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Molto più di una notte: Harmony Collezione
Molto più di una notte: Harmony Collezione
Molto più di una notte: Harmony Collezione
E-book153 pagine1 ora

Molto più di una notte: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Una miscela esplosiva.

Damien Winter è affascinante, arrogante e molto presuntuoso. Charlotte Ramsey, però, non ha alcuna intenzione di rovinarsi la vita cedendo alla sua primitiva sensualità, almeno fino al momento in cui il proprio matrimonio, ormai alle porte, viene annullato.

Una proposta scandalosa.

Ciò che Damien propone a Charlotte, all'apparenza, non ha alcun senso. Ma, in fondo, accettare quell'offerta potrebbe portare entrambi a raggiungere il loro scopo... e forse anche molto di più!
LinguaItaliano
Data di uscita11 lug 2016
ISBN9788858952122
Molto più di una notte: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Molto più di una notte - Emma Darcy

    successivo.

    1

    Mancavano solo due settimane al suo matrimonio.

    Charlotte Ramsey sapeva che avrebbe dovuto essere felice, però non era così.

    Aveva trascorso gli ultimi giorni a convincersi che doveva assumere un atteggiamento positivo riguardo alle sue nozze con Mark, ma purtroppo non aveva funzionato. E poco importava quanto avesse tentato di impedire a suo padre di influire negativamente sui suoi sentimenti perché comunque era riuscito benissimo nel suo intento.

    Quindi doveva affrontare il problema.

    Subito.

    Prima di quella sera.

    Con lo stomaco stretto dolorosamente in una morsa percorse il lungo tratto di strada che separava il centro di Sydney dalla residenza della sua famiglia a Palm Beach.

    Impiegò un'ora circa come al solito.

    Sarebbe stato impossibile avere un matrimonio felice se suo padre insisteva con quel suo inaccettabile atteggiamento nei confronti dell'uomo che amava. Il modo in cui aveva trattato Mark il giorno di Natale... E se avesse fatto lo stesso quella sera... Il solo pensiero le procurò una fitta al cuore. Doveva assolutamente parlare con lui e farlo ragionare.

    Okay, non approvava Mark come marito per sua figlia e non aveva alcuna speranza che potesse cambiare idea. Mark non era il suo tipo però era l'uomo giusto per lei e doveva riuscire a persuaderlo ad accettare questo fatto, anche se solo per il suo bene.

    Ormai le nozze erano imminenti e questa volta avrebbe dovuto ascoltarla.

    Le sue guance si imporporarono al ricordo della lite accesa che avevano avuto riguardo al suo fidanzamento, quando lei aveva deliberatamente sfidato la sua autorità.

    «Che ti piaccia o no, papà, io lo sposerò.»

    «Sei una testarda, Charlotte. Cosa diavolo ci vedi in quel Mark Freedman? È un playboy non...»

    «Uno speculatore finanziario?» lo aveva interrotto lei a quel punto. «È proprio per questo che lo amo. Lui c'è per me, papà, e non è continuamente in viaggio in paesi stranieri per concludere affari.» Come aveva fatto il padre per tutta la sua vita. «Mark desidera la mia compagnia, l'apprezza, e insieme ci divertiamo tantissimo.»

    «Divertimento!» aveva tuonato il padre. «Tu hai il mio sangue nelle vene. Ti stancherai presto del genere di divertimento che ti può offrire Freedman. Spassatela con lui per un po', finché la cosa ti fa piacere, ma il matrimonio è un affare serio.»

    «Per me non si tratta di un affare» aveva ribattuto lei con veemenza, punta sul vivo dal disprezzo con cui il padre aveva parlato della sua relazione con Mark. «Io mi sento amata ed è esattamente questo che voglio nella mia vita.»

    «Non durerà» aveva dichiarato il padre.

    Tuttavia Charlotte era convinta del contrario. Aveva trent'anni e voleva dei figli. Anche Mark li desiderava. Erano felici insieme ed entusiasti del futuro che stavano progettando. E poi il suo fidanzato non era un playboy; organizzava eventi e aveva anche molto successo nel suo lavoro. Lei non vedeva l'ora di aiutarlo nella sua attività una volta sposati.

    Però non voleva neppure essere completamente allontanata da suo padre.

