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L'arte di capire le donne
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E-book92 pagine1 ora

L'arte di capire le donne

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Info su questo ebook

Saggio sulle donne
Metafisica dell'amore sessuale

Edizioni integrali
Introduzione e traduzione di Gian Carlo Giani

Una teoria dell’inferiorità della donna per natura, un distillato filosofico di odio per le donne: quello che avete tra le mani, meglio dirlo subito, non è un testo politicamente corretto, per usare una definizione attuale.
La misoginia di Schopenhauer ebbe di sicuro la sua radice nel difficile rapporto con la madre; tuttavia è evidente come essa si innesti nell’assoluto del suo pensiero. Saggio sulle donne e Metafisica dell’amore sessuale, qui integralmente proposti, poggiano sulla convinzione che l’amore che attira e congiunge l’uomo e la donna, una volta depurato del suo aspetto romantico di poetica sublimazione, altro non sia che “Wahn”, illusione, dietro alla quale si maschera niente di più che l’istinto primordiale alla procreazione, inteso a garantire la conservazione della specie.
Arthur Schopenhauer
nacque il 22 febbraio 1788 a Danzica. Quando la città passò sotto il controllo prussiano, il padre, ricco banchiere, si trasferì con la famiglia ad Amburgo. Studiò in Francia e Inghilterra, e alla morte del padre, suicida, andò a vivere con la madre a Weimar. Nel 1813 si ritirò a vita appartata a Jena, per preparare la tesi per l’abilitazione Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente, tuttavia non ottenne mai la cattedra a Berlino alla quale ambiva. Nel 1831 si ritirò a Francoforte, dove compose tra le altre opere anche la sua ultima, Parerga e paralipomena (1851), e dove morì il 21 settembre 1860. Di Schopenhauer la Newton Compton ha pubblicato La saggezza della vita. Aforismi, Saggio sulla visione degli spiriti; Il mondo come volontà e rappresentazione, L’arte di ottenere ragione e L'arte di capire le donne.
LinguaItaliano
Data di uscita2 lug 2014
ISBN9788854172050
L'arte di capire le donne
Autore

Arthur Schopenhauer

Nació en Danzig en 1788. Hijo de un próspero comerciante, la muerte prematura de su padre le liberó de dedicarse a los negocios y le procuró un patrimonio que le permitió vivir de las rentas, pudiéndose consagrar de lleno a la filosofía. Fue un hombre solitario y metódico, de carácter irascible y de una acentuada misoginia. Enemigo personal y filosófico de Hegel, despreció siempre el Idealismo alemán y se consideró a sí mismo como el verdadero continuador de Kant, en cuyo criticismo encontró la clave para su metafísica de la voluntad. Su pensamiento no conoció la fama hasta pocos años después de su muerte, acaecida en Fráncfort en 1860. Schopenhauer ha pasado a la historia como el filósofo pesimista por excelencia. Admirador de Calderón y Gracián, tradujo al alemán el «Oráculo manual» del segundo. Hoy es uno de los clásicos de la filosofía más apreciados y leídos debido a la claridad de su pensamiento. Sus escritos marcaron hitos culturales y continúan influyendo en la actualidad. En esta misma Editorial han sido publicadas sus obras «Metafísica de las costumbres» (2001), «Diarios de viaje. Los Diarios de viaje de los años 1800 y 1803-1804» (2012), «Sobre la visión y los colores seguido de la correspondencia con Johann Wolfgang Goethe» (2013), «Parerga y paralipómena» I (2.ª ed., 2020) y II (2020), «El mundo como voluntad y representación» I (2.ª ed., 2022) y II (3.ª ed., 2022) y «Dialéctica erística o Arte de tener razón en 38 artimañas» (2023).

