Love Blood. Il potere del vampiro

Di Jennifer Rardin

Sangue, fughe, inseguimenti, spionaggio, un misterioso passato: Mission: Impossible incontra Dracula. L’urban fantasy non è mai stato così conturbante.

Il mio nome è Jaz Parks, e sono una killer professionista. Ma state tranquilli, uccido soltanto i cattivi: vampiri e altre creature della notte che si nutrono di sangue umano. La CIA mi ha appena assegnato un nuovo incarico: da oggi sarò l’assistente di Vayl, un agente specializzato in missioni top-secret ad altissimo rischio. Vayl per me è un maestro: da quando lavora per la CIA non ha mai fallito. E ha un fascino irresistibile… Peccato che sia così avanti con l’età: ha 291 anni! Infatti è un vampiro, ma un vampiro buono.
Ora però devo mettere da parte certi pensieri audaci e concentrarmi sul nostro compito: Vayl e io siamo sulle tracce di un pericoloso terrorista, il chirurgo plastico Mohammed Khad Abn-Assan, che sta tramando qualcosa di molto, molto grosso: un piano criminale che rischia di mettere in ginocchio il mondo intero. Dopo tante missioni impossibili, non mi sarei mai aspettata di incontrare un nemico così insidioso…


«Spy story, fantasy e vampiri si mescolano in un libro che vi terrà col fiato sospeso dall’inizio alla fine.»
Lovevampires

«Un’affascinante eroina che è agente della CIA e anche cacciatrice di vampiri: i fan dei libri sui vampiri si divertiranno.»
Publishers Weekly

«Un gran bel libro. E vedrete, questo è solo l’inizio di una serie destinata a un incredibile successo.»
Graeme’s Fantasy Book Review



Jennifer Rardin

è nata e cresciuta nel Midwest degli Stati Uniti. Dopo un’infanzia passata a leggere fiabe e leggende nordiche, si è laureata in letteratura inglese. Dopo Il potere del vampiro, le avventure dell’affascinante eroina Jaz Parks proseguono nei successivi libri della serie Love Blood.

• Lingua: Italiano
• Editore: Newton Compton Editori
• Data di uscita: 16 dic 2013
• ISBN: 9788854125407

Anteprima del libro

Capitolo 1

Sei mesi dopo

«Togliti di mezzo, vecchia rimbambita», borbottai a mezza bocca mentre un’anziana signora, alla quale non lascerei guidare un golf cart, figuriamoci un’utilitaria della Lincoln, trotterellava sulla strada davanti a me a quest’ora della notte, con la freccia che preannunciava che a un certo punto, prima di raggiungere l’oceano, avrebbe svoltato a destra.

«Siamo un po’ irascibili stasera, Lucille?». Lucille Robinson è il mio nome di copertura e il mio alter ego: una ragazza dolce e graziosa, che dice sempre la cosa giusta. Vayl la invoca quando esco fuori registro. Stavo per fargli un gestaccio, ma poiché Vayl sta ancora con un piede nel 1700, ci ho ripensato e gli ho fatto una linguaccia. Non ero sicura che mi avesse visto fargli le boccacce dallo specchietto retrovisore, ma naturalmente Vayl vede tutto. Mi ero resa conto che ormai lo davo per scontato, e anche che cercavo continuamente la sua approvazione che, al momento, era solo un miraggio.

«Non lasciarti distrarre da eventi futili», mi rammentò lui col suo baritono inflessibile. «Abbiamo un lavoro da portare a termine».

«Ma se tu mi lasciassi speronare questa vecchia gallina contro il prossimo palo della luce, mi sentirei molto meglio».

«Non è così».

Sospirai. Sei mesi. Era inquietante che Vayl avesse imparato a conoscere così tante cose di me in così poco tempo. A mia difesa posso dire che, dandogli tempo sufficiente, Vayl sarebbe persino riuscito a carpire la vera età dell’intero cast di Casalinghe disperate. L’unico essere al mondo che mi conosceva meglio di Vayl era mia sorella, Evie, e lei era altrettanto ficcanaso.

«È la notte di San Silvestro, per l’amor del cielo», bofonchiai io. «Dovrebbe esserci la neve per terra. Dovrebbe esserci il gelo». Immagino che gli abitanti di Miami non sarebbero stati d’accordo. E a essere onesti, tutte queste palme mi avrebbero fatto impazzire di gioia se fossi stata qui in vacanza. Ma noi del Midwest abbiamo un debole per le vacanze invernali e per la neve, e quest’anno non mi ero ancora goduta nessuna delle due.

Vayl si fece immobile, una scena che vi farebbe rizzare i capelli se non l’aveste mai vista prima. Lui somiglia comunque a una statua di pietra bianca e liscia scolpita da Leonardo da Vinci, con la fronte squadrata, gli zigomi alti e il naso dritto.

I capelli riccioluti neri ora erano tagliati così corti, che sembravano dipinti. La temperatura all’interno della nostra Lexus argentata calò improvvisamente di dieci gradi. La brezza scompigliò i miei riccioli rossi, facendoli giocare sulle mie spalle come se fossero corde di un’arpa.

«Se fai nevicare dentro la macchina, giuro che ti parcheggio nel mezzo del prossimo paesino di pensionati che incontriamo e io vado a prendere il primo volo per l’Ohio», lo ammonii.

È strano pensare che in Ohio si possano gestire operazioni più pericolose di un intervento di cataratta. Ma è proprio per questo che continuiamo a lavorare per il governo. Naturalmente la gente sa che noi uccidiamo i cattivi. È solo che preferisce non conoscere i dettagli più cruenti. Ma se avesse la possibilità di parlare in una stanza blindata, dove i vicini non possono sentire, vi direbbe che non lavoriamo abbastanza. Streghe, vampiri, lupi mannari... alcuni voterebbero per gettarli tutti in un gigantesco falò e farla finita. Ma ci sono anche i buoni tra quegli altri, che si sono guadagnati – e meritano – gli stessi diritti e la stessa protezione di noi esseri umani.

Vayl è uno di questi. Dopo aver lavorato insieme a lui per sei mesi, ero lieta di non essermi indignata come una primadonna e di non aver lasciato l’ufficio di Pete quando questi mi aveva proposto l’accoppiata con Vayl. Eravamo andati d’amore e d’accordo sin dall’inizio. Ormai non potevo più immaginare di lavorare senza di lui.

Ma anche Vayl aveva le sue stranezze. Certo, alcuni dei suoi vezzi ogni tanto mi facevano venire voglia di appenderlo a testa in giù dalla Terminal Tower. Questo suo morboso interesse per le mie cosiddette doti. Il fatto che Vayl non voglia saperne niente del concetto di rinforzo positivo. Ma a irritarmi a morte era soprattutto la sua maestria nell’evitare la questione del perché eravamo stati messi in coppia.

Vayl si rianimò all’improvviso, come se stessi camminando in un giardino botanico e il cherubino della fontana avesse cominciato improvvisamente a sbattere le ali. Si protese in avanti, col sorriso che era appena accennato da una lieve flessione del labbro.

