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Complice è la notte (eLit): eLit
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E-book162 pagine2 ore

Complice è la notte (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Suzanne Talbot, affermata professionista, è giù di corda alla vigilia delle feste natalizie. Il suo ex fidanzato ce l'ha messa tutta per cancellare la sua autostima e, a quanto pare, ha fatto un ottimo lavoro. Ora, come regalo di Natale, ci vorrebbe qualcosa che le tiri su il morale. O meglio, qualcuno! Greg Stone, abile tuttofare dello stabile in cui Suzanne vive, sarebbe perfetto: è gentile, sensibile e molto sexy. Ma Greg è disposto a farsi coinvolgere da una donna bella e... impossibile?
LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2016
ISBN9788858962244
Complice è la notte (eLit): eLit
Autore

Vicki Lewis Thompson

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Complice è la notte (eLit) - Vicki Lewis Thompson

    1

    «Suzanne, tu hai bisogno di un uomo terapeutico.» Terri Edwards bevve un sorso d'acqua senza rallentare il ritmo sul tapis roulant. Era in forma perfetta e questo le permetteva di conversare normalmente a dispetto dell'intenso esercizio fisico.

    Suzanne, invece, riusciva a malapena a parlare e non si sognava neppure di tenere in mano la bottiglietta. Era un miracolo che si reggesse in piedi su quella macchina infernale, figuriamoci formulare frasi di senso compiuto! «Un... uomo... terapeutico

    Non avrebbe mai creduto che fare ginnastica con tutti quegli attrezzi fosse tanto stancante. Appena entrata nella palestra, era rimasta colpita dall'atmosfera luminosa, dai colori brillanti e dai soci dall'aspetto sano, inguainati in tute aderenti e pantaloncini. Inoltre, accanto alla reception, c'erano delle deliziose decorazioni natalizie. Chissà dove avevano trovato le scarpine da ginnastica in miniatura per ornare l'albero... In ogni caso era affascinata da quel mondo a lei sconosciuto.

    Tra l'altro nell'aria aleggiavano le note della sua canzone di Natale preferita e questo le era sembrato decisamente un segno del fato. Quindi, con il fermo incoraggiamento di Terri, aveva consegnato la carta di credito all'impiegata e aveva firmato l'adesione per un anno. D'altra parte si dice che l'esercizio fisico sollevi lo spirito e lei ne aveva proprio un gran bisogno...

    «Sì, un uomo terapeutico. Gran fisico, nessun legame sentimentale, qualcuno con cui non usciresti in circostanze normali. Con un ragazzo così nella tua vita per alcune settimane, presto ti lasceresti alle spalle la storia con Jared.»

    «Ma io... ho già superato... la storia con... Jared!» Si aggrappò con maggiore decisione al corrimano.

    Terri le lanciò uno sguardo. «Ti stai sbilanciando. Se non stai attenta rischi di cadere.»

    «Ci proverò.» Suzanne strinse i denti e cercò di riprendere il ritmo giusto, ma accelerò troppo e per poco non finì a terra.

    «Forse è meglio fare una pausa di cinque minuti» suggerì allora l'amica spegnendo l'attrezzo.

    «Grazie.» Suzanne si appoggiò al corrimano e ansimò, mentre dagli altoparlanti le giungevano le note di Jingle Bells. «Grazie per avermi salvato la vita! Temo che la ginnastica non faccia per me, Terri. Mi dispiace, ma penso di ritirare la mia adesione e ricominciare a collezionare francobolli.»

    «Non dire stupidaggini. È il tuo primo giorno. E poi hai già pagato per un anno. Vieni, prenderemo un succo di frutta al bar, poi affronteremo lo step.»

    Un succo di frutta sembrava una buona idea, anche se Suzanne avrebbe preferito un caffè caldo con il Baileys. Scese dal tapis roulant con cautela e le parve che il pavimento si muovesse mentre camminava.

    «Hai dimenticato la tua bottiglietta e l'asciugamano.» Terri afferrò entrambe e le porse all'amica prima di farle strada verso il bar. «Credo che tu non stessi scherzando quando hai detto che non eri mai entrata in una palestra fino a questo momento.»

    «No, infatti.»

    «Come fai a non ingrassare? No, non rispondere. Devi essere una di quelle persone col metabolismo accelerato che odio tanto e che non voglio neppure sentire nominare. Io, invece, ho mangiato due cioccolatini al rhum, ieri sera alla festa di Natale in ufficio, e se non faccio dieci minuti di esercizio extra si trasformeranno subito in grasso sui fianchi.» Terri si accomodò sullo sgabello accanto a Suzanne. «Prendi un succo di frutta Follia di mango e fragole. È fantastico!»

