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Azzardo greco: Harmony Collezione
Azzardo greco: Harmony Collezione
Azzardo greco: Harmony Collezione
E-book153 pagine3 ore

Azzardo greco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Neo e Zephyr, amici fin da ragazzi, sono partiti dai bassifondi di Atene arrivando in cima a Wall Street solo con le proprie forze. E adesso a loro resta solo una cosa da fare: trovare la donna giusta.



Ne ha fatta di strada Zephyr Nikos da quando era solo un ragazzino senza futuro, ma il suo cuore non è cambiato: è ancora freddo come il ghiaccio. Per questo, non potendo dare a Piper Madison il suo amore, decide di offrirle almeno il suo mondo. Cene raffinate, jet privato, frequentazioni che una donna normale può solo ammirare nei film. Ma nemmeno un uomo potente e sicuro di sé come lui può controllare il proprio destino a suo piacimento, e quando la passione che prova per Piper raggiunge un livello incontrollabile, Zephyr si trova di fronte a un bivio: chiudere con lei immediatamente, oppure rischiare di farsi molto male.
LinguaItaliano
Data di uscita9 feb 2018
ISBN9788858977712
Azzardo greco: Harmony Collezione
Autore

Lucy Monroe

Innamorata dei libri fin da bambina, per le sue storie crea eroine indipendenti e sensibili allo stesso tempo.

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    Anteprima del libro

    Azzardo greco - Lucy Monroe

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek’s Pregnant Lover

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Lucy Monroe

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-771-2

    Prologo

    Zephyr Nikos osservò il porto di Seattle, ricordando il suo arrivo in città più di dieci anni prima insieme all’amico Neo Stamos. Allora le cose erano molto diverse. Tutto ciò che possedeva era contenuto in una sacca di tela malridotta, che ancora conservava nella sua lussuosa cabina armadio, dietro la lunga fila di abiti di sartoria.

    Era un modo per ricordare da dove veniva.

    Lui e Neo avevano sempre saputo che Seattle sarebbe stato il luogo giusto dove iniziare la loro nuova vita, quella che li avrebbe allontanati definitivamente dalle strade di Atene. E avevano avuto ragione.

    Due ragazzi greci dei bassifondi erano riusciti a costruire un impero che valeva milioni di dollari. Cenavano nei migliori ristoranti, viaggiavano a bordo di un jet privato e frequentavano le persone più ricche e potenti del mondo. Avevano realizzato i loro sogni.

    E adesso Neo si era innamorato e a breve sarebbe convolato a nozze.

    A differenza di chi aveva sempre creduto che fosse Zephyr il più affabile dei due, lui non era sorpreso che l’amico si accasasse per primo. A essere sinceri era convinto che lui non l’avrebbe mai nemmeno sperimentata la gioia dell’amore. Certo, prima o poi si sarebbe sposato, ma il suo matrimonio non sarebbe stato che l’ennesima transazione d’affari. La stessa che aveva portato al suo concepimento.

    Il suo cuore si era fatto di pietra tanto tempo prima, ma conservava gelosamente quel segreto, insieme a tutti gli altri che avrebbe custodito per sempre.

    Nemmeno Neo conosceva la dolorosa verità sul suo conto. L’amico, nonché socio in affari, credeva avesse avuto un’infanzia simile alla sua prima che si conoscessero in orfanotrofio all’età di dieci anni, non potendo immaginare niente di peggio. E lui preferiva che continuasse a pensarla così.

    Il dolore e la vergogna del suo passato non avevano posto nella nuova esistenza che si era costruito.

    Neo aveva sempre odiato l’orfanotrofio, mentre lui, una volta accettato il fatto che la madre non sarebbe più tornata, l’aveva visto come il primo passo per prendere le distanze da una vita che desiderava dimenticare. Suo padre aveva pensato bene di vendere i favori di sua madre e quelli delle altre donne che lavoravano per lui mettendo in piedi un’attività i cui profitti andavano ad aggiungersi agli altri ragguardevoli proventi degli oliveti di famiglia. Al padre non importava niente di quel figlio illegittimo.