«Come puoi sentire la mancanza del tuo piccolo paesino letargico, se ti ho portata in uno dei posti più esotici della terra?»

«Okay, so che sei troppo attempato per prendere lezioni da una bulletta giovane come me...».

«Jasmine», (lo pronunciava Yaz-mee-na, cosa che mi faceva venire le palpitazioni, sebbene non lo dessi a vedere) «anche se concordo sul fatto che a venticinque anni sei giovane, non puoi certo definirti bulletta».

Già, ma svitata si avvicina incredibilmente alla verità. «Dannazione, vecchiaccia, quando ti decidi a svoltare a destra?». Il prodigio canuto, che a questo punto capeggiava una parata lunga diversi isolati, doveva aver acceso l’apparecchio acustico, perché finalmente, ringraziando il cielo, svoltò nel parcheggio della Chiesa Metodista Unita, lasciando noialtri liberi di festeggiare, finché un altro ottuagenario non sentì la necessità di mettersi alla guida dopo il tramonto. In Ohio i vecchi ci penserebbero due volte prima di mettersi alla guida di notte. Ecco un altro motivo per cui Cleveland è un gran posto.

Andammo dritti verso il nostro albergo storico ed esclusivo. Si chiamava Diamond Suites e torreggiava al di sopra delle mura di stucco rosa che circondavano l’edificio e i suoi giardini, elevandosi per ben dodici piani prima di raggiungere la vetta, ricoperta da un tetto spiovente di tegole rosse. Le finestre erano chiuse da barre nere di metallo. Per accedere al parcheggio era necessaria una tessera magnetica. Noi avevamo ottenuto la nostra insieme all’automobile che guidavamo, in quanto parte della politica di privacy con cui Diamond Suites attrae la sua solitaria, generalmente famosa, clientela.

Gli occhi di Vayl erano di un blu gelido, simile a quelli di un Alaskan Husky, mentre memorizzava ogni dettaglio della scena che aveva davanti, col cervello che catalogava tutto per futuro riferimento: parcheggio zeppo di signorili macchine a noleggio. Ok. Entrata automatica con carta magnetica e vetro antiproiettile. Ok. Atrio zeppo di gadget gratuiti, dai soffici asciugamani bianchi, allo shampoo importato, tutti graziosamente esposti sugli scaffali di armadietti antichi. Ok. Nemmeno un’anima in giro. Eccellente.

Con le mani occupate dai bagagli, Vayl si avvicinò e mi sussurrò: «Secondo la leggenda questo albergo è infestato dai fantasmi».

Io sbuffai. Un’abitudine poco raffinata, lo so, ma a volte, come nel caso delle imprecazioni, ci sta bene. «Probabilmente i tuoi vecchi compagni di poker ti stanno aspettando per pareggiare i conti». Un commento che non era poi così inopportuno come poteva sembrare. Si diceva che Vayl avesse vinto il bastone da passeggio e la sua prima miniera d’oro a una partita di telesina.

Il labbro di Vayl mostrò di nuovo una lieve flessione. Ancora una volta mi ritrovai a pensare che se lui avesse fatto un vero sorriso, il volto sarebbe andato in frantumi. Ma cercai di non pensare ad alta voce. In aereo Vayl era riuscito a sentire gli assistenti di volo, sul retro, che parlavano dello storditore elettrico del pilota, pur essendo seduto accanto a me sulla fila anteriore. A un uomo con questo tipo di abilità è sufficiente concentrarsi un attimo per riuscire a udire i miei brutti pensieri.

Vayl aveva prenotato l’attico, così prendemmo l’ascensore 6A fino al dodicesimo piano. A quel punto cominciai a fare una danza tipo tip-tap – la versione semi-claustrofobica del balletto che uno fa quando deve andare urgentemente in bagno – finché Vayl non riuscì a capire in quale verso strisciare la scheda magnetica nello slot di metallo dell’ascensore, per far aprire le porte. Una volta saltata fuori e aver riacquistato un battito pressappoco stabile, feci l’inventario. Ci trovavamo in un piccolo ingresso raccolto, decorato con copiosi murali floreali che occupavano tutte e quattro le pareti, incluse le porte dell’ascensore e metà del soffitto. Il pavimento era ricoperto da piastrelle color rosa pastello, così comuni in Florida. Io arricciai il naso vedendo questo colore. C’è qualcosa nel rosa che mi fa attorcigliare lo stomaco. Forse perché mi fa venire in mente lo sciroppo alla fragola. Personalmente, ho dei gusti che tendono verso colori più audaci. Ecco perché in quel momento indossavo una camicia in seta color verde smeraldo sotto la giacca nera. A differenza del cappotto di Vayl, che gli arrivava al ginocchio e dava l’impressione di poter comodamente nascondere un fucile, o una spada, o probabilmente un piccolo pony, la mia giacca arrivava appena sotto la vita e, poiché era stata cucita su misura per nascondere la fondina da spalla, mi stava superbamente. I calzoni neri mi stavano un po’ larghi, probabilmente perché avevo saltato il pranzo per tutto il mese. E dato che in televisione avevano avvertito che la Florida sarebbe stata colpita da un’ondata di freddo proprio al nostro arrivo, avevo indossato anche gli stivali nuovi. Speriamo che durino più a lungo dell’ultimo paio, che si era disintegrato la prima volta che avevo messo il piede in una pozza di sangue.

Trascinai il mio baule attraverso una serie di portefinestre che si affacciavano su un soggiorno incassato, arredato con divani fiorati e sedie, tavoli di vetro, e moquette color rosa sciroppo. All’estremità opposta della stanza, accanto alle tende di velluto che andavano dal soffitto a terra, vi era un tavolo di vetro più grande, circondato da sedie. Lo notai principalmente perché le sedie avevano le rotelle e mi fecero tornare alla mente un ricordo di quando ero bambina.

Mio fratello, mia sorella e io trascorrevamo l’estate con la nonna May nella sua fattoria. Le sedie della cucina avevano le rotelle e così ogni giorno passavamo del tempo a spingerci l’un l’altro per la stanza, o a fare gare di trottola per vedere chi cadeva per primo. Bei tempi. Provai un fremito di nostalgia ripensando a quei pochi momenti di felicità quando io e i miei fratelli eravamo amici, compagni di squadra e cospiratori. Perché non è durato per sempre?

«Lasciamo stare», sussurrai. «Adesso è finita. Pensa ad altro. Pensa ad altro. Pensa ad altro». Mi resi conto che stavo recitando una litania e serrai subito le labbra, imprigionando le parole prima che potessero tradirmi.

Trascinandosi dietro la valigia, il nostro computer, la borsa con gli indumenti e il bastone, Vayl andò in giro per la stanza a fare l’inventario. I suoi occhi si soffermarono momentaneamente su un vaso di vetro intagliato colmo di orchidee bianche e si spostarono verso un cestello d’argento riempito di ghiaccio e una bottiglia di champagne.

«Carino», disse lui, annuendo con approvazione.