    L'amica seguì il consiglio e scoprì che in effetti la bevanda non era male, tuttavia continuò a desiderare un bel caffè corretto. Cercò di non pensare al denaro buttato per iscriversi a quel club della tortura. Per fortuna aveva pianificato di trascorrere tre giorni con sua madre in occasione del Natale, il che le avrebbe fornito un'ottima scusa per saltare la palestra.

    Terri le diede una pacca sul braccio. «Non ti preoccupare. Presto ti abituerai. E anche se non hai bisogno di bruciare le calorie in eccesso, ti sentirai molto meglio quando imparerai a muovere di più il tuo corpo. Credimi, l'esercizio fisico aiuta a ridurre lo stress. Il nostro lavoro sedentario, invece, ci rovina la salute.»

    «Venire in palestra e sottoporsi a quelle orribili macchine, questo sì che genera stress! Sì, penso proprio che ricomincerò con la mia collezione di francobolli. È un hobby rispettabilissimo e...»

    Terri la interruppe con un grugnito. «Tu non hai bisogno di un hobby, hai bisogno di un uomo!»

    Il solo pensiero le provocò una morsa allo stomaco. «Ne troverò uno, prima o poi. Per ora mi accontenterò dei francobolli.»

    «Come pretendi di incontrare un uomo se continui a comportarti così? Sono trascorsi sei mesi da quando Jared ti ha lasciata e non hai permesso a nessuno di avvicinarti. Ti aggiri con un'aria talmente scontrosa e timida che scoraggeresti qualunque ragazzo con un po' di cervello.»

    Suzanne aprì la bocca per obiettare.

    «Non ti biasimo» continuò Terri. «Jared non ha avuto molto tatto quando ti ha lasciata.»

    «Ti riferisci al fatto che sarei una zitella frigida, vero?» Suzanne aveva imparato a ripetere con un sorriso il commento che le aveva rivolto il suo ex fidanzato, ma il ricordo le faceva ancora male.

    «Questa frase dimostra solo quanto Jared fosse insicuro!»

    «Certamente.» Ma era anche la prova delle sue insicurezze. Durante l'anno trascorso con lui, Suzanne non era mai stata in grado di adeguarsi al suo ritmo. I suoi continui tentativi di conformarsi alle aspettative di Jared somigliavano agli sforzi fatti quella sera per rimanere in piedi sul tapis roulant.

    Lui, infatti, amava le feste chiassose, i film d'azione e le maratone sessuali. Non erano mai stati affiatati, ma l'aveva convinta che lo sarebbero diventati se lei avesse imparato a lasciarsi andare. Purtroppo non ne era stata capace. Quando Jared se n'era andato era stato un sollievo, e da questo aveva capito di non averlo mai amato davvero.

    Tuttavia le mancavano delle piccole cose, come il profumo del suo dopobarba, il fragore della sua risata virile, il conforto del suo abbraccio. In realtà non era un uomo propenso alle coccole, ma in alcune occasioni si era sforzato di esserlo.

    Terri bevve l'ultimo sorso di succo di frutta. Quindi parlò con tono cauto. «Hai mai sentito qualcuna del nostro palazzo che parlava di Greg?»

    «L'addetto alle riparazioni? Che genere di commenti dovrei aver sentito?»

    «Quel genere di commenti!»

    «Mmh... no.» Ogni volta che pensava a quell'uomo provava un brivido di piacere proibito. Le era bastato un suo sguardo per sentire una scarica di desiderio sessuale. Nessuno le aveva mai fatto quell'effetto. Nessuno!

    Da quel momento aveva fantasticato su una vita segreta con lui, un atteggiamento poco consono al suo carattere. Anche quando era fidanzata con Jared, a volte, nell'intimità, immaginava che si trattasse di Greg. Aveva fatto molti sogni a luci rosse che lo vedevano come protagonista, sogni che ultimamente si erano fatti sempre più frequenti... Ma non aveva intenzione di trasformarli in realtà: non era il tipo capace di fare la prima mossa.

    «Credi che dovrei uscire con il tuttofare del palazzo?»

    «Non esattamente.» Terri studiò il viso dell'amica e abbassò la voce. «Devi promettermi di mantenere il segreto. Greg è un caro ragazzo e non vorrei che perdesse il posto.»

    Un brivido di curiosità corse lungo il corpo di Suzanne.

    «Ricordi quando mi sono lasciata con Lenny?»

    «So che ti sei ripresa da quella batosta molto più velocemente di quanto io non stia facendo con Jared, ma non mi sembra la stessa...»

