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Delitto in casa Le Mezzelane
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E-book90 pagine1 ora

Delitto in casa Le Mezzelane

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Info su questo ebook

Rita Angelelli è stata assassinata. Il Sostituto procuratore, suo fan accanito, vuole far luce sulla morte della scrittrice, ma la capo editor Maria Grazia Beltrami e il famoso occultista Alister Crowley cosa hanno a che fare con l’atroce delitto?
di Alessandra Piccinini e Andrea Ansevini
Il 29 giugno 2019 Rita Angelelli, affermata scrittrice ed editrice, sparisce misteriosamente dalla spiaggia di Palombina, dopo uno spettacolo da lei stessa ideato. Il ritrovamento dei suoi oggetti personali e le scarpe insanguinate non lasciano spazio ai dubbi: Rita Angelelli è stata assassinata. I protagonisti dello spettacolo, che sono dodici autori della sua casa editrice, vengono interrogati a lungo dalle autorità inquirenti, e appaiono subito uno più strano dell’altro. Quasi tutti gli autori hanno scritto di morti misteriose, omicidi, occultismo. Il titolare del locale che, a causa di una prenotazione errata, poche ore prima aveva avuto uno scontro con alcuni dei protagonisti dello spettacolo, è un tipo violento e minaccioso. Il Sostituto Procuratore Marco Polo non si darà pace fino a che non troverà il colpevole, ma le indagini si riveleranno tutt’altro che semplici: Rita ha molti nemici e ogni autore ha un segreto da nascondere; il corpo e l’arma del delitto non si trovano; al cimitero di Tavernelle si verificano strani movimenti; una delle autrici presenti allo spettacolo si toglie la vita in circostanze misteriose. E forse lo stesso Sostituto Procuratore Polo, all’apparenza integerrimo, nasconde un segreto inconfessabile.
Ne sanno qualcosa Andrea Ansevini e Alessandra Piccinini, che proveranno a far luce sul misterioso omicidio.
Ne sa certamente qualcosa anche Roberto Ricci, il famoso autore di noir detto “il parrucchiere del brivido”, principale sospettato.
Ma che cosa c’entrano in tutto questo la capo editor Maria Grazia Beltrami e il famoso occultista Alister Crowley?
LinguaItaliano
Data di uscita4 nov 2019
ISBN9788833283654
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    Anteprima del libro

    Delitto in casa Le Mezzelane - Andrea Ansevini

    Ansevini

    Antefatto

    Su una spiaggia del lungomare di Palombina, a metà strada tra Torrette di Ancona e il confine di Falconara Marittima, dove allora si trovava lo stabilimento balneare Maracas Cafè, quel giorno accadde qualcosa di sconvolgente, che nessuno avrebbe potuto prevedere.

    Era la fine di giugno e faceva caldo; al largo delle imbarcazioni solcavano il mare calmo, che pareva invitare a immergersi in quelle acque limpide e trasparenti. Alcune persone se ne stavano tranquille sui loro lettini, crogiolandosi al sole; i bambini giocavano felici sulla sabbia dorata; i vucumprà camminavano avanti e indietro lungo il bagnasciuga della spiaggia libera, invitando i bagnanti ad acquistare le loro mercanzie, i più risoluti zigzagavano tra gli ombrelloni dello stabilimento balneare.

    C’erano, però, anche alcuni soggetti vestiti di tutto punto, tanto da sembrare estranei al luogo in cui si trovavano: erano lì per uno spettacolo unico nel suo genere, battezzato da chi l’aveva ideato con il titolo: Dodici piccoli marchigiani in scena.

    Su un palco si sarebbero esibite dodici persone, quattro uomini e otto donne, che avevano in comune l’essere autori e autrici della stessa casa editrice, la famosa Le Mezzelane Casa Editrice, il cui direttore editoriale era la signora Rita Angelelli. La signora avrebbe partecipato all’evento al posto di uno degli autori, che aveva dato forfait all’ultimo minuto a causa di un impegno improvviso

    Per quell’occasione ogni autore si sarebbe trasformato in attore e avrebbe recitato una parte, in modo che il pubblico potesse fare la conoscenza di uno dei personaggi del proprio libro.

    L’idea era buona, la fattibilità un po’ meno, perché i partecipanti dell’attore avevano ben poco. Il regista Luca Guerini aveva scritto il copione e le battute destinate a ogni singolo scrittore/attore e aveva speso con ciascuno di loro una mezz’ora per fare le prove, ma più volte aveva dovuto criticare intonazione e mimica, scuotendo la testa, come per dire: Ma chi me l’ha fatto fare? Oltre a non saper recitare, questo non conosce nemmeno la dizione.

