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Il desideroso sacrificio del drago: Gli Ultimi Draghi, #3
Il desideroso sacrificio del drago: Gli Ultimi Draghi, #3
Il desideroso sacrificio del drago: Gli Ultimi Draghi, #3
E-book150 pagine1 ora

Il desideroso sacrificio del drago: Gli Ultimi Draghi, #3

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Info su questo ebook

Sacrificata a un drago quando era ancora una bambina, è stata coccolata per anni. Ma quando il suo mutaforma non si accorge che è cresciuta e pronta, potrebbe doverlo reclamare lei stessa.

 

Da quando è stata lasciata sulla soglia di casa sua, Cardi ha avuto una cotta per Kimber. Nonostante saltelli intorno a lui con le sue camicie scollate che mettono in mostra il suo petto nudo e il suo assortimento di pantaloncini stretti che mostrano le sue cosce formose, lui non fa molto caso a lei. Kimber può averla segnata come sua, ma non l'ha ancora reclamata facendole perdere la testa. Cardi ha smesso di aspettare. Ora è sicura che sia il momento di ricorrere a misure drastiche.

 

Kimber ha il suo bel da fare con gli imminenti Accordi che mirano a portare i mutaforma a una soluzione pacifica con la Valchiria per far sì che venga tolto il divieto per i sacrifici che entrano nel Velo. Il problema è che il suo stesso sacrificio continua a comportarsi come una bambina e a richiedere la sua attenzione a ogni passo. Quando le minacce su Cardi non funzionano più, lei lancia una bomba scaricando Kimber. Sembra una soluzione perfetta quando la pace e la tranquillità cominciano ad arrivare... ma poi Kimber arriva a capire che essere scaricato significa che lei uscirà con altri mutaforma.

 

La loro rottura mette in pericolo gli Accordi quando Kimber deve rispettare le nuove regole; regole che dicono che un sacrificio fa la sua scelta del compagno. Con Cardi ora libera, Kimber non è così sicuro che sceglierà lui alla fine. Se non riuscirà a riconquistarla, o se ricorrerà all'eliminazione dei mutaforma che le stanno intorno, la fragile pace che ha messo insieme si trasformerà in caos.

 

Se amate i mutaforma maschi alfa, le anime gemelle e le storie d'amore con un tocco di nostalgia degli anni '80, allora non dovete perdervi la serie Gli Ultimi Draghi!

LinguaItaliano
Data di uscita17 set 2022
ISBN9798215827499
Il desideroso sacrificio del drago: Gli Ultimi Draghi, #3

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    Anteprima del libro

    Il desideroso sacrificio del drago - Ines Johnson

    Il desideroso sacrificio del drago

    IL DESIDEROSO SACRIFICIO DEL DRAGO

    GLI ULTIMI DRAGHI 2

    INES JOHNSON

    Traduzione di

    LAURA SGUIGNA

    Copyright © 2022, Ines Johnson. Tutti i diritti riservati.

    Questo libro è opera di fantasia. Tutti i personaggi, i luoghi e i fatti narrati in questa pubblicazione sono usati in modo fittizio, o sono completamente fittizi. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa, in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, ad eccezione dei rivenditori autorizzati, o con il permesso dell’autore.

    Prima edizione Settembre 2019

    INDICE

    Prologo

    Capitolo Uno

    Capitolo Due

    Capitolo Tre

    Capitolo Quattro

    Capitolo cinque

    Capitolo Sei

    Capitolo Sette

    Capitolo Otto

    Capitolo Nove

    Capitolo Dieci

    Capitolo Undici

    Capitolo Dodici

    Capitolo Tredici

    Capitolo Quattordici

    Capitolo Quindici

    Capitolo Sedici

    Capitolo Diciassette

    Capitolo Diciotto

    Capitolo Diciannove

    Capitolo Venti

    Capitolo Ventuno

    Capitolo Ventidue

    Capitolo Ventitré

    Capitolo Ventiquattro

    Capitolo Venticinque

    Capitolo Ventisei

    Epilogo

    PROLOGO

    F orse se aggiungo un po' di polline di un'antera di fata, agirà come stabilizzante. Kimber guardò suo fratello Corun mentre spargeva alcuni pezzetti di lanugine gialla nell'intruglio. L'infuso multicolore frizzò e gorgogliò. L'elisir continuò a frizzare e a gorgogliare finché non strabordò. E poi esplose.

    Kimber saltò via appena in tempo per sfuggire alla doccia di polline. Riuscì a tirare indietro Corun dal suo esperimento mal riuscito. Ma non prima che il calore della pozione portasse via il sopracciglio sinistro del fratello.

