La bambina di cristallo

Di Oriana Ramunno

Thriller - racconto lungo (35 pagine) - N​on è facile cancellare il passato, superare le colpe o perdonare i tradimenti. Neanche dimenticare l’apartheid è stato facile.

Nel Sudafrica post apartheid la povertà e la discriminazione non sono spariti solo perché qualche politico l’ha messo nero su bianco. Così quando viene ritrovata la vittima di un omicidio, il movente razziale è il primo da tenere presente, soprattutto se la vittima è una giovane bambina nera che vive in una baraccopoli.

Oriana Ramunno è originaria di Rionero in Vulture, ma bolognese di adozione. Laureata in Scienze della Comunicazione e diplomata alla scuola di fumetto e illustrazione La Nuova Eloisa, nel 2012 vince il primo premio di Estremamente Fumetto con Harutzuki – Luna di Primavera. Nel 2013 il racconto Lupus Hominarius si classifica secondo al concorso letterario Nero Premio. Per Delos Digital ha pubblicato i racconti Gli dei di Akihabara, Le Ombre di Averno, La vendetta dell’angelo, Briganti si muore, Virus H e Baba Jaga. Nel 2016 vince il Premio WMI con il racconto Gli alberi alti. Il racconto giallo Teriaca è stato pubblicato in appendice a I Gialli Mondadori. Nel 2017 è finalista al Premio Alberto Tedeschi.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 20 giu 2017
• ISBN: 9788825402650

Anteprima del libro

a cura di Vincenzo Vizzini

Oriana Ramunno

La bambina di cristallo

RACCONTO LUNGO

Prima edizione giugno 2017

ISBN 9788825402650

© 2017 Oriana Ramunno

Edizione ebook © 2017 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autrice

La bambina di cristallo

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

In questa collana

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Il libro

N​on è facile cancellare il passato, superare le colpe o perdonare i tradimenti. Neanche dimenticare l’apartheid è stato facile.

Nel Sudafrica post apartheid la povertà e la discriminazione non sono spariti solo perché qualche politico l’ha messo nero su bianco. Così quando viene ritrovata la vittima di un omicidio, il movente razziale è il primo da tenere presente, soprattutto se la vittima è una giovane bambina nera che vive in una baraccopoli.

L'autrice

Oriana Ramunno è originaria di Rionero in Vulture, ma bolognese di adozione. Laureata in Scienze della Comunicazione e diplomata alla scuola di fumetto e illustrazione La Nuova Eloisa, nel 2012 vince il primo premio di Estremamente Fumetto con Harutzuki – Luna di Primavera. Nel 2013 il racconto Lupus Hominarius si classifica secondo al concorso letterario Nero Premio. Per Delos Digital ha pubblicato i racconti Gli dei di Akihabara, Le Ombre di Averno, La vendetta dell’angelo, Briganti si muore, Virus H e Baba Jaga. Nel 2016 vince il Premio WMI con il racconto Gli alberi alti. Il racconto giallo Teriaca è stato pubblicato in appendice a I Gialli Mondadori. Nel 2017 è finalista al Premio Alberto Tedeschi.

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Oriana Ramunno, Gli Dei di Akihabara Urban Fantasy Heroes ISBN: 9788867754472 Oriana Ramunno, Le ombre di Averno Chew-9 ISBN: 9788867754946 Oriana Ramunno, L'ira dell'angelo History Crime ISBN: 9788867755707 Oriana Ramunno, Briganti si muore History Crime ISBN: 9788867757800 Oriana Ramunno, Virus H Chew-9 ISBN: 9788865308554 Oriana Ramunno, Baba Jaga Delos Passport ISBN: 9788825402261

1

Quando gli elefanti si fanno la guerra, è l’erba a rimanere schiacciata

(proverbio africano)

24 settembre 2009, Cape Town

Sunset Beach si apriva in una sottile striscia bianca spazzata dal vento, oltre il Sea Point Promenade. Il corpo della bambina guardava il mare, legato a un palo. L’avevano lasciata lì, in mezzo alla spiaggia umida; piccola figura nera sotto il cielo plumbeo dell’inverno, tra i gabbiani che le planavano attorno in una dolente danza.

– Non hanno rispetto nemmeno della morte – sfiatò Zoe. Si era fatta largo tra la gente accalcata oltre i nastri della polizia.

– La morte incuriosisce tutti – commentò, cinico, un collega. – Non puoi farci niente.

Zoe imboccò la rampa che costeggiava i bagni pubblici, firmò il registro dell’agente che piantonava l’ingresso e discese la duna. Sentì la sabbia accogliere i suoi passi, i granelli ancora freschi di notte entrarle nel collo delle soprascarpe. C’era odore di salmastro, di arena battuta dalle onde, di conchiglie sbriciolate. Durò poco, perché una zaffata di carne bruciata la raggiunse appena il vento si alzò.

Si avvicinò al cadavere.

Lontano dalla folla era rimasto solo il rumore della risacca, che rimestava con forza il fondo dell’oceano, e il garrito incessante dei gabbiani che planavano