«Già, è...», feci fatica a infondere nella mia voce l’entusiasmo che ci si aspettava, «veramente splendido!». Costeggiai il bordo di quella piazza d’armi che era il soggiorno, trascinandomi dietro il baule. Ci ero affezionata perché era come io stessa mi sentivo la maggior parte delle volte: vecchia e strapazzata. In questo momento il mio baule sembrava semplicemente fuori posto e se l’arredamento avesse potuto parlare, ero certa che avrebbe preso in giro il mio bagaglio scadente e l’avrebbe sbattuto fuori dell’edificio. Nemmeno lo zaino che avevo in spalla avrebbe superato il test. Nonostante fosse nero, si notava che anch’esso aveva visto giorni migliori. Ma serviva ancora allo scopo e conteneva le mie armi in tasche ben imbottite, insieme alle munizioni e agli astucci per la loro pulizia. E così, anziché correre al più vicino Motel, continuai a guardarmi intorno, trascinando le mie cose più preziose oltre l’ennesima portafinestra alla mia sinistra, che senza dubbio conduceva a una camera da letto disgustosamente sontuosa.

«Andiamo, Jasmine», mi rimbrottò Vayl. Sistematosi già dall’altra parte della stanza, posò il computer portatile sul tavolo e si avvicinò alle tende, che mi aspettavo si mettesse ad accarezzare, come fa un cucciolo di pantera. Invece le aprì e fissò fuori della finestra. Soddisfatto, si voltò verso di me. «Ti porto nell’albergo più esclusivo della Florida e l’unica reazione che suscito è l’imitazione di Tony the Tiger?».

Mi venne voglia di accasciarmi addosso al muro e sbatterci contro la testa a ripetizione, finché non fossi svenuta. Ma no, la campana aveva suonato, costringendomi a tornare sul ring per il Quattordicesimo Round del Duello Infinito. Ebbene no, niente pugni, dannazione. Il nostro scontro consisteva semplicemente in un’estenuante conversazione, in cui Vayl cercava di capire come ero riuscita ad arrivare all’età adulta senza aver acquisito un minimo di raffinatezza, mentre io continuavo a stupirmi che un uomo così vetusto da ricordarsi dell’epoca in cui i bagni non erano altro che capanne senza finestre, costruite su fosse puzzolenti, potesse pensare di attribuire il benché minimo significato a dei brutti fiori e liquori dal pessimo gusto.

«Senti, Vayl, abbiamo una lunghissima nottata davanti. Non possiamo semplicemente convenire che io sono una cretina e tu sei uno snob, e passare oltre?».

Per un minuto pensai che gli fosse venuto un attacco di convulsioni. Poi mi resi conto che stava ridendo. Dopo aver depositato la sua roba su un lato del tavolo, Vayl si accasciò sul divano più vicino e prese a sospirare per la malcelata allegria. Aveva un aspetto... dunque, perché dovrebbe venirmi in mente la parola appetitoso? Sotto il cappotto indossava un maglione blu scuro che gli avvolgeva il busto come se si fossero riuniti dopo una lunga separazione. Sull’aereo mi aveva detto che i pantaloni grigi gli erano stati confezionati su misura da un tizio di nome Nigel Clay, che parlava con la lisca e cuciva da dio, mentre le lucenti scarpe nere arrivavano direttamente dall’Italia. Visto che aveva assunto l’identità di un ricco antiquario, l’eleganza era obbligatoria. Mi stupiva il fatto che una cosa del genere potesse venirgli così naturale. O che io la trovassi così... deliziosa.

Cos’è questa fissa con le metafore sul cibo, ragazza?, mi chiesi. Hai saltato la prima portata? Oppure hai appetito di qualcosa che sia un po’ più... no, no, no, non osare fare questi pensieri. E di certo non con quella testa calda del tuo capo vampiro. E comunque, lui non potrebbe mai prendere il posto di Matt. Nessuno potrebbe.

«Jasmine?»

«Eh?»

«Ti senti bene? Improvvisamente mi sembri... angosciata».

«Oh, sì. Voglio dire, no». Breve risata finta mentre cercavo qualcosa da dire. «Mi stavo semplicemente chiedendo perché non sorridi più spesso. E ho pensato che forse è perché si vedrebbero i denti appuntiti».

«La cosa ti darebbe fastidio?», mi chiese lui a bruciapelo.

«Nient’affatto. C’erano due vampiri nella mia squadra di Helsinger. Gente fantastica». Ora morti, morti, morti... Provando un orgoglio colpevole per essere stata capace di pronunciare l’ultima frase senza crollare, aprii la porta della camera da letto. Sorpresa delle sorprese, c’era un enorme letto rotondo con un piumino fucsia e la spalliera a specchio. La moquette poteva definirsi un misto nauseante di rosa sciroppo e rosso ciliegia. Però mi piaceva la vasca idromassaggio nella stanza accanto e la doccia era sufficientemente grande da ospitare sia me, che i sei maschioni che in breve sarei riuscita a radunare.

«Immagino che la stanza ti sembri un po’ eccessiva», disse Vayl facendomi sobbalzare e strillare.

«Ma che ti prende stasera?». E come mai continui a saltar fuori ogni volta che cerco di non pensare a quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho fatto sesso?

Lui fece spallucce. «Perché? Ti sembro forse, come dite voi, un po’ su di giri?». Un accenno del suo accento originale aveva fatto capolino nella voce. Il sopracciglio sinistro si era sollevato di un paio di gradi. Dimenticai di respirare mentre mi chiedevo quante fossero state le donne che si erano perse in quegli occhi verde smeraldo. Nell’arco di circa trecento anni? Non farmi ridere. E non pensare più a lui in quel senso. Sei la sua assistente. Punto e basta.

Sospirai, raggiungendo un nuovo livello di depressione. «Be’, io no. Stasera avrei dovuto essere da mia sorella, invece di salire su un aereo per Miami. L’ho già fatta arrabbiare perché ho saltato il Natale e se questo viaggio le fa venire le doglie, non me lo perdonerò mai. Né perdonerò te. Allora, possiamo iniziare il briefing? Prima finiamo, prima posso sgattaiolare verso casa». E strisciare. Ai piedi di mia sorella minore. Oh, come sono caduta in basso.

Vayl controllò l’orologio da taschino. «D’accordo», disse, «la festa comincia tra due ore e per come conosco le donne, probabilmente impiegherai almeno la metà di questo tempo per vestirti».

So che Vayl non si stava lamentando, ma visto che già mi sentivo vulnerabile, il commento mi ferì. E quando mi sento ferita, poi mi arrabbio. Forse sta insinuando che una tipa tosta come me ha bisogno di un miracolo per trasformarsi in una bellissima donna e, come tutti sanno, i miracoli richiedono tempo. Che razza di idiota!

Il suo tocco, con le dita nude sulla mia guancia, mi fece sussultare. Dal calore febbricitante che emanava capii che aveva mangiato quando si era svegliato al tramonto. I vampiri buoni, quelli che cercavano di integrarsi, si nutrivano senza uccidere. Molti avevano dei donatori volontari. Altri compravano il sangue da uno dei due fornitori autorizzati dal governo. Probabilmente anche altri vampiri si sarebbero convertiti, visto che la gente come Vayl metteva in evidenza quali fossero i vantaggi dell’integrazione.

