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Una nuova energia: Harmony Collezione
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E-book147 pagine1 ora

Una nuova energia: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Ne aveva assolutamente bisogno.

Sette giorni in una "clinica della salute", ecco che cosa gli serviva! Il nome clinica non è esaltante, certo, ma Matt Davis è attratto dal resto: silenzio, massaggi, dieta. L'ideale per vincere lo stress dovuto ai recenti problemi.

Il secondo giorno gli capita che...
LinguaItaliano
Data di uscita9 giu 2017
ISBN9788858967577
Una nuova energia: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Anteprima del libro

    Una nuova energia - Emma Darcy

    successivo.

    1

    Se solo avessi un nipote, avrei finalmente uno scopo nella vita!

    Matt Davis ripensò con irritazione alle parole della madre, mentre usciva all'aria aperta e accendeva una sigaretta, aspirando a fondo una boccata di fumo, nonostante avesse deciso di smettere di fumare. Ma in quel momento si sentiva troppo depresso e frustrato per pensare alla propria salute.

    Aveva cercato in tutti i modi di indurre sua madre a fare qualcosa di positivo per se stessa, ma aveva fallito. Dopo la morte del marito, lei era caduta in una profonda depressione, lasciandosi andare, incapace di trovare le energie per condurre una vita attiva.

    Proporle di trascorrere una settimana in un centro estetico gli era parsa un'ottima idea, che non stava però producendo il miracolo da lui sperato. Sua madre infatti accettava di buon grado di usufruire dei servizi offerti dal centro, in quel momento ad esempio stava facendo un massaggio drenante, ma nulla sembrava risvegliare in lei il desiderio di dare una nuova svolta alla propria vita.

    La sua esistenza non poteva basarsi sul fatto che lui avesse o meno dei figli! C'erano mille altri modi per riempire il vuoto lasciato dal marito. Aveva solo cinquantacinque anni! E se non si lasciava andare in quel modo, poteva essere ancora un donna attraente! E poi, sicuramente suo marito non avrebbe voluto essere rimpianto in eterno. Lei non riusciva più ad avere un ruolo attivo nella vita. Per avere un nipote infatti, non avrebbe dovuto fare nulla, era come un regalo piovutole tra le braccia dal cielo.

    Ma procurarle un nipote da coccolare non era certo una cosa da niente!

    Matt aspirò a fondo e osservò la nuvola di fumo materializzarsi nell'aria fredda e frizzante e volare via sospinta dal vento. Sua madre non riusciva a capire che i tempi erano cambiati, che le donne non si accontentavano più di essere mogli e madri. Le ragazze con cui aveva avuto rapporti intimi negli ultimi anni consideravano la maternità come una pesante limitazione alla loro libertà e nessuna di loro si sentiva pronta ad avere dei figli.

    Matt sorrise tra sé con amarezza. Lui, invece, lo era. A trentatré anni si sentiva più che pronto a diventare padre. La vita da scapolo iniziava ad apparirgli vuota e noiosa. Professionalmente le sue ambizioni erano state più che appagate. La società commerciale, che aveva avviato e che si era sviluppata nel corso degli anni, fruttava bene, assicurandogli una stabilità finanziaria per il futuro. Non soffriva di solitudine, ma il desiderio di avere una famiglia con cui condividere tutto andava facendosi col tempo sempre più forte.

    Matt era certo che avrebbe potuto essere un buon padre, come lo era stato il suo. Quel pensiero gli riportò improvvisamente alla mente antichi ricordi e una profonda tristezza. Sua madre non era la sola a sentire la mancanza del vecchio. Matt sospirò, dicendosi che la vita comunque doveva continuare, non c'era modo purtroppo di rivivere i giorni felici trascorsi insieme al padre.

    Sfortunatamente la convinzione semplicistica di sua madre, secondo cui lui avrebbe potuto sposarsi e avere una famiglia in qualsiasi momento avesse voluto, era pura fantasia nella società attuale. Trovare una donna desiderosa di adeguarsi a uno stile di vita considerato ormai superato era come cercare un ago in un pagliaio.

