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Prime numbers, lo strano luogo dove incontrai le sopracciglia di Dio
Prime numbers, lo strano luogo dove incontrai le sopracciglia di Dio
Prime numbers, lo strano luogo dove incontrai le sopracciglia di Dio
E-book63 pagine41 minuti

Prime numbers, lo strano luogo dove incontrai le sopracciglia di Dio

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Info su questo ebook

Opera mate-mistica. Accaduti a margine di una lunga ricerca matematica, alcuni piccoli episodi che, considerati al di fuori del contesto, rientrano fra le casuali manifestazioni della natura e dell’immaginifico mondo dei sogni, ma che, associati a uno stato soggettivo di spasmodico slancio proteso a carpire verità oggettive, diventano il simbolico tramite di una realizzata comunione fra il limite individuale dell’essere umano e la luce universale del divino che ne sovrasta i confini. Un limite soggettivo, al quale dovettero arrendersi grandi matematici della storia e che invece è stato concesso di oltrepassare a un piccolo poeta immerso nella periferia culturale, per intercessione di colei che è nota quale “Santa dell’impossibile”.
LinguaItaliano
Data di uscita20 mar 2020
ISBN9788831664684
Prime numbers, lo strano luogo dove incontrai le sopracciglia di Dio

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    Anteprima del libro

    Prime numbers, lo strano luogo dove incontrai le sopracciglia di Dio - Filippo Giordano

    ma­te-mi­sti­co

    Introduzione

    Nel con­te­sto di que­sta nar­ra­zio­ne Pri­me num­bers non è il no­me di una as­so­cia­zio­ne di vip né quel­lo di un qual­che pub o al­tro luo­go di ri­tro­vo di gio­va­ni o me­no gio­va­ni; non è nean­che il no­me di qual­che ri­vi­sta cul­tu­ra­le let­te­ra­ria o di cro­na­ca va­ria. Più sem­pli­ce­men­te è la tra­du­zio­ne in­gle­se di un astrat­to con­cet­to ma­te­ma­ti­co es­sen­do i nu­me­ri pri­mi un in­sie­me di nu­me­ri na­tu­ra­li che han­no la par­ti­co­la­re ca­rat­te­ri­sti­ca di es­se­re di­vi­si­bi­li so­lo per 1 e per sé stes­si. Par­ti­co­la­ri­tà no­ta agli uo­mi­ni fin dai tem­pi re­mo­ti, pre­ce­den­ti all’epo­ca vis­su­ta da Pi­ta­go­ra ed Eu­cli­de.

    Nel cor­so dei se­co­li, fi­no ai no­stri gior­ni, i nu­me­ri pri­mi si so­no sem­pre di­stin­ti per­ché non han­no mai vo­lu­to ri­ve­la­re ai ma­te­ma­ti­ci qua­le mi­ste­ro si na­scon­da die­tro la lo­ro na­sci­ta e, di con­se­guen­za, le lo­ro ap­pa­ri­zio­ni nel con­te­sto dei nu­me­ri na­tu­ra­li, dei qua­li fan­no par­te in­te­gran­te, han­no sem­pre de­sta­to stu­po­re. Il fat­to che es­si si pre­sen­ti­no sen­za un sim­me­tri­co pre­av­vi­so e sen­za ap­pa­ren­ti re­go­le ha co­stret­to i ma­te­ma­ti­ci a crea­re per es­si una sor­ta di di­stin­to ca­ta­lo­go che li dif­fe­ren­zia da­gli al­tri nu­me­ri na­tu­ra­li. Tut­ta­via, il non sa­pe­re do­ve cer­ca­re quel­li che an­co­ra non so­no iscrit­ti nell’ap­po­si­to ca­ta­lo­go, li co­strin­ge ad ef­fet­tua­re ri­cer­che a ten­to­ni che ri­chie­do­no la­bo­rio­si con­trol­li che, no­no­stan­te l’au­si­lio di po­ten­ti com­pu­ter, ri­chie­do­no tem­pi al­quan­to lun­ghi.