Lui chiese: «Ti ho offesa?»

«Veramente sì, è così». Io scossi la testa per allontanare la sua mano. La sensazione era fin troppo... piacevole. «Ma va bene così», dissi io con la rabbia che si smorzava vedendo il suo sguardo ferito. «La gente dovrebbe poter puntualizzare la verità, o quanto meno fargli un cenno di passaggio senza che gli altri perdano la testa».

«Non capisco cosa vuoi dire».

«Bene. Ora lasciami disfare le valigie e ci vediamo nella fossa, uhm, in soggiorno tra cinque minuti».

Lui mi lasciò sola a disfare il baule. Ma non lo feci. Mi misi seduta sul letto, pescai un mazzo di carte dalla borsa e cominciai a mischiarle. Mescola, mescola, ponte; mischiai e rimischiai il mazzo spiegazzato, finché le lacrime di Evie, i miei fantasmi, l’insulto involontario di Vayl e lo squallore delle feste natalizie, che avevo trascorso tra perdite di coscienza e crolli psicologici, cominciarono a retrocedere al ritmo costante delle carte che mi scorrevano tra le mani.

Vayl si era già spaparanzato su uno dei divani quando entrai in soggiorno. Gli mancava solo una corona d’alloro e qualche bambolona semivestita che lo sventolasse con una fronda di palma, tra un morso e l’altro a un grappolo d’uva, e sarebbe stato il perfetto sosia di uno splendido Giulio Cesare. Chi volevo prendere in giro? Probabilmente lo aveva frequentato intimamente prima che arrivasse Cleopatra a guastargli la festa. Mi lasciai cadere sul divano davanti a lui, raccogliendo i piedi sotto di me. «Stai entrando nel personaggio?»

«Stiamo andando a un ricevimento da cinquemila dollari a coperto. Il nostro obiettivo ha invitato solo la crème de la crème. Si aspetterà che entrambi ci comportiamo con una certa dose di savoir faire».

«Vediamo se riesco a tradurre le tue stronzate, uhm, voglio dire il francesismo. Dobbiamo far finta di essere una coppia di spendaccioni?»

«Sì», rispose lui sollevando un sopracciglio per segnalare che disapprovava il mio linguaggio.

«Allora, chi è l’obiettivo?»

«Un chirurgo plastico di origini pachistane. Si chiama Mohammed Khad Abn-Assan e ha fatto il lifting, la plastica o la liposuzione a mezza Hollywood. Mi pare di capire che molti dei suoi clienti celebri saranno lì stasera».

«E io che ho lasciato il libretto per gli autografi nell’altra borsa. Qual è l’ente benefico?»

«Si chiama New Start. Raccoglie milioni di dollari l’anno, ufficialmente per finanziare interventi di chirurgia ricostruttiva per bambini vittime di incidenti deturpanti».

«Forte. Solo che immagino i bambini non vedranno mai un centesimo».

«Questo è estremamente probabile, se consideri il fatto che Assan dirotta la maggior parte di quei fondi ai Figli del Paradiso».

«Wow, aspetta un attimo. I Figli del Paradiso? Mi stai dicendo che colpiremo il pilastro finanziario del più estremista dei gruppi terroristici estremisti?». Vayl annuì. «Fenomenale!». Quando avremo finito col loro finanziatore, quegli stronzi mangeranno sabbia e piscio.

Forse la mia gioia potrebbe trovare giustificazione nel fatto che, tra le loro tante atrocità, i Figli del Paradiso avevano fatto saltare un Pave Hawk dell’esercito sopra i cieli di Burma, assassinato i cinque membri dell’equipaggio e distribuito un filmato che mostrava a tutto il mondo come avevano mutilato i loro corpi. La setta dei Figli del Paradiso era definita dai giornalisti la madre di tutti i culti, e i suoi adepti veneravano una creatura mitologica chiamata Tor-al-Degan che, come Bestia del Caos, non aveva un volto né un luogo di origine. I Deganiti sembravano non avere bisogno né di statue, né di un paradiso, ma semplicemente di una scusa per dare sfogo al loro odio e creare scompiglio.

«Ma tu hai detto che incassano la maggior parte del denaro. Perché non tutto?».

Gli occhi di Vayl si fecero più duri, come un’ossidiana nera che nemmeno lo sguardo più intenso avrebbe potuto penetrare. «Le fonti dicono che utilizza il resto dei soldi per effettuare interventi di chirurgia plastica su quei membri dell’organizzazione che non possono più permettersi il lusso di somigliare alle foto dei manifesti che li indicano come ricercati».

Questo mi fece carburare. «Che viscido».

«Il mondo è pieno di gente come lui».

«Non dirmelo. È un bene che ci sia gente come noi in giro a controbilanciare le cose».

«Che discorso ottimista che sento uscire dalla tua bocca!», disse Vayl. «Sei forse il clone malvagio di Jasmine, che è venuto a cullarmi con pensieri ovattati per potermi infilzare nel sonno?»

«I tuoi pensieri, nella migliore delle ipotesi, sono rosa. Come questa moquette». Gli occhi di Vayl si illuminarono all’improvviso, una scena che vi lascerebbe senza parole se non ci foste abituati. I vampiri che avevo conosciuto prima di lui non avevano questa particolare abilità, ma d’altro canto non era corretto fare paragoni. Ciascun vampiro possiede doti e debolezze specifiche, proprio come gli esseri umani. Quello che sedeva davanti a me, ad esempio, indossava i suoi ottanta e passa anni di missioni di successo come fossero un mantello. Si era infiltrato nelle fazioni più esclusive, aveva sconfitto i sistemi di sicurezza tecnologicamente più avanzati, aveva affrontato le forze soprannaturali più potenti mai viste sulla terra e aveva vinto. Allora perché aveva bisogno di me? Dopo sei mesi dovrei essermene fatta un’idea, non è vero? Be’, non è così?

«C’è dell’altro che vuoi dirmi?», chiesi io.

«Assan prima d’ora era stato un semplice anello di una catena. Come dite voi... uno yes-man. Ma improvvisamente ha acquisito un enorme potere nell’ambito dei Figli del Paradiso. Ci sembra di capire che ha portato loro un nuovo alleato, uno che ha il denaro e l’influenza per distruggere il cuore di questo paese. Non girano molte voci su questa persona, ma quelle che si sentono sono spaventose».

«Vuoi dire più spaventose del solito?».

Vayl annuì. «Questo alleato fornisce ben più che il solo sostegno finanziario. Ha introdotto anche altri, che provengono da covi, congreghe e bande».

Oh-oh, allacciati la cintura di sicurezza, Jaz. Comincia un po’ di turbolenza. «Ho la sensazione che si tratti del Rapace». Solo il Rapace è in grado di far collaborare tra loro delle sette così litigiose tanto a lungo da farle operare insieme per un obiettivo comune.

