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Un incontro pericoloso per Lady Mary: Le avventure dei Beresford Libro, #1
Un incontro pericoloso per Lady Mary: Le avventure dei Beresford Libro, #1
Un incontro pericoloso per Lady Mary: Le avventure dei Beresford Libro, #1
E-book222 pagine3 ore

Un incontro pericoloso per Lady Mary: Le avventure dei Beresford Libro, #1

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Info su questo ebook

Lord Stephen Stanhope, figlio di un duca e diplomaticodiretto al Congresso di Vienna, accetta di proteggere la sorellaribelle del suoamiconelcorso del proprio viaggio in Austria. Lady Mary Beresford è infatti partita per Vienna da sola, impetuosamente. Inquieto per la donna caparbiacheancora non ha incontrato, Stephen dispera di poterraggiungerequell'esasperante signora. Si incontreranno, alla fine, in unalocandasulleAlpi, dove il camminodegliospiti è statoostacolato da due problemi: unabufera di neve e il rifiuto di Lady Mary di partirefinché non avràritrovatoun'anzianacompagna di viaggioscomparsa.

Mary è infuriataperché, allalocanda, tutti cospiranocontro di lei, negandoche la donna siamaiesistita e insinuandoche se la siainventata. Proprio quandositrova con le spalle al muro, eccocheallalocandaarrival'affascinante Lord Stephen, chediventa il suodifensore.
Stephen non le dice di esserestatomandato da suofratello, né crededavveroallastoriaassurdachegliracconta. Ma poi c'è un attentatoallasua vita…

LinguaItaliano
Data di uscita11 apr 2023
ISBN9781960970022
Un incontro pericoloso per Lady Mary: Le avventure dei Beresford Libro, #1

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    Un incontro pericoloso per Lady Mary - Cheryl Bolen

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    Lord Stephen Stanhope, figlio di un duca e diplomaticodiretto al Congresso di Vienna, accetta di proteggere la sorellaribelle del suoamiconelcorso del proprio viaggio in Austria. Lady Mary Beresford è infatti partita per Vienna da sola, impetuosamente. Inquieto per la donna caparbiacheancora non ha incontrato, Stephen dispera di poterraggiungerequell’esasperante signora. Si incontreranno, alla fine, in unalocandasulleAlpi, dove il camminodegliospiti è statoostacolato da due problemi: unabufera di neve e il rifiuto di Lady Mary di partirefinché non avràritrovatoun’anzianacompagna di viaggioscomparsa.

    Mary è infuriataperché, allalocanda, tutti cospiranocontro di lei, negandoche la donna siamaiesistita e insinuandoche se la siainventata. Proprio quandositrova con le spalle al muro, eccocheallalocandaarrival'affascinante Lord Stephen, chediventa il suodifensore.

    Stephen non le dice di esserestatomandato da suofratello, né crededavveroallastoriaassurdachegliracconta. Ma poi c'è un attentatoallasua vita…

    Un incontro pericoloso per Lady Mary

    Le avventure dei Beresford Libro 1

    Cheryl Bolen

    Traduzione di Cinzia Novi

    Copyright © 2017 di Cheryl Bolen

    Un incontro pericoloso per Lady Mary è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti o sono il prodotto dell'immaginazione dell'autrice o, se reali, sono usati in modo fittizio. Qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti o persone, vive o morte, è puramente casuale.

    Tutti i diritti riservati.

    Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza previa autorizzazione scritta dell'autrice.

    INDICE

    Prologo

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Epilogo

    Nota dell'autrice

    I libri di Cheryl Bolen

    Prologo

    Perché diavolo Devere aveva convocato Stephen nella sua maestosa casa in Curzon Street, quel giorno? Tranne che per un cenno del capo da White, i due uomini non erano più stati in contatto dai tempi di Oxford, dieci anni prima.

    Il biglietto che Stephen aveva ricevuto quella mattina dal suo vecchio compagno di università diceva che doveva discutere con lui di una questione urgente.

    Mentre consegnava cappello, cappotto e sciarpa al maggiordomo di casa Devere, Lord Stephen Stanhope stava ancora riflettendo sulla questione che l'aveva lasciato così perplesso.

    Il mio padrone si rammarica di dovervi ricevere nella camera da letto, a causa della sua infermità.

    Stephen aggrottò la fronte. Qual è la natura dell'infermità di Sua Signoria?

    Il povero giovane si stava arrampicando su un albero a Hamberly per andare a prendere il gattino di Lady Harriett, quando il ramo che lo sorreggeva si è rotto. Il canuto servitore scosse la testa mormorando: Una brutta frattura. Milord deve tenere la gamba sollevata e ha sofferto molto.

