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Roc-Moal e Mompantero (sue leggende e suoi abitanti)
Roc-Moal e Mompantero (sue leggende e suoi abitanti)
Roc-Moal e Mompantero (sue leggende e suoi abitanti)
E-book39 pagine30 minuti

Roc-Moal e Mompantero (sue leggende e suoi abitanti)

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Info su questo ebook

Con sapienza l'autrice Matilde Dell'Oro Hermil (1843-1927), in questo testo espone quanto conosce o, per meglio dire, quanto presume di conoscere intorno alla bassa e alta valle di Susa; dalle origini dei suoi più antichi abitanti, ai miti, alle leggende che vi si preservano nonché al carattere dei suoi montanari chiamando all'appello imperatori, maghi, streghe, frati dell'Abbazia di Novalesa, ciarlatani e apparizioni sinistre.
Gradita lettura a coloro che, mediante le intuizioni dell’egregia scrittrice, vogliano approfondire le origini e le vicende dei popoli primitivi che abitarono le falde del Roc-Maol.
Testo originale del 1893 (digitalizzato).
LinguaItaliano
Data di uscita24 mar 2020
ISBN9788835392200
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    Anteprima del libro

    Roc-Moal e Mompantero (sue leggende e suoi abitanti) - Matilde Dell'Oro

    Copyright

    Titolo: Roc-Maol e Mompantero (sue leggende e suoi abitanti)

    Autore: MATILDE DELL’ORO HERMIL (Novembre 1843 – Gennaio 1927).

    Autore edizione digitale: Luigi Albano

    Linguaggio: Italiano

    © cover trascrizione ed elaborazione in digitale a cura di Luigi Albano

    Prima edizione digitale: Marzo 2020

    ISBN:

    La presente riedizione è stata elaborata e digitalizzata sulla base dell'edizione del 1893 pubblicata in Susa (TO) dalla Tipografia Subalpina, opera intitolata Roc-Maol e Mompantero (sue leggende e suoi abitanti).

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    Prefazione dell'autore

    Quel monte imponente, che dalla pianura Piemontese Lombarda è posto a mezzanotte della valle detta volgarmente Comba di Susa, con una cresta che raggiunge i 3538 metri attualmente si chiama Rocciamelone.

    Sulla sua vetta domina una grande statua bronzea della Madonna, che risale al 1899 (e pare sia stata realizzata con le offerte di 130 mila bambini che risposero all’annuncio di donare una moneta di due soldi per la sua costruzione) nonché una piccola cappella di Santa Maria (completata nel 1920) che è anche rifugio per molte persone.

    Il Rocciamelone forma la testa sporgente delle Alpi Graie o Greche a tramonto, indica inoltre il termine delle Alpi Cozie le quali, prolungandosi dal Monviso al Nord hanno per confine il Moncenisio. Con la sua base, occupa quasi il punto centrale ove si riuniscono le tre Valli e strade che dal Piemonte, dal Moncenisio e dal Monginevro giungono alla Città di Susa.

    Per un certo tempo il Rocciamelone era stato effettivamente ritenuto la vetta più alta delle Alpi nonché luogo temuto e venerato.

    Gli abitanti delle nazioni antiche hanno sempre manifestato il costume di rendere culto e adorazione alle Divinità sulle più alte vette dei monti raggiungibili. È nella natura dell'uomo, innalzare lo spirito alla contemplazione delle opere del Dio Creatore sulle vette, come quando JEHOVAH, il Dio degli Ebrei e d'Israele veniva venerato sulle cime di parecchi monti della Palestina sui quali egli aveva operato molti miracoli a favore del suo popolo.

    Come Noè che uscito dall'Arca (in ebreo Tebe), sul monte Ararat sacrificava nella vigna che Satana aveva insegnato a coltivare, quattro animali: un agnello, un leone, un maiale

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