«Precisamente. Quindi la nostra missione stasera è quella di fare una ricognizione in casa di Assan, individuare il suo sistema di sicurezza e tornare alle prime ore del mattino. Porteremo Assan via dallo stabile, lo interrogheremo qui al Diamond Suites e poi lo elimineremo». Ebbene, questo piano gettava tutta un’altra luce su questo incarico. Se avessimo potuto non solo inchiodare i Figli del Paradiso, ma anche costringere Assan a identificare il Rapace, e forse a fornirci una sua ubicazione, sarebbe stato fantastico.

Il Rapace era l’obiettivo numero uno del nostro dipartimento da quasi un decennio, durante il quale erano affiorate sempre più prove contro di lui. La sua letale combinazione di carisma e crudeltà gli aveva consentito di avanzare tra i ranghi del Vaimpero sin dall’inizio. Ma a quanto pare, dominare i vampiri non gli era bastato. Il Rapace era riuscito a consolidare il proprio potere a livello globale, accettando giuramenti di fedeltà da una dozzina di grossi covi statunitensi, due congreghe di streghe nere in Scozia e diverse bande di lupi mannari spagnoli. Le sue tattiche erano brutali, le sue intenzioni malvagie.

Vayl fece scorrere le dita sul bastone nero steso accanto a sé sul divano. Un pezzo da museo che era stato intarsiato in India ed era stato oggetto di molte dicerie in ufficio, quasi quante ne aveva ispirate il suo proprietario. Una processione di tigri minuziosamente intagliate marciava attorno alla gamba del bastone fino ad arrivare alla fascia in oro, che le separava dal gioiello blu multisfaccettato che torreggiava in alto. Girando l’impugnatura, le tigri si aprivano rivelando la spada ribattuta a mano, il cui fabbricante era ormai divenuto polvere da secoli. Era strano che Vayl l’avesse portata con sé qui, dove avrebbe dovuto sentirsi al sicuro. Dove io stessa mi sentivo piuttosto a mio agio. Mi tirai su per stare più dritta e mi guardai intorno.

«Cosa mi stai nascondendo?», chiesi.

«Dovremo essere estremamente cauti. Anche se pensiamo che il Rapace sia il nuovo burattinaio di Assan, siamo convinti che vi sia almeno un funzionario governativo statunitense manovrato dagli stessi fili. Questo non sarà un colpo facile, Jasmine, anzi. E...».

«Cosa?».

Vayl scosse la testa. «Tieni gli occhi e le orecchie aperti. C’è qualcosa in questa storia che... non torna».

E questo era tutto dire, considerato che a parlare era il sicario numero uno della CIA.

Capitolo 2

Mezz’ora più tardi avevo riscoperto la mia femminilità. Ogni tanto è divertente, un po’ come fare una scoperta archeologica senza dover sudare. Ero in piedi davanti allo specchio del bagno, finalmente simile alla pallida e regale figlia che mia madre avrebbe desiderato, a chiedermi come avrei fatto a nascondere la mia Walther PPK, che avevo ribattezzato Dolores, sotto questo tessuto che mi stava appiccicato addosso come un ex fidanzato ossessivo. Avevo optato per un look asiatico e avevo scoperto che il colletto alla coreana e le maniche corte a mezzaluna mi donavano, soprattutto con i capelli tirati su e avvolti come avevo visto su «Cosmopolitan». Dei finti diamanti mi penzolavano dalle orecchie e anche se nessuno lo vedeva, erano perfettamente intonati con l’anellino che portavo nel piercing all’ombelico. La cosa buffa è che era stato Pete a darmelo.

Era diventato leggermente rosso in volto quando mi aveva consegnato l’astuccio. «Mi pare di capire che questo articolo si abbina al tuo, ehm, voglio dire, visto che hai quel, uhm, piercing...».

«A cosa serve?», avevo chiesto io prendendo l’astuccio ed estraendo un orecchino di diamante finto.

«Si tratta di un dispositivo di autoguida», aveva risposto lui, evidentemente sollevato perché non lo avevo lasciato balbettare fino alla fine della frase. «Si attiva dislocando la gemma dall’incastonatura. Se non hai modo di tenerlo addosso quando emette segnali, sappi che è stato testato ed è sicuro per il sistema digestivo, perciò puoi ingoiarlo».

O buon Dio. «Cosa accade dopo che è stato attivato?», avevo chiesto io.

«Abbiamo una squadra a Miami pronta a intervenire. Una volta ricevuto il segnale, hanno l’ordine di provare a

Recensioni su Love Blood. Il potere del vampiro

[allandanybooks · Valutazione: 5 su 5 stelle]

This book was definitely full of action and a different kind of fantasy book I usually read. I enjoyed it very much and I can't wait to read more about Jazz and especially Val.

[theyodamom · Valutazione: 3 su 5 stelle]

The action was first rate, I got tired of the "my poor past routine". I really wanted her to connect with her vamp more, ah well lack of romance. Perhaps that lowered it a star for me. This book really called for a little love, she and he have been so wounded. I thought the distraction from the human, Cole was a wasted write in, I could not find a reason for him to be there. I really wanted to dive more into the past of these characters, perhaps she will lead us their in future books ? The way she was brought back, was fascinating, top rate !

[lritte · Valutazione: 3 su 5 stelle]

I heard some good things about this series so I decided to check it out. It is hard to get into most vampire stories. I think we start too feel like we are swimming with them.This novel was different. I love Jaz's attitude, and the witty come backs. I dove into the next book in the series right away.I still had a problem a bit with vampires.. are they they norm or still a totally hidden species?

[lcrabtree-1 · Valutazione: 4 su 5 stelle]

I think that for the first in the series it was entertaining and intriguing. I enjoyed it though I'm unsure whether it should be paranormal romance or urban fantasy. Either way I'll be reading more of this series.

[chymekeeper · Valutazione: 5 su 5 stelle]

right from the start i liked this book . The main character JAZ she is a witty , smart mouth person. She is a fighter and doesnt take guff from anyone. I can't wait to start on the next book. I recommend if you like URBAN/FANTASY you would like this one too. Reminds me of Dresden,in the DRESDEN Files but a female version... I give 5/5

[rozziereads · Valutazione: 4 su 5 stelle]

Jasmine Parks seems sort of like a baskit case at times, and at others a logical kill crazed assassin. Well, she is both of those. She works for the C.I.A. and hunts vamps and other baddies around the world. She ends up working with Vayl, who is a vampire himself. Jasmine (or Jaz) has a lot of issues, that you don’t fully understand until way into the book. She feels a deep guilt and agony over the loss of her team that she was the leader of. She’s lost some contact with her family because of it also. She has a tendancy to black out and “wake up” hours or days later, not knowing what’s happened and what she may have done. Now the blacking out is not drug/alcohol related at all, it’s her brain protecting her from whatever is so traumatic at that time. So what could be so traumatic that an ASSASSIN’S brain is blocking it out??

