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Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto
Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto
Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto
E-book57 pagine44 minuti

Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto

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Info su questo ebook

La parabola di Mantova, oggi borgo con il rango di capoluogo di provincia, già capitale di un piccolo stato sovrano protagonista sullo scenario internazionale rinascimentale, che durante la prima metà del Cinquecento dettava il gusto alle corti d'Europa e ne fu una delle capitali culturali, rispecchia per tanti versi quella dell'Italia nel suo complesso.
Ma per tanti altri è anche paradigma universale dell'ascesa e della caduta di ogni potenza umana.
Il lettore viene accompagnato in questo percorso dalla viva voce dei viaggiatori, per lo più ambasciatori ed artisti, che nel corso dei secoli hanno scritto della città.
LinguaItaliano
Data di uscita1 apr 2014
ISBN9788869093395
Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto

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    Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto - Daniele Lucchini

    Ascesa e declino di una capitale

    Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto

    di Daniele Lucchini

    Colophon

    Finisterrae 11

    Prima volta in Finisterrae: 2008

    In copertina: Daniele Lucchini  

    Tempio di San Sebastiano, 2006 (particolare)

    © 2008 Daniele Lucchini, Mantova

    www.librifinisterrae.com

    Tutti i diritti riservati

    Passato e presente non sono mischiati in Mantova come in altre città; la divisione è netta: Mantova è una città viva che reca dentro di sé una città morta. - Guido Piovene, Viaggio in Italia

    Premessa

    In questo libriccino senza pretese cercheremo di percorrere la storia di Mantova non secondo il metodo tradizionale fatto di nomi di regnanti o date di battaglie, ma attraverso le pagine di chi, per lo più viaggiatori e ambasciatori, nel corso dei secoli ne ha scritto. Pur attenendoci al rigore della cronaca storica, avremo modo così di scoprire aspetti spesso poco noti della vita della città: conosceremo i luoghi comuni sui suoi abitanti, talvolta ancora attuali, la vita di corte e del popolo, l'influenza del clima sullo sviluppo economico e demografico. Una storia inedita, se così la vogliamo chiamare, di questo piccolo centro, capitale di un minuscolo stato rinascimentale, la cui parabola per molti versi può essere emblematica, se non addirittura paradigmatica, della storia di ogni città.

    Nostra guida in questo viaggio sarà la voce diretta di coloro che nel corso dei secoli hanno visitato o hanno soggiornato a Mantova; potremo in tal modo collocare il nostro discorso in un'ottica obiettiva, nella prospettiva della realtà internazionale dell'epoca. Auspichiamo così di evitare d'inciampare in quella trappola di provincialismo e autocompiacimento in cui spesso cade chi parla di casa propria.

    Dalle origini al medioevo

    Il mito della fondazione e l'età romana

    L'archeologia ci racconta che Mantova fu abitata fin da tempi molto remoti, fin dalla preistoria: sono stati ritrovati nell'area numerosi reperti dell'età del ferro e, recentemente, addirittura una sepoltura datata a cinquemila anni fa, con i resti di una coppia apparentemente abbracciata, i cosiddetti amanti di Mantova. [Nota: Il rinvenimento è avvenuto nel febbraio 2007 in località Valdaro, alle porte della città.]

    Situata pressapoco nel mezzo della Pianura padana, in epoca storica si trovò ad essere contesa tra Etruschi, in espansione verso nord, e Galli. Sempre stando all'archeologia, gli Etruschi avrebbero avuto la meglio, fino all'occupazione romana.

    Con Roma finalmente possiamo dapprima collocare Mantova su una carta geografica, se il lettore ci passa questa immagine, e poi vederla entrare nella storia. Da questo piccolo centro infatti arrivò colui che fu da subito, ed è tuttora, considerato il maggior poeta della latinità. E fu egli stesso, Virgilio, a raccontare per primo il mito della fondazione di Mantova, riassumendo in esso il periodo travagliato e oscuro degli insediamenti preromani, e ricollegandola addirittura alle vicende della guerra di Troia, da cui pure fece derivare la fondazione di Roma. Si legge nell'Eneide:

    « Ocno poscia venia, del tosco fiume

    e di Manto indovina il chiaro figlio,

    che te, mia patria, eresse e che dal nome

    de la gran madre sua Mantua ti disse:

    Mantua d'alto legnaggio, illustre e ricca,

    e non d'un sangue. Tre le genti sono,

    e de le tre ciascuna a quattro impera,

    di cui tutte ella è capo, e tutte insieme

    son con le forze de l'Etruria unite.

    Quinci ne fûr contra Mezenzio armati

    cinquecento altri; e Mincio, un figlio altero

    del gran Benàco, fu che gli condusse,

    di verdi canne inghirlandato il fronte ». [Nota: Virgilio, Eneide X 198-206 - nella traduzione di Annibal Caro, X 307-319.]

    Lo potremmo quasi definire un primo tentativo, poi costante nei secoli da parte dei suoi abitanti, di nobilitare la città ben oltre le sue oggettive potenzialità.

    La statura poetica di Virgilio

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