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Viaggio d'amore
Viaggio d'amore
Viaggio d'amore
E-book147 pagine2 ore

Viaggio d'amore

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Info su questo ebook

Lorenzo Niccolò D'Este, affascinante aristocratico italiano, deve sposarsi appena possibile per questioni d'eredità, e Jodie Oliver, giovane ragazza inglese che sta girando l'Italia per dimenticare una delusione amorosa, sembra la persona ideale per raggiungere lo scopo. La fragilità e l'avvenenza della ragazza, però, colpiscono talmente Lorenzo che, sebbene il suo progetto non abbia nulla a che vedere con l'amore, le cose gli sfuggono di mano senza volerlo. Soprattutto quando comincia a sognare Jodie nuda tra le lenzuola del suo letto.
LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2020
ISBN9788830519398
Viaggio d'amore
Autore

Penny Jordan

Scrittrice inglese, attiva da parecchi anni nell'area della narrativa romantica, è notissima e molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.

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    Anteprima del libro

    Viaggio d'amore - Penny Jordan

    Copertina. «Viaggio d'amore» di Jordan Penny

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Italian Duke’s Wife

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2006 Penny Jordan

    Traduzione di Maria Laura Iervicella

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-939-8

    Frontespizio. «Viaggio d'amore» di Jordan Penny

    1

    Jodie strinse i denti e si ripromise di non scoppiare a piangere come una ragazzina impaurita. Fra poco si sarebbe fatto buio e il groviglio di timori che le attanagliava lo stomaco le suggerì che aveva sbagliato direzione. L’ultimo incrocio lo aveva incontrato poco dopo aver attraversato l’ultimo paesino, e ormai aveva percorso parecchia strada. Come se non bastasse, quella avrebbe dovuto essere la prima notte della luna di miele che lei e John avevano deciso di trascorrere in un romantico albergo della Costiera Amalfitana. Certo, la situazione non era delle più rosee, ma non si sarebbe fatta prendere dalla disperazione. D’ora in poi avrebbe fatto affidamento solo su stessa e l’amore sarebbe rimasto fuori dalla sua vita. Per sempre.

    La piccola auto presa a noleggio traballò finendo in un solco, e lei sobbalzò. Quella strada stretta e sconnessa stava senza ombra di dubbio salendo, quando invece avrebbe dovuto scendere lungo la costa dove si trovava il suo albergo.

    Suo cugino e la moglie avevano cercato di dissuaderla dal venire in Italia. I due rappresentavano l’unica famiglia che le era rimasta dalla morte dei suoi genitori in un incidente stradale quando lei aveva diciannove anni, e proprio per questo teneva molto alla loro opinione. In quel caso però non si era trovata d’accordo con loro. «È già tutto pagato» aveva obiettato.

    Inoltre voleva restare lontana da quel posto nelle settimane successive. Non desiderava assistere ai preparativi del matrimonio di John con la sua nuova fidanzata Louise, la donna che aveva preso il posto di Jodie nel suo cuore e nella sua vita.

    Naturalmente, non aveva fatto parola di questo al cugino David e alla moglie Andrea perché sapeva che avrebbero cercato di persuaderla a rimanere. Ma quella era una città molto piccola, in cui tutti si conoscevano e sapevano che lei era stata lasciata dal promesso sposo a meno di un mese dalla cerimonia perché si era innamorato di un’altra. Perciò nessuno con un minimo d’orgoglio avrebbe potuto continuare a viverci come se niente fosse. E poi lei desiderava dimostrare a chiunque, soprattutto a John e Louise, quanto poco le importasse del loro tradimento. Certo il modo più efficace per farlo sarebbe stato presentarsi alle loro nozze con un altro uomo, uno più ricco e attraente di John, e che magari la guardasse con evidente adorazione.

    Subito dopo Jodie si diede della sciocca. Non c’era alcuna possibilità che quella situazione si avverasse.

    «Non puoi andartene in Italia da sola, Jodie» aveva protestato David scambiando un’occhiata carica di sottintesi con la moglie. Quella discussione era avvenuta durante il loro ultimo incontro, prima che i suoi cugini partissero per una lunga visita ai genitori di Andrea che vivevano in Australia.