    "Il pro­ble­ma del mo­del­lo di com­par­sa se­gui­to dai nu­me­ri pri­mi ven­ne in men­te a Eu­cli­de, e si­cu­ra­men­te do­vet­te cat­tu­ra­re l’at­ten­zio­ne di Teo­ne, Ipa­zia, Leib­niz, Boo­le, Can­tor, Fre­ge, Poin­ca­ré, Hil­bert, Bab­ba­ge, Go­del, Tu­ring, Shan­non… Ri­ma­ne in so­spe­so, in at­te­sa che qual­cu­no esco­gi­ti una di­mo­stra­zio­ne bel­la, ele­gan­te, in­ge­gno­sa…"¹.

    Io non so se la pro­sa­sti­ca in­ter­pre­ta­zio­ne del­la re­go­la se­gui­ta dai nu­me­ri na­tu­ra­li ap­pres­so de­scrit­ta che con cri­stal­li­na lim­pi­dez­za mo­stra­no di for­ma­re una inin­ter­rot­ta ca­te­na di sot­to­grup­pi dei nu­me­ri na­tu­ra­li com­po­sti da quan­ti­tà di ele­men­ti sem­pre più cre­scen­ti che im­pli­ci­ta­men­te ri­ve­la il se­gre­to del­la di­stri­bu­zio­ne dei nu­me­ri pri­mi (evi­den­zian­do­ne l’ar­ca­no mo­ti­vo del­la lo­ro flut­tuan­te com­par­sa),  pos­sa es­se­re con­si­de­ra­ta bel­la, ele­gan­te e in­ge­gno­sa, pro­ba­bil­men­te no stan­te che es­sa non se­gue i ca­no­ni di bel­lez­za pre­fe­ri­ti dai ma­te­ma­ti­ci di pro­fes­sio­ne, tut­ta­via, nel­la con­si­de­ra­zio­ne che es­sa, co­me i let­to­ri avran­no mo­do di leg­ge­re, è sta­ta in par­te sug­ge­ri­ta dal­la be­ne­vo­la ac­co­glien­za del­la San­ta dell’im­pos­si­bi­le, e in se­gui­to,  mi­ste­rio­sa­men­te con­fer­ma­ta da un di­vi­no bat­ter di ci­glia, fi­dan­do nell’in­tui­to del poe­ta che os­ser­va la Na­tu­ra e i suoi mi­ste­ri, con­si­de­ra­to che a vol­te quel­lo che ap­pa­re ar­ca­no e mi­ste­rio­so ha spie­ga­zio­ni tal­men­te sem­pli­ci da ap­pa­ri­re in se­gui­to ov­via e di­sar­man­te ve­ri­tà, ri­ten­go di po­te­re se­re­na­men­te con­fron­ta­re que­sta sem­pli­ce teo­ria col giu­di­zio dei let­to­ri, sia pu­re con­sa­pe­vo­le che le mi­sti­che ci­ta­zio­ni po­tran­no es­se­re cau­sa di fa­ci­le iro­nia. E tut­ta­via, ri­te­nen­do­lo un ob­bli­go mo­ra­le con­trat­to sul cam­po, non­ché te­sti­mo­nian­za di fe­de, a mar­gi­ne del pri­mi­ti­vo sen­tie­ro ma­te­ma­ti­co per­cor­so, espon­go con sin­ce­ri­tà e sen­za nul­la ag­giun­ge­re a quan­to real­men­te ac­ca­du­to, le bre­vi no­te mi­sti­che a cor­re­do.

    "I ma­te­ma­ti­ci ri­ten­go­no co­mun­que che i pro­ble­mi che es­si si pon­go­no non sol­tan­to sia­no ri­so­lu­bi­li, ma an­che che sa­ran­no, pri­ma o poi, ef­fet­ti­va­men­te ri­sol­ti. Per ci­ta­re le pa­ro­le di Hil­bert nel suo di­scor­so a Pa­ri­gi: La con­vin­zio­ne del­la ri­so­lu­bi­li­tà di ogni pro­ble­ma è un po­ten­te in­cen­ti­vo per il ri­cer­ca­to­re. Den­tro di noi sen­tia­mo il per­pe­tuo ri­chia­mo: c’è un pro­ble­ma, cer­chia­mo­ne la so­lu­zio­ne. E la si può tro­va­re con la so­la ra­gio­ne, poi­ché in ma­te­ma­ti­ca non c’è nes­sun igno­ra­bi­mus. Hil­bert si

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