    Quando sua madre lo aveva abbandonato all’orfanotrofio la prima volta per cominciare una nuova vita lontana dalla prostituzione, Zephyr era sicuro che sarebbe tornata a riprenderlo. Aveva pianto e implorato ogni giorno perché tornasse. E qualche settimana dopo lei lo aveva fatto. Solo per una visita. Insensibile alle lacrime e alle implorazioni del bambino, lo aveva lasciato dov’era.

    Gli ci era voluta qualche altra visita per capire di non essere più parte della vita di sua madre, così come lei non lo era più della sua. A quel punto aveva smesso di essere il figlio di una prostituta. Era un orfano, e gli orfani non avevano un passato.

    Lui aveva imparato a nascondere il suo.

    A chiunque.

    Sarebbe dovuto restare in orfanotrofio fino alla fine della scuola, ma era stato costretto a scappare prima, perché il mostro il cui sangue scorreva nelle sue vene aveva deciso che un figlio illegittimo era sempre meglio di niente. Neo lo aveva seguito nella fuga e insieme avevano vissuto in strada, finché non avevano raggiunto l’età per imbarcarsi su una nave.

    L’amico era convinto che quello fosse il loro primo passo verso una nuova vita, ma per lui il viaggio era iniziato molto prima.

    La verità era che Neo appariva coriaceo, mentre lui lo era davvero e celava nel profondo un cuore scolpito nel marmo.

    1

    «Quando lanciamo le bombe?»

    Piper Madison alzò la testa e guardò il bambino dai capelli scuri che aveva posto la domanda all’assistente di volo.

    La madre rise imbarazzata. «Non ha ancora capito che non tutti gli aerei sono attrezzati per la guerra. Suo nonno l’ha portato a visitare un museo aeronautico e si è innamorato di un B-52.»

    L’assistente di volo dovette dare ragione alla donna e il piccolo scrollò le spalle deluso.

    Piper trattenne un sorriso. C’era stato un tempo in cui aveva sperato con tutta se stessa di trovarsi al posto di quella madre esasperata. I suoi sogni, purtroppo, erano però sfumati insieme alla fine del suo matrimonio, anche se, in momenti come quello, tornavano a farle male al cuore.

    Nella sua situazione attuale era impossibile prendere in considerazione una maternità. Reclinò lo schienale del sedile e distolse l’attenzione da quella scena.

    Non funzionò. Malgrado gli sforzi il suo cuore le batteva sempre più forte man mano che si avvicinava all’aeroporto di Atene. Entro un’ora avrebbe rivisto Zephyr Nikos, suo datore di lavoro, nonché compagno di letto part-time.

    Era più che felice di rivederlo e conoscere il posto in cui era nato. Del resto, chi non avrebbe desiderato visitare il paradiso? Perché di sicuro la piccola isola dov’era diretta lo sarebbe stato.

    Fino a poco tempo prima luogo di vacanza di una ricchissima famiglia greca, era stata venduta dal patriarca alla Stamos & Nikos Enterprises e Zephyr, con il suo socio Neo, aveva deciso di costruirvi un centro benessere. Lei era stata ingaggiata per occuparsi dell’arredamento e aveva a disposizione un budget molto sostanzioso per portare a termine il lavoro.

    Era felicissima di fare parte di quel progetto esclusivo, perché non solo sarebbe stato importante per la sua carriera, ma le avrebbe regalato anche enormi soddisfazioni dal punto di vista creativo.

    L’aspettativa maggiore, comunque, era per l’uomo che l’attendeva all’aeroporto.

    Nelle ultime sei settimane aveva sentito la mancanza di Zephyr con un’intensità preoccupante. E non avrebbe dovuto, vista la natura del loro rapporto.

