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Un piacevole contrattempo (eLit): eLit
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E-book44 pagine36 minuti

Un piacevole contrattempo (eLit): eLit

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Info su questo ebook

La prima volta che Julia e Graham si sono incontrati, un anno prima, lui era bendato e alla sua mercé, durante un ritiro di team building aziendale, e da allora nessuno dei due è riuscito a dimenticare l'altro. Quando il mal tempo costringe Julia a uno scalo nella città natale di Graham, decide di correre il rischio e mettere finalmente alla prova la sintonia che c'è tra loro... in una camera da letto.
LinguaItaliano
Data di uscita1 mar 2021
ISBN9788830525856
Un piacevole contrattempo (eLit): eLit
Autore

Megan Hart

Autrice di numerosi romanzi, tra cui i fortunati Fondente come il cioccolato, Notte di piacere e Inseparabili, editi da Harlequin Mondadori è una delle stelle più brillanti nel firmamento della letteratura erotica. Vive nei boschi della Pennsylvania con il marito e due figli.

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    Anteprima del libro

    Un piacevole contrattempo (eLit) - Megan Hart

    Copertina. «Piccole voglie 5» di AA.VV

    Immagine di copertina:

    Depositphotos / VitalikRadko

    Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:

    Layover

    © 2008 Spice Briefs

    Traduzione di Eleonora Motta

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-585-6

    Frontespizio. «Piccole voglie 5» di AA.VV

    1

    Ritardo.

    Ritardo.

    Ritardo.

    «Ti prego» Julia Radman piagnucolò fra sé, mentre scorreva la colonna dei voli. «Ti prego, fa’ che non sia stato...»

    Cancellato.

    Naturalmente.

    Con un sospiro, Julia si gettò il borsone sulla spalla e osservò la fila di persone davanti allo sportello del servizio clienti. Nessuno di loro aveva un’aria felice, come lei. Julia lanciò un’occhiata all’orologio, poi di nuovo alla coda di gente e, infine, fuori dalle vetrate del terminal. Il sole del tardo pomeriggio splendeva sulla città. Il tempo in Texas poteva anche sembrare troppo afoso ma, a quanto pareva, la costa orientale era devastata da una tempesta di gelo. Newark, JFK, Philadelphia: tutti bloccati.

    Poteva anche mettersi comoda, visto che, per un po’, non sarebbe andata da nessuna parte e stare in coda non avrebbe fatto trascorrere il tempo con maggior rapidità. Si sistemò su una sedia di plastica, abbastanza vicino allo sportello da poter tener d’occhio la situazione, ed estrasse l’iPhone. Si collegò con il sito dell’aeroporto che, purtroppo, non riportava nulla di nuovo. Non le restò dunque che controllare le previsioni meteorologiche. Quindici minuti più tardi, la fila non si era mossa e le altre sedie erano state occupate da altri passeggeri seccati e frustrati.

    «Anche lei, eh?»

    Sul sedile rimasto vuoto tra lei e una signora, prese posto un uomo piuttosto corpulento. Julia si allontanò il più possibile quando lui si contorse nello spazio ristretto.

    «Dov’è diretta?» l’omone insistette, nonostante lei non avesse risposto alla prima domanda.

    «Philadelphia.»

    «Newark» la informò lui, come se a Julia interessasse. «Mia moglie mi sta aspettando. E anche i miei nipotini, probabilmente.»

    «Immagino» Julia sorrise artificiosa. Lei, invece, avrebbe trovato ad attenderla una pila di posta, un appartamento freddo e un pesce rosso di nome Larry.

    L’uomo sospirò pesantemente. «Mi mancano un paio di anni alla pensione. Sono stanco di viaggiare.»

    «Specialmente in queste condizioni» commentò lei con condiscendenza.

    In realtà, lei amava viaggiare. Sia per lavoro sia per piacere personale, trascorreva ore a pianificare gli itinerari per visitare i luoghi d’interesse. Non intendeva finire come i suoi genitori che avevano sempre parlato delle vacanze che sognavano di fare, ma che non erano mai andati oltre le cascate del Niagara. Sebbene il maltempo stesse provocando dei disagi, non per questo avrebbe smesso di viaggiare.

    La coda allo sportello si era mossa di qualche centimetro, la gente sempre più inviperita. Adesso gli addetti alla biglietteria erano superagitati e avevano stampato sul viso un sorriso stereotipato, fornendo, con tutta la cortesia che potevano, le poche informazioni di cui erano in possesso. Julia non

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