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  • Valutazione: 4 su 5 stelle
    4/5
    Arthur Schopenauher’s Saggio sulle donne (Essay on women) and Metafisica dell'amore sessuale (Metaphysics of sexual love). The Essay on women was short, but still full of hate and disrespect towards women that are defined as naturally submissive, childish, frivoulos, incapable of recognizing the beauty and the virtues. Sexual love is only meant to breed, so the Nature has made sex to be pleasing and while humans think they’re having sex for personal reasons, they’re doing it with the only purpose of carrying on the mankind. Sex drive is here for the mankind, unconcerned of personal will. This is not true in the modern society in which sex is often meant to be funny with pros and cons. Body features are got from the father and mind features from the mother. The last part is dedicated to pederasty recommended only when a men is too young or too old because “perfect human” are generated only within a age group. This book is very misogynistic in the first part and not very shareable, but it’s important to understand Schopenhauer.

Anteprima del libro

L'arte di capire le donne - Arthur Schopenhauer

ec

500

Titoli originali: Über die Weiber; Metaphysik der Geschlechtsliebe

Prima edizione ebook: LUGLIO 2014

© 2014 Newton Compton editori s.r.l.

Roma, Casella postale 6214

ISBN 978-88-541-7205-0

www.newtoncompton.com

Realizzazione a cura di Corpotre, Roma

Arthur Schopenhauer

L'arte di capire le donne

Saggio sulle donne

Metafisica dell'amore sessuale

Introduzione e traduzione di Gian Carlo Giani 

Edizioni integrali

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Newton Compton editori

Introduzione

Verso la fine della sua Metafisica dell’amore sessuale, Schopenhauer afferma: «Tutta la metafisica dell’amore qui trattata è esattamente collegata alla mia metafisica in generale…»[1]. Per poter comprendere appieno la prima, è dunque necessario tentare di esporre quest’ultima nelle sue linee principali. Essa è contenuta nell’opera maggiore del filosofo, Il mondo come volontà e rappresentazione, il cui primo volume, in quattro libri e un’Appendice sulla Critica della filosofia kantiana, apparve nel dicembre 1818, ma con la data del 1819. Nella sua seconda e terza edizione, rispettivamente nel 1844 e nel 1869, all’opera fu aggiunto un secondo volume contenente i Supplementi ai quattro libri del primo volume. Essa è pervasa da una violenta polemica contro l’Idealismo, intesa a criticarne la «concezione ottimistica e razionalistica della realtà» e la «statolatria hegeliana»[2]. Per Schopenhauer, infatti, in opposizione alla tesi leibniziana, l’uomo vive nel peggiore dei mondi possibili, la cui intima essenza, il noumeno, è la volontà irrazionale, cieca, che si oggettiva nello spazio, nel tempo e nella causalità del mondo fenomenico. Nella sua perenne e inappagata tensione verso se stessa, la volontà, che implica desiderio, mancanza, è fonte di infelicità, poiché ai brevi momenti di soddisfazione del desiderio stesso per la meta raggiunta, subentra la noia, e poi la propulsione incalzante e affannosa verso una nuova meta. La vita dell’uomo «oscilla dunque, come un pendolo, in qua e in là, fra il dolore e la noia…»[3]. «La vita è la continua lacerazione che la volontà fa di se stessa: lacerazione che nell’individuo è il contrasto e la continua insorgenza dei bisogni, e fuori dell’individuo è il contrasto e la rivalità perenne fra gli individui, l’i n g i u s t i z i a»[4]. Con la giustizia, l’uomo riconosce l’unità della volontà in tutti gli uomini, al di là del velo di Maya della realtà fenomenica in cui si trova immerso. Egli prova allora «compassione per la sorte di tutta l’umanità, che è vittima della finitezza […] in questa sorte dell’umanità, però, egli vede soprattutto la propria»[5]. L’uomo si libera della volontà di vivere, mediante l’arte, indipendente dal principio di ragione. «L’artista ci fa vedere il mondo attraverso i suoi occhi. È dono proprio del genio, sua qualità innata, che egli abbia tali occhi, che egli conosca l’essenza delle cose al di fuori di ogni relazione»[6]. La liberazione dalla volontà di vivere si ottiene altresì con l’ascesi e la castità perfetta, sottraendosi all’impellente istinto sessuale individuale, che induce alla procreazione nell’interesse della specie. Attraverso lo studio della filosofia indiana, del buddismo e dei mistici cristiani, Schopenhauer vede nella «negazione della volontà di vivere […] l’unico atto della libertà della volontà a manifestarsi nel fenomeno […]; l’annullamento effettivo del proprio fenomeno particolare, il suicidio, ben lungi dall’essere la negazione della volontà, […] è un segno di forte affermazione della volontà stessa»[7]. Riconoscendo la volontà come noumeno, l’uomo si sottrae alla realtà fenomenica, in cui la volontà si è oggettivata. L’opera maggiore del filosofo si conclude con queste parole: «Noi […] dichiariamo liberamente che ciò che rimane dopo l’annullamento totale della volontà è invero, per tutti coloro che sono ancora pieni della volontà, il nulla; ma anche, inversamente, per coloro in cui la volontà si è rovesciata e negata, questo nostro mondo così reale, con tutti i suoi soli e le sue Vie Lattee, è esso stesso il nulla»[8].

