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Una donna silenziosa
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E-book61 pagine52 minuti

Una donna silenziosa

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Il romanzo "Una Donna Silenziosa" è scorrevole di semplice lettura e comprensione, che ci aiuta a capire come tante persone (donne) in tempi passati e attuali abbiano patito e patiscono angherie e soprusi. La speranza in un mondo più altruista e comprensivo; Salvatore Scionti l'autore
LinguaItaliano
Data di uscita18 dic 2017
ISBN9788827801253
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    Anteprima del libro

    Una donna silenziosa - Salvatore Scionti

    lettura.

    Capit. 1

    E' arrivata Assunta!

    Era il febbraio del 1940, l'Italia da li a poco sarebbe entrata in guerra, il 10 giugno, con il proclama di Mussolini a Roma in piazza Venezia. Intanto in un bellissimo paesino di mare della Calabria nacque Assunta, una bella bambina bruna, dalla mamma Giuseppa, una casalinga occupata visto che Assunta era la settima figlia, dopo cinque sorelle e un fratello, e dal padre Francesco, un pescatore eclettico, di origini siciliane, proprio come I Malavoglia, eclettico e diligente perchè sapere leggere e scrivere a quei tempi non era cosa di tutti, quindi veniva richiesto per tanti servigi quale garante o testimone di una compravendita, un contratto, una lettera da leggere o da scrivere, insomma qualsiasi cosa ove poteva servire la sua conoscenza, i suoi servizi che a tutti prestava senza niente in cambio, avrebbe potuto fare tante cose, eppure lui era amante del mare, il pescatore faceva, per lui non era un mestiere ma una passione; e con questa avrebbe portato avanti la famiglia con dignità, visto che sarebbero nati altri tre figli. Nei primi anni di vita Assunta vedeva trascorrere la sua vita con spensieratezza, anche se in casa c'era sempre da lavorare; ognuno doveva fare la sua parte in base alle proprie capacità e naturalmente rapportata all'età, quindi non c'era l'acqua in casa, a soli 7 anni Assunta provvedeva a portarla insieme a un'altra sorella più grande, la primogenita Tina, si preoccupava di accudire le sorelle e i fratelli più piccoli facendo da seconda mamma. Erano 10 figli e, naturalmente, il lavoro non mancava mai in quella casa.

    Assunta era una bambina ubbidiente, tranquilla e volenterosa, non protestava mai a quegli ordini che mamma Giuseppa impartiva a lei e alle altre sorelle; Concetta era la terza femmina, la sorella più pestifera e petulante, litigava quasi con tutte le sorelle e naturalmente di tanto in tanto da quelle più grandi le prendeva. A quei tempi non si pensava a regalare lo smartphone per Natale ma solo a vivere, a stare bene fisicamente e a portare avanti la famiglia con dignità.

    A quei tempi era un disonore che le figlie femmine non avessero in dote il corredo: biancheria intima, tovagliato da tavola e da bagno, lenzuola ricamate, coperte e tutto ciò che potesse servire per una futura famigliola che si sarebbe formata nel tempo futuro.

    La quarta figlia Rosalba, era bravissima a ricamare tovaglie e lenzuola, merito della zia Lina, la sorella di mamma Giuseppa che aveva insegnato con grande maestria, e Rosalba aveva imparato con passione l'arte del ricamo, punto croce etc. A Rosalba il lavoro quindi non mancava visto che erano in 7 sorelle. La seconda figlia Grazia era di carattere scaltro, era portata per il commercio, già a 11 anni scambiava di nascosto parte del pesce, che papà Francesco portava a casa, con i frutti della terra ortaggi, verdure, frutta dei contadini locali; naturalmente questo suscitò attenzione da parte dei genitori, quando un giorno mamma Giuseppa voleva ammazzarla di botte, chi aveva dato a lei (Grazia) certe incombenze? Ma Francesco la fermò dicendo che era cosa buona che avessero una figlia intraprendente, i figli non sono tutti uguali come le persone. Certo non potevano sempre mangiare pesce, oltretutto si respiravano sempre gli stessi odori, in quella casa.

    Capit. 2

    Un giorno Diverso

    Un giorno di domenica la grande famiglia si spostò in campagna, il fratello minore di Francesco, Angelo, viveva in campagna, e invitò il fratello maggiore e la famiglia a trascorrere una giornata insieme, ma ahimè Francesco non aveva nessun mezzo di locomozione, a parte la grande barca di 9 metri in legno che gli serviva per pescare. In quegli anni le automobili si contavano con le dita delle mani, se non nelle grandi città.

    Quindi Angelo di buon mattino scese al paese che era distante circa 4 km dalla campagna, dove aveva un grande carro trainato da un mulo forte e grasso, che lui adoperava per più lavori, trasportare il carro, arare i campi, comunque quel mulo era un compagno affidabile.

    Caricò la grande famiglia sul carro, il fratello e la cognata e si avviarono verso la campagna, i ragazzi erano entusiasti e felici di quella giornata che avrebbero trascorso insieme ai cugini; Angelo aveva tre figli: Carlo, Giuditta e Maria, mentre camminavano guardavano la strada scorrere piano piano, all'indietro, era proprio una bella giornata di aprile; man mano che

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