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Piacere bruciante (eLit): eLit
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Piacere bruciante (eLit): eLit
E-book179 pagine2 ore

Piacere bruciante (eLit): eLit

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Info su questo ebook

La riunione di famiglia a cui Annie Davis dovrà partecipare è alle porte e lei ha bisogno di un fidanzato da presentare. Qualunque bel ragazzo potrebbe andare bene. La soluzione? Il paramedico sexy in palio a un'asta di beneficenza per bambini bisognosi. Il suo aspetto fascinoso e il suo curriculum ne fanno l'uomo perfetto per lei. In realtà Sean Murphy ha più di una sorpresa in serbo per Annie: la prima e più interessante è una straordinaria capacità di procurarle piacere.
LinguaItaliano
Data di uscita1 apr 2020
ISBN9788830511361
Piacere bruciante (eLit): eLit
Autore

Leslie Kelly

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Piacere bruciante (eLit) - Leslie Kelly

    Immagine di copertina:

    PeopleImages / E+ / Getty Images

    Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:

    Ms. Match

    Heated Rush

    Harlequin Blaze

    © 2008 Leslie Kelly

    Traduzione di Elisabetta Frattini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-136-1

    1

    Se avesse dovuto scegliere tra infilarsi degli spiedi roventi nel naso e presentarsi alla festa per il trentacinquesimo anniversario di matrimonio dei suoi genitori senza un accompagnatore, Annie Davis avrebbe, senza alcuna esitazione, optato per la prima soluzione. Invece di procurarsi un accendino, mise mano al libretto degli assegni valutando che cifra poteva spendere pur di evitare di ustionarsi le narici.

    «Duemilacinquecento dollari al massimo» mormorò a se stessa e alla sua amica Tara, seduta insieme a lei a un tavolo d’angolo nella sala dell’albergo. Non poteva sborsare un centesimo di più, se voleva riuscire a pagare le bollette in scadenza e nutrirsi.

    Tara, che occasionalmente le dava una mano al Baby Daze, l’asilo nido che Annie gestiva con successo, l’aveva accompagnata all’asta di beneficenza solo per offrirle un supporto morale. Le sue entrate di aspirante attrice non le permettevano di fare un’offerta per assicurarsi la compagnia di uno scapolo aitante per un intero fine settimana.

    Per la verità nemmeno Annie nuotava nell’oro, tanto che per l’occasione aveva deciso di attingere al conto per le emergenze. Era stata la disperazione a spingerla a partecipare all’evento di quella sera. L’idea di trascorrere un fine settimana a casa dei suoi senza un fidanzato le risultava insopportabile. Essere compatita e beffeggiata da parenti e amici, in particolar modo dai suoi fratelli, era una prospettiva tutt’altro che allettante. Non aveva nessuna intenzione di rispondere alle domande con cui l’avrebbero assillata sul perché non aveva portato con sé l’affascinante ragazzo con cui usciva da parecchie settimane.

    Piuttosto che spiegare ai suoi genitori di aver scoperto che l’uomo affascinante in questione era sposato, preferiva ricorrere ai famosi spiedi e trasformarsi in un kebab vivente. Dare fondo ai risparmi era un prezzo tutto sommato accettabile da pagare per evitare l’agonia.

    «Fino a questo momento nessuno ha offerto meno di tremila dollari» le fece presente Tara. Lo scricciolo dai capelli castani, solitamente spumeggiante, appariva pessimista. «Nemmeno per quello zoticone biondo che si è reso ridicolo fingendo di volersi spogliare.»

    Annie si irrigidì. Non avrebbe speso tremila dollari nemmeno se sul palco si fossero presentati Johnny Depp e Josh Duhamel insieme per proporre alla miglior offerente un fine settimana di intensa attività fisica. Forse avrebbe fatto meglio ad accaparrarsi uno dei tanti vagabondi senza fissa dimora che vagavano per la città, disposto a ripulirsi e a rendersi presentabile in cambio di un paio di centoni.

    «Che cosa ne dici di andare a fare un giro nel parco? Hai in mente quelle panchine occupate dai senza tetto? Magari trovo qualcuno disposto ad assecondarmi per molto meno di duemilacinquencento dollari.»

    «Sei solo disperata» le ricordò Tara, «non hai ancora deciso di suicidarti.»

    «Credi che sarebbe più rischioso? In fondo anche gli uomini che si presentano sul palco sono degli sconosciuti.»

    L’unica differenza era che si mettevano in mostra davanti a una folla di donne ricche e un po’ alticce nella sala conferenze di un albergo di lusso. Offrivano una serie di legittime serate romantiche con tanto di cena, passeggiata sulla spiaggia e pomeriggi in barca a chi era disposto a pagare per assicurarsi la loro compagnia, ma per lei erano comunque degli estranei.

    Senza contare che nessuno le garantiva che sarebbe riuscita a convincere l’eventuale scapolo ad accompagnarla e a trascorrere insieme a lei un intero fine settimana a casa dei suoi.

