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Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio
Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio
Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio
E-book97 pagine49 minuti

Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio

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Coloro che sono stati condannati e forzati alla voga sopra una galera legati ad una catena hanno scritto pagine importanti della storia della città di Portoferraio sin dalla sua fondazione avvenuta nel secolo sedicesimo per poi continuare fino al secolo diciannovesimo. La storia di Portoferraio è indissolubilmente legata a queste persone, condannate: i forzati al remo della galera legati alla catena. Di essi poco parlano i libri di storia. Rimangono solo documenti di archivio e alcuni, pochi testi . La loro presenza è documentata in Portoferraio sin dall'aprile del 1548 e si protrarrà sino alla fine dell'ottocento quando venne definitivamente chiuso il bagno penale della Linguella in Portoferraio e gli ergastolani trasferiti nel nuovo ergastolo di Portolongone. I galeotti, una massa di individui "senza storia" e" senza nome", scomparsi dalla memoria collettiva,il cui lavoro però contraddistinse l'intera epopea marittima del Mediterraneo,in quanto forza motrice al remo di una galera nelle varie flotte degli stati europei e in quanto manodopera usata per lavori di edilizia pubblica. I galeotti,persone condannate per un reato e poste alla catena della galera per l'espiazione di tale reato,insieme con gli schiavi,persone di religione musulmana catturate nella guerra di corsa e forzate pur esse alla catena della galera , vissuti in Portoferraio,diventano personaggi che narrano la storia di questa città attraverso documenti di archivio,alcuni inediti ,tesi di laurea,immagini di disegni e dipinti. Sono loro scòpo e oggetto di attenzione di del presente saggio storico. Le figure corredano con loro didascalia corredano ogni capitolo al termine. I capitoli del saggio sono nove 1548 .I FORZATI ALLA VOGA DELLA GALERA E LORO CONTRIBUTO ALLA FONDAZIONE DI COSMOPOLI 1556 . CONDANNATI E FORZATI CONTRIBUISCONO A POPOLARE COSMOPOLI 1553-1574 .I FORZATI SONO USATI COME MANODOPERA A COSMOPOLI 1600. I FORZATI AL LAVORO NELL'ARSENALE DELLE GALEAZZE DI PORTOFERRAIO 1700.FORZATI ALLA CATENA LAVORANO AL FOSSO DEL PONTICELLO A PORTOFERRAIO 1700 .I FORZATI E IL BAGNO PENALE DELLA LINGUELLA DI PORTOFERRAIO NEL DICIOTTESIMO SECOLO. 1800.I FORZATI USATI NELLA PULIZIA DELLE STRADE DI PORTOFERRAIO .NASCITA DI UNA CONTROVERSIA CITTADINA NEL SECOLO DECIMO NONO. 1800. LAVORI PUBBLICI ESPLETATI IN PORTOFERRAIO DAI FORZATI ALLA CATENA 19 SETTEMBRE 1859 .I FORZATI CONDANNATI A VITA DAL BAGNO PENALE DI PORTOFERRAIO SONO TRASFERITI A PORTOLONGONE .NASCITA DEL PRIMO NUCLEO DELL'ERGASTOLO NELLA FORTEZZA DI SAN GIACOMO
LinguaItaliano
Data di uscita7 apr 2023
ISBN9791221469615
Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio

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    Schiavi e forzati alla catena della galera nella storia della citta' di portoferraio - Marcello Camici

    CAPITOLO PRIMO

    1548 .I FORZATI ALLA VOGA DELLA GALERA E LORO CONTRIBUTO ALLA FONDAZIONE DI COSMOPOLI

    I forzati al remo condannati alla pena della galera , chiamati per questo galeotti, contribuirono con la voga al remo a far arrivare le prime galee all’isola d’Elba nel sito dove porre,per volere di Cosimo I de’ Medici, le fondamenta di Cosmopoli nell’aprile del 1548.