The black outs started the night that her team was attacked and killed. Ever since then she has aquired a sensitivity to paranormals around her. An assassin who can sniff out the bad vamps sounds good. This is why she is working with Vayl. He believes that Jaz can develope her new skills, and be more effective. That’s part of the reason why he wanted to work with her.

So in this book, it starts out that they are suppose to assassinate a terrorist, but the problem is they discover he is in the middle of working something big. He’s working with a new vampire, and creating a virus to kill massive amounts of people. Jaz and Vayl are put into tight situations when they realize that someone who works with them, is betraying them and trying to have them killed. They have to discover who all the players are in the plan to kill thousands, when it takes place, and need to stop it.

This book is full of twists and turns, and I was actually wrong when I thought something was going to happen. This is a good book if you enjoy reading about characters who are trying to sneak around with James Bond goodies, trying to save the world, and almost dying a lot. Not tomention Jaz is a spaz and that makes it entertaining by itsself. I don’t think I would really even consider this a romance, but there really wasn’t any. It was a VERY MINOR ASPECT of the book. I think you could fit all the romance in a total of 3 paragraphs.

[mistress_bedlam · Valutazione: 1 su 5 stelle]

Since it isn't possible to give a book negative stars I'll have to settle for 1*. I will give it to Rardin though, she set us up for shameless and prolific use of deus ex machina right out of the gate. Vayl seems to have every supernatural power anyone ever thought to attribute to a vampire. It seems like overkill and my usual ability to suspend disbelief went, "Mmmmm, bullshit." I also took issue with the "$5000 per plate" charity event they attended. The menu was ridiculous and sounded more like a small town rotary club buffet rather than something the "creme de la creme" set would tolerate on a Tuesday night, let alone at an event they shelled out $5K to attend.A couple of other minor beefs: atrocious dialogue and first person narration that shifts between sounding like a whiney adolescent and at other times a whiney romance novel "heroine."

[bookwhisperer · Valutazione: 5 su 5 stelle]

AWESOME BOOK, DEFINITE MUST READ. I was engrossed in this book from page one. I love the main characters witty sense of humor, it has me laughing all the way through. Jaz and Vayl romance is one that lacks action, but not suspense. Jennifer Rardin adds just enough interaction that you continue reading craving for more. I will definitely continue through this series.

[hagelrat · Valutazione: 4 su 5 stelle]

really enjoyable and well written with great characters. A little too mystical in some places and some of the geek gadgets seemed unlikely . Generally a really good read though.

[thelibraryhag · Valutazione: 4 su 5 stelle]

In this first book of the series, Jaz Parks is a CIA hitperson teamed with an ancient vampire. Their assignment is to eliminate a Miami plastic surgeon with links to terrorism and the supernatural. Before they can accomplish this goal, complications arise and the plot thickens rapidly.This book is almost chicklit but not quite. Jaz is very funny and I could not help comparing her to Janet' Evanovich's Stephanie Plum but Jaz is actually competent and deadly. I know it sounds odd but it works. The cast of characters are great and you get to know them pretty quickly. I am already on the hold list for the second in the series.

[amf0001 · Valutazione: 3 su 5 stelle]

Fun urban fantasy/vampire book. Jaz Parks is a good heroine, snappy, fearing for her sanity, has a crush on her vampire boss. It all got a bit too neat at the end, with the band of strangers pulling together to become this fighting machine/team, but the start was great. A freshish voice in a crowded genre, I'm definitely buying the next one.

[maughta · Valutazione: 1 su 5 stelle]

I had high hopes for this novel, but tortured similies and a heroine that I just didn't LIKE ruined it for me. I made it eighty pages before I decided that it wasn't so much a vampire/urban fantasy novel as a CIA/James Bondesque novel with a vampire playing James Bond and our heroine as his ditzy sidekick. If you like James Patterson and schlock like that, you'll probably enjoy this. If you were hoping for something more akin to Patricia Briggs and Kim Harrison, prepare to be disappointed.

[rexrobotreviews · Valutazione: 4 su 5 stelle]

"Once Bitten, Twice Shy" was better than I expected! The first two? chapters I pushed through a little, but once I got into the book I really got into it. I'm really happy there are already four other books out and the sixth due out 10/29/09. I'm reading the second now- so maybe the 29th will be around by the time I'm finished with the 5th =)Jasmine (Jaz) Parks is an assassin for the CIA. Before joining the CIA,she led a Helsinger team. (Helsinger team is a special ops group formed to kill high profile vampires and terrorists.) Her entire team is wiped out by a group of badass vampires- Jaz being the only survivor. This is when she joins the CIA as an assassin so she can work alone.Now, Vasil Nicu Brancoveanu (Vayl) is a three hundred year old vampire and sixty years ago, he became an assassin for the CIA. He is their best assassin and gets to choose mostly the who, what and where of every mission. He has taken Jaz as his assistant out of the blue- blindsiding Jaz. She accepts- after all, who better to learn the tricks of the trade from?Mohammed Khad Abn-Assan (Assan) is a "plastic surgeon" of Pakistani origin. Assan holds massive charity affairs for New Start to raise money for disfigured children. However, the majority of the funds that is raised are deposited into an account for the Sons of Paradise terrorist group. Vayl and Jaz need to take him out and almost do when they're slapped in the face with a plot twist. (Remember, nothing ever goes as planned! I believe Jaz's military father taught her this.)Our Jaz has many psychological problems throughout the book- such as blacking out and memory loss. A big thing that our heroine needs to overcome is the fact that she was the only surviving member of her Helsinger team... It may have been easier for her to move on if her best friend/brother's wife and her fiance weren't apart of those that died. Also, there is obvious sexual tension between Jaz and Vayl. Can't wait for these two to hook up- they have to eventually, right? I'll be reading the next novels to find out! Jaz struggles with her sexual attraction towards Vayl because it has only been a little under 2 years since her fiance was murdered. The more she considers lovin' up on her boss- the more guilt builds up over the death of her fiance.This novel has many twists and turns, with lots of action. I liked this book a lot, but it is a one time read. Don't let that turn you away! I definitely think anyone who loves vampires, confused assassins, covert operations and sexual tension should read this one!!

[murderbydeath · Valutazione: 4 su 5 stelle]

While I read quite a bit of paranormal, this isn't my typical type - it's a bit more intense, more "hard-boiled" than what I usually pick up, but I was intrigued by the characters of Jaz and Vayl. Once I picked the book up, I didn't want to put it down, it was a very good read. The good guys were all likeable and the bad guys were appropriately despicable. I wasn't sure the plot line sounded all that interesting to me initially but I found it moving along and holding my interest from beginning to end. I'll be picking up the rest of the books in this series, although I'll probably space them out more than I normally would when I find an established series.

[irunsjh · Valutazione: 4 su 5 stelle]

An good start to your typical Urban Fantasy series. The mythology is not anything drastically different from anything else used in the typical vampire story, but it did not distract from the novel. Sometimes it is nice to know what to expect right from the get go. I did like the main character, I thought she was an interesting character, with a back story I was not expecting. Overall I enjoyed this book, and look forward to seeing what else is in store for her and her partner at the CIA.

