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Segreto d'amore: Harmony Collezione
Segreto d'amore: Harmony Collezione
Segreto d'amore: Harmony Collezione
E-book168 pagine2 ore

Segreto d'amore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Scacciata per aver infranto le sue regole...

Phoebe Brown cade fra le braccia di Jed Sabbides, un uomo al quale nessuna donna sana di mente direbbe di no, e l'ardore con cui lui la tratta le fa credere di poter essere amata e desiderata come nessun'altra. Ma una moglie, una famiglia e un futuro già scritto non sono quello che Jed ha in mente. Non ancora...



Reclamata a causa di un erede.

Cinque anni dopo Phoebe rientra nella vita di Jed nel più inatteso dei modi quando lui scopre che il figlio di lei è la sua copia esatta...
LinguaItaliano
Data di uscita9 feb 2018
ISBN9788858977606
Segreto d'amore: Harmony Collezione
Autore

Jacqueline Baird

Inglese, coltiva da sempre due grandi passioni: la pittura a olio e la navigazione in barca a vela.

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    Anteprima del libro

    Segreto d'amore - Jacqueline Baird

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Sabbides Secret Baby

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Jacqueline Baird

    Traduzione di Sonia Indinimeo

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-760-6

    1

    Jed Sabbides si agitava inquieto sul sedile. L’aereo aveva iniziato la sua discesa, in leggero ritardo. Era eccitato al pensiero della splendida Phoebe che lo aspettava a Londra. Aveva previsto di restare a New York per tre settimane, ma aveva riorganizzato la sua agenda e stava rientrando un giorno prima.

    Sabato sera avrebbe dovuto partecipare alla festa di compleanno per suo padre, in Grecia. Quel giorno, dopo un pranzo di lavoro, aveva deciso che una sola notte da passare con Phoebe prima di ripartire, non sarebbe stata sufficiente... Un paio di telefonate e la Sabbides Corporation aveva inviato il jet privato all’aeroporto Kennedy. Per una volta, la differenza di fuso orario sarebbe stata una benedizione. Gli avrebbe regalato cinque ore in più.

    D’un tratto si accigliò. Quando mai aveva cambiato i suoi programmi per una donna? Mai... La risposta lo mise a disagio e i suoi pensieri scivolarono indietro nel tempo, alla prima volta che l’aveva incontrata.

    Uscendo dall’ascensore al piano terra dell’hotel nel quale alloggiava, con l’intento di valutarlo ed eventualmente acquistarlo, Jed aveva guardato la ragazza che attraversava l’atrio e si era fermato.

    L’aveva seguita con lo sguardo, apprezzando la naturale femminilità che emanava da quel corpo snello e sinuoso.

    I capelli biondo chiaro ricadevano in morbide onde sulle spalle. I tratti del suo profilo erano squisiti. La gonna nera e la camicetta bianca che indossava, nella loro semplicità, non facevano che esaltare la figura sensuale che incedeva sul pavimento di marmo. Le gambe poi... Perfette! Lunghe e affusolate, avrebbero fatto uscire di senno qualunque uomo.

    L’aveva seguita con gli occhi mentre era passata dietro al banco della reception, sorridendo a un cliente che si stava avvicinando. Un sorriso che gli aveva fatto sobbalzare il cuore. Aveva provato un’immediata attrazione fisica, così intensa da fargli decidere che sarebbe stata sua.

    Si era avvicinato alla reception e le aveva chiesto se poteva consigliargli un buon ristorante. Lei aveva sollevato la testa per guardarlo meglio e Jed si era reso conto che da vicino era ancora più bella. L’ovale perfetto del viso, la pelle chiara, la bocca piena e il blu brillante degli occhi che lo fissavano... Le aveva sorriso e l’aveva vista arrossire.

    Phoebe in greco significava splendida, brillante e lei lo era di sicuro. Era stupenda, con un corpo perfetto, un sorriso smagliante e una mente acuta.

    Le aveva chiesto di cenare con lui, quella sera. Incredibilmente lei aveva rifiutato, spiegandogli che non era permesso uscire con i clienti. Poi aveva precisato che lavorava solo nei fine settimana per arrotondare le entrate durante i suoi studi, di politica e di storia.

    Così, Jed si era trasferito in un altro albergo ed era tornato il giorno dopo per chiederle di nuovo di cenare con lui.

    E quella volta lei aveva accettato.

    Non aveva mai incontrato una donna che lo respingesse. Di solito gli davano la caccia e per lui era stata una nuova esperienza dovere aspettare più di un mese per riuscire a portarsela a letto.

    Phoebe non godeva di alcuna privacy. Condivideva una casa con altre due ragazze, Kay e Liz, ma nonostante questo aveva rifiutato categoricamente di cenare con Jed nella sua suite in un albergo del centro, spiegandogli che si sarebbe sentita a disagio.