    Ma perché aveva deciso di partecipare all’asta?

    Tara sembrò leggerle nel pensiero. «A mali estremi...»

    «E se mi rivolgessi a un’agenzia di escort per signore?»

    Tara atteggiò le labbra a una smorfia. «E tu vorresti presentarti a casa dei tuoi con uno gigolò? Mi piacerebbe vedere la loro faccia.»

    «Perché tra gli gigolò non ci sono persone normali?»

    «Smettila di dire idiozie.»

    «Ma io ho bisogno di un piano B» protestò Annie rendendosi conto che il tempo a sua disposizione stava per scadere. Magari un bel ragazzo iscritto alle liste di collocamento? Le bastava che avesse tutti i denti e quattro arti. O anche solo tre. Potrebbe essere sopravvissuto a un incidente per una nobile causa.

    Una nobile causa era ciò che faceva al suo caso. Per quel motivo appena arrivata aveva scorso il programma alla ricerca di un vigile del fuoco o un poliziotto.

    I suoi familiari non sapevano che cosa faceva Blake per vivere. Non sapevano praticamente nulla della sua relazione con quel verme, solo che lei si era innamorata a prima di vista di quell’uomo alto, bello e dai capelli scuri. Non aveva fornito loro una descrizione dettagliata, quindi si sarebbe potuta presentare con chiunque facendolo passare per il ragazzo stupendo che le aveva rubato il cuore.

    Be’, chiunque tranne il vero ragazzo stupendo che si era rivelato essere un altrettanto stupendo bugiardo.

    «Smettila di pensare a quel verme di Blake.»

    «Hai forse imparato a leggere nel pensiero?»

    «No, ma tu sei come un libro aperto, cara ragazza acqua e sapone della porta accanto. Quando pensi a lui la tua faccia si distorce in una smorfia, le tue labbra scompaiono e sembra che tu voglia colpire qualcuno con un’ascia.» Stringendosi nelle spalle e sorseggiando la sua birra, Tara proseguì. «Hai la stessa espressione anche quando cerchi di fare capire alle mamme troppo apprensive che si devono dare una calmata, ma non vedo mamme qui oggi. Devi ricordarti che non eri innamorata di lui e che, per fortuna, non sei andata a letto con quel verme.»

    «Grazie al cielo.» Qualcosa l’aveva trattenuta, forse un’intuizione. Annie aveva benedetto il suo sesto senso quando aveva scoperto che il ragazzo che si spacciava per divorziato in realtà era ancora sposato. Il che faceva di lui un verme.

    «Dimenticalo.»

    «L’ho già dimenticato. O quasi. Devo solo superare questo fine settimana e poi potrò fingere di non averlo mai conosciuto.»

    «Ma perché ti ostini a non voler spiegare alla tua famiglia come stanno le cose? Non è mica stata colpa tua.»

    «Tu hai conosciuto i miei genitori quando sono venuti a trovarmi la primavera scorsa, quindi come puoi farmi una domanda del genere?»

    Tara scosse di nuovo la testa. In effetti i genitori di Annie erano eccessivamente protettivi nei suoi confronti e non brillavano per apertura mentale. Se avessero scoperto che la loro bambina aveva avuto una relazione con un uomo sposato avrebbero cercato di convincerla di rinunciare a vivere nella grande città e a tornare a casa dove avrebbe potuto trovare un bravo ragazzo del posto con cui sistemarsi.

    «Lasciamo perdere.»

    «Devo trovare qualcuno disposto a farsi passare per il mio ragazzo e fare vedere a tutti quanto sono felice. Poi, tra qualche tempo informerò i miei cari che abbiamo capito che non eravamo fatti l’uno per l’altro e che ci siamo lasciati.»

    Soddisfatta del piano ordito, Annie bevve un sorso del suo drink pensando che nel caso in cui fosse stata costretta a ripiegare sul piano B, l’uomo che avrebbe presentato ai suoi familiari non doveva essere per forza bello. Sarebbe andato bene anche un ragazzo normale, meno affascinante degli splendidi scapoli che avevano accettato di mettersi all’asta per sostenere un ente che si occupava di beneficenza a favore dell’infanzia.

    La bellezza è negli occhi di chi guarda, è risaputo. Proprio l’anno prima suo fratello Jed aveva convinto tutti di aver conosciuto la futura Miss America. Peccato che, pur essendo una ragazza adorabile, la sua fidanzata non avesse i requisiti per ambire allo scettro di più bella della nazione.

    Quindi, se lei si fosse presentata con un uomo bruttino avrebbero semplicemente pensato che avesse esagerato nel descrivere l’avvenenza del proprio ragazzo. L’amore in fondo è cieco, come aveva dimostrato suo fratello. Non era necessario portare a casa un ragazzo che assomigliasse a... a...

    O mio Dio! A lui!

