Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio
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Anteprima del libro
Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio - Marcello Camici
CAPITOLO PRIMO
1548 .I FORZATI ALLA VOGA DELLA GALERA E LORO CONTRIBUTO ALLA FONDAZIONE DI COSMOPOLI
I forzati al remo condannati alla pena della galera , chiamati per questo galeotti, contribuirono con la voga al remo a far arrivare le prime galee all’isola d’Elba nel sito dove porre,per volere di Cosimo I de’ Medici, le fondamenta di Cosmopoli nell’aprile del 1548.
Lo fa sapere lo stesso duca Cosimo con una lettera scritta all’ambasciatore Pandolfino a Venezia:
…Ci resta dirvi come avendo l’imperio presentito alcuni preparamenti di armati che si fanno et considerato a quanti pericoli stesse esposto lo Stato di Piombino,per non esser fortificato,ne provisto di cosa alcuna ci ha fatto ricercare che…alla quiete d’Italia dovessimo pigliare cura di far fortificare l’Isola ‘d’Elba et aver cura al resto.Noi per la conservatione dello Stato nostro a quel vicino et per la salute degli altri d’Italia habiamo volentieri acceptato tal carico et abbiamo mandato il Signor Pietro Colonna con circa mille fanti artiglieria et altre provisioni,per far un forte nel porto ferraio qual è il più importante di quell’Isola et già vi si è dato principio… Da Pisa
(Lettera del duca Cosimo I all’ambasciatore Pandolfino a Venezia . 29 aprile 1548.Archivio Mediceo Filza 11.c 81 recto e verso.Archivio di stato di Firenze . In pg 237 di Cosmopolis.Portoferraio medicea storia urbana 1548-1737.
GM Battaglini Multigrafica editrice 1972)
Uomini da remo sopra una imbarcazione navale chiamata galera arrivano dunque all’isola d’Elba nell’aprile del 1548. La galera è imbarcazione dotata di propulsione mista a vela e a remi, caratterizzata da una folta ciurma, la cui presenza era fondamentale per il corretto svolgimento della navigazione. La voga a scaloccio ,eseguita cioè con un unico grande remo mosso da più rematori,faceva aomentare enormemente il numero dei rematori presenti a bordo .
Ma è soprattutto con il lavoro svolto a terra oltre che con la voga al remo che i forzati hanno contribuito alla storia di Portoferraio come ad esempio terrapiazzando i bastioni,lavorando all’arsenale delle galere, alle saline,pulendo le strade ,dragando la darsena ed altro.
Una volta sbarcati dalla galera venivano rinchiusi in luogo chiuso,chiamato bagno .
Bagno si disse quel luogo rinserrato a serraglio dove si tenevano i condannati a remare sulle galere allorquando erano in terra.
Nome che sembra derivi dagli antichi bagni di Costantinopoli dove erano alloggiati i galeotti.
Da qui poi venivano prelevati ed inviati ad eseguire lavori utili per il serenissimo padrone e signore .
Cristina Rospigliosi scrive che nel 1550 i rematori delle cinque galere ducali di Cosimo erano in totale 797 di cui 554 forzati al remo per espiare una pena e 243 gli schiavi ,in genere infedeli catturati con la guerra .
I condannati al confino, i confinati, non potevano venire arruolati senza ordine specifico del Granduca (Cfr pg 78 Schiavi e Forzati
in Galere granducali e usi marittimi
C. Rospigliosi. Centro grafico elbano.1998).
I forzati rappresentano la maggioranza della ciurma della galea : sono tutti soggetti condannati per un reato che implicava la pena della voga al remo la quale al massimo poteva durare cinque anni.
Gli schiavi invece,che formavano insieme ai forzati la ciurma, erano sempre soggetti infedeli o scismatici mai cristiani infatti dopo il 1000 il cristianesimo occidentale con i concili dell’epoca affrancò i cristiani dalla schiavitù continuando ad accettare quella degli scismatici e degli infedeli,quali i musulmani.
E’ sopra una galera del duca Cosimo che nell’aprile del 1548 arriva all’Elba il primo contingente di soldati. Cosimo aveva scritto al Vicerè di Napoli di avere predisposto mille fanti e quattrocento guastatori per fortificar un sito che era a cavaliere al porto ferraio dell’isola dell’Elba
così evitando che fosse occupato dai francesi al comando di Piero Strozzi.Era infatti lo Strozzi schierato con il re di Francia e il sultano Solimano contro il papa e l’imperatore Carlo V in quella che fu definita empia alleanza
.
Così scrive Cosmo I al Vicerè di Napoli il 30 aprile del 1548 :
"Io scrissi alli sedici del presente all’Ex.V. et li dissi che avevo messo in ordine mille fanti et quattrocento guastatori per fortificar un sito che era a cavaliere al porto ferraio nell’Isola dell’Elba alfine che detto sito non fusse occupato dai franzesi o da altri che cercano di disturbar la quiete di Toscana