Palazzo Gala
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Anteprima del libro
Palazzo Gala - Antonella Migliorati
2020
Capitolo I
§ Da Todi a Cerignola
In Cerignola verso la fine del 18oo era diffuso l’analfabetismo. C’era miseria, la condizione della donna era tra le peggiori. Passava dall’essere sottomessa al padre alla sottomissione al marito acquisendone il cognome. ³Questa era una consuetudine normale in tutta Italia. Lo studio, di diritto, era ai figli maschi e religiosi e, come mi ha detto un mio amico sacerdote, don Mimmo Carbone, le donne imparavano a cucire e ricamare, a fare i lavori di casa, oppure alcune, ispirate specialmente dal venerabile don Antonio Palladino, davano origine a famiglie religiose quali le Domenicane del Santissimo Sacramento e le Ancelle dello Spirito Santo.
Poche donne potevano studiare al sud e nelle famiglie nobili le ragazze venivano indirizzare a suonare pianoforte e violino a Cerignola.
Grande merito per incrementare la cultura si deve al conte Giuseppe Pavoncelli³. Il conte era nato a Cerignola il 24 agosto 1936 da una famiglia di origine abruzzese, i conti Pavoncelli.
Proprietario terriero, deputato al Parlamento, divenne Onorevole. Durante la sua attività politica si spese per l’istruzione e per l’acquedotto pugliese, fu Ministro dei lavori pubblici del Regno d’Italia nel Governo di Rudini IV.
Fu il conte Pavoncelli, che cercò e trovò la direttrice Anna Tiberi, proveniente da Todi, per dirigere una delle prime scuole di Cerignola, che arrivava fino alla settima classe. Il conte offrì alla mia bisnonna, la direttrice Anna Tiberi lo stipendio, l’alloggio e la carrozza. Anna Tiberi era la mia bisnonna. La bisnonna⁴ era già vice direttrice in una scuola a Todi, era titubante nell’ accettare, furono le parole della direttrice della scuola di Todi a convincerla insieme alle parole della sua mamma. La prima le disse: Anna, io sono una direttrice giovane ci vuole tempo perché vada in pensione, accetta!
. La seconda: Andiamo a Cerignola, mi hanno detto che c’ è il buon vino!
. La mia trisnonna aveva cresciuto da sola la mia bisnonna Anna. Il trisnonno, molti anni prima, era emigrato in America in cerca di fortuna e non era più tornato, si era rifatto un’altra famiglia in America. La trisnonna aveva lavorato tanto per crescere e far studiare la figlia, era il suo orgoglio. La bisnonna accettò e insieme alla sua mamma partirono per Cerignola. L’abitazione era anche la scuola, il palazzo Gala, palazzo che la bisnonna insieme al bisnonno il dottor Vincenzo Santoro, in seguito, comprarono.
Le aule, data la povertà, erano separate l’una dall’altra da lenzuola. La direttrice accoglieva nella scuola come collaboratori non solo insegnanti, ma anche ragazze vedove e disonorate, ridonando loro dignità. Ella, così facendo, collaborava con il parroco e il Vescovo di allora. C’era povertà ma tanta voglia di aiutare. La professoressa e scrittrice Rosaria Tenore ha dedicato un intero capitolo alla direttrice Anna Tiberi e al mio bisnonno, il dottor professore Vincenzo Santoro, nel suo libro che si intitola Zizì Caterina,
⁵ dove si parla del paese in quel periodo storico, molto difficile per noi donne.
Il conte, l’Onorevole Pavoncelli, caldeggiò la costruzione degli edifici scolastici insieme al professore Nicola Zingarelli. Il professore Zingarelli⁶, nacque a Cerignola il 28 agosto 1860, era il secondogenito di una famiglia numerosa e si laureò a Napoli in Lettere nel 1882. Fu un grande filologo e linguista italiano, divenne famoso come autore dell’omonimo Vocabolario della lingua italiana, vocabolario che almeno una volta ognuno di noi ha consultato nella vita.
La scuola Carducci, dagli inizi del ‘900, fu la sede della prima Direzione Didattica, a questa facevano capo tutte le altre scuole elementari. Su invito del conte Pavoncelli, la direttrice Anna Tiberi, in seguito all’apertura della scuola, lasciò il palazzo Gala, e si trasferì alla scuola Carducci in qualità di dirigente dove continuò anche a insegnare per alcuni anni.
Pergamena di Riconoscimenti ad Anna Tiberi bisnonna di Antonella Migliorati
Laurea del Prof. Vincenzo Santoro in Farmacia
§ Il Matrimonio
La mia bisnonna a Cerignola aveva conosciuto il professore Vincenzo Santoro, che era rimasto vedovo da alcuni anni e che ella, in seguito, sposò. Il professore Vincenzo Santoro era censore della Scuola Agraria di Cerignola e aveva scritto una grammatica italiana, che era stata adottata come libro di testo nella stessa Scuola Agraria. In seguito, non sodisfatto della meta raggiunta, volle riprendere gli studi e si iscrisse all’ Università di Napoli, alla facoltà di