La baita di Natale

Di Susan Hatler

Un buffo equivoco vacanziero che ti farà sorridere, lasciandoti con la consapevolezza che, quando c'è l'amore, tutto è possibile.

 

Harper è una pragmatica divorzista la cui vacanza last-minute viene erroneamente prenotata anche all'ottimista divorzista Gabriel, che ha appena sabotato il caso della sua cliente.

 

Dall'autrice best-seller del New York Times, un libro che ti farà capire che aprire il cuore può far avverare i tuoi desideri: LA BAITA DI NATALE.

• Lingua: Italiano
• Editore: Hatco Publishing
• Data di uscita: 24 apr 2022
• ISBN: 9798201789855

Susan Hatler

SUSAN HATLER è una Scrittrice Bestseller del New York Times e di USA Today. Scrive romanzi contemporanei umoristici e sentimentali e racconti per giovani adulti. Molti dei libri di Susan sono stati tradotti in tedesco, spagnolo, italiano e francese. Ottimista d’indole, Susan crede che la vita sia strabiliante, che le persone siano affascinanti, e che la fantasia sia infinita. Ama trascorrere il tempo con i suoi personaggi e spera che anche tu lo faccia. Puoi contattare Susan qui: Facebook: facebook.com/authorsusanhatler Twitter: twitter.com/susanhatler Sito internet: susanhatler.com/italiano Blog: susanhatler.com/category/susans-blog

Anteprima del libro

La baita di Natale

Susan Hatler ha una capacità speciale di scrivere libri che mi catturano fin dalla prima pagina!

— Books Are Sanity!!!

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La Hatler ha un modo spiritoso di scrivere i dialoghi che ti fa ridere con entusiasmo dall’inizio alla fine dei suoi racconti.

— Night Owl Reviews

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Susan ha talento per il dialogo spensierato e per descrivere con verve l’incontro tra Holly e Dave... Non perdetevi questo delizioso bocconcino.

— Tifferz Book Reviewz

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Un appuntamento inaspettato è la lettura splendida e perfetta per una giornata di stress o di follia.

— Cafè of Dreams Book Reviews

LIBRI DI SUSAN HATLER

La serie Un amore di Natale

Sogno di un bianco Natale

Il magico bacio prima di Natale

Un Natale Confetto

Un marito finto per Natale

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La serie La donna che sussurrava ai matrimoni

Un gioiello di matrimonio

Il bouquet di matrimonio

Appuntamento al matrimonio

La scommessa di matrimonio

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La serie Appuntamento da rifare

L’appuntamento milionario

L’appuntamento disastroso

L’appuntamento impossibile

L’appuntamento SOS

L’appuntamento alla moda

L’appuntamento da fiaba

Destinazione appuntamento

L’appuntamento in città

L’appuntamento per errore

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La serie Appuntamento con l’amore

Amore al primo appuntamento

Verità o appuntamento

Il mio ultimo appuntamento al buio

Un appuntamento da salvare

Le regole dell’appuntamento perfetto

Licenza di appuntamento

Appuntamento all’improvviso

Progetto appuntamento

L’appuntamento di una vita

L’appuntamento incidentale

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La serie Sogni preziosi

Un appuntamento inaspettato

Un bacio inaspettato

Un amore inaspettato

Una proposta inaspettata

Un matrimonio inaspettato

Una gioia inaspettata

Un bambino inaspettato

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La serie Baia della Luna Blu

La baita di Natale

LA BAITA DI NATALE

SUSAN HATLER

La baita di Natale

Copyright © 2022 di Susan Hatler

Tutti i diritti riservati. Senza alcuna limitazione dei diritti di cui al copyright sopra indicato, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o inserita in un sistema di ricerca e reperimento, o trasmessa, in qualsiasi forma, o con qualsiasi mezzo (elettronico, meccanico, fotocopiatura, registrazione, o altro) senza il consenso scritto del titolare del copyright di questo libro. Questa è un’opera di narrativa. Nomi, personaggi, luoghi, marche, media e avvenimenti sono il frutto dell’immaginazione dell’autore o sono utilizzati in modo fittizio.

Note sulla licenza

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INDICE

Capitolo uno

Capitolo due

Capitolo tre

Capitolo quattro

Capitolo cinque

Capitolo sei

Capitolo sette

Capitolo otto

Capitolo nove

Epilogo

LA BAITA DI NATALE

SUSAN HATLER

CAPITOLO UNO

C’è chi troverebbe deprimente lavorare da divorzista durante le vacanze, ma io adoravo aiutare i clienti a passare a cose migliori. Dopotutto, non avevano sofferto a sufficienza in un matrimonio infelice? Insomma, se prendere una decisione su dove allestire l’albero di Natale poteva spingere una coppia alle pratiche di divorzio, quella relazione non era esattamente delle più stabili.

Appoggiata allo schienale della sedia della sala conferenze della MacArthur e soci, mi accorsi che mancavano cinque giorni a Natale e che la mia lista di clienti non faceva che crescere. Fatto che mi rendeva ancor più grata di passarmi le feste da single e di non aver da gestire intoppi relazionali. Lavoravo sodo, e mi sentivo pronta per le ferie programmate per la fine di quell’ultima riunione – se il consulente della controparte avesse mai deciso di palesarsi, almeno.

Lanciai un’occhiata alla soglia. Vuota. Il segretario legale di Gabriel Hart ci aveva fatto sapere che sarebbe arrivato con qualche minuto di ritardo. Qualche attualmente significava dodici. Sigh.