    Qualsiasi cosa, la carriera, i viaggi, i divertimenti, sembravano avere la priorità sulla famiglia. La maternità rappresentava un impegno troppo gravoso per il quale le donne non si sentivano pronte, glielo avevano detto sia Skye che Janelle. Per poter diventare finalmente padre evidentemente doveva trovare o una donna molto giovane, appena ventenne, che ancora non aveva avuto modo di assaporare la vita, oppure una donna ormai prossima alla quarantina, il cui orologio biologico avesse iniziato il conto alla rovescia. Ma a Matt nessuna delle due ipotesi appariva allettante.

    Lui avrebbe voluto...

    I suoi pensieri vennero interrotti dal sopraggiungere di una motocicletta. Voltò la testa in direzione del rombo che aveva infranto la pace e la tranquillità di quel luogo isolato. Si trattava di una moto di grossa cilindrata, di un rosso fiammante. Matt cercò di identificarne la marca, mentre la moto si avvicinava. Una Ducati 600 SS, una marchio italiano di grandi tradizioni.

    La moto si fermò a pochi metri da lui, ma solo quando il conducente scese, Matt si rese conto che si trattava di una donna. La tuta di pelle nera modellava un corpo fantastico, perfettamente proporzionato.

    Matt la osservò con crescente interesse, mentre lei si toglieva il casco, incapace d distogliere lo sguardo. Vide un viso dall'ovale delicato su cui risaltavano i grandi occhi azzurri. Ma furono i capelli ad attirare maggiormente la sua attenzione: una cascata di riccioli rossi che le arrivavano alla vita.

    Non aveva mai visto capelli di quella tonalità, soprattutto perché il viso era incorniciato da due ciocche più chiare, di un caldo arancio dorato. L'effetto era sorprendente e quanto mai intrigante. Quella donna non era solo sexy, era dinamite pura. Evidentemente non aveva paura di sfidare le convenzioni, incurante di quello che la gente poteva pensare di lei e ben decisa a vivere a modo suo.

    Matt avrebbe voluto...

    «Posso lasciare qui la moto mentre vado alla reception?»

    La sua voce lo riportò bruscamente nel mondo reale. La ragazza lo stava fissando con un sorrisetto canzonatorio e Matt ebbe la spiacevole sensazione che lei avesse capito perfettamente quale effetto aveva provocato su di lui e ne fosse divertita.

    «Sì, certo» rispose con freddezza, imbarazzato per essere stato sorpreso a fissarla in quel modo.

    «Se ne sta qui di nascosto, eh?» riprese lei in tono ironico.

    «Che cosa?» chiese Matt senza capire.

    «Immagino che qui sia vietato fumare» rispose la donna, prendendo una borsa dalla moto.

    Matt abbassò lo sguardo sulla sigaretta che teneva tra le dita, trattenendo a malapena l'impulso di gettarla via. Abbandonare un mozzicone in giardino sarebbe stato terribilmente disdicevole. «Non faccio del male a nessuno fumando fuori» si giustificò.

    «Chissà perché... gli uomini trovano sempre un modo di giustificarsi.»

    «E le donne no?» replicò lui, indispettito dal suo commento.

    «Io non vedo donne qui fuori intente a inquinare quest'aria pura e cristallina.» La donna si caricò la borsa in spalla e lo squadrò da capo a piedi. «Forse lei fa parte dello staff. È un istruttore di aerobica? Un massaggiatore?»

    «Un ospite» rispose Matt raddrizzando le spalle sotto il suo attento esame.

    «Per un macho come lei, un posto di questo genere deve rappresentare una splendida riserva di caccia...»

    Matt non seppe che cosa rispondere. La donna lo fissava negli occhi con fare provocatorio, la testa leggermente inclinata di lato, i capelli che le ricadevano morbidamente sulla spalle, una mano appoggiata sul fianco, mentre con l'altra teneva la borsa a tracolla, il corpo languidamente fasciato dalla tuta in pelle nera.

