Ribes Nero

Di Roberta Giaretta

Il ribes nero con i suoi frutti piccoli e gustosi è come un talismano, il frutto miracoloso a cui viene inconsciamente attribuito il potere di rallentare i processi di invecchiamento della mente e di allontanare dalla protagonista, Rebecca, le ansie di una temuta separazione: l'angoscia della perdita della propria amata madre Elena.
Una perdita che avviene dall'interno senza che madre e figlia si allontanino fisicamente, a causa della progressione in Elena della malattia di Alzheimer.

• Lingua: Italiano
• Editore: 78EDIZIONI
• Data di uscita: 30 gen 2023
• ISBN: 9791222050676

Anteprima del libro

Roberta Giaretta

Ribes Nero

Copyright 78EDIZIONI 2023

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78EDIZIONI

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Indice dei contenuti

Nota dell'autrice

Prefazione

Prologo

Rose

Diagnosi

Mura

Arance

Radici

Treno

Soffitta

Cancellino

Chimica

Acqua

Lavanda

Casa

Bucce

Mandarini

Armatura

Zoo

Spiaggia

Molecola

Lucrezia

Postfazione

Ringraziamenti

L'autrice

A Giovanna.

Dedicato a coloro che hanno sempre avuto tanta memoria

e a coloro che l'hanno persa del tutto.

A volte i ricordi diventano il presente

ma il presente svanisce come un ricordo lontano.

Valerio Massimo Manfredi

Nota dell'autrice

È difficile stare accanto al dolore.

Ci avete mai pensato? L’avete mai provato?

Vivendolo, intendo.

Sentirlo dentro e fuori dal corpo, quel dolore che opprime l’anima, scavando nelle ossa.

Scoprirlo negli occhi delle persone.

Tanti scappano dal dolore. Hanno paura di doverlo affrontare.

La malattia delle persone che amiamo, soprattutto di una madre, è sempre dolorosa e talvolta difficile da gestire.

È difficile difendere la propria quotidianità, gli impegni, la vita di relazione e quella sentimentale.

È difficile non abbandonare i propri sogni.

Affrontare il dolore, la malattia, richiede coraggio e impegno.

Senza smettere di vivere.

Prefazione

Il ribes nero con i suoi frutti piccoli e gustosi è come un talismano, il frutto miracoloso a cui viene inconsciamente attribuito il potere di rallentare i processi di invecchiamento della mente e di allontanare dalla protagonista, Rebecca, le ansie di una temuta separazione: l'angoscia della perdita della propria amata madre Elena.

La perdita è ancora più straziante, poiché avviene dall'interno senza che madre e figlia si allontanino fisicamente, a causa della progressione in Elena della malattia di Alzheimer rispetto alla quale Rebecca si sente disorientata e non compresa dai medici che hanno in cura la madre.

Col passare delle stagioni, il rapporto di sempre tra madre e figlia si dissolve per l’impossibilità di comunicare attraverso il linguaggio e per l'interrompersi del racconto della loro vita che ha bisogno di ricordi e associazioni, memoria e contatto con la realtà che lentamente, ma inesorabilmente, sfuma dalla mente di Elena.

Toccanti, le descrizioni che Rebecca fa dell'osservazione della madre che può avvicinare emotivamente soltanto descrivendo altro: dopo l'estate è iniziato l'autunno, una stagione di mezzo che, però, è ancora piena di colori, sfumature e calore. Già la malinconia e la tristezza si fanno largo tra di loro, poiché manca qualcosa come quel tassello che rende l'anima incompleta.

La ribellione, di cui la figlia è capace, è immaginare se stessa come un ribes nero, selvatico e libero, in grado di godersi il bosco e la bellezza di un frutto acerbo. Ed è così che vede anche la madre, una donna in cui può ancora intravedere la persona che era stata, nascosta tra le foglie, esattamente come quel frutto prezioso, spontaneo e libero.

Certamente sua madre, come il ribes, può non piacere a tutti, ma continua a piacere a Rebecca.

Ma che cosa proverà dentro di sé Elena? Davvero è immenso, quello che Rebecca sente come un oblio di se stessa e di lei. La immagina lontana e inconsapevole di quello che le sta accadendo, proiettando inconsciamente sulla madre il proprio sgomento per questa incomprensibile malattia che ha indotto un impensabile cambiamento e che si è abbattuta sulle loro vite catapultandole improvvisamente in un limbo.

Rebecca è un artista, dipinge.

Il messaggio che arriva attraverso l'amica, Beatrice, cuore pulsante del viaggio di Dante nella sua discesa e ritorno da un altro mondo, accompagna il lettore sotto forma di voce narrante, è che solo l'arte, l'arte di rappresentare e di amare, possono salvare in situazioni di intenso dolore dentro e fuori dal corpo, che opprime l’anima, scavando nelle ossa.

Rebecca scopre l’importanza di vivere il presente attraverso la madre.

Osservandola, realizza che quello che accade va accolto e vissuto nell' hic et nunc, perché dopo non ce ne sarà ricordo condiviso. Mentre talvolta, il passato che riemerge improvviso è un buon passato che rende viva e presente l’infanzia, e fa sì che Rebecca ricordi la destrezza della propria mamma nel fare la torta margherita, la ciambella e la zuppa inglese in un modo così diverso, sottile e raffinato con gli occhi estasiati di bambina.

Quando scompaiono le parole, nelle persone affette da Alzheimer, rimangono gli affetti e la capacità di riconoscere emotivamente le persone che