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E-book120 pagine1 ora

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Info su questo ebook

David lavora come Escort in una compagnia di lusso, gestita dalla gentile Eva. Una sera, per soddisfare la richiesta di un cliente, si ritrovano a lavorare insieme. Questa notte in particolare li legherà, più di quanto avrebbero immaginato, e li farà perdere nei meandri di una complessa storia d'amore. Amore significa esclusività? Dovrebbe essere vissuto secondo i dettami della nostra società o, al contrario, essere l'espressione di una libertà che serve il compimento di chi la vive? Tante domande che la loro avventurà li spingerà a porsi.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita27 gen 2021
ISBN9781071585771
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    Anteprima del libro

    Indomabili - Antoine DELOUHANS

    Table des matières

    Table des matières

    Un giorno come gli altri

    Una richiesta inaspettata

    Appuntamento mensile

    Il Provençal

    Esposizione incrociata

    Momenti secreti

    Pranzo di famiglia

    Corrispondenze

    Ritrovi

    Una visita estemporanea.

    Serata rubata

    Messa a fuoco

    Futuri guai

    Gioco proibito

    È uno di quei giorni in cui il tempo si ferma.

    Dove, sospeso sul vuoto, il cuore si ferma.

    È uno di quei giorni in cui i colori del mondo cambiano.

    Dove, mortificato dall'ignoto, il destino sembra incerto.

    In attesa.

    In attesa del volo.

    Un volo verso il domani,

    Un volo verso la luce,

    Un volo verso la speranza.

    Battuto dalla pioggia, in cima a questo scoglio che è oggi, il cuore ha una scelta.

    Restare dov'è, a un passo dalla sua nuova vita,

    Oppure saltare nel vuoto del mistero, per raggiungere l’avvenire.

    Resilienza

    Un giorno come gli altri

    Mentre io uscivo dalla doccia lei era bollente e il suo respiro ancora ansimante. Prende una sigaretta, che accende con un’estrema nonchalance, quindi con un gesto mi indica la busta sul comodino. L'ho presa e ho meccanicamente controllato il suo contenuto. La somma c'era.

    —  Non ti fidi di me ?

    —  Certo che si, le rispondo. È solo il protocollo.

    Mentire, è come scrivere un romanzo. Bisogna saperlo fare bene, in modo che la persona interessata provi le emozioni che ha voglia di sentire in quel preciso momento.

    E pur non sapendo scrivere, avevo fatto di una bugia, un arte. Così bene che la mia cliente sembrasse svenire quando le ho detto, con un sorriso che avrebbe fatto sciogliere una suora gelida:

    — Non ho mai visto, in tutti questi anni, uno sguardo così intenso.

    Era certamente carina, ma abbastanza comune. Solo i suoi soldi mi interessavano e lei lo sapeva, ma tutta la mia arte veniva dal fatto di farle dimenticare la transazione, di darle l’impressione, solo per poche ore, che fosse unica.

    Avevo avuto, agli inizi, qualche freno nell’esercitare la mia attività. Certi rimorsi avevano cercato di insorgere. Quelli che vi dicono che manipolare i sentimenti di queste persone sole non sia molto umano... Che fa loro più male che bene, ma li ho subito messi da parte quando ho visto la busta tesa dalla mia prima cliente. L'avidità, unita al fatto che ciascuno dei miei clienti cerca, con cognizione di causa, i miei servizi per una sola ragione: qualche ore d’artificiale felicità.

    Avevo trent'anni, appena compiuti, e la mia vita agiata mi piaceva. L'impegno, l’avevo capito da tempo, è una nozione obsoleta che ha senso solo se accompagnata da valori tanto antichi quanto incoerenti con la mente umana. Bisogna dire che trovare una persona desiderosa d’impegnarsi sentimentalmente con un Escort era una sfida. Tanto vale dire che non mi sono mai sistemato. Ero troppo occupato a rendere felici le fortunate che nutrivano, poco a poco, il mio libretto dei conti. Devo dire che ho sempre avuto difficoltà con il sentimento amoroso. Lo simulo a meraviglia, ma da lì a credere che si possa dedicare a una persona tutta la propria vita, alla quale si è legati da un sentimento indistruttibile ... troppo poco per me. Forse ero lo stereotipo del maschio insensibile, ma non credevo nell'amore. Perlomeno non credevo che esistesse una persona speciale che ci aspetta, per essere al vostro fianco fino al vostro ultimo respiro. Pensavo che fosse una storia che si raccontava ai disperati, per farli andare avanti, per dare loro uno scopo. È un po' cinica come credenza ma, francamente, pensate davvero che abbiamo tutti diritto a una possibilità?