[pacey1927 · Valutazione: 4 su 5 stelle]

This book has been in my TBR pile longer than most. When I heard the author passed away I moved it to the top of my pile. I am glad I did because I found a lot to like about this series and especially these characters. Why the book rocked and I can't wait to read more: Jaz is an awesome character. She is strong but vulnerable. She has expereienced serious trauma and heartbreak in her past. She does some weird stuff because of it and she questions herself a lot. I found all that to be realistic and therefore more likeable. Also I really liked Vayl. I usually don't care for the dark vampire in these books, but Vayl is such a nice guy! He could end up being my favorite vampire character ever. I want to see more depth in his character through the series' progression. I also liked her sometimes inventor sidekick. So yes, a very good group of characters. I liked the explantion of what happens when someone dies and what Jaz sees. While the theme of vampire/human detectives isn't exactly unique, there are enough twists to this tale to make me excited to read more. Why the book couldn't be rated higher than four stars: This was Rardin's first published book. The pacing was off a little but wasn't distracting. What did distract me from the enjoyment of the novel was the constant "Like a blah blah, her movements were blah blah" or "Jazz did this, like a blah blah". Too many similes. Sometimes three a page! From what I hear this does get better as the series progresses. Overall the tale was enjoyable and the characters were standout, in my opinion. I am definitely on board to read the rest of the series and I feel badly that I waited this long to read this. My condolences to the family of Mrs. Rardin. She created a fabulous world and I am thankful she was able to share her talent with us.

[krau0098 · Valutazione: 5 su 5 stelle]

This is the first book of the Jaz Parks series by Jennifer Rardin. So far there are 8 books planned for this series. The fifth one comes out Jan '09 and is called "One More Bite". This was a great book.Describing this book as James Bond meets the supernatural community is definitely accurate. Jaz Parks works for the CIA. 6 months after she starts reporting to her new boss; the group's top assassin, Vayl, requests that Jaz join him as an assistant. What Jaz and Vayl thinks is a typical, kidnap and question the terrorist, kind of gig gets complicated when they find out that the terrorist in question belongs to an underground organization that is aligning itself with the underbelly of the supernatural community in order to unleash a virus deadly to vampire-kind.Jaz is an amazing character. She is tough, by uses common sense and recognizes her bounds. She accepts the changes in her life and tends not to whine and agonize over them. She is a get-it-done kind of girl, who loves her gadgets, and her hot cars. There is a lot Jaz has to discover about herself; as a Sensitive she doesn't quite know the bounds of her power. She is working on it though and makes leaps and bounds in discovering what she can do in this book.Vayl is also awesome. He is tough and has some crazy cool vampiric abilities (he is a wraith for goodness sack!); yet he does make mistakes, and he does have that vulnerable side that a good male character needs. We find out some of Vayl's past in this book, but there is a lot more there to uncover.The writing is very solid. I like the writing style a lot. It is fast-paced, full of awesome action scenes, and cool ideas. The gadgets that Jaz gets to work with are really neat, her gun Grief, is lots of deadly fun, and I just couldn't put this book down.I bought books 2-4 used before I had read book 1. Now I am glad that I did. I am excited to read the next couple books. So far I think this is going to be an incredible series. I wanted to give it more like 4.5 stars because I think the second book will tell if this is an outstanding series or just another good series in the long line of good paranormal series that are out there.In summary, I love Jaz, I love Vayl, I love the writing and I am so excited to read more of it! There wasn't a single thing about this book that I didn't love.

[spurts-1 · Valutazione: 3 su 5 stelle]

Good read; well written; not completely formulaic paranormal genre and somewhat more plausible in the characters and worldbuilding. I did enjoy; but, I think, like another reviewer, this will have trouble standing out from everything flooding the shelves in this genre just from the book cover and blurb on the back cover because while not completely formulaic does not wow me with the originality of the worldbuilding. Having read it, I can recommend even if you are sick to death of vampire tales.

[raeadav · Valutazione: 4 su 5 stelle]

I had a hard time getting into this book. I really didn't think I'd finish it. But once I got into it...almost 80 pages into it...did I really start to connect with the characters and enjoy the book. I think I'll read the next one. :)

[samantha71020 · Valutazione: 5 su 5 stelle]

In Once Bitten, Twice Shy, we meet Jaz Parks who is an assasin for the C.I.A. and is partnered up with a very powerful vampire named Vayl. Their newest assignment is to take out a plastic surgeon who has to ties to a dangerous group of terrorists. But Jaz and Vayl soon find out that their assignment is more complicated than they thought and before they know it they are up against an ancient evil.Will someone please tell me how I have not heard more about this author before?? This book rocked and I was swept away within the story. Jaz is a great main character: she's strong but has her weak points, is a bit haunted, and has a mysterious past (although there is light shed on some of it). And Vayl is just awesome in my opinion. Jaz respects him a lot but can't seem to figure out why he chose her to be his partner. It gives Vayl and his motivations an air of mystery which added to the story. The chemistry between the two is great and makes me really excited to see how their relationship develops further along in the series because right now they are strictly partners. The story was fast paced and exciting and I flew through this book in a matter of days. The storyline itself was original and I found that the details surrounding the ancient evil to be very interesting (I'm not saying any more in fear of spoilers). Suffice it to say that I couldn't get enough of this book while I was reading it and am already itching to get my hands on the 2nd book.All in all, a promising beginning to a new to me series and a series that I will most definitely be continuing on with. I'd recommend this book to anyone that enjoys urban fantasy or a good paranormal read.

[sbrew1 · Valutazione: 2 su 5 stelle]

Readers Annotation:After having her entire team killed by vampires years earlier, Jaz is paired with one of the CIA’s best assassins, who also happens to be a vampire. She must learn to overcome her fears and prejudice in order to save the world from a deathly virus. Plot Summary:Jaz Parks is a CIA agent for the supernatural community, and also what they have termed a Sensitive. A sensitive means that she can "smell" vampires, sense power, and has very accurate intuition. Jaz gets partnered with Val a centuries old vampire. They are given an assignment to take out a terrorist who turns out to be working with a powerful entity everyone thought was just a myth. Together they must unravel a complex mystery in time to save the world from a horrible virus. Evaluation:I liked Jaz’s character she is sarcastic and strong willed and a very hard core CIA agent. Although I don’t like to compare authors, it is hard not to compare this series against the Stephanie Plum series by Janet Evanovich. It is a funny murder mystery series that happens to have vampires in it. The vampires in this novel are not dark and gothic like traditional vampire tales. Add to this the romance mixed though-out and you have a fun, easy read, that doesn’t take a lot of thought. Ages: 13+/Interests: Murder, Mystery, Vampires, Romance.*Adult crossover-a book written for adults that teens may appreciate.

