lavoro:

    "... Ho superato i quaranta anni, lavoro dai primi anni 70 in una Azienda del Terziario, dove ho svolto, praticamente fin dall'assunzione, attività sindacale, successivamente in due Confederazioni.

    Ho partecipato alla stagione 'formidabile', prima come studente universitario e, dopo la laurea, come lavoratore-sindacalista, cercando di coniugare le spinte ideali con l'impegno quotidiano, nello sforzo di contribuire al nostro progresso sociale.

    Da qualche tempo, mi pare che tutto si stemperi e si appanni, che i comportamenti individuali e collettivi si arrotolino su sè stessi senza scopo ne' senso, che tutto sia possibile e 'lecito'.

    Nella crisi generale della Sinistra è certo coinvolto il Sindacato, uno dei principali protagonisti della evoluzione democratica del Paese.

    Come questa crisi si riversi sui minuti e delicati meccanismi con i quali lo stesso opera e sul tessuto umano che lo fa vivere, può essere forse mostrato (o meglio, intravisto) dall'analisi puntuale di questa mia ultima trattativa sindacale".

    In termini assai generali e per riassumere in poche righe un dibattito sindacale

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