    Negli ultimi mesi sembrava avere accettato Mark all'interno della famiglia, sebbene di malavoglia, ma il giorno di Natale... Doveva risolvere la questione prima delle nozze e prima del party organizzato sul suo yacht quella sera. Se avesse trattato ancora con disprezzo Mark...

    Charlotte respirò a fondo per allentare la morsa allo stomaco. Guardò l'ora: erano passate da poco le due. Con un pizzico di fortuna avrebbe potuto parlare in privato con suo padre e fare un breve saluto alla madre.

    Aveva raccontato a Mark che avrebbe trascorso la giornata dall'estetista. Pensava fosse meglio che non sapesse di quell'incontro. Tanto non avrebbe impiegato molto e sarebbe stata di ritorno al loro appartamento di Double Bay nel tardo pomeriggio.

    Quando scese dalla sua Mercedes, davanti all'ingresso della villa di famiglia, Charlotte era determinata a uscire vincitrice dal confronto con suo padre. Entrò nell'ingresso e fu spiacevolmente sorpresa nel vedere il maggiordomo spingere il carrello del caffè verso il salone.

    «I miei genitori hanno visite, Charles?»

    «Buongiorno, signorina Charlotte» rispose l'uomo con fare formale rammentandole le buone maniere. Ormai sulla cinquantina, aveva una figura imponente e rappresentava pressoché l'autorità assoluta per quanto riguardava la conduzione della casa e il galateo.

    Charlotte gli sorrise. «Mi scusi, ma sono di fretta. Ho bisogno di parlare con papà.»

    L'uomo fece un cenno in direzione del salone. «Il signor Ramsey è in compagnia di suo fratello e del loro amico arrivato da Londra, il signor Damien. La signora Ramsey è uscita per il suo appuntamento dal parrucchiere.»

    Lei aggrottò la fronte. Non aveva voglia di chiacchierare del più e del meno prima di chiedere a suo padre un colloquio privato. Sicuramente lui non avrebbe voluto lasciare la compagnia di quell'ospite, figlio ed erede di un altro milionario.

    Però lei era lì e doveva provare.

    «Desidera unirsi ai signori per il caffè, signorina Charlotte?» le chiese prontamente il maggiordomo.

    «No grazie, Charles. Non mi fermo. Saluto Peter e il suo amico e scappo.»

    Charles entrò in salone e annunciò: «La signorina Charlotte».

    Lei lo seguì stampandosi in viso un'espressione di circostanza per mascherare l'ansia.

    I tre uomini, al suo ingresso, si alzarono immediatamente in piedi.

    Lo sguardo di lei si focalizzò subito sul padre, che le sorrise sorpreso ma allo stesso tempo contento di vederla lì.

    «Charlotte» l'accolse con un abbraccio.

    «Mia sorella» mormorò Peter al suo amico.

    Charlotte non si voltò verso di loro, ma rispose all'abbraccio felice che, malgrado la disapprovazione per Mark, il padre conservasse intatto il suo affetto per lei. Per questo sperava di riuscire a fargli cambiare atteggiamento quel pomeriggio.

    La signorina Charlotte... la sorella di Peter... L'interesse di Damien si risvegliò all'istante. Era una donna spettacolare, niente affatto simile a Peter che, evidentemente, aveva preso da suo padre. Aveva i capelli castano dorati e la pelle ambrata. Gli occhi erano marroni, come quelli della madre, e brillavano di intelligenza conferendo al suo viso un'intensità particolare. Era bella, ma non si trattava di una bellezza classica, bensì di un misto di sex appeal e determinazione. Il suo corpo era femminile e le curve voluttuose erano messe in risalto dall'abito aderente che indossava. Solo una donna molto sicura di sé avrebbe potuto mettersi un vestito di quel color porpora così acceso, con quei grandi fiori bianchi i cui petali si allungavano fino al seno. La sottile cintura nera le sottolineava la vita stretta e i sandali bianchi e neri con il tacco alto rendevano sexy e irresistibili i suoi piedi nudi.

    Damien provò un interesse immediato per quella giovane che non aveva paura di mostrare la propria personalità.

    La sorella di Peter...