    «Perché no?» aveva ribattuto lei con una certa enfasi. «Dopotutto è così che intendo trascorrere il resto della mia vita.»

    «Entrambi comprendiamo il tuo stato d’animo, Jodie» aveva aggiunto con gentilezza Andrea. «Non credere che io e David non ti siamo vicini, ma comportarti così non servirà a niente.»

    «Servirà a me» aveva risposto lei in tono ostinato.

    L’idea di trascorrere la luna di miele nella bellissima Costiera Amalfitana era stata di John.

    Jodie sobbalzò quando la piccola auto che aveva noleggiato colpì un’altra delle buche disseminate su quella strada stretta e accidentata.

    La gamba ora le faceva davvero male e lei stava cominciando a pentirsi di non avere deciso di trascorrere la prima notte in un luogo più vicino a Napoli. Dove accidenti era finita? Ormai era quasi certa d’aver sbagliato strada. Infatti, sulla sua mappa poco dettagliata, non era riuscita a trovare le indicazioni per arrivare al paesino sulla costa dove avevano prenotato l’albergo per la luna di miele. Se John fosse stato lì con lei niente di tutto questo sarebbe accaduto. Invece non c’era.

    Adesso non doveva pensare a lui e nemmeno al fatto che si era innamorato di un’altra mentre ancora stavano insieme. A quanto pareva tutti in città lo sapevano tranne lei. In seguito le sue amiche le avevano riferito che Louise aveva manifestato l’intenzione di conquistare John fin dal primo momento in cui erano stati presentati, quando i suoi genitori si erano trasferiti in quella zona. E lei non si era resa conto di niente! Si era limitata a pensare che essendo arrivata da poco la ragazza fosse ansiosa di farsi dei nuovi amici. Invece non aveva perso tempo e le aveva rubato il fidanzato, rifletté con amarezza. Avrebbe dovuto capire quanto poco valesse quell’uomo quando le aveva detto che la amava nonostante la sua gamba. Il dolore si intensificò procurandole una smorfia di dolore.

    Non avrebbe commesso di nuovo l’errore che aveva fatto con John. D’ora in poi il suo cuore sarebbe stato indifferente all’amore e, nonostante i suoi ventisei anni, avrebbe trascorso il resto della vita da sola. E pensare che lui gli era sembrato così onesto, gentile e affidabile! Gli aveva permesso di entrare nella sua vita, di condividere i suoi sogni e le sue paure e quella consapevolezza le era intollerabile. Non avrebbe corso ancora quel rischio.

    Quanto a John e Louise, adesso comprendeva che quei due si meritavano l’un l’altra, visto che erano entrambi degli imbroglioni e dei bugiardi. Lei però era così codarda da non riuscire a tollerare di tornare a casa fino a che il matrimonio non fosse stato celebrato e i pettegolezzi non si fossero placati.

    «Bene, guardiamo al lato positivo della questione» aveva dichiarato allegramente Andrea dopo essersi resa conto che Jodie non intendeva farsi persuadere ad abbandonare i suoi progetti. «Non si sa mai. In Italia potresti incontrare qualcuno che ti piace e innamorarti follemente di lui. Gli uomini italiani sono così appassionati e affascinanti.»

    Gli uomini, quale che fosse la loro nazionalità, ormai erano tagliati fuori dalla sua vita per sempre, si disse Jodie con rabbia. Non voleva più avere niente a che fare con l’amore.

    Premette l’acceleratore con rabbia. Non aveva idea di dove quella strada accidentata la stesse conducendo, ma non avrebbe fatto inversione di marcia. D’ora in avanti non si sarebbe più guardata indietro con il rischio di annegare nel dolore e nella disperazione. Nessun rimpianto su ciò che avrebbe potuto essere. Avrebbe guardato solo avanti.

    David e Andrea le avevano offerto ospitalità quando aveva venduto il suo cottage per mettere la sua parte di soldi nella casa che lei e John avevano comprato. Adesso si rendeva conto di non avere agito in modo sensato, ma al tempo le era sembrato giusto contribuire alle spese.