    Piper si morse il labbro e sospirò.

    Erano amanti e condividevano una certa intesa sessuale, ma nessun coinvolgimento emotivo. Eppure erano anche buoni amici; quel genere di amici che si frequentano almeno una volta alla settimana e, dopo aver iniziato ad andare a letto insieme, molto di più, soprattutto se si trovano nella stessa città.

    Tanto per complicare ulteriormente le cose, Zephyr era pure il suo capo. Una specie, a dire il vero. Negli ultimi due anni la società dei milionari greci aveva ingaggiato la sua per portare a termine numerosi progetti, di cui quest’ultimo era di gran lunga il più impegnativo che le fosse capitato.

    Zephyr l’avrebbe assunta in pianta stabile, se lei glielo avesse concesso. Le aveva offerto un lavoro fisso e delle condizioni economiche veramente difficili da rifiutare, tuttavia lei non aveva alcun desiderio di lasciare la libera professione per mettersi alle dipendenze di qualcuno. Non ancora. Di certo non dopo avere perso marito e lavoro in un colpo solo, sei mesi prima di accettare il primo incarico con la società di Zephyr. All’epoca aveva giurato a se stessa di non ritrovarsi mai più in una situazione di così grande vulnerabilità.

    Aveva creduto che sposare Arthur Bellingham le avrebbe dato la stabilità che cercava più di ogni altra cosa e la famiglia che aveva sempre desiderato. Invece era stato tutto l’opposto. Art aveva ridotto a brandelli le sue emozioni prima di fare a pezzi la sua vita, tanto che alla fine le era rimasto solamente il suo talento e la sua determinazione.

    Si era ripromessa di non cacciarsi più in una simile situazione. Nemmeno per Zephyr. Non che il milionario greco le avesse offerto il matrimonio o un impegno serio, certo. Le aveva proposto soltanto un lavoro ben retribuito. E, anche se lei avesse voluto di più, non lo avrebbe mai detto. Lei stessa l’aveva appena scoperto, prima delle lunghe settimane lontani non le era nemmeno mai venuto in mente. Oltretutto, confessarglielo avrebbe significato mettere fine a quel loro rapporto di amicizia e intimità sessuale.

    Zephyr aspettava Piper vicino al ritiro bagagli. Non la vedeva da sei settimane. Era stata nel Midwest per lavoro e, se lui non le avesse offerto quell’incarico, probabilmente non si sarebbero incontrati per altri due mesi. O forse più.

    Quel progetto era più impegnativo di tutti gli altri che le aveva affidato. Non che lei non fosse all’altezza del compito, anzi. Zephyr sapeva per certo che lei era in grado di portarlo a termine. L’unica persona che avrebbe potuto avere qualcosa da ridire al riguardo era Neo Stamos. E solo perché, per la prima volta dopo anni, stavano lavorando insieme al progetto.

    In quel momento, però, l’amico e socio in affari era completamente assorto nei preparativi del suo matrimonio. La futura sposa, Cass, non desiderava una cerimonia in grande, ma Neo voleva che tutto fosse perfetto. Era già tanto che non avesse insistito per progettare e costruire lui stesso il luogo della cerimonia!

    Un gruppo di turisti raggiunse l’area del ritiro bagagli riportandolo al presente. Zephyr scrutò la folla, in cerca della bellissima chioma bionda di Piper. Alla fine la vide vicino a un bambino intento a parlare animatamente con la madre. Il tailleur blu che indossava le sottolineava le curve in maniera deliziosa.

    Difficile che fosse di marca. Piper non guadagnava ancora abbastanza con la sua attività da permettersi un guardaroba alla moda o un appartamento di una certa metratura. Lui le aveva offerto un impiego che le avrebbe garantito uno standard di vita elevato, ma lei lo aveva rifiutato per ben due volte. Era proprio una donna testarda. E indipendente. Chissà se si sarebbe opposta

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