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Tutto in un weekend: Harmony Collezione
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E-book126 pagine1 ora

Tutto in un weekend: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

A volte le apparenze ingannano.

Mattie non riesce a farsene una ragione. Per quale motivo Jack Beauchamp, l'impenitente donnaiolo, ha chiesto proprio a lei di accompagnarlo per un weekend a Parigi? In fondo, lei e Jack si sono appena conosciuti e si sono visti solo un paio di volte, per giunta in circostanze particolari e imbarazzanti. Mattie tentenna, ma alla fine cede alle insistenze di Jack, anche perché lui le promette che dormiranno in camere separate. Una volta arrivati nella capitale francese, però, le cose cambiano. Jack si rivela essere un uomo molto romantico e la ricopre di attenzioni. Lei, dal canto suo, per paura di soffrire cerca di non farsi coinvolgere emotivamente. Ma non sarà tanto facile resistere al fascino di quell'uomo straordinario.

LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2014
ISBN9788858926567
Tutto in un weekend: Harmony Collezione
Autore

Carole Mortimer

Carole Mortimer was born in England, the youngest of three children. She began writing in 1978, and has now written over one hundred and seventy books for Harlequin Mills and Boon®. Carole has six sons, Matthew, Joshua, Timothy, Michael, David and Peter. She says, ‘I’m happily married to Peter senior; we’re best friends as well as lovers, which is probably the best recipe for a successful relationship. We live in a lovely part of England.’

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    Anteprima del libro

    Tutto in un weekend - Carole Mortimer

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    In Separate Bedrooms

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Carole Mortimer

    Traduzione di Alfonsa Gucciardo

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-656-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Quello è soltanto un donnaiolo, ti dico!» esclamò Mattie, vibrante di indignazione.

    «Mattie, a me sembra che tu stia saltando alle conclusioni, come al solito» la ammonì sua madre, seduta dietro la scrivania. «E poi, sei proprio sicura che la tua reazione esagerata non sia dovuta alla delusione che hai ricevuto da Richard? Dopo tre mesi di appuntamenti, ti ha dato il benservito perché doveva sposare un’altra, quel mascalzone!»

    Lei preferiva non pensare a quella umiliazione, quando Richard le aveva detto che la settimana seguente si sarebbe sposato.

    «Anche se devo ammettere che, a sentire te, quest’uomo dev’essere un po’... troppo socievole» concesse sua madre.

    «Alla faccia della socievolezza! Ti ho detto che si vede contemporaneamente con quattro donne! Quattro, hai capito? E pare che tre di loro siano sposate.»

    «Allora dovrebbero essere più prudenti» concluse la madre. Assomigliava moltissimo a Mattie. «Credo che sia inevitabile, per gli uomini, pensare di essere al sicuro se giocano su più tavoli.»

    «Al sicuro rispetto a che cosa?» chiese lei, disorientata.

    «Rispetto alle donne che sono in cerca di marito e di una relazione stabile» le spiegò sua madre, con un sorriso.

    «Quale donna sana di mente vorrebbe sposare un uomo del genere? Quello è solo un maiale!» insistette Mattie.

    «Sì, dovrebbero fustigarlo pubblicamente!» intervenne una voce maschile.

    Mattie rimase impietrita dietro la scrivania alla quale era seduta sua madre. Era diventata paonazza, e non voleva che il tizio che era appena entrato la vedesse. Non si era resa conto che nella stanza fosse entrato un estraneo e che avesse ascoltato la loro conversazione.

    «In che cosa posso esserle utile?» disse invece la madre, disinvolta.

    «Sono Jack Beauchamp, ho telefonato ieri per prenotare un posto per il mio cane, durante questo finesettimana. Lei stessa mi ha consigliato di venire prima a vedere come è organizzata la vostra pensione per cani.»

    Mattie impallidì. Proprio quell’uomo era un potenziale cliente per la pensione di sua madre. Perlomeno, il suo cane era un possibile cliente.

    «Spero di non avere interrotto nulla di importante. Mi aveva detto che la domenica pomeriggio sarebbe stato possibile visitare il canile...» proseguì l’uomo, con tono cortese ma decisamente autorevole.

    Mattie cercò disperatamente di ricomporsi. Non si era mai sentita tanto in imbarazzo in vita sua.

    Di tutte le persone, proprio lui doveva capitare alla pensione per cani di sua madre!

    «Va benissimo, signor Beauchamp. Sarò ben felice di mostrarle la nostra pensione per cani. Lei ha un pastore scozzese, vero?» disse ancora la madre, che non dimenticava mai un cane. Per quanto riguardava i proprietari, invece, era molto più distratta.

    «Sì, si chiama Harry. Ma se lei è occupata, posso rivolgermi alla sua assitente...» propose Beauchamp.