    «Devo ringraziare Greg per quella miracolosa ripresa.»

    «È merito suo?»

    «Abbassa la voce, ti prego.» Terri si chinò verso di lei. «È stata Jennifer del 24 C a mettermi a parte del segreto. Pare che Greg sia specializzato nel curare i cuori infranti delle ragazze in carriera che abitano nel nostro palazzo.»

    «Vorresti dire che...?» Suzanne aveva sempre creduto che lui avesse una ragazza. Era troppo attraente per non essere impegnato.

    Ora veniva a sapere che era libero e scopriva anche che era una sorta di casanova, e la cosa l'infastidiva. Le era parso un tipo monogamo... E nelle sue fantasie l'aveva amata in modo esclusivo.

    «Sì, proprio così» rispose nel frattempo Terri. «È un mago, il perfetto uomo terapeutico. Sa come prendere una donna, come capirla, e in più è perfettamente consapevole che la relazione non ha futuro, data la grande differenza sociale.»

    «Incredibile!» Non avrebbe mai avuto il coraggio di sfruttare la situazione e andare a letto con Greg, naturalmente. Un uomo con una così grande esperienza l'avrebbe intimidita. Tuttavia, venire a conoscenza dei suoi lavoretti extra metteva un po' più di pepe alle sue fantasie.

    «Nel palazzo si è creata una sorta di sorellanza che ci impone di mantenere il segreto per proteggere il lavoro di Greg. Ora anche tu ne fai parte e non dovrai mai dire nulla in proposito, a meno che non abbia trovato un'altra inquilina che ha un disperato bisogno dei servigi di Greg.»

    «Capisco. E grazie per l'enorme fiducia che riponi in me.»

    «Certo che mi fido di te, altrimenti non ti avrei rivelato niente. Comunque devi essere tu a fare la prima mossa con lui. La procedura abituale consiste nel chiamarlo per farsi aggiustare qualcosa nell'appartamento. Poi, quando lui è lì con te, cominci a parlare della tua sfortunata storia d'amore. Greg prenderà spunto da quella.»

    «Non riesco neppure a pensarci.»

    «Non ci riesci? Non hai notato che corpo statuario ha quell'uomo?»

    Suzanne arrossì. «Oh, certo, non mi riferivo a questo! Non riesco a concepire di fare la prima mossa. Non è il mio forte e poi, in questo caso, lo conosco appena.»

    «È questo l'aspetto più bello della cosa. Non stiamo parlando di un rapporto a lungo termine: si tratta solo di una terapia, poi ognuno continua per la propria strada.»

    «No, non posso.» Le fantasie erano una cosa, i flirt sessuali un'altra.

    «Non sai che cosa ti perdi!» esclamò Terri. «Pensaci su. Questa storia va avanti da un paio d'anni, il che significa che Greg sa benissimo come guarire l'ego ferito di una ragazza.»

    Per non parlare della sua esperienza nel farla gemere di piacere, aggiunse mentalmente Suzanne, mentre un'ondata di desiderio le serpeggiava lungo il corpo, che lo volesse o meno.

    «Non sentirai mai Greg che accusa una donna di essere una zitella frigida» continuò Terri. «Ti posso garantire che è un tipo molto romantico. Probabilmente lo è sempre stato, ma credo che lo sia diventato ancora di più dopo aver ascoltato quante cose stupide e cattive fanno gli uomini alle loro donne.»

    Suzanne osservò l'amica con la sua coda di cavallo bionda e la tuta da ginnastica rossa. Terri era una persona molto decisa, che prendeva di petto la vita. Lei, invece, aspettava che gli avvenimenti accadessero da soli, ma doveva ammettere che non sempre ciò che la sorte le aveva riservato era stato positivo. Jared ne era la prova. Con ogni probabilità aveva iniziato la relazione solo per la propria convinzione egoistica di poterla trasformare in una gattina sexy.

    «Ascolta il mio consiglio, Suzanne» insistette l'amica. «Greg è proprio quello che ti ci vuole.»

    «Lo capisco, ma tu sei abituata a lottare per ottenere ciò che vuoi, mentre io...»

    «Lo so, tesoro, ed è proprio per questo che ti ho convinta a venire in palestra: non c'è niente di passivo nella ginnastica.»

    «Hai proprio ragione. Ma guardami: mi sento un pesce fuor d'acqua. Non credo che basterà per farmi cambiare. Sono sempre stata un tipo cauto, il che spiega perché sono un'analista finanziaria, mentre tu ti occupi dell'ufficio vendite.

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