    Per fortuna lui le aveva restituito la somma che aveva anticipato. La rottura del fidanzamento però le era anche costata la perdita del lavoro dal momento che era impiegata nell’impresa della famiglia di John, un’azienda che lui avrebbe dovuto rilevare dopo il ritiro di suo padre.

    Così ora non aveva più né una casa né un impiego e stava per...

    La ruota anteriore destra colpì qualcosa di duro e l’impatto la fece rimbalzare dolorosamente contro la cintura di sicurezza. Si chiese quanto ancora avrebbe dovuto guidare prima di trovare una qualche forma di vita. Secondo i suoi calcoli ormai avrebbe dovuto essere arrivata all’albergo che aveva prenotato. Dove accidenti si trovava? Quella strada si faceva più ripida e sconnessa a ogni curva.

    «Deduco che sei tu la responsabile di questa situazione. Ho ragione, vero? Tu hai la capacità di distruggere tutto ciò che tocchi, Caterina» la accusò Lorenzo Niccolò D’Este, duca di Montesavro, gettando con feroce disprezzo il testamento della nonna sul tavolo.

    «Se tua nonna ha tenuto conto dei miei sentimenti quando ha dettato le sue ultime volontà, vuol dire che...»

    «I tuoi sentimenti!» la interruppe Lorenzo caustico. «E quali sarebbero con precisione? Magari gli stessi che ti hanno portato a ridurre mio cugino alla stregua di uno schiavo fino a condurlo alla morte?» Non si curò di nascondere il suo disprezzo per lei.

    Due chiazze rosse di collera accesero le guance perfettamente truccate di Caterina.

    «Non sono io la responsabile della morte di Gino. Ha avuto un attacco di cuore.»

    «Già. Ma sono pronto a scommettere che è stato provocato dal tuo comportamento.»

    «Faresti meglio ad andare cauto con le tue accuse, Lorenzo, altrimenti...»

    «Osi minacciarmi?» domandò lui. «Sarai anche riuscita a ingannare mia nonna, ma non provare a farlo con me.»

    Le voltò la schiena e cominciò a camminare a lunghi passi sul pavimento in pietra del salone del castello. La collera lo rendeva simile a un leone in gabbia.

    «Ammettilo» la sfidò tornando a fissarla con durezza negli occhi. «Sei venuta qui con la precisa intenzione di manipolare e ingannare una anziana donna in punto di morte. E lo hai fatto solo per raggiungere i tuoi scopi.»

    «Non ho alcun desiderio di discutere con te, Lorenzo» protestò Caterina. «Tutto quello che voglio...»

    «So già di cosa si tratta» la interruppe lui gelido. «Tu vuoi i privilegi, la posizione e le ricchezze che otterresti diventando mia moglie. Ed è per questa ragione che hai indotto una donna ammalata e confusa a cambiare le sue volontà. Se avessi avuto un briciolo di compassione non ti saresti comportata in modo tanto privo di scrupoli.» Fece una smorfia disgustata.

    Il suo evidente disprezzo le fece morire il sorriso sulle labbra e mentre il suo corpo si irrigidiva Caterina smise di fingersi innocente.

    «Per quanto tu faccia, non riuscirai mai a provare le tue accuse, Lorenzo» lo stuzzicò.

    «Forse non in tribunale, ma questo non vuol dire che non sono vere. Il notaio della nonna mi ha informato che quando è stato chiamato al suo capezzale per cambiare il testamento lei gli ha confidato il motivo che l’aveva spinta a farlo.»

    Lorenzo notò un lampo di trionfo negli occhi della donna.

    «Ammettilo, mio caro. Ti ho sconfitto. Se vuoi il castello, ed entrambi sappiamo che è così, dovrai sposarmi. Non hai altra scelta.» Scoppiò a ridere gettando indietro il capo e Lorenzo provò l’impulso di afferrarla per la gola e stringere fino a farla ammutolire. Caterina aveva ragione. Voleva il castello ed era deciso ad averlo. Ma era anche determinato a non cadere nella sua trappola.

    «Hai detto alla nonna che io ti

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