    Jed non era riuscito a decidere se Phoebe era sincera o se, come la maggior parte delle donne, cercava di ottenere più di quanto lui era pronto a offrire.

    Poi, per puro caso, era arrivata la soluzione. Dopo una delle solite serate frustranti con lei era entrato all’Empire Casino e aveva incontrato un vecchio amico, che era lì per un torneo di poker. Avevano bevuto un drink insieme e lui gli aveva detto che si sarebbe trasferito negli Stati Uniti per qualche tempo. Aveva già organizzato tutto, salvo una cosa. Gli serviva una persona fidata a cui affidare il suo appartamento e il suo gatto Marty, mentre era lontano.

    Jed aveva raccontato la storia a Phoebe in modo del tutto casuale e le aveva chiesto se era interessata a quel lavoro. L’aveva presentata al suo amico e quando Phoebe aveva visto il gatto farle le fusa strusciandosi sulle sue caviglie, aveva accettato subito.

    Era stato un vantaggio per tutti e finalmente Jed aveva ottenuto qualcosa in più del bacio della buonanotte.

    Era stata una coincidenza fortunata che gli aveva consentito quella manovra un po’ subdola, ma Jed era un cinico quando si trattava di donne e comunque riteneva di aver aspettato abbastanza.

    Era rimasto molto sorpreso scoprendo che Phoebe era vergine, eppure, si era rivelata l’amante più appassionata ed eccitante che avesse mai avuto.

    Era successo un anno prima e quella era un’altra cosa strana. Jed non era mai stato con una donna così a lungo in tutti i suoi trent’anni di vita.

    L’esperienza gli aveva insegnato che la sua più grande attrattiva agli occhi femminili era il suo patrimonio. Non c’era da sorprendersi che suo padre si fosse sposato quattro volte. Ma non Jed.

    All’età di venticinque anni si era già costruito una fortuna valutata in qualche milione di dollari, grazie a Internet. Da studente era diventato un asso del video poker e poco dopo aveva cominciato a investire i suoi guadagni nel mercato finanziario. Sempre gioco d’azzardo se vogliamo, ma gli aveva dato la possibilità di usare meglio il suo brillante cervello. Si era guadagnato fama internazionale come mediatore e aveva costituito la sua società, la JS Investments.

    Quando suo padre glielo aveva chiesto, Jed aveva accettato di dirigere anche la Sabbides Corporation, che per decenni era stata leader nel settore alberghiero, ma che stava attraversando un momento difficile. Ora, grazie a lui, la società era tornata florida e in costante crescita però, nonostante questo, i rapporti di Jed con suo padre continuavano a essere molto tesi.

    L’esperienza di suo padre che aveva divorziato tre volte dopo essere rimasto vedovo, gli aveva dimostrato che il matrimonio non faceva per lui. Aveva sempre tenuto le sue relazioni al di fuori della famiglia anche perché, di solito, duravano una manciata di settimane. Aveva detto subito a Phoebe che non credeva nel matrimonio e l’aveva trovata d’accordo. Lei voleva finire gli studi, trovare un buon lavoro e girare il mondo.

    Al loro primo appuntamento quando gli aveva chiesto di cosa si occupasse. Jed aveva risposto in modo vago, dicendo di essere un uomo d’affari che viaggiava tra Londra, Atene e New York. Ma quella sera stessa, la sua amica Liz le aveva detto che la stampa parlava spesso di lui come del multimilionario greco, una definizione che Jed odiava.

    Eppure quella rivelazione non sembrava aver colpito Phoebe più di tanto. Per tutto il periodo in cui erano stati insieme non aveva mai accennato a un impegno tra loro, non gli aveva mai chiesto niente e col tempo Jed si era convinto che non avesse alcun secondo fine. Aveva smesso di preoccuparsi e aveva deciso di godersela fino a quando sarebbe durata la passione.

    Phoebe si era appena laureata e aveva organizzato una piccola festa che si era tenuta proprio in quei giorni. Ovviamente lo aveva invitato, ansiosa di presentargli sua zia Jemma. Jed aveva sempre evitato di mescolarsi con la famiglia delle sue fiamme e quell’improvviso, lungo viaggio di lavoro a New York gli aveva fornito un alibi perfetto per non andare.

    Il giorno della festa l’aveva chiamata presto per farle le congratulazioni e scusarsi di nuovo. L’aveva sentita tranquilla e di buon umore, soprattutto dopo aver saputo che aveva una sorpresa per lei.

    Le aveva fatto dei regali, ma questa volta aveva comprato un girocollo di diamanti a dir poco spettacolare. In fondo, si sentiva in colpa per aver evitato la sua festa di laurea... Ma era certo che sarebbe stata felice di vederlo tornare in anticipo.

    Il pensiero gli strappò un sorriso, mentre l’eccitazione crescente lo rendeva inquieto.