    Lo fa sapere lo stesso duca Cosimo con una lettera scritta all’ambasciatore Pandolfino a Venezia:

    …Ci resta dirvi come avendo l’imperio presentito alcuni preparamenti di armati che si fanno et considerato a quanti pericoli stesse esposto lo Stato di Piombino,per non esser fortificato,ne provisto di cosa alcuna ci ha fatto ricercare che…alla quiete d’Italia dovessimo pigliare cura di far fortificare l’Isola ‘d’Elba et aver cura al resto.Noi per la conservatione dello Stato nostro a quel vicino et per la salute degli altri d’Italia habiamo volentieri acceptato tal carico et abbiamo mandato il Signor Pietro Colonna con circa mille fanti artiglieria et altre provisioni,per far un forte nel porto ferraio qual è il più importante di quell’Isola et già vi si è dato principio… Da Pisa

    (Lettera del duca Cosimo I all’ambasciatore Pandolfino a Venezia . 29 aprile 1548.Archivio Mediceo Filza 11.c 81 recto e verso.Archivio di stato di Firenze . In pg 237 di Cosmopolis.Portoferraio medicea storia urbana 1548-1737.GM Battaglini Multigrafica editrice 1972)

    Uomini da remo sopra una imbarcazione navale chiamata galera arrivano dunque all’isola d’Elba nell’aprile del 1548. La galera è imbarcazione dotata di propulsione mista a vela e a remi, caratterizzata da una folta ciurma, la cui presenza era fondamentale per il corretto svolgimento della navigazione. La voga a scaloccio ,eseguita cioè con un unico grande remo mosso da più rematori,faceva aomentare enormemente il numero dei rematori presenti a bordo .

    Ma è soprattutto con il lavoro svolto a terra oltre che con la voga al remo che i forzati hanno contribuito alla storia di Portoferraio come ad esempio terrapiazzando i bastioni,lavorando all’arsenale delle galere, alle saline,pulendo le strade ,dragando la darsena ed altro.

    Una volta sbarcati dalla galera venivano rinchiusi in luogo chiuso,chiamato bagno .

    Bagno si disse quel luogo rinserrato a serraglio dove si tenevano i condannati a remare sulle galere allorquando erano in terra.

    Nome che sembra derivi dagli antichi bagni di Costantinopoli dove erano alloggiati i galeotti.

    Da qui poi venivano prelevati ed inviati ad eseguire lavori utili per il serenissimo padrone e signore .

    Cristina Rospigliosi scrive che nel 1550 i rematori delle cinque galere ducali di Cosimo erano in totale 797 di cui 554 forzati al remo per espiare una pena e 243 gli schiavi ,in genere infedeli catturati con la guerra .

    I condannati al confino, i confinati, non potevano venire arruolati senza ordine specifico del Granduca (Cfr pg 78 Schiavi e Forzati in Galere granducali e usi marittimi C. Rospigliosi. Centro grafico elbano.1998).

    I forzati rappresentano la maggioranza della ciurma della galea : sono tutti soggetti condannati per un reato che implicava la pena della voga al remo la quale al massimo poteva durare cinque anni.

    Gli schiavi invece,che formavano insieme ai forzati la ciurma, erano sempre soggetti infedeli o scismatici mai cristiani infatti dopo il 1000 il cristianesimo occidentale con i concili dell’epoca affrancò i cristiani dalla schiavitù continuando ad accettare quella degli scismatici e degli infedeli,quali i musulmani.

    E’ sopra una galera del duca Cosimo che nell’aprile del 1548 arriva all’Elba il primo contingente di soldati. Cosimo aveva scritto al Vicerè di Napoli di avere predisposto mille fanti e quattrocento guastatori per fortificar un sito che era a cavaliere al porto ferraio dell’isola dell’Elba così evitando che fosse occupato dai francesi al comando di Piero Strozzi.Era infatti lo Strozzi schierato con il re di Francia e il sultano Solimano contro il papa e l’imperatore Carlo V in quella che fu definita empia alleanza.

    Così scrive Cosmo I al Vicerè di Napoli il 30 aprile del 1548 :

    "Io scrissi alli sedici del presente all’Ex.V. et li dissi che avevo messo in ordine mille fanti et quattrocento guastatori per fortificar un sito che era a cavaliere al porto ferraio nell’Isola dell’Elba alfine che detto sito non fusse occupato dai franzesi o da altri che cercano di disturbar la quiete di Toscana

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