L'Era del Serpente
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Anteprima del libro
L'Era del Serpente - Francesco La Manno
AUTORE
ANDREA GUALCHIEROTTI
L’ERA DEL SERPENTE
Con i saggi di
Francesco La Manno e Lorenzo Pennacchi
Copyright
ISBN: 978-88-943230-7-8
Valusia n.2
Curatore: Francesco La Manno
Illustrazione: Andrea Piparo
Progetto grafico e impaginazione: Mala Spina
Prima edizione giugno 2019
Copyright (Edizione) ©2019 Italian Sword&Sorcery Books
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali. Nessuna parte di questo ebook può essere riprodotta e diffusa con sistemi elettronici, meccanici o di altro tipo senza l’autorizzazione scritta dell’autore.
Questo libro è un’opera di fantasia. La sua pubblicazione non lede i diritti di terzi. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale.
Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery
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L’IMPERO DEGLI UOMINI SERPENTE
FRANCESCO LA MANNO
1. Dove eravamo rimasti?
Affermare che la narrativa dell’immaginario rappresenti una piccola nicchia nell’ambito del mare magnum della letteratura è piuttosto ovvio e non costituisce una novità per nessuno, tanto che l’assunto viene ripetuto da tutti gli addetti ai lavori come un mantra ormai da lustri. Proprio per questo motivo, il fatto che per la prima volta nella storia d’Italia il fantastico sia giunto alla Camera dei Deputati risulta un evento quantomeno eccezionale e – forse – irripetibile.
Nella fattispecie, il 20 febbraio 2019, l’Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery è stata convocata alla Camera dei Deputati dal Vicepresidente della medesima, on. Fabio Rampelli, per organizzare una conferenza dal titolo Fantastico Mediterraneo – La via italiana all’immaginario¹, evento teso a esaltare i miti, i culti e le tradizioni della nostra terra e dell’area mediterranea, che non hanno nulla da invidiare a quelli nordici e che per molto tempo non sono mai neppure stati offerti all’attenzione dei lettori. Al convegno hanno partecipato in qualità di relatori Gianfranco de Turris, Mario Polia, Adriano Monti Buzzetti e Andrea Gualchierotti, oltre ovviamente al sottoscritto. Il simposio ha avuto una grande risonanza tra i media tanto che il Tg2 gli ha dedicato un servizio² e svariati quotidiani nazionali hanno riportato la notizia³.
Se pensiamo che mai nessuno prima d’ora era riuscito a portare la letteratura dell’immaginario alla Camera dei Deputati, la circostanza che la nostra associazione sia stata ospitata nelle aule di una delle massime istituzioni d’Italia ci fa comprendere che il nostro lavoro, seppure prometeico, comincia a dare i suoi frutti e a ottenere il giusto riconoscimento dopo anni di duri sacrifici.
Peraltro, siamo stati richiesti anche presso altri eventi su tutto il territorio del Belpaese, si pensi tra gli altri al convegno ad Tartaros, tenuto il 30 e 31 marzo a Magione (PG) e dedicato alla storia medievale, in cui eravamo presenti con Cristiano Saccoccia che ha tenuto un intervento recante il titolo Orientalismo e Medievalismo. I Mongoli nell’immaginario fantastico. Lo scrivente invece è stato invitato da Armando Corridore a parlare dello sword and sorcery in Italia all’Italcon che si è svolta il 5 maggio a Torino all’interno di Vaporosamente.
Le novità ovviamente non sono finite qui perché Hyperborea (https://hyperborea.live/) è diventata a tutti gli effetti una rivista online al cui timone sale come direttrice responsabile Sabrina Fantauzzi, giornalista professionista di classe sopraffina, affiancata da Andrea Gualchierotti in qualità di vicedirettore. Questo ci ha ovviamente consentito di ottenere un riconoscimento formale e la collaborazione di illustri intellettuali come Franco Zangrilli⁴, professore alla The City University of New York, e Salvatore Santangelo⁵, a sua volta docente universitario.
Inoltre, gli appassionati continuano a dimostrarci il loro affetto e la loro fiducia, dato che la nostra pagina ha raggiunto i 14.000 follower su Facebook, risultando la più seguita in ambito fantasy e tale risultato ci lascia sbigottiti se si considera che ci occupiamo solo di sword and sorcery.