Sbirciai fuori dalla finestra lo sconvolgente panorama della Baia della Luna Blu. La luce del sole luccicava sull’acqua cerulea in brillanti lampi bianchi. Dolci onde lambivano la lunga striscia di spiaggia sabbiosa in un ritmo consolante che mi avrebbe messo sonno, non fosse stato per le quattro tazze di caffè bevute finora quel mattino. Avevo traslocato alla Baia tre anni prima – appena dopo la laurea in Legge – e la bellezza di quella pittoresca cittadina costiera della California mi colmava ancora il petto di caldi fremiti, come fossi stata da sempre destinata a viverci.

Mentre a me affiorava un sorriso sulle labbra Noelle Jacobson, la mia cliente, si agitò sulla sedia accanto alla mia. Giocherellava con la penna fra le dita, e si mise a sbatterla contro al luccicante tavolo di mogano con un ripetitivo clic-clic-clic udibile nell’altrimenti silenziosa stanza. Rumore irritante che mi irrigidì i muscoli del collo, riportandomi alla realtà: far divorziare quei due.

Quanto dobbiamo starcene qui ad aspettare, Harper? chiese levando su di me i suoi grandi occhi azzurri.

Sono sicura che a breve arriverà l’avvocato e che poi chiuderemo finalmente la questione, risposi con un tono consolatorio. Non biasimavo Noelle per la sua ansia. Lavoravamo da mesi per raggiungere quell’accordo col suo ex. Non avrei permesso a nulla di impedire il proseguimento del processo, in particolar modo non a un avvocato che non si degnava nemmeno di presentarsi in orario. Avremmo aspettato, poi avremmo firmato, e poi si sarebbe potuta buttare tutto alle spalle.

La parte del lavoro che preferivo era ottener giustizia per un cliente trattato malissimo dal coniuge. Eravamo a due sole firme dalla vittoria. Speravo che Noelle segnasse il suo nome con uno svolazzo, giusto per dimostrare al suo vile e imminente ex marito Riley Jacobson che, anche se stavano divorziando, lei non era affatto finita.

Riley sedeva di fronte a noi, e guardava fuori dalla finestra la stessa scena di cui avevo appena goduto io. Probabilmente desiderava esser là fuori a fare surf o a giocare a pallavolo sulla spiaggia o a praticare una delle tante altre attività di suo gusto che sembravano impedirgli di mantenere un lavoro a tempo pieno. Lasciando perciò la responsabilità di un’entrata stabile alla moglie. Be’, imminente ex moglie. L’avvocato si dimostrava irresponsabile quanto il suo cliente, e adesso era in ritardo di quindici minuti alla riunione, che si teneva nell’ufficio suo. Decisamente seccante.

Scorsi il mio riflesso nello specchio alla parete. Qualche ciocca di capelli scuri mi era sfuggita dallo chignon alla base del collo. Le rimisi al loro posto proprio quando una figura apparve sulla soglia della sala conferenze.

Scusate il ritardo. Gabriel Hart entrò a grandi passi, in giacca e cravatta. I capelli color sabbia erano scompigliati e gli occhi cioccolato bollenti livello camera da letto. Come sempre, capii perché tante mie colleghe lo trovassero attraente. Era alto e dalle spalle larghe, aveva un fisico chiaramente muscoloso e possedeva una qualità indescrivibile che mi rendeva difficile respirare.

Tenni però intenzionalmente l’espressione vacua.

Buongiorno, signor Hart. Mi alzai per stringergli la mano, trattenendomi dal commentare il ritardo. Aveva una stretta carina e salda; la sua mano dalle dita lunghe si limitò a sfiorare la mia. Brividi. Riprendemmo posto e poi lui salutò il suo cliente.

A Noelle sfuggì un miagolio.

Mi sporsi verso di lei per sussurrarle, Non si preoccupi. A breve sarà tutto finito.

Ok. Annuì, lo sguardo fisso su un vago punto della parete opposta. Doveva essere più nervosa di quanto mi fossi resa conto. Forse temeva di non riuscire a dividere i beni in modo equo, ma le avevo già assicurato che la nostra posizione era salda.

"Adesso che ci siamo tutti, cominciamo, dissi, con la sensazione di non poter essere biasimata per un misero commentino sul ritardo del consulente della controparte. Insomma, quindici minuti di ritardo senza spiegazioni? Che maleducazione. Aprii il fascicolo che tenevo davanti a me. Quando entrambe la parti avranno firmato le carte, archivieremo i documenti in tribunale e ci lasceremo tutto alle spalle. Noelle vorrebbe la conferma che…"

Aspettate! m’interruppe Riley battendo il palmo sul tavolo. Gli si erano arrossate le guance e sembrava un bambino beccato a rubare i biscotti prima di cena.

Sì? Arcuai un sopracciglio, sperando che lui e l’avvocato non avessero in serbo una strategia volta a ulteriori negoziazioni. Ero preparatissima a proteggere la mia cliente.

Non sono pronto a chiudere la nostra storia, Noelle. Riley giunse le mani, si morse il labbro inferiore e fissò la moglie. Ti prego di ripensarci.

Ok, questo proprio non me l’aspettavo.

Mi scusi, signor Jacobson. Gli rivolsi un sorriso empatico. "Ma è già stato deciso tutto. Siamo venuti qui per le firme, in modo che possiate andare