    Di nuovo, il suo sguardo si diresse sul programma aperto sul tavolo e in particolare sulle righe e sulla fotografia che descrivevano lo scapolo numero venti. L’eroe dedito al soccorso del prossimo faceva esattamente al caso suo.

    Senza contare che era anche bellissimo.

    Fissando lo sguardo nei suoi occhi blu notte, Annie sentì il cuore balzarle in gola, proprio come era successo la prima volta che aveva visto la fotografia sul programma, quando ancora non ne conosceva il nome. Pur essendo un estraneo, Annie aveva avuto la sensazione di averlo già incontrato nei suoi sogni erotici.

    Gli zigomi alti e prominenti, il naso forte e la mascella che pareva scolpita nel granito avevano un’aria familiare. Sul lobo di un orecchio era visibile un minuscolo orecchino d’oro. Le labbra erano leggermente contratte in un sorriso sexy estremamente virile e naturale. I lunghi capelli folti e corvini erano legati in un codino e Annie ricordava di aver pensato che il riflesso blu viola nei suoi occhi senza fondo doveva essere opera dell’ultima versione di Photoshop.

    E allora? Tanto non riuscirai ad accaparrartelo. Non hai la benché minima possibilità. Le altre offriranno molto di più di quanto tu non ti possa permettere.

    D’un tratto capì che non sarebbe riuscita a restare per vedere chi se lo sarebbe aggiudicato. E non voleva nemmeno vederlo in carne e ossa per non rimanere delusa. Era evidente che la fotografia era stata ritoccata perché nessuno poteva essere così bello dal vivo.

    Prima che riuscisse ad alzarsi, Tara indicò il palco sul quale il presentatore stava per annunciare l’entrata dell’ultimo partecipante all’asta. Il pezzo forte. Lo scapolo numero venti.

    «L’asta è stata un’occasione impedibile per voi tutte e questo ragazzo è la vostra ultima occasione, quindi vedete di non perderla.»

    «È meglio che ne andiamo.» Annie si accinse a scostare la sedia dal tavolo. «Tanto non riuscirei ad aggiudicarmelo.»

    «E dai, smettila di essere pessimista! Ti ho visto sai? Per tutta la serata non hai fatto altro che guardare la sua fotografia.»

    A Tara non sfuggiva mai niente. Ormai si conoscevano da cinque anni, praticamente da quando Annie si era trasferita a Chicago e tra loro non c’erano segreti.

    «Hai notato che la maggior parte delle signore se ne è già andata?»

    In effetti Annie l’aveva constatato. «Non riesco a capire perché.»

    Dieci minuti prima, quando lo scapolo numero diciannove era stato aggiudicato per l’incredibile somma di venticinquemila dollari, la folla aveva incominciato a disperdersi, come se tutte le donne presenti avessero partecipato all’asta solo per lui.

    In effetti lo scapolo dagli occhi castani era bello, ma secondo Annie non come il numero venti. «Immagino che la cifra offerta abbia spaventato tutte.»

    «Io non credo» mormorò Tara. «Le donne più facoltose se ne sono andate tutte e sono rimaste solo quelle come noi.»

    Annie si guardò intorno notando che l’atmosfera nella sala si era alleggerita parecchio e incominciò a chiedersi se per caso Tara non avesse ragione. Le donne che erano rimaste sembravano più soggetti da happy hour che da Dom Perignon.

    Tara indicò la fotografia sul programma. «Ce la puoi fare, Annie. Te lo meriti.»

    «Forse...»

    «Ma guarda la foto! Se non ci provi, non ti rivolgerò più la parola.»

    In un’altra occasione la minaccia sarebbe suonata come una benedizione, ma in quel momento Annie era troppo concentrata per cogliere l’ironia della situazione.

    Quando il presentatore incominciò a leggere la biografia dell’ultimo scapolo, nella sala scese il silenzio. Annie sentì il battito del cuore accelerare.

    «Puoi offrire più di duemilacinquecento dollari. Ce la puoi fare ad aggiungere qualcosa» mormorò Tara.

    «È facile svuotare il conto in banca di qualcun altro, non è vero?»

    «Usa tutto quello che c’è nel fondo per la sala giochi. Ai bambini non mancherà uno in più di quegli stupidi giochi che, tra l’altro, detestano.»

    «Sssh!»

    «Se finirai sul lastrico farò io la spesa per te» si offrì Tara. «Ma sono sicura che il tuo acquisto ti soddisferà al punto che avrai fame solo di lui.»

    Annie scosse la testa. «Si tratta di un accordo di altro genere. Ho bisogno di lui solo per placare la mia famiglia e perché nessuno scopra di...»

    «Blake il verme.»

    Esatto.

    «Non c’è niente di personale nella mia scelta. Ho imparato la lezione ormai. Hai davanti una donna in grado di controllare la propria libido.»

    Ma quando il sipario si alzò per mostrare al pubblico la divinità dai capelli corvini, Annie capì di aver parlato troppo in fretta.

    La fotografia

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