    L’aereo atterrò e Jed si alzò. Infilò la giacca e raddrizzò la cravatta. Era alto, con le spalle ampie, i capelli neri e dei lineamenti perfetti. Era la personificazione del maschio alfa, ricco e sicuro di sé. Prese il suo computer portatile e, dopo aver salutato l’assistente di volo, scese dal velivolo.

    Phoebe chiuse il rubinetto e uscì dal box doccia. Erano solo le nove di sera, ma voleva andare a letto presto. Il giorno dopo sarebbe tornato Jed e preferiva farsi trovare fresca e riposata.

    Provò una fitta allo stomaco, al pensiero di rivederlo.

    Diede un’occhiata al suo riflesso nello specchio, poi prese un telo di spugna dalla rastrelliera e se lo strinse intorno al corpo snello. Snello... Per quanto tempo ancora?, si chiese, in preda a un’agitazione che cresceva col passare delle ore.

    Doveva ancora dire a Jed che era incinta.

    Jed Sabbides era un imprenditore di grande successo, ricco oltre ogni sua sfrenata fantasia. Non si sentiva alla sua altezza, ma ormai era perdutamente innamorata e non ci poteva fare niente. La sua amica Liz aveva cercato di metterla in guardia, spiegandole chi fosse realmente Jed Sabbides, secondo gli articoli sulle riviste, che di solito divorava. Poi, quando Phoebe le aveva detto che si sarebbe trasferita per badare all’appartamento di un suo amico, si era lanciata in cupe previsioni, dicendo che avrebbe fatto di lei la sua amante, sempre sotto controllo e a portata di mano.

    Ma Liz si era sbagliata.

    Era vero, dopo pochi giorni che si era trasferita in quell’appartamento erano diventati amanti, però non vivevano insieme.

    Jed aveva rispettato la sua privacy e di solito dormiva nella lussuosa suite di un albergo a cinque stelle di proprietà della Sabbides Corporation, in centro a Londra. Inoltre, avere a disposizione una casa tutta per sé, le aveva permesso di studiare sodo per gli esami dell’ultimo anno, arrivando prima alla laurea.

    Nonostante la ricchezza di Jed, erano una coppia come tante.

    Ogni tanto uscivano a cena o andavano al cinema. Quando gli impegni di lavoro glielo permettevano, Jed si fermava per la notte, a volte per diverse notti. In quei mesi Jed aveva lasciato lì parecchi vestiti ed effetti personali, ma non significava che vivesse con lei.

    Viaggiava molto e Phoebe passava spesso le notti a rigirarsi nel grande letto, soffrendo per la sua lontananza. Per fortuna Marty era un gatto affettuoso e le teneva compagnia.

    Non le aveva mai parlato della sua famiglia. Solo una volta le aveva confidato di avere una sorella più grande e due nipotini che adorava. Era un buon segno, pensò fiduciosa. Jed avrebbe voluto il loro bambino, proprio come lo voleva lei. Ne era sicura.

    Phoebe Brown... forse sarebbe stata presto Phoebe Sabbides, pensò persa in un sogno a occhi aperti. Prese un asciugamano, se lo mise in testa e cominciò a strofinarsi i capelli.

    «Ahhh!» gridò terrorizzata, quando una mano le afferrò una spalla. L’asciugamano le ricadeva sulla faccia rendendola cieca. «Ma che...?» annaspò, mentre l’aggressore la costringeva a voltarsi. L’asciugamano le cadde di mano e quando lo guardò le si fermò il cuore. Era ancora più bello di quanto ricordasse. «Jed... sei tu» balbettò, con tutti i sensi in subbuglio.

    «Lo spero!» esclamò sorridendo. «Chi altro potresti accogliere così, in bagno?» Fece scivolare le mani giù dalle sue spalle, passando sul suo corpo nudo gli occhi pieni di lussuria. «Ecco, questo è quello che ho sognato per settimane.» Indugiò con lo sguardo sui capezzoli rosa. «Ma la realtà supera di gran lunga la fantasia.»

    Phoebe gettò indietro la testa. Jed si era sfilato la giacca, aveva tolto la cravatta e slacciato i primi bottoni della camicia rivelando la pelle abbronzata del torace. «Oh, Jed, mi sei mancato così tanto» mormorò, del tutto persa, gettandosi tra le sue braccia. Quando Jed abbassò la testa e la baciò sulla bocca, rispose al suo bacio con tutta la passione accumulata durante la separazione.

    Lui le accarezzò la schiena con entrambe le mani e quando furono costretti a separarsi per respirare, abbassò la testa e prese tra le labbra un capezzolo rosa, succhiandolo fino a che non la sentì gemere.

    «Dannazione, Phoebe, non posso più aspettare.»

    Lei infilò una mano tra i folti capelli neri e gli posò l’altra sotto la camicia aperta, accarezzandogli il petto. Vide lo scintillio del desiderio nei profondi occhi scuri e fece scivolare la mano più

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