    «Niente male, non c'è che dire» proseguì continuando a fissarlo con ammirazione. «Scommetto che si allena tutti i giorni in palestra.»

    Se lo meritava per averla guardata in quel modo poco prima.

    «Sono qui con mia madre» disse Matt, ritrovando infine la voce.

    Ecco, aveva anche fatto la figura dello stupido!

    La sconosciuta lo guardò negli occhi divertita.

    «Un cocco di mamma?» replicò ridendo.

    «Per quanto mia madre possa essere insopportabile, sono molto legato lei» ribatté, sentendosi un perfetto idiota.

    «Buon per lei.»

    La sconosciuta gli passò davanti, dirigendosi verso l'entrata. Matt la seguì con lo sguardo, come ipnotizzato. I capelli color rame le ondeggiavano sulle spalle. La tuta di pelle le fasciava i fianchi, mentre ancheggiava salendo i gradini.

    Lasciò cadere il mozzicone che gli si era consumato tra le dita. Si chinò a raccoglierlo e quando si raddrizzò, la porta a vetri aveva ormai inghiottito quella strana sconosciuta, che lo aveva profondamente turbato.

    Un sorriso malizioso sulle labbra, si chiese come potesse essere fra le lenzuola. Sicuramente una bomba...

    Dopo aver seppellito il mozzicone in giardino, si ripromise di smettere di fumare. Inspirò a fondo l'aria pura e cristallina. Il centro di estetica si trovava a sole due ore di viaggio da Sydney, ma sembrava sperso nel nulla. Lì di certo non c'era traccia d'inquinamento.

    Un macho come lei... Aveva fatto colpo? Si era sentita attratta da lui? Matt non era andato lì con l'intenzione di trovare una fidanzata tra le ospiti del centro, ma doveva ammettere che quella donna aveva risvegliato i suoi istinti. Si chiese quanto tempo sarebbe rimasta e come avrebbe potuto fare per evitare che sua madre si accorgesse del suo interesse per la sconosciuta.

    Guardò di nuovo la Ducati rosso fiammante. Di sicuro nemmeno lei ambiva a diventare madre. Non faceva al caso suo, doveva togliersela dalla testa. Corteggiarla gli avrebbe procurato solo guai. Se avesse avuto una relazione con lei, sua madre sicuramente avrebbe avuto da ridire.

    Se desiderava diventare padre, e lui lo voleva davvero, sarebbe stato stupido da parte sua corteggiare la donna sbagliata. D'altro canto, però, una breve storia d'amore non gli avrebbe fatto perdere troppo tempo. E sarebbe stato indubbiamente tempo speso bene.

    In fondo si viveva una volta sola, e inoltre un uomo poteva avere figli a qualsiasi età. Non c'era fretta.

    Polpette di legumi e l'immancabile insalata!

    Lo stomaco di Matt protestò quando lesse il menù. Che cosa avrebbe dato per un'enorme, succulenta bistecca seppellita da patatine fritte! Al solo pensiero sentì l'acquolina in bocca.

    «Hai fame, tesoro?» gli chiese sua madre in tono allegro.

    Sembrava che il massaggio le avesse fatto bene.

    Matt si sforzò di sorridere.

    «Sono affamato.»

    Matt si mise nel piatto quattro fette di pane integrale. Il pane almeno lo avrebbe saziato.

    «Qui fanno delle insalate così appetitose» riprese sua madre riempiendosi il piatto di insalata mista, mentre procedevano lungo il tavolo del buffet.

    Matt annuì compiaciuto. Nell'ultimo periodo sua madre era molto ingrassata restandosene in casa tutto il giorno davanti alla televisione a mangiar dolci e aveva bisogno di mettersi a dieta. Si augurava che quel breve soggiorno le insegnasse almeno a mangiare in modo decente. Questa, però, non era certo una consolazione per il suo stomaco.

    Matt prese un'insalata di pomodori e cipolle, aggiunse qualche dischetto di uovo sodo, dadini di barbabietola e seguì

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