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L'ultima vittoria del sud
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E-book98 pagine1 ora

L'ultima vittoria del sud

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“L’ultima vittoria del Sud” è l’analisi giornata per giornata della stagione calcistica 1989/90 che si concluse con la conquista del secondo ed ultimo scudetto vinto dal Napoli di Diego Armando Maradona. Nel susseguirsi di statistiche, dati e cifre s’intrecciano aneddoti e interviste che rendono evidente come la Serie A di allora soffra ancora dello stesso, terribile male che ne pregiudica la bellezza del calcio giocato sul campo. La prefazione al libro è dell’indimenticabile Gabriele Marzocco.  
LinguaItaliano
Data di uscita28 ott 2018
ISBN9788833462226
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    L'ultima vittoria del sud - Vittorio Capuozzo

    I

    UNA SQUADRA DA DELEGITTIMARE

    Mai era accaduto, nel corso della storia del calcio, che una squadra tanto vituperata vincesse lo scudetto. È successo al Napoli di Maradona, con la conquista del suo secondo ed ultimo titolo di Campione d’Italia. Era l’anno 1989-90.

    In oltre cento anni di calcio, dal 1898 ad oggi, il Nord ha vinto quasi tutto, lasciando all’altra parte dell’Italia appena le briciole. Juventus, 34 volte; Inter (18); Milan (18); Genoa (9); Bologna (7); Pro Vercelli (7); Torino (7); Casale (1); Novese (1); Sampdoria (1); Verona (1). In totale, 104 scudetti sui 116 campionati disputati, 86 campionati a girone unico a partire dal 1929-30¹. Il resto della nazione calcistica è vissuta perennemente ai margini del grosso business. I restanti 10 titoli sono stati ripartiti fra la Roma, tre volte, Fiorentina (2), Lazio (2), Napoli (2) e Cagliari (1). Solo 12 volte dal dopoguerra (1945-46) ad oggi, quindi, lo scudetto è sfuggito all’Asse Milano-Torino: due volte ciascuno la Fiorentina, la Lazio, il Napoli, la Roma, una volta ciascuno il Cagliari, il Bologna, la Sampdoria ed il Verona. E quando è successo, sono stati spesso innescati i meccanismi in possesso delle grandi società per offuscare le vittorie altrui. Ci provò l’Inter col Bologna nel torneo 1963-64 ed il Milan col Napoli nell’89-90.

    Il Napoli, vincitore del campionato 1989-1990, subì ogni sorta di nefandezze.

    Proprio in virtù di certe considerazioni, appare ancora oggi antisportivo che lo scudetto napoletano del 1989-90 sia ridimensionato e continuamente denigrato. Il Napoli dominò la stagione, caratterizzata fra l’altro anche da qualche errore arbitrale.

    Il torneo 1989-90 vede il Napoli maltrattato in tutti i campi e gli stadi italiani. Un’artata campagna giornalistica, iniziata già all’indomani della stagione 1986-87, persiste e contribuisce a trasformare persino le partite più insignificanti in vere e proprie battaglie.

    Non era raro che gli avversari dei partenopei si preoccupassero più di dare calcioni che giocare a pallone. A detta dei giornali, chi incontrava la squadra vesuviana aveva sempre qualcosa da salvare. È significativo ricordare che nel mondo radiotelevisivo, tralasciando il ruolo determinante della stampa, era di casa l’informazione anti-partenopea a tutti i costi.

    Come ad un segnale convenuto, dalle Alpi alla Sicilia, scorrono parole di rancore e rabbia sul club azzurro. L’informazione italica sforna in serie pagine pregne di congetture, di offese gratuite e, finanche, d’intollerabile razzismo sul Napoli e i napoletani.

    Nell’ambiente partenopeo questa "Strategia della Destabilizzazione" era già stata avvertita nel momento in cui Maradona era sceso a Napoli. L’ingiustificata avversione nei confronti della squadra di Ferlaino si era apertamente manifestata durante la stagione del primo scudetto (1986-87).

    Così scriveva sul Secolo XIX Helenio Herrera alla vigilia della partita Sampdoria – Napoli del 12 ottobre 1986: Il Napoli fuori casa perde il cinquanta per cento del suo rendimento. Contro la Sampdoria mancheranno Bagni e Carnevale e ai napoletani manca sempre un regista di gran classe. Il tifoso sampdoriano sarà un’arma supplementare per una vittoria importantissima.

    Il Napoli si aggiudicherà l’incontro con un brillante 2 a 1, in una stagione caratterizzata dall’elevato rendimento esterno.

    I partenopei realizzarono 7 vittorie e 5 pareggi nelle gare disputate fuori casa. Juventus e Inter, rispettivamente seconda e terza classificata, riuscirono ad affermarsi in trasferta soltanto tre volte. Il Napoli, che stava appena per innalzarsi a protagonista del calcio italiano, aveva già suscitato la frustrazione ed il disagio del Nord, insofferente nei confronti di una grande realtà sportiva meridionale.

    Evidenti esempi d’intolleranza e razzismo si sono sempre verificati nei confronti del Napoli e dei napoletani, ma ora quella squadra vincente che sbaragliava ogni rivale non poteva far altro che scatenare sentimenti di invidia. Il Napoli era accerchiato: in campo gli avversari compivano ogni sorta di empietà nei confronti dei giocatori partenopei senza ricevere le adeguate sanzioni disciplinari, e sugli spalti accadeva di tutto. Nelle televisioni e redazioni di molti giornali si poteva dire e scrivere molto su quel Napoli vincente e su Maradona, in particolare.

    Erano i numeri, però, a contraddire impietosamente i detrattori del Napoli.

    Diego Armando Maradona ha giocato il suo primo campionato nel Napoli nella stagione 1984-85. Da allora, vestendo sempre la stessa maglia, ha disputato per intero sei tornei prima di subire la squalifica per doping nel campionato 1990-91.

    Nell’arco di questo lungo periodo, nessun giocatore in Italia può essere paragonato a Maradona per quanto riguarda il rendimento. L’asso argentino segnò complessivamente 75 reti, più di tutti gli altri giocatori². Nel dettaglio:

    - Campionato 1984-85

    30 presenze su 30 partite giocate, con 14 reti segnate. Primo goleador del Napoli; terzo nella classifica finale dei cannonieri alle spalle di Platini (18 reti) e Altobelli (17).

    - Campionato 1985-86

    29 presenze su 30, con 11 reti. Primo cannoniere del Napoli e quarto in classifica generale dopo Pruzzo (19), Rummenigge (13) e Platini (12).

    - Campionato 1986-87

    29 presenze su 30, con 10 reti. Primo realizzatore del Napoli e quarto in classifica generale dopo Virdis (17), Vialli (12) e Altobelli (11).

    - Campionato 1987-88

    28 presenze su 30, con 15 reti. Cannoniere del torneo.

    - Campionato 1988-89

    26 presenze su 34, 9 reti.

    - Campionato 1989-90

    28 presenze su 34, con 16 reti. Cannoniere del Napoli e terzo in classifica generale.

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