    Un dolore che Stephen capiva. Anche lui si era rotto una gamba, quando era un ragazzo arrogante che pensava di poter domare una puledra ingestibile.

    Mentre lui e il maggiordomo salivano una scala con ringhiera in ferro che si curvava fino al primo piano, gli antenati Devere morti da tempo li fissavano dai ritratti. Anche se lo stesso padre di Stephen era un duca, la loro casa a Londra non poteva rivaleggiare con lo sfarzo di Devere House.

    Dal salotto sontuosamente arredato raggiunsero un corridoio − con altri ritratti di antenati morti − che conduceva alle stanze private di Devere.

    Gentile da parte tua venire, fu il saluto di Devere mentre Stephen entrava nella stanzadi stile maschile. Il conte sedeva al centro di un enorme letto a baldacchino, con la gamba cerata e rivestita di pelle appoggiata a un mucchio di cuscini. Aveva due anni più di Stephen, ma conservava un aspetto da ragazzino grazie ai capelli sapientemente scompigliati e alla propensione al sorriso. Anche se quel giorno non stava sorridendo.

    Da un focolare di marmo, il fuoco scoppiettante teneva calda la stanza, e una mezza dozzina di alte finestre, ammantatedella stessa seta blu reale del letto, avrebbero dato luce alla camera, se non fosse stato un giorno di novembre tanto uggioso.

    Il maggiordomo se ne andò, chiudendo la porta dietro di sé.

    Siediti, ti prego. Devere fece un cenno verso una poltrona posta tra il letto e le finestre.

    Mi dispiace per la gamba, vecchio mio. Terribilmente doloroso, lo so per esperienza.

    Devere annuì, uno sguardo cupo sul viso Questa dannata cosa mi impedisce di fare tutto. Si accigliò. E c'è una piccola crisi familiare per la quale spero tu possa aiutarmi.

    Una crisi familiare? Stephen non riusciva a capire in che modo avrebbe potuto essere di aiuto in una situazione del genere. Sarei felice di aiutarti, ma domani lascio il Paese.

    Ecco perché ho bisogno di te. Ho saputo che sostituirai Lord Ellsworthy al Congresso di Vienna.

    Poche persone sapevano della cattiva salute di Ellsworthy o che Stephen era stato inviato dal Ministero degli Esteri per sostituirlo. Devere ovviamente aveva amici nelle più alte sfere del governo.

    Sei ben informato. E di certo hai suscitato il mio interesse.

    Quello che ti dirò è della massima riservatezza, e conto sulla tua discrezione di gentiluomo per proteggere la reputazione di mia sorella.

    Lady Sophia?

    Devere scosse la testa. No. Per fortuna, Sophia è felicemente sposata con uno di quei Birmingham terribilmente ricchi. Non devo più preoccuparmi per lei. Sospirò. Si tratta di Maryann, la mia sorella più esasperante. Ha un cuore tenerissimo e noi la amiamo molto, ma è sempre stata... estremamente testarda. Si lancia con fiducia in situazioni che finiscono per sopraffarla. La ragazza si prende la briga di fare le cose più stravaganti.

    Ad esempio?

    L'anno scorso, ha pensato che fosse suo dovere salvare le comuni prostitute dalle loro sordide vite. Devere alzò gli occhi al cielo. Le portava in casa nostra come cuccioli randagi. Permettimi di dire che non erano gli esempi migliori che avrei scelto per le mie sorelle nubili. Dire alla sorella testarda che non avrei tollerato tale intervento era come parlare con uno dei gatti della sorella più giovane. Scrollò le spalle. Maryann tende a ignorare i miei saggi consigli. È stato solo grazie all'intervento di Sophia che siamo riusciti a liberare la casa da quelle donne spregevoli, e solo perché continuava a sparire un numero eccessivo di oggetti di valore. Tuttavia, Maryann insisteva nel cercare di riabilitare le... signore.

    Molto lodevole.

    È una persona adorabile ma molto irritante. Sospirò. Un'altra delle sue fisime è che... come posso dirlo in modo delicato? È governata da un talento drammatico e tende a... rendere la verità molto elastica. La verità, per lei, è noiosa. Può prendere un frammentodi verità e ingigantirlo con la sua immaginazionevivace, rendendolo qualcosa di molto più interessante. Ai suoi occhi.

    Stephen era felice che toccasse a Devere − e non a lui –la responsabilità di una ragazza così incorreggibile. Gli faceva apprezzare ancora di più le sue sorelle. Mi sembra di capire che Lady Maryann ti ha di nuovo esasperato.

    Un'espressione dolorosa sul viso, Devere annuì. Sono terrorizzato per la sua sicurezza.

    Che cosa ha fatto ora?