Il secondo volume del Mondo come volontà e rappresentazione comprende, in 50 capitoli, i Supplementi ai quattro libri del primo volume. Il capitolo 44 è dedicato alla Metafisica dell’amore sessuale, ed è integrato da un’Appendice al capitolo stesso. Il saggio Sulle donne è contenuto nel capitolo xxvii, §§ 362-371, dei Parerga e Paralipomena, vol. ii.

Nei due brevi scritti si concentrano le principali riflessioni di Schopenhauer sulla sessualità e sulla tipologia femminile, mentre altre sono disseminate incidentalmente nella sua vastissima produzione letteraria; tutte sono comunque nate da una misoginia psicanaliticamente spiegabile nel pessimo rapporto che il filosofo ebbe con la madre, donna priva di amore filiale e dalla condotta morale riprovevole. È stato osservato che, per una corretta chiave di lettura di queste riflessioni, «vanno tenuti presenti il grave fardello della tradizione maschilista e gli atavici pregiudizi che gravano sulla penna di Schopenhauer»[9]. Ci limitiamo a citare una sequenza di passi biblici, tratti dall’Ecclesiastico [o Siracide], nell’autorevole traduzione francese della Bible de Jérusalem, e che bene riflettono la pars destruens del nostro filosofo verso il sesso femminile:

L’Ecclesiastique 25[10]:

13 Toute blessure, sauf une blessure du coeur! toute méchanceté, sauf une méchanceté de femme!

15 … il n’y a pire haine que la haine d’une femme.

19 Toute malice n’est rien près d’une malice de femme: que le sort des pécheurs lui advienne!

24 C’est par la femme que le péché a commencé et c’est à cause d’elle que tous nous mourons.

[Libro dell’ecclesiastico 25:

13 Qualunque ferita, ma non una ferita del cuore; qualunque malvagità, ma non la malvagità di una donna;

15 …non vi è odio peggiore dell’odio di una donna.

19 Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una donna: possa piombarle addosso la sorte dei peccatori!

24 Dalla donna ha avuto inizio il peccato, per causa sua tutti moriamo].

9:

2 Ne te livre pas entre les mains d’une femme, de peur qu’elle ne prenne de l’ascendant sur toi.

8 Beaucoup ont été égarés par la beauté d’une femme et l’amour s’y enflamme comme un feu.

[2 Non abbandonarti a una donna, sì che ella acquisti ascendente su di te.

8 Molti sono stati sconvolti dalla bellezza di una donna, e l’amore vi si infiamma come un fuoco].

I testi invece esaltanti l’amore fra uomo e donna, il culto della bellezza e della virtù femminile, quali il sublime Cantico dei Cantici, il delizioso Libro di Rut e gli innumerevoli passi vetero-testamentari su quei temi, confermano in Schopenhauer la convinzione che i Liebeshändel, le faccende d’amore in tutte le loro varianti, cadano sotto la legge superiore della specie, che al di là e al di sopra degli interessi individuali dei protagonisti mira, in virtù dell’istinto sessuale orientato alla procreazione, alla propria conservazione e propagazione. L’attrazione reciproca dei partner nella fase

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