    Corun si prese la testa fra le mani. Non per il suo aspetto bruciacchiato, ma per il suo ultimo fallimento.

    Anche Kimber lo avrebbe fatto. Almeno se si fosse aspettato che l'esperimento per sopprimere gli impulsi delle loro bestie interiori avesse successo al primo colpo. Non se lo aspettava.

    Si chinò per aiutare Corun a pulire i residui di un altro esperimento andato male. Era valsa la pena tentare. Kimber apprezzava gli sforzi del fratello. Nulla, però cambiava il fatto che erano tutti condannati.

    Quello avrebbe dovuto essere un momento di festa per i gemelli. Kimber e Corun erano finalmente diventati maggiorenni. Non erano più considerati dei novellini che sbuffavano fumo. A partire dall'ultima luna, erano draghi a tutti gli effetti, con fiamme combustibili.

    Il loro nuovo status incandescente non era servito un granché ai fratelli. Senza alcuna possibilità di un sacrificio femminile all'orizzonte, avrebbero potuto benissimo essere ancora cuccioli appena nati.

    Per secoli gli umani avevano portato le loro femmine vergini alle entrate del portale del Velo in cambio di gemme e oro. Da quando Draco del Weyr di Tormalina era scappato con una Valchiria, i confini del Velo con il mondo umano erano stati chiusi e con loro i sacrifici di cui i maschi mutaforma avevano così disperatamente bisogno, non solo per mantenere le loro linee di sangue ma anche per proseguire il dominio sulle loro bestie. Senza compagne per calmare i loro animali, il passaggio tra uomo e bestia era diventato difficile fino a quando quelle non avevano cominciato a prendere il controllo dei corpi degli uomini e non gli avevano più permesso di averne il controllo.

    Non che Kimber avesse mai desiderato rivendicare una di quelle fragili creature. Aveva visto la luce spegnersi dagli occhi di sua madre mentre lo teneva tra le braccia. Anche da cucciolo appena nato, ne era stato pienamente cosciente. Sapeva che mentre il battito del suo cuore diventava più forte, quello di lei si indeboliva. Ma nonostante ciò, lei aveva cantato a lui e a suo fratello ogni giorno mentre erano nel grembo materno.

    Anche se stava affrontando una morte certa facendo crescere le bestie dentro di sé, aveva dato loro amore. Kimber non avrebbe mai dimenticato quel sentimento. Aveva cambiato sia lui che suo fratello. Crescendo, aveva capito che non avrebbe mai potuto accettare un sacrificio. Non avrebbe mai potuto condannare una donna innocente alla morte e poi guardare la luce spegnersi dai suoi occhi mentre cullava i suoi cuccioli tra le braccia.

    Suo padre non li aveva mai coccolati. Gneiss non era un tipo da carezze. Si preoccupava solo di continuare la sua specie. Kimber si chiedeva spesso se i draghi meritassero di vivere visto lo scempio che facevano di altre vite.

    Kimber.

    Kimber alzò lo sguardo e trovò uno dei suoi fratelli minori in piedi sulla porta. Rhoyl era grande per la sua età, con braccia lunghe e gambe possenti. Tutti e quattro i suoi arti terminavano con degli artigli. Il petto era un patchwork di pelle e scaglie blu. Le sue ali coriacee erano piegate sulla schiena, appoggiate sulle spalle larghe. Ogni giorno il drago rivendicava ulteriormente il suo corpo. Sempre di più, Rhoyl non si preoccupava di opporsi al dominio della bestia.

    Kimber si preoccupava del fratello minore. Secondogenito di tre gemelli, Rhoyl aveva assistito alla sepoltura della madre poco dopo la loro nascita. Aveva preso la sua forma di drago e si era nascosto nella foresta per giorni. L'avevano lasciato a piangere durante quel periodo. Ora lo lasciavano a vagare durante le notti.

    Non c'era nulla che si potesse fare. Non c'erano nuovi sacrifici in arrivo. I draghi non potevano andare oltre il Velo. Le Valchirie erano inamovibili. Corun aveva probabilmente l'unica soluzione possibile: pozioni esplosive. Se quello non avesse calmato le bestie, almeno se ne sarebbero andati tutti con un bel botto.

    Dovete venire. La voce profonda di Rhoyl lasciava trasparire un tono terrorizzato.

    Fu quello che fece correre sia Kimber che Corun lungo il corridoio dietro al fratello. Dalla direzione in cui erano diretti, Kimber capì esattamente quale fosse il problema. Girarono l'angolo appena in tempo per vedere Ilia, il terzogenito dei tre gemelli, volare in aria e schiantarsi contro un muro. Era arrivato dalla porta aperta della stanza di Miyaoaxochitl.