    Le ho proibito di andare a Vienna per fare visita a Sophia. Trasalendo, Devere allungò una mano per prendere un foglio sul comodino. Ieri mattina ho ricevuto questo biglietto.

    Mio carissimo fratello,

    ti prego di non preoccuparti per me. Ho deciso che, dato che ora ho ventun anni, non ho più bisogno del tuo permesso per intraprendere il viaggio verso Vienna. Visto che non mi permetterai di usare una delle carrozze Devere, ci andrò da sola, noleggiando veicoli pubblici per il viaggio. Non ti disturberò per i soldi, perché ho risparmiato parecchio. Sarà una grande avventura, e sono assolutamente in grado di badare ai miei bisogni.

    Sono fuori dalla grazia di Dio con te, ma ti voglio bene comunque.

    Mary

    Se una delle sorelle più giovani di Stephen avesse avuto l'audacia di viaggiare da sola per il continente, lui, dopo averlo percorso in lungo e in largo per raggiungere l'esasperante ragazza,sarebbe stato fortemente tentato di rinchiuderla a tempo indeterminato. Ha solo ventun anni?

    Devere annuì solennemente.

    Certamente comprendoil tuo allarme. È estremamente pericoloso per una giovane donna attraversare il Continente da sola. Sicuramente ha portato con sé dei servitori.

    Con un'espressione ancora più addolorata, Devere scosse la testa.

    Suppongo che non si possa sperare che sia... brutta?

    Mi piacerebbe che fosse brutta, ma sfortunatamente è alquanto adorabile. E non lo dico per parzialità fraterna. Allungò di nuovo la mano verso il comodino. Ecco la sua miniatura.

    Stephen scrutò il minuscolo dipinto ovale che raffigurava una delicata bionda con una perfetta carnagione avorio e grandi occhi azzurri. Era stupenda. Capisco perché sei terrorizzato. È bellissima.

    La povera ragazza era talmente minuta che sarebbe stata incapace di respingere qualsiasi minaccia.

    Ti prego di tenerla, disse Devere. So che parteciperai al Congresso di Vienna e ti prego di trovare − e proteggere − mia sorella durante il viaggio. Faccio appello a te in qualità di vecchio amico e come fratello, anche, di giovani fanciulle. Mi ripropongo di fornirti fondi sufficienti per il viaggio. Poiché sei un figlio cadetto, e a causa delle difficoltà finanziarie di tuo padre, credo che potresti accogliere con entusiasmo, diciamo, cinquecento sterline.

    Era una somma enorme, quasi il doppio del misero reddito annuale di Stephen. Sicuramente gli avrebbero fatto comodo.

    Ma non avrebbe accettato nemmeno un penny da un uomo così angosciato. Scosse la testa. Non potrei accettare i tuoi soldi. Tremo anche solo al pensiero che una delle mie sorelle possa trovarsi da sola in quelle circostanze. Anche se nessuna delle mie sorelle sarebbe mai così sciocca. Inoltre, sei stato un nobiluomo gentile verso di me quando sono arrivato a Oxford. Farò del mio meglio per trovare tua sorella.Stephen si alzò. Hai qualche indizio su quale strada potrebbe aver preso?

    Devere scrollò le spalle. Tutto quello che so è che mia sorella è innamorata del diario di viaggio di William Beckford.

    Stephen aggrottò la fronte. Pensavo che avesse fatto distruggere la maggior parte delle copie.

    Sì. Mio padre è stato fortunato ad aver ricevuto una delle copie prima del falò.

    Suppongo che Lady Maryann l'abbia portata con sé.

    Purtroppo sì. Conosco solo un'altra edizione. Alla Bodleian di Oxford.

    Stephen non aveva il tempo di andare a Oxford. Vedrò se Lord Harley ne ha una copia.

    Se qualcuno a Londra ce l’ha, quel qualcuno è Harley.

    Essere il figlio di un duca, anche se caduto in disgrazia, aveva i suoi vantaggi. Stephen aveva accesso alle famiglie più nobili del Paese. E, forse, alle loro biblioteche.

    Se dovessi avere la fortuna di raggiungere tua sorella ...

    Preferirei che non dicessi che ti ho chiesto di seguirla.

    Stephen annuì.

    E c'è un'altra cosa, soggiunse Devere.

    Stephen si voltò.

    Mia sorella recentemente si è messa in testa di abbreviarsi il nome da Maryann a Mary.

    Stephen aveva già osservato come aveva firmato il biglietto per il fratello. Devere aveva tuttala sua simpatia. Stephen ringraziò Dio che Lady Mary non fosse sua sorella. Buono a sapersi.