    Nella sua mente si affacciò l'idea che la compagna che stava cercando per dividere la vita poteva essere proprio lì. Charlotte Ramsey era ricchissima, come lui peraltro, per cui avrebbe potuto instaurare una relazione basata sulla fiducia, senza timore di essere scelto per il denaro che possedeva. Ovviamente bisognava capire se lei era pronta a sistemarsi e avere una famiglia. Per quello che ne sapeva poteva benissimo essere una bambina viziata come la maggior parte delle ereditiere che conosceva.

    In quel momento sperimentò una scarica di adrenalina. Se Charlotte Ramsey assomigliava solo un po' a Peter come carattere, la sua visita a Sydney poteva rappresentare l'inizio di quella esistenza che aveva desiderato fin da quando era bambino; qualcosa di reale, solido e duraturo sul piano personale.

    Charlotte sussurrò all'orecchio del padre: «Ho bisogno di parlare con te in privato. È importante».

    Il genitore la guardò aggrottando la fronte a quella richiesta. «Prima saluta l'amico di Peter» le ordinò con un leggera sfumatura di rimprovero nella voce.

    «Naturalmente» ribatté lei voltandosi per affrontare il visitatore, del tutto impreparata all'uomo che si trovò di fronte.

    Damien Wynter non aveva affatto l'aspetto di un inglese. Era incredibilmente bello, come un pericoloso latin lover, o un aristocratico spagnolo, con la pelle olivastra, i capelli e gli occhi così neri che, quando si posarono su di lei, la fecero sussultare.

    Quell'uomo era pura dinamite. Era alto tanto quanto Peter e il fisico era perfettamente proporzionato. La camicia bianca e i jeans neri esaltavano le qualità virili di quel corpo e Charlotte si sentì percorrere da un brivido caldo.

    Lo shock causatole dal magnetismo sessuale di lui la spinse a ritrovare un briciolo di buonsenso. Damien Wynter apparteneva a quella categoria di maschi che avrebbe fatto sentire in quel modo qualsiasi donna. Non era affatto speciale per lei, ma per un istante desiderò che il suo Mark avesse lo stesso magnetismo.

    Sentì la mano di suo padre premerle sulla schiena per spingerla verso l'ospite. Charlotte si stampò in viso un sorriso di circostanza sperando di mascherare l'imbarazzo per essere stata sorpresa da quell'iniziale impatto fisico.

    «Damien, è con grande piacere che ti presento mia figlia Charlotte» annunciò il padre con un calore nella voce che lei non gli aveva mai imputato nei confronti di Mark.

    «È un vero piacere fare la tua conoscenza» rispose Damien avanzando di un passo e allungando una mano.

    Charlotte gliela strinse automaticamente e ancora una volta rimase sconvolta dal contatto elettrico causato da quelle dita strette intorno alle sue.

    «Peter mi ha parlato di te» disse educata. «Sono sicura che mio fratello renderà piacevole la tua visita in Australia.»

    Damien la fissò intensamente con i suoi occhi scuri. «Sono felice di essere venuto.»

    Per te.

    Ovviamente non pronunciò quelle parole ma le pensò rafforzando la stretta di mano.

    «Mi spiace non potermi fermare a chiacchierare, ma ho davvero poco tempo e ho bisogno urgentemente di parlare con papà.» A quel punto Charlotte liberò la mano e si voltò verso il padre. «Possiamo andare in biblioteca?»

    «Non possiamo aspettare dopo avere bevuto il caffè?»

    «Per favore, papà. Ho fatto apposta tutta questa strada e devo ritornare subito a Sydney.»

    «Va bene, va bene» borbottò il padre e rivolgendosi ai due uomini aggiunse: «Torno subito».

    «Vi prego di scusarci» affermò lei sorridendo, senza incontrare volutamente lo sguardo dell'ospite. Damien Wynter era senza ombra di dubbio un donnaiolo che non meritava la sua attenzione.

    Damien la guardò allontanarsi con la mente piena di eccitanti prospettive.

    «È fidanzata» gli annunciò Peter.

    «Cosa intendi dire di preciso?» indagò l'amico.

    «Che sta per sposarsi. Il matrimonio verrà celebrato tra due settimane.»

    Sul volto di Damien si dipinse un'espressione incredula. Non lo avrebbe mai immaginato. Charlotte Ramsey aveva stabilito un

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