    In ogni caso, come Dio volle, la rappresentazione giunse al termine, ma, per tutta una serie di contrattempi e fraintendimenti relativi alla presenza o meno di ciascun autore alla cena organizzata dai gestori dello stabilimento, nacque un vero e proprio caos. Insulti e litigi veri e propri, che finirono per coinvolgere buona parte dei presenti e rispettivi amici e familiari al seguito.

    Finalmente la situazione sembrò tornare alla normalità e i convitati poterono sedersi a tavola, parlando del più e del meno in attesa che venisse servita la cena.

    A quel punto si accorsero che la signora Angelelli era scomparsa.

    Il titolare dello stabilimento si avvicinò alla tavolata degli ospiti, che intanto avevano perso la loro allegria, e con un certo timore e in viso un’espressione afflitta che creava un contrasto ridicolo con la sua fisionomia da Mangiafuoco, balbettando spiegò di aver trovato vicino alla porta della cucina un paio di scarpe sporche di sangue, intorno alle quali si allargava una piccola pozza vermiglia. «Qualcuno deve venire a controllare se queste scarpe sono quelle del vostro capo», concluse l’omone.

    Si alzarono di scatto come un sol uomo e seguirono il titolare fino al punto del ritrovamento. Increduli, con gli occhi sbarrati, riconobbero le scarpe della loro editrice, le stesse che, per tutta l’esibizione, la donna aveva tenuto in mano per caratterizzare il personaggio che interpretava.

    «Sì, sono di Rita, le riconosco, sono le sue!» esclamò Concetta Colussi, una delle autrici, dando voce al pensiero dei suoi colleghi.

    «Non toccate nulla! Ho già chiamato la polizia, tra poco saranno qui», disse allora il titolare

    Dove sarà finita Rita? Perché ha lasciato lì le sue scarpe? E soprattutto, perché sono insanguinate? Chissà cosa le è successo… Mistero… Questi, a grandi linee, i pensieri dei preoccupati autori.

    Capitolo I

    Il Sostituto procuratore di turno quel giorno era il dottor Polo. Di padre sardo e madre napoletana, Polo era nato e cresciuto a Roma; da poco di era trasferito nelle Marche, dove aveva preso servizio presso la Procura di Ancona come magistrato inquirente specializzato in rapimenti e omicidi. A lui, quindi, venne affidata l’indagine.

    Quando venne informato che la persona scomparsa era la signora Angelelli, la sua scrittrice preferita, Polo si precipitò sul posto. Non poteva credere che fosse accaduto qualcosa proprio alla carismatica e poliedrica donna che aveva più volte incontrato in Procura e alla quale spesso forniva indicazioni tecniche e spunti per le trame dei suoi gialli.

    Dopo una mezz’ora l’uomo arrivò allo stabilimento, al fine di interrogare i presenti e sovrintendere alle indagini della polizia giudiziaria.

    Esaminò le scarpe insanguinate e il volantino che recava i nomi degli autori che si erano esibiti, cosa che gli provocò un inspiegabile sussulto. Restò per qualche istante in silenzio, poi, tornato in sé, diede ordine che i presenti non si allontanassero, infine chiese al direttore dello stabilimento di prestargli il suo ufficio, dove avrebbe raccolto le confidenze di autori e personale.

    La prima a essere ascoltata fu Alessandra Piccinini, autrice del romanzo Il Portone Rosso, come recitava la locandina dell’evento. Dopo lo spettacolo, la donna si era accomodata a tavola e da lì non si era mai allontanata. Testimoni erano i suoi colleghi, Oscar Sartarelli e Andrea Ansevini, con cui aveva parlato di libri fino a che il direttore li aveva avvisati del ritrovamento delle scarpe.

    Polo conosceva la Piccinini in quanto l’autrice, di professione avvocata, si era recata più volte in Procura in occasione di alcuni processi relativi a reati in materia di edilizia. Dalla Procura era anche stata vista uscire più di una volta insieme a Polo, ma quella sera, per ovvie ragioni di opportunità, si comportarono da perfetti sconosciuti.

    Quanto ad Ansevini, che fu il secondo a essere ascoltato, il Sostituto procuratore restò colpito dal look alquanto stravagante. L’autore aveva infatti pensato

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