    No, nella mia vita, né impegno né amore. Solo qualche amico che apprezzavo particolarmente. Bisogna dire che il mio ritmo di vita non mi lasciava molto tempo libero per fare delle conoscenze. Una transazione. Se ci si riflette, tutte le relazioni umane lo sono. Che sia per del denaro, per dell’attenzione, per del riconoscimento ... Ogni rapporto umano richiede un pagamento, un ritorno, una contraccambio.

    Sono diventato uno specialista della natura umana. Ho integrato le più alte sfere della società francese e ho avuto conferma di ciò che già sospettavo. Siamo tutti di un egoismo titanico. Allo stesso tempo, non ho mai realmente creduto alla solidarietà o ai bei sentimenti altruistici. L'essere umano ha questa linea di programma che rende inesorabilmente secondario l'altro. Quando arriverà il momento, l'istinto primario si risveglierà e l'egocentrismo prenderà il sopravvento. È un po' negativo come modo di pensare, lo so, ma finora non ho mai visto o sentito nessuno che non confermi questa teoria. Spero sinceramente di sbagliarmi, ma ne dubito. Io stesso ho creduto di fare questo lavoro per portare felicità ai miei clienti, ma quest’opera di carità si è sempre conclusa con una busta traboccante che, stranamente non mi ha mai fatto sentire in colpa.

    La mia cliente era ancora davanti a me, sdraiata sulle lenzuola di seta di un lussuoso hotel in cui era solita soggiornare quando veniva a Parigi. Sorrideva alla mia osservazione sapendo benissimo che ero ancora nel mio personaggio, e anche lei. Fissava su di me i suoi occhi, forti dei giorni passati. Un sorriso senza gioia disegnato sulle sue labbra, pieno di nostalgia per la sua giovinezza sbiadita. Sembrava sul punto di piangere, ma era solo il suo tempo passava.

    Allora guardai il mio telefono, erano le due del mattino. Lasciai l'albergo per andare a casa. Dovevo dormire, avevo ancora una giornata di lavoro impegnativa prima del mio giorno libero.

    Questa era la mia vita quotidiana. Dormivo fino a tarda mattinata. Mi occupavo dei miei impegni quotidiani dopo aver fatto una buona colazione. Poi mi preparavo per i miei clienti serali.

    Amavo il mio lavoro. Alcuni diranno che bisogna non rispettarsi per vendersi. Ma non vendevo la mia anima, vendevo il mio tempo, e a volte anche il mio corpo, per il piacere e il benessere dei miei clienti, e spesso anche per il mio.

    Era passato qualche anno da quando avevo iniziato questa attività, prima per cercare di guadagnare un po' di denaro in più, poi ho rapidamente capito che ero fatto per questo. Che il mio lavoro era diventato la mia passione. Ho abbandonato gli studi di legge e mi sono immerso con assiduità nello studio dell'altro, dei suoi costumi, delle sue deviazioni, dei suoi piaceri.

    Le mie uniche regole erano che dovevo sempre poter scegliere i miei clienti e che qualsiasi violenza o umiliazione fosse proibita. Altrimenti, potevo essere chiamato per bere qualcosa in serata, apparire a braccetto di qualche nubile donna a una serata di gala, cenare al ristorante e, a volte, passare una notte insieme.

    Ero aperto a tutti i sessi, anche se le mie preferenze andavano piuttosto verso le donne. Accettavo uomini solo se di mio gradimento. Dopotutto, avevo la possibilità di dire di no, e non mi dispiaceva farlo quando non mi piaceva.

    Un mio amico mi aveva fatto notare che ero diventato un po' freddo da quando avevo successo nella mia attività. Forse era un po' vero, ma cosa si aspettava? Che avessi le farfalle nello stomaco per ogni bellissima miliardaria che mandavo al settimo cielo? Che avessi dei rimorsi nel farmi pagare per qualcosa che potevano avere gratuitamente? Assolutamente no! Le mie prestazioni erano uniche. Non è pretenzioso sapere quanto si vale, è solo evidente.

    Proseguivo quindi per la mia strada, solo, e mi andava molto bene così. Non mi mancava niente, avevo abbastanza soldi da parte per mantenermi qualche anno, mi piaceva il mio lavoro e avanzavo ogni giorno che Dio creava.

    Immagino quello che possiate pensare, non ero uno ossessionato che saziava i suoi problemi sessuali facendosi pagare. Avevo solo l'opportunità di vivere di un piacere vecchio come il mondo. Avevo già ricevuto delle critiche su come degradassi l'immagine del sesso. Che non potevo avere scelta nel farlo, ma che ero inconsapevolmente obbligato, per bisogno di soldi o altre considerazioni che solo Freud avrebbe potuto risolvere. E invece no! Avevo solo voglia di non stancarmi a guadagnarmi da vivere in un modo che non mi piaceva. Non avevo voglia di alzarmi la mattina per andare ad arricchire un dirigente, e dire grazie per la miseria che

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