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Smettila di urlare
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E-book285 pagine3 ore

Smettila di urlare

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Info su questo ebook

Il metodo rivoluzionario per farsi ascoltare dai figli e mantenere la calma

Genitori sull’orlo di una crisi di nervi, stanchi e con i minuti contati. Mamme e papà stretti tra preoccupazioni del lavoro, incombenze quotidiane e pressioni sociali. È difficile mantenere i nervi saldi con i figli dopo una lunga giornata sfiancante. Weekend e vacanze che si trasformano in momenti di scontro a causa di impegni e compiti a casa… E così anche il più banale dei capricci o una risposta poco educata provocano litigi e urla. Ma come evitare di sgridare un bambino che ha rovesciato per la seconda volta il succo di mirtillo sul tappeto color panna o ha nascosto l’ennesimo brutto voto in matematica? E dopo la tempesta non sempre torna il sereno. Come risulta da una recente ricerca medica le urla sarebbero dannose quanto le percosse. Ecco allora che arriva in soccorso questa guida, forte di una solida base scientifica, per aiutare anche il più irascibile dei genitori a controllare completamente i sentimenti di disperazione e rabbia.
E se diventare dei genitori migliori fosse davvero così semplice? La dottoressa Carla Naumburg sembra aver trovato la formula magica per avere figli felici e genitori sereni. Provare per credere!

Non serve essere un genitore perfetto per essere un bravo genitore

Vorresti essere un genitore calmo e razionale e invece continui ad alzare la voce e sgridare i tuoi figli?
Non sei un cattivo genitore!

Questo libro è un vero antidoto contro i momenti di rabbia e di stress che ogni genitore affronta: tanti consigli utili e preziosi, conditi da un pizzico di humour, per chi ha a che fare ogni giorno con i bambini

«Un manuale che svela ai genitori il segreto per mantenere la calma quando i bambini fanno di tutto per fargliela perdere.»
The Huffington Post

Dr. Carla Naumburg
è un’esperta di parenting e collabora con molte testate tra cui il «New York Times», «The Washington Post», «The Huffington Post», «Mindful Magazine», «Brain», «Child» e «Parents.com».
LinguaItaliano
Data di uscita15 ott 2019
ISBN9788822738813
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    Anteprima del libro

    Smettila di urlare - Dr. Carla Naumburg

    CAPITOLO 1

    Perché perdete la pazienza?

    ASPETTI IN COMUNE

    ALLE SFURIATE DEI GENITORI

    GLI SVANTAGGI DELLE SFURIATE

    PERCHÉ È COSÌ DIFFICILE

    SMETTERE DI PERDERE LA PAZIENZA

    UN PIZZICO DI NEUROLOGIA

    Per prima cosa dobbiamo chiarire cosa intendo con perdere la pazienza. Le sfuriate sono leggermente diverse per ognuno di noi. In tal senso sono un po’ come la pornografia. No, non in quel senso. Cavolo. Voglio dire che è difficile definirle, ma le riconosciamo quando le vediamo.

    Come capire se state

    perdendo la pazienza

    La maggior parte degli episodi in cui si perde la pazienza condivide certe caratteristiche, che possiamo tenere a mente con l’acronimo eart (Emozioni, Automatico, Reattivo, Tossico). Non sarà una rima così accattivante, ma spero vi ricorderà che non siete soli: come la flatulenza anche perdere la pazienza fa parte dell’essere umano, ed è altrettanto spiacevole quanto del tutto normale. Tutti lo fanno (anche se alcuni fingono di no). Se da un lato possiamo apportare cambiamenti nella nostra vita che mirino a ridurre la flatulenza, questa continuerà comunque a ripresentarsi. La buona notizia è che, se ci accorgiamo che sta per arrivare, possiamo fare qualcosa per mitigarne l’impatto. Inoltre, cosa più importante, non smetterò mai di ricordarvi che il lavoro dei genitori è fin troppo serio per essere preso seriamente. Quindi sì, parleremo di eart.

    Senza ulteriori indugi, ecco qui le comuni caratteristiche delle sfuriate genitoriali:

    EMOZIONI. Le sfuriate di solito coinvolgono forti emozioni, e non solo la rabbia. Praticamente qualsiasi emozione forte rientra nell’elenco, inclusi paura, tristezza, confusione, impotenza, stress, fastidio, ansia, imbarazzo, senso di colpa o vergogna. Perfino le emozioni positive possono farci scattare, come sa ogni genitore che ha visto un bambino passare dal riso al pianto. A volte le nostre forti emozioni sono collegate alle pagliacciate dei nostri bambini, a volte no. A volte siamo consapevoli di provare tutte quelle emozioni, a volte no. Quello che dovete ricordare è che (a) perdere la pazienza è una reazione emotiva, non razionale, e (b) non abbiamo tutto il controllo che ci piacerebbe avere sulle nostre emozioni. Non possiamo sforzarci di provare una certa emozione; quello che possiamo fare è renderci conto che stiamo provando un’emozione, in modo da poter scegliere come reagire.