2. L’Era del Serpente di Andrea Gualchierotti
Con L’Era del Serpente di Andrea Gualchierotti, siamo giunti alla seconda pubblicazione del 2019 (dopo Iperborea. Oscuri canti di Nicola Lombardi⁶) e alla settima totale di Italian Sword&Sorcery Books. Non male, per una casa editrice indipendente che si occupa solo ed esclusivamente di fantasia eroica, anche in considerazione del fatto che nei precedenti anni le uscite di heroic fantasy nel nostro Paese erano assai ridotte. La soddisfazione è ancora più grande se pensiamo che qui trovano spazio autori italiani professionisti, emergenti ed esordienti che sino a pochi anni or sono non venivano tenuti in debita considerazione dalle case editrici mainstream, tanto che molti di loro erano costretti a pubblicare sotto pseudonimo. Come si è detto in diverse occasioni, tale fenomeno è da imputare sia a una esterofilia imperante in Italia, sia all’ignoranza di molti, i quali credono effettivamente che gli scrittori nostri connazionali siano assolutamente inferiori a quelli anglosassoni. Per quanto mi riguarda, non posso che dissentire da tale corrente di pensiero e ritengo che gli autori italiani non solo possano stare allo stesso livello dei loro colleghi stranieri, ma in molti casi siano di gran lunga superiori in fatto di cultura e per qualità della prosa.
L’Era del Serpente è il secondo volume della collana Valusia, un contenitore letterario poliedrico nel quale abbiamo in animo di inserire tutte quelle opere che continuino l’heroic fantasy classico (compresi i saggi), cercando di apportare alcuni elementi di originalità e perlustrando alcuni sentieri non ancora solcati dai grandi maestri del genere.
3. Il dominio dei rettili
Spesso si sente parlare di rettiliani e di complotti che questi esseri intesserebbero contro di noi, infiltrandosi nei vari paesi del mondo e dissimulando la loro vera identità allo scopo di arrecarci nocumento e di dominarci in maniera occulta. Ovviamente tutto ciò non può che farci sorridere e indurci a pensare che siano semplici sciocchezze.
Tuttavia il paleontologo canadese (naturalizzato statunitense) Dale Russell ha ipotizzato che se avesse superato la crisi del Cretacico, il genere di dinosauro stenonychosaurus avrebbe potuto evolversi ulteriormente, arrivando a camminare in maniera perfettamente eretta. Lo studioso ha supposto inoltre che questa creatura dal corpo scaglioso avrebbe potuto possedere una testa in grado di contenere un grande cervello, occhi frontali e anche mani in grado di afferrare gli oggetti, diventando assai simile all’uomo⁷. Russell ha ritenuto che questo essere avrebbe potuto di conseguenza sviluppare un’intelligenza superiore a quella dello scimpanzé e forse avrebbe potuto addirittura raggiungere i livelli di quella umana⁸. Incredibile a dirsi! Eppure anche altri studiosi hanno avanzato la teoria che il dinosauroide avrebbe potuto proliferare insieme ad altri mammiferi, poiché l’evoluzione ha dimostrato la possibilità di convivenza a stretta vicinanza tra specie animali e vegetali assai differenti⁹.
Se da un lato siamo perfettamente d’accordo sul fatto che queste sono semplici ipotesi che non hanno alcun riscontro in ambito scientifico, dall’altro cosa sarebbe accaduto se questi eventi si fossero realizzati effettivamente?
Andrea Gualchierotti ha provato proprio a immaginare un ciclo evolutivo alternativo in cui la Terra, in un periodo preistorico remoto, era dominata da uomini-serpente molto più intelligenti ed evoluti di quelli di cui ci parla Dale Russell e dove proprio tali creature sono protagoniste del romanzo. Per lo sword and sorcery ciò risulta ovviamente una novità assoluta se si considera che la stragrande maggioranza delle opere di fantasia eroica presenta protagonisti umani in conflitto imperituro contro aberranti creature. Ne discende che in questo caso i barbari nerboruti sono la parte contro la quale i nostri ofidi dovranno combattere, e pertanto costituiscono i villain.
4. Gli uomini serpenti nello sword and sorcery
Limitandoci al campo dell’heroic fantasy, il primo a parlare del tema relativo agli uomini-serpente è stato Robert E. Howard ne Il regno fantasma¹⁰ (The Shadow Kingdom, 1929) dove il trono di Valusia è minacciato da complotti orditi dai rettili, che attentano alla vita di Kull grazie alla capacità di mutare il proprio aspetto attraverso la stregoneria. Nel racconto ci viene narrato come, in un’epoca dimenticata, si sia combattuta una: «Lunga e terribile guerra, durata secoli e secoli sanguinosi, da quando per la prima volta gli uomini, emersi dal fango della loro ascendenza scimmiesca, si trovarono contro quelli che allora governavano il mondo. E alla fine l’umanità conseguì la vittoria, tanto tempo fa, e ci sono giunte solo oscure leggende.
«Il popolo serpente fu l’ultimo, ma alla fine gli uomini sconfissero anche quello e lo scacciarono nei territori deserti del mondo a vivere con i serpenti veri finché un giorno, dicono i saggi, anche questa razza orrenda scomparirà completamente.
«Tuttavia le Cose ritornarono sotto abili travestimenti, quando gli uomini divennero rammolliti e degenerati dimenticarono le antiche guerre. Ah, che guerra sinistra e segreta fu quella! Fra gli uomini della Terra Giovane si aggiravano i terribili mostri del Pianeta Antico, protetti dalla loro orrida saggezza e dalle arti arcane, assumendo qualsiasi forma e sembianza, compiendo in segreto cose orribili¹¹.»