    Mattie dovette ammettere che quella mattina sembrava davvero un’operaia del canile. Portava un vecchio paio di jeans e una maglietta scura, indumenti ideali per lavorare al canile. Di solito, la domenica, aiutava sua madre, mentre per il resto della settimana aveva un altro lavoro che la teneva molto impegnata.

    Si fece coraggio, prima di voltarsi, e rimase senza fiato quando vide l’uomo che le stava di fronte. Era di sicuro il maschio più attraente su cui le fosse capitato di posare i suoi begli occhioni blu.

    Doveva avere poco più di trent’anni, era alto e snello. Portava i capelli corti, tagliati alla moda, e aveva splendidi occhi castani.

    Anche il resto del viso era molto bello. Era abbronzato, il naso era leggermente irregolare, come se fosse stato rotto, la bocca era carnosa e atteggiata a un sorriso aperto, il mento pronunciato. Indossava una camicia scura e un paio di jeans.

    «Sarò ben lieta di mostrarle il canile, signor Beauchamp. Come ha avuto modo di notare, mia madre è molto occupata, in questo momento» gli disse Mattie, con freddezza.

    Jack annuì, mentre negli occhi gli si dipingeva un’espressione divertita. Non aveva mancato di colgiere la correzione che la ragazza aveva fatto circa il proprio ruolo al canile. Ma Jack non si scusò per l’errore.

    «Ti prego, continua pure con il tuo lavoro, mamma. Sono sicura che il signor Beauchamp e io ce la caveremo benissimo.»

    Sua madre la guardò preoccupata, tuttavia Mattie la rassicurò con un’occhiata. Forse sua madre non se n’era resa conto, ma lei non era in vena di trattare con l’arrogante signor Beauchamp. O forse, dopo la conversazione di poco prima, sua madre aveva capito tutto e per questo ora sembrava così preoccupata.

    Nell’anno precedente gli introiti delle pensioni per cani avevano subito un brusco calo, perché troppa gente si improvvisava imprenditore in questo campo, senza rendersi conto delle difficoltà che la gestione di un canile comporta.

    Ma il Woofdorf era, come il nome voleva suggerire, una pensione di categoria superiore, ed era stato per vent’anni l’orgoglio di sua madre. Ben presto Jack Beauchamp se ne sarebbe reso conto.

    Lei lo guardò fredda. «Se mi vuole seguire, signor Beauchamp, le mostro le sistemazioni al coperto per i nostri ospiti.»

    «La seguirei ovunque, se mi soffiasse delicatamente in un orecchio.»

    Mattie si voltò di scatto non appena sentì quella strana affermazione. Jack Beauchamp aveva preso alla lettera l’invito a seguirla, e si trovava a pochi centimetri da lei, tanto che Mattie gli finì addosso. Fece un passo indietro e gli chiese: «Come ha detto, scusi?».

    Quell’uomo non poteva avere detto quello che Mattie credeva di avere sentito. Sua madre, che sorrideva educatamente, sembrava non avere udito la provocante risposta.

    Jack Beauchamp la guardò senza tradire il minimo imbarazzo. «Ho detto che il tempo è particolarmente gradevole, per questo periodo dell’anno» rispose ad alta voce, canzonandola apertamente.

    «Dopo di lei, signor Beauchamp!» tagliò corto Mattie, cercando di porre fine a quella schermaglia, mentre con un gesto che voleva essere imperioso gli teneva aperta la porta che dava sul cortile.

    «La prego, dopo di lei, signorina Crawford» si schermì lui, cerimonioso.

    Mattie non avrebbe potuto giurare che si trattasse di un contatto casuale. Proprio mentre lei si accingeva a varcare la soglia, Beauchamp fece lo stesso. I due rimasero incastrati nello stipite, il corpo di lei schiacciato contro quello di lui.

    «Mi scusi» borbottò Mattie, quando finalmente riuscirono a liberarsi dalla scomoda posizione.

    «È stato un piacere» ribatté Jack, stavolta prendendola apertamente in giro.

    Lei si convinse che lo avesse fatto apposta, e di certo gli era piaciuto, a giudicare dal suo gran sorriso.

    «Se non mi seguisse così da vicino, signor Beauchamp...» gli disse, scandendo bene le parole.

    «Cercherò di non farlo, signorina Crawford. Lei ha una fisionomia familiare. Forse ci siamo già incontrati?»

    Mattie esitò. Possibile che si fosse ricordato del loro vero primo incontro? Che si ricordasse che cosa faceva lei per sbarcare il lunario? Se così fosse stato, non ci avrebbe messo molto a fare due più due. Per il bene degli affari di sua madre, però, Mattie avrebbe negato qualunque illazione.

    Jack continuava a

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