    Corun si chinò per curare il fratello ferito. Rhoyl si fermò appena fuori dalla porta. Piccoli sbuffi di fumo uscirono dalle sue narici. Il ragazzo non c'era più. Al suo posto si trovava un drago la cui stazza occupava la larghezza del corridoio.

    Kimber entrò nella stanza di Miya. Lei era l'unico sacrificio a essere sopravvissuta alla nascita dei suoi figli. Anche se sopravvissuta non era la parola più adatta.

    Miya giaceva a letto, giorno dopo giorno, senza vedere né sentire. Era un guscio. Ma un guscio di cui tutti e cinque i fratelli di Kimber si prendevano cura.

    Non toccarla.

    Fu Elek a parlare a voce alta. Il maschio non era altro che un cucciolo e non aveva mai usato quel tono, né tantomeno i pugni. Ora, però, li aveva alzati in difesa di sua madre.

    Kimber fece passi cauti all'interno della stanza. Quelle parole non erano per lui. Erano per il mostro nell'angolo.

    Lei può darmi altri piccoli per portare avanti la mia linea di sangue. La voce di Gneiss era così profonda, così risonante, che fece vibrare le pareti. Una crepa si formò sul davanzale della finestra mentre lui lanciava il successivo ordine. Appartiene a me.

    Non hai fatto abbastanza? Dall’altra parte rispetto a Elek c'era il maggiore dei tre gemelli. Anche da giovane, Beryl era grande quasi quanto suo padre. Una volta diventato adulto, sarebbe stato un maschio temibile. Ma ora, appariva minuscolo rispetto alla struttura colossale del genitore.

    Voi, mocciosi piagnucolosi, sbottò Gneiss. La nostra razza sta morendo. Lei non è che un'umana; un'incubatrice, un contenitore. È quello per cui sono state create.

    Non era così. La Dea che li aveva creati non aveva mai finito il suo piccolo progetto sui draghi. Non aveva creato draghi femmina con cui i mutaforma potessero accoppiarsi. Ecco perché dovevano ricorrere alle donne umane.

    Ma Miya aveva fatto abbastanza. Aveva dato alla luce uno dei suoi due figli. E teneva gli occhi aperti e il cuore pulsante da tanto tempo, da quando erano nati. Era più di quanto chiunque di loro potesse sperare. E per quello, per non aver instillato il senso di colpa e la vergogna nei suoi fratelli più giovani, Kimber le sarebbe stato per sempre grato.

    Kimber si unì alla barriera di maschi che bloccava il padre dal raggiungere la fragile umana. Se Gneiss l'avesse presa di nuovo, non sarebbe sopravvissuta a un secondo parto. Probabilmente non sarebbe sopravvissuta nemmeno a una seconda rivendicazione da parte del mostro che era il loro padre.

    Lo sguardo del genitore si posò immediatamente su di lui. Il disgusto era nei suoi occhi color crema. Lo stesso sentimento gli ricoprì la lingua quando parlò. Mi stai sfidando?

    Kimber strinse i denti con forza. I suoi canini affilati tagliarono la carne morbida della mascella. La tinta calda e metallica del sangue gli ricoprì la lingua mentre sfidava suo padre.

    Sebbene quello fosse ossessionato dal mettere al mondo sempre più eredi, non gli importava nulla della sua prole. No, in effetti, disprezzava ognuno dei suoi figli.

    Gneiss considerava ogni maschio come difettoso. Si preoccupavano delle donne che suo padre aveva conquistato come sacrifici. Piangevano le loro perdite. Avevano a cuore Miya e la sua volontà di resistere. Anche se ci fosse stata ancora una possibilità, Kimber non era sicuro che uno di loro avrebbe mai preso un sacrificio per sé.

    Hai abbastanza figli, disse Kimber. Miya ha fatto il suo dovere.

    Senti il suo odore. È matura per un altro tentativo. Gli occhi affamati di Gneiss si posarono nuovamente su Miya.

    Kimber credette di aver sentito la donna mugolare. Suo padre fece un passo avanti. Stava invecchiando, ma la sua forza non era diminuita. Kimber non era sicuro che avrebbe vinto una battaglia corpo a corpo con il drago. Tuttavia, doveva fare un altro tentativo con la diplomazia.

    Perché far nascere altri draghi in un mondo in cui potrebbero non avere una femmina?

    Questa legge delle Valchirie non può durare per sempre, sentenziò Gneiss.

    Gneiss fece un altro passo avanti. Kimber piantò i talloni nel pavimento. Dietro di lui, i suoi fratelli fecero lo stesso.

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