[dk_phoenix_1 · Valutazione: 2 su 5 stelle]

Well... er... at least it's over? Oh wait, no, there are at least 3 more books in the series. Blarg.Let me put it this way: The author tries too hard, the characters are unlikable and undeveloped, the plot and worldbuilding is inconsistent (where it exists, mind you), and the logic is sometimes... jumpy, at best. So, why did I bother to read past the second page?Because I picked it up telling myself: "And now I am going to read some crap, just because I feel like it. And not good crap, either." Turns out I was right. I don't think I'll be looking for any other books in this series... there are just too many other good books out there to bother with something this mediocre.

[wyvernfriend · Valutazione: 4 su 5 stelle]

Jaz Parks is partnered with Vayl, a vampire from Romania. They work for the CIA as assassins. They work with each other to chase paranormal enemies. Both of them have secrets and these secrets are about to come home to roost.Vayl and Jaz are great characters and you can understand some of their reticence about issues. The two of them are great together and really come across as quite believable. I look forward to reading more in this series.

[jac8604_1 · Valutazione: 4 su 5 stelle]

Pretty funny, although a bit cheesy at times that just added to it's charm. I enjoyed this one much more than I thought I would.

[littleflwers · Valutazione: 2 su 5 stelle]

Basic story line - Jaz Parks is a gov. agent. She is paired up with a 300 year old vampire by the name of Vayl. They are after a immortal named Assan who is about to set loose a deadly virus. I was excited to finally get this book albiet in Kindle edition, but after reading it, I wonder what all the fuss was about. I didn't find the characters all that interesting. I tired easily of Jaz talking or thinking comments to herself. I didn't really feel Vayl was given any real characteristics that stood out. The story was pretty basic, nothing really new there. All in all this book just didn't do anything for me. It was tiresome to just read it. When I finally finished I felt so much more could have been done to make this a bettter read.

[magemanda · Valutazione: 2 su 5 stelle]

In a genre that contains such heavy-hitters as Kelley Armstrong and Kim Harrison, Jennifer Rardin's debut novel is heralded as a fresh new take on the 'paranormal fantasy' (or whatever tag it is going by these days!) spectrum.Indeed, the idea that the main character is a CIA operative is intriguing, and the vamp/supernatural elements of the story are dropped in without any painful info-dumps or unnecessary explanations. In fact, the whole story invites you to cling onto a *very* bumpy ride and either hold on or slide off. Unfortunately for Rardin, I've decided to quit this ride on the first book and here are my reasons.The pace is frenetic - in fact, too much so. There is no breathing space, no time to effectively build the characters, no pause from the constant action to really get a feel for the world we're supposed to believe in here.Supernatural elements are thrown in without a full consideration of world-building, and characters suddenly develop new tricks without any true reasons being given. The book tries far too hard to be funny and misses on most occasions: "Oh boy. I'm in smart-ass mode and Vayl wants to break his ex's neck. If we don't play this right, they'll be scraping parts of us off the bumpers of these cars for days."Jaz is heralded as a sassy, spunky CIA operative. However, she is also held up to be a delicate-looking, beautiful redhead who, it seems, would be incapable of extricating herself out of the many, many dangerous situations her smart mouth seems determined to place her in. She is a loose cannon, and it becomes tiring to see that her only answer to everything is a wiseass comment and the threat of violence. I was also disconcerted by the fact she kisses a person she has only just met - there was no reason for this given.I struggled with the, at times, distinctly odd prose and similies. For instance: "In the silence, the banging of our bumper took centre stage like an American Idol loser" - this just makes very little sense. Add to that: "Vayl made a sound in the back of his throat, a primal distress signal, the kind you might hear from elephants as they mourn over the bones of lost brothers." This is a vampire we're talking about - a sleek, killing machine and the animal Rardin associates with him is an elephant? And which elephants actually do mourn over the bones of lost brothers? The writing stank, to be perfectly honest.Altogether a hugely disappointing read.

[jacey25 · Valutazione: 3 su 5 stelle]

Once Bitten, Twice Shy is about the super secret CIA team of Jaz, a young woman with a lot of baggage and a black cloud over her, & Vayl, a centuries old kick butt vampire, who have been assigned to neutralize a plastic surgeon who has been sending money to terrorist operations. This is one of those books I've seen many times but thought it didn't sound right for me, if you're in the same boat I reccomend you pick it up and give it a try. I was pleasantly surprised by how much I enjoyed the book despite being so not into spy, CIA type ideas. The Jaz Parks series thus far is good fun- reccomended.

[chrisweir-1 · Valutazione: 5 su 5 stelle]

First in the Jaz Parks series. Jaz is a vampire hunter with a twist, she also has a vampire as a partner. This one there after a bad guy who's out to unleash a demon who will rule the world. They have developed a new virus that will kill 9 out of 10 people currently alive. There's lots of backstory bits and pieces for Jaz that almost makes it seem like you've missed a book somewhere. But all in all a good book, reads like a thriller/suspense movie.

[jenj5 · Valutazione: 3 su 5 stelle]

I needed something fun and fluffy to read and this fit the bill perfectly. I enjoyed the story and characters, but it did seem a bit disjointed in places. It was good enough that I've already started the second one though!

[mlleehreen · Valutazione: 1 su 5 stelle]

Wherever ONCE BITTEN TWICE SHY is shelved (I picked it up in the sci-fi/fantasy section), don't be deceived: it's really chick-lit. And the worst kind of chick-lit, where there's a whole lot of "defining the relationship" and not a lot of action or romance. The book starts six months after protagonist Jaz is partnered with vampire assassin Vayl, and their relationship is already completely unprofessional. We miss out on all the fun, getting-to-know-you, tension-building parts of their relationship and pick up when they start to trudge glumly through the Swamp of Complicated Emotions. Rardin tries to convince us that Vayl is an uber-alpha male, but he spends so much time talking about his feelings it's really hard to buy. He also lets Jaz push him around a lot...and not in that "I'm humoring her" sort of alpha-male way, more in a "I'm totally whipped" sort of way.

The fact that one of villains the duo have to face is Vayl's late wife (she's a vampire too) means that even when Jaz and Vayl head out to kick some ass, they always end up right back at that Swamp of Complicated Emotions. The super-villain plot is drenched in Eau de Catfight.

The urban fantasy/paranormal elements are poorly realized and confusing. The growth of Jaz's "Gifts" is pretty botched - each new development is greeted with less explanation than the last. I never got a clear handle on what it meant to be a vampire in Rardin's alternate reality. And Rardin was trying to do a techno-mystical fusion with her uber-villain plot, something to do with a cult of demon-worshippers and a biological WMD (these basic elements are revealed early on), but devoted very little time or effort to explaining either.

The other main plot point is the slow reveal of Jaz's tortured past to the reader. We are informed a number of times that there is a HUGE TRAUMA in Jaz's past, and then we start to get hints about what it is, and eventually we learn the whole story. This just made me think, again, that this book starts after all the real action is over. I was also kind of annoyed by the way that the story came out - she blabs the whole thing in pieces to totally random people, and actually seems over-eager to talk about it, but when she's not in chatter mode she goes on about how her HUGE TRAUMA is too huge and traumatic to talk about, or even think about. It's exactly the kind of drama queen behavior that makes you wonder how this girl ever got a job in the CIA.