    Non possiamo sforzarci di provare una certa emozione; quello che possiamo fare è renderci conto che stiamo provando un’emozione, in modo da poter scegliere come reagire.

    AUTOMATICO. È importante ricordare che la maggior parte delle sfuriate non è consapevole né intenzionale. Non è come tornare a casa dopo una giornataccia e pensare: Sì. Sono parecchio stressato. Credo che stasera mi sfogherò con i miei figli. Nella maggior parte dei casi perdere la pazienza è un processo inconscio che va oltre il vostro controllo, un processo che spesso può essere fatto risalire alla vostra infanzia e al modo in cui i vostri genitori si infuriavano con voi. È per questo che non potete semplicemente decidere di non perdere la pazienza e trattenervi. Le vostre esplosioni sono il risultato prevedibile di processi neurologici e biologici, piuttosto che di decisioni razionali.

    REATTIVO. Possiamo pensare alla reattività in due modi. Il primo riguarda quello che diciamo e facciamo in risposta a qualcos’altro. Deve succedere qualcosa per farci andare su tutte le furie; non capita dal nulla. A volte il motivo delle nostre esplosioni è chiarissimo; possiamo tracciare una linea retta tra la causa scatenante e la sfuriata. Altre volte non abbiamo idea del perché abbiamo perso la pazienza. La causa scatenante potrebbe essere successa cinque minuti, cinque ore o cinque anni prima, e potrebbe non c’entrare niente con i nostri figli. Di qualunque cosa si tratti, e in qualunque momento essa sia accaduta, è importante identificare ciò a cui state reagendo. Se non vi rendete conto che maggio è un mese terribile per voi perché è l’anniversario del vostro primo aborto, non potete scegliere di prendervi maggiore cura di voi stesse in quel periodo. Se non riconoscete che il dolore a un molare non scomparirà magicamente, non potete tenere duro finché non andate dal dentista.

    L’altra definizione di reattività ha a che fare con la nostra capacità di agire velocemente in risposta a un pericolo reale o presunto. Il cervello e il corpo umano si sono sviluppati in modo tale da preservarci dalle minacce fisiche. Sfortunatamente non hanno ancora capito che la maggior parte degli stress che affrontiamo al giorno d’oggi sono emotivi o fisiologici e non mettono a repentaglio la nostra vita, quindi rispondono in fretta a situazioni che non richiedono reazioni così intense e veloci. Inoltre i nostri cervelli non sono sempre abilissimi nel distinguere i problemi importanti da quelli minori, ed è per questo che finiamo con il perdere la pazienza anche quando non è necessario.

    TOSSICO. Ricordate l’ultima volta che vostro figlio si è fiondato in strada o è quasi caduto dalle scale? Probabilmente avete avvertito delle forti emozioni che vi hanno spinto a reagire automaticamente, magari urlando o afferrandogli il braccio. Anche se avete gridato o stretto il braccio del bambino con più forza di quanto volevate, non lo definirei come una perdita di pazienza. È un esempio di come il vostro sistema nervoso reagisce in modo appropriato a una situazione potenzialmente pericolosa. Il momento non era tossico, e con questo intendo inutilmente dannoso per il rapporto con vostro figlio. Quindi sì, possiamo riuscire a non combinare casini.

    LE ESPLOSIONI PIÙ TOSSICHE E COME COMPORTARSI

    Anche se ci sono svariati modi di perdere la pazienza con i vostri figli, alcuni sono peggiori di altri. Insulti e minacce sono particolarmente dannosi, come l’aggressione fisica o la violenza di qualsiasi genere, incluse le percosse, le sberle, le sculacciate o il lanciare addosso oggetti al bambino. Forse questo fa parte della cultura in cui siete cresciuti, o forse è un’esperienza nuova per voi. A ogni modo, se una di queste cose succede in casa vostra, dovete darci un taglio. Per prima cosa fate il possibile per smetterla di biasimarvi e vergognarvi. Certo, la situazione è seria, ma prima troverete un po’ di perdono e gentilezza per voi stessi, prima sarete in grado di farvi aiutare e di intraprendere dei cambiamenti importanti. Non siete l’unico genitore che abbia mai

    picchiato il figlio, anche se non significa che sia giusto. Potete migliorare. Ve lo prometto. Potreste non riuscirci da soli, e ciò non implica che avete fallito come genitori. Significa solo che per voi è troppo. Parlarne con una persona di fiducia è il primo passo: un amico o un familiare, il vostro medico o il pediatra, un terapeuta, uno psicologo, un prete, un rabbino o un imam. Non sarà una conversazione semplice o piacevole, ma dovete affrontarla. Potete farcela.