    Capitolo 1

    Lady Maryann Beresford aveva preso l'abitudine di non ammettere mai che le sue azioni erano avventate, di non ammettere mai che poteva avere torto. Tale ingiustificata arroganza poteva probabilmente essere attribuita al fatto che era la figlia di mezzo. Credeva che fosse impossibile competere con la figlia maggiore Beresford, la splendida e perfetta Lady Sophia; né poteva competere in amabilità con Harriett, l'adorabile figlia minore. Per questo motivo, Maryann si era imposta di richiamare l'attenzione sulla sua esuberanza, trasudando la sicurezza di Colei che Sa Tutto.

    Quel giorno, però, mentre aspettava che il gruppo di portatori svizzeri ben infagottati scaricasse la carrozza a noleggio per il faticoso viaggio attraverso le Alpi, ammise tra sé che il suo abbigliamento era spaventosamente inadeguato contro quel freddo terribile. Gli inverni più rigidi nello Yorkshire della sua giovinezza non l'avevano in alcun modo preparata a quei gelidi e ululanti venti alpini che facevano grondare una nebbia perenne.

    Contro quel freddo terribile, calze di lana, indumenti intimi di flanella, un vestito di lana merino, pelisse di lana e pesante mantello di velluto con cappuccio erano inefficaci come un ombrello in un monsone. Almeno le mani, rivestite di guanti di capretto aderenti e infilate in un manicotto di ermellino, erano calde. E di quello era profondamente grata.

    Peccato che non avesse comprato degli indumenti esterni di castoro come quelli che indossavano i facchini. Se quei massicci giganti non fossero stati così alti, sarebbe stata fortemente tentata di spogliarne uno per prendergli il caldo abbigliamento da esterno. Cosa diavolo davano da mangiare a quegli svizzeri fuori misura? Sembrava che ognuno di loro, senza eccezioni,ingerisseuna mucca intera a ogni pasto.

    Un peccato che si fosse costretta a ignorare il richiamo dei mulini a vento e dei canali dell'Olanda − tutto per nulla − per raggiungere le Alpi prima che l'inverno vi paralizzasse tutte le attività. Sicuramente gennaio non avrebbe potuto essere peggio di quella giornata glaciale di inizio dicembre.

    Aveva pensato di essersi preparata bene per il viaggio: aveva letto il racconto di William Beckford sul suo Grand Tour così tante volte che conosceva a memoria la maggior parte dei passi. Aveva portato lucchetti personali per assicurare le porte della camera, olio essenziale di lavanda per scacciare gli insetti dalle dubbie lenzuola delle locande lungo la strada, una scorta di tè, un portapassaporto con impresso lo stemma Devere, rimedi contro la cinetosi (che aveva quasi esaurito), candele di cera per le lampade della carrozza e molti taccuini in cui scarabocchiare le impressioni sulle terre straniere che da tanto tempo l'attiravano.

    Aveva anche letto che sarebbe stato necessario portare un coltellino per aiutarsi a mangiare. Sarebbe anche potuto servire da arma, se necessario, ragionò Mary, fiduciosa nella propria intraprendenza.

    Il desiderio di Lady Mary di viaggiare attraverso il continente era stato nutrito non solo dai diari dell'enormemente ricco Beckford, ma anche da un numero considerevole di altri resoconti scritti da viaggiatori inglesi.

    Dopo quel viaggio, le sarebbe piaciuto pubblicare un libro tutto suo. Mentre se ne stava lì incuriosita a guardare la carrozza ridotta in piccole parti e caricata sui muli, con il viso che le bruciava dal freddo, immaginò la celebrità di cui avrebbe goduto una volta pubblicato il diario di viaggio.

    Con la fama acquisita grazie al suo libro di grande successo, l'autrice si vedeva in grado di viaggiare in Oriente e di diventare nota come l'intrepida e mondana Lady Mary Beresford. Avrebbe indossato veli di seta e pendenti e cavalcato cammelli lungo vasti deserti tra palme ondeggianti.

    Un caldo deserto aveva un grande fascino, in quel momento! Ma non importava quanto si concentrasse su visioni di sabbia senza fine, rabbrividiva ancora di freddo e non vedeva altro che cumuli di neve bianca.

    Il sogno a occhi aperti si interruppe quando un giovane uomo, il cui collo era sfigurato da un gozzo sporgente, si sforzò di sollevare il suo baule di libri.

    Parlando in un francese impeccabile, lei gli suggerì di farsi assistere da un altro uomo, poiché i libri erano eccessivamente pesanti. Lui le rivolse un sorriso timido e poi, parlando in una curiosa miscela di francese, italiano e tedesco, implorò l'assistenza di un uomo più anziano.

    Quegli scrittori di diari di viaggio avevano sicuramente mentito quando dicevano che quei passi di montagna erano popolati da viaggiatori britannici. Erano passati giorni da quando aveva visto

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