Il tema è un leitmotiv delle opere howardiane in quanto è presente anche nella serie di Conan, per esempio ne Il Dio nell’urna (The God in the Bowl, 1952), dove lo stregone Thoth-Amon invia la progenie di Set, il dio serpente stygiano, a uccidere Caranthes ed essa si palesa in questo modo: «Fredda, classica bellezza di quei lineamenti, di cui non aveva mai visto l’eguale tra i figli dell’uomo. Né debolezza, né pietà, o crudeltà o gentilezza, nessuna delle altre emozioni umane trasparivano da quei connotati. Avrebbe potuto essere la maschera di Dio, scolpita nel marmo da una mano maestra, se non fosse stato per l’inconfondibile vita che li pervadeva: una vita fredda ed estranea, quale il Cimmero non aveva mai conosciuto, né poteva comprendere¹².»
L’argomento assume un ruolo principale anche ne I vermi della Terra¹³ (Worms of the Earth, 1932), racconto facente parte del Ciclo di Bran Mak Morn che viene oltraggiato da Tito Silla, governatore della Britannia romana, il quale fa crocifiggere davanti ai lui un suo suddito. Pertanto il re Pitto decide di officiare un blasfemo rituale per lavare nel sangue l’onta subita, richiamando in superficie gli uomini-serpente che in passato avevano dominato la Terra.
A ben vedere, la guerra tra uomo e serpente è ben più antica e da un punto di vista meramente filologico la possiamo collocare immediatamente prima della saga di Thongor di Lemura, dato che proprio Lin Carter in Young Thongor: Il Falco Nero di Valkarth (Black Hawk of Valkarth, 1974) ci informa che: «Mezzo milione di anni fa, la prima e più gloriosa civiltà sorse sul Continente Perduto di Lemuria, in mezzo all’azzurra vastità del Pacifico.
«Si era nel cuore del Pleistocene, una divisione di tempo geologico che cominciò all’incirca un milione di anni Avanti Cristo e si estese più o meno fino al 25000 A.C. I continenti dell’Eurasia, dell’Africa e delle Americhe allora erano molto diversi. Mammut, mastodonti e tigri dai denti a sciabola combattevano per il dominio della terra, mentre l’alto e forte uomo di Cro-Magnon e il suo scimmiesco predecessore, l’uomo di Neanderthal, fuggivano di fronte alla spietata avanzata di torreggianti ghiacciai. L’era dei possenti rettili era finita da tempo con la nascita del Cenozoico, settantacinque milioni di anni fa. Ma in mezzo alle torride giungle, alle fetide paludi e ai tonanti vulcani della primitiva Lemuria, i colossali sauri vivevano ancora. Erano arrivati quasi sul punto di dominare la terra stessa e avrebbero calpestato i primi piccoli e pavidi mammiferi fino a ridurli a una fanghiglia tremante.
«Ma i Diciannove Dei che Vegliano sul Mondo intervennero. Capita di rado che l’Inconoscibile permetta ai Diciannove Dei di influenzare lo scorrere del tempo... solo nel momento di pericolo cosmico essi possono agire sul piano fisico... ma la storia futura del pianeta tremava in precario equilibrio e le cronache non scritte di era dopo era si libravano nelle nebbie del Sarebbe-Potuto- Essere. Fu così che ai Diciannove Dei venne permesso di agire, e l’Uomo sorse sulla terra per sfidare in guerra la potenza dei Re Drago.
«Nelle pagine antiche di secoli delle Cronache di Lemuria è scritto che questa guerra si protrasse per mille anni.
«L’Uomo trionfò, i Draghi caddero, ed ebbe inizio l’Era dell’Uomo. Ma da oltre i confini dell’universo stesso le forze oscure del Caos e dell’Antica Notte tramavano e complottavano contro i Signori della Creazione. Culti malvagi di adoratori di demoni apparvero nella primitiva Lemuria: druidi oscuri votati al servizio del Caos, che minavano in modo sottile le nove giovani città dell’Occidente del Mondo. Re era messo contro re, città contro città, in guerre rovinose. Ben presto la torcia luminosa della prima civiltà sarebbe stata spenta, e l’Uomo sarebbe piombato nel rosso fango della più sanguinosa barbarie¹⁴...»
Se analizziamo con attenzione l’intreccio di tutte queste opere possiamo osservare che in ognuna di esse il popolo rettile – sebbene costituisca una minaccia per il genere umano – è ormai quasi completamente scomparso dalla faccia della Terra. Viceversa, nell’Era del Serpente questa specie è non solo protagonista ma anche assoluta dominatrice del nostro pianeta.
5. L’impero del serpente
L’ebook si apre con un incipit che descrive la