    Le esplosioni tossiche sono reazioni che fanno paura, imprevedibili e sproporzionate, che possono includere parole rabbiose, scatti fisici, attacchi personali, vergogna e biasimo. Il momento sfugge al vostro controllo. Le esplosioni tossiche accadono quando si viene istigati, e continuano a istigare tutte le persone coinvolte. Esempi possono includere urlare contro vostro figlio perché ha rovesciato dei cereali, perdere la testa perché ci sta mettendo troppo a infilarsi le scarpe o rimproverare in modo astioso vostra figlia per essersi dimenticata di fare i compiti. Queste esplosioni reattive possono rompere e indebolire la connessione tra voi e i vostri figli.

    Inoltre, tensioni e stress continui interferiscono con il cervello e il sistema nervoso, aumentando la possibilità che possiate esplodere in futuro. Ecco perché è così importante per voi capire non solo come perdere la pazienza meno spesso, ma anche come fare pace con vostro figlio ogni volta che succede.

    Quindi per ricapitolare: quando perdiamo la pazienza vengono coinvolte delle Emozioni, il nostro comportamento è Automatico, Reattivo e Tossico. A proposito del nostro comportamento, c’è un motivo se non mi sono addentrata su come ognuno di voi dà delle sberle, urla, sbatte le porte o se ne va inviperito borbottando sarcasticamente a bassa voce. Esplodiamo tutti in modi diversi, con differenti livelli d’intensità, quindi è più utile concentrarsi sulle caratteristiche piuttosto che sul comportamento specifico. Ho visto sguardi silenziosi ferire più di telecomandi che volano; ho sentito minacce impassibili che potrebbero fare invidia a Clint Eastwood quand’è di cattivo umore.

    Detto questo, molti di noi ricorrono a pochi comportamenti abituali (sberle, urla, porte sbattute, eccetera) quando perdono la pazienza, ed è molto importante avere chiaro cosa fate esattamente nel momento in cui esplodete, perché quel comportamento è l’unica cosa che potete controllare.

    Con quest’ultima affermazione spero di avervi messi in confusione, perché se non è così non avete prestato abbastanza attenzione. Vi ho appena detto che non potete controllare le vostre emozioni e che i vostri scatti d’ira sono automatici e reattivi, e poi vi ho detto che potete controllare il vostro comportamento durante un’esplosione di rabbia. Se è tutto automatico, come cavolo possiamo controllarlo?

    Il resto del libro parla proprio di questo. Non preoccupatevi, non vi dirò che dovreste solo scegliere di calmarvi invece di perdere la pazienza. Se riusciste a farlo lo fareste, e lo farei anch’io, e ci staremmo tutti rilassando con Netflix e un bel tè caldo invece di cercare aiuto in un libro. Invece vi insegnerò a ridurre le probabilità che perdiate la pazienza riconoscendo e rispondendo in modo efficace alle cause scatenanti, placando i vostri punti deboli e imparando a rendervi conto quando siete al limite, così non perderete la testa e non assumerete un comportamento tossico con vostro figlio. Infine, vi insegnerò esattamente come riprendervi dopo una sfuriata per non ricaderci.

    Intesi? Bene. Adesso che abbiamo capito cosa significa perdere la pazienza, dobbiamo parlare di come siete quando non la perdete.

    Le esplosioni tossiche sono reazioni che fanno paura, imprevedibili e sproporzionate, che possono includere parole rabbiose, scatti fisici, attacchi personali, vergogna e biasimo.

    Cosa significa non perdere la pazienza?

    Alcune persone pensano che l’opposto del perdere la pazienza sia rimanere calmi e controllati tutto il tempo, senza mai entrare in conflitto con i figli. Ipotizzano che significhi sentirsi felici, pazienti e presenti in ogni momento, e rispondere a vostro figlio con una canzone nel cuore e un sorriso al di là di qualsiasi cagata (metaforica o reale) vi costringano ad affrontare dopo una giornataccia. Questo modo di pensare sa tanto di perfezione e chiaramente non funzionerà per me o per voi o per qualsiasi altro genitore sulla faccia della terra.

    Conflitti e malintesi e sensazioni spiacevoli e forti emozioni sono assolutamente normali e ragionevoli e accettabili, e non stanno a significare che state sbagliando qualcosa. Vivere a stretto contatto con altre persone, che potete amare immensamente, anche se non vi piace tutto quello che fanno, non è facile. È molto impegnativo se uno di voi è costantemente stressato e l’altro è un bambino con un cervello immaturo. In qualità di assistente sociale mi preoccupo di più per chi dice che non litiga mai, che di quelli che riconoscono la tensione presente all’interno delle proprie

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