Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato!
Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato!
Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato!
E-book142 pagine1 ora

Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato!

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Aspetto con ansia di vedere Christian, il mio alunno che spesso si assenta e di cui nessuno si prende cura, eccolo, l’ho visto, entra con gli ultimi, oltre l’orario consentito, il suo zaino mi sembra vuoto e leggero, mi guarda e mi sorride, quasi per dire: per oggi hai vinto tu!
LinguaItaliano
Data di uscita12 ott 2015
ISBN9788893064583
Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato!

Correlato a Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato!

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato!

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Ciao professore, io sono Christian, quello bocciato! - Saverio Fanigliulo

    633/1941.

    PRESENTAZIONE

    Saverio Fanigliulo è nato a Grottaglie, in provincia di Taranto, il 18 ottobre del 1954, da genitori modesti dediti alla coltivazione dei campi. I suoi studi giovanili ben presto si orientano verso le Scienze Agrarie, conseguendo prima il diploma di Perito Agrario e poi, nel 1981, la Laurea in Scienze Agrarie presso l’Università di Bari. Dopo aver partecipato a vari concorsi a cattedra per insegnare nella scuola pubblica, consegue la cattedra di Matematica e Scienze nella scuola secondaria di I grado, in provincia di Matera, nell’anno scolastico 1987/88 e, negli anni seguenti, insegnerà per la medesima classe di concorso, in provincia di Taranto e, in particolare, nella sua città nativa, Grottaglie.

    Gli anni più critici per la scuola italiana ispireranno i suoi articoli che rilevano, con incisività e originalità, la necessità di comprendere e di prendersi cura dei ragazzi più fragili che abbandonano precocemente la scuola con una formazione culturale e civica molto carente.

    Sono gli anni del berlusconismo - del gelminismo tremontiano – imperante (1994 – 2010) che falcidierà con attacchi sistematici e spregiudicati, economicamente e moralmente, la scuola pubblica, riducendola a un ammasso di macerie da cui, in quegli anni, sarà difficile farla riemergere, ridandole dignità e valore.

    INTRODUZIONE

    È vero, ci sono momenti in cui tutto diventa particolarmente difficile, nei rapporti con i colleghi, con il dirigente scolastico, con gli alunni, con i genitori, e la solitudine che si prova è qualcosa d’indicibile. La prima cosa che viene in mente è rimettere tutto in discussione, perché quasi ti convincono di aver sbagliato tutto, specialmente quando si viene colpiti in ciò a cui più tenevi nella vita. Ma poi ti ritorna dentro quella forza che ti ha sempre sostenuto e vai a cercare quelle poche persone con cui riesci a condividere la passione per il tuo lavoro: allora va decisamente meglio e, in effetti, non bisogna mai essere soli. Il nostro mestiere è diverso da tutti gli altri, si può rischiare di stare male per sempre con la solitudine professionale.

    Angela Baldi

    CIAO PROFESSORE, IO SONO CHRISTIAN,

    QUELLO BOCCIATO!

    Prof. Fatima Tilli

    Il saggio pedagogico - didattico, scritto dal prof. Saverio Fanigliulo, affronta gli aspetti nodali più dibattuti nella scuola italiana, evidenziando con fermezza ed arguzia quelli a volte meno edificanti che spesso rimangono sottotraccia.

    Già il titolo provocatorio ci induce a riflettere sulla reale efficacia dell’azione educativa della bocciatura e ancor prima sulle modalità o strategie didattiche messe in atto dai docenti e che, sovente, dovrebbero essere sottoposte ad una sana rivisitazione e decisa innovazione. L’idea dell’ abbraccio che salverà gli alunni in difficoltà, quelli che rimangono sempre indietro e che sembrano senza speranza, non è solamente un’idea romantica del docente dedito al suo lavoro, che riesce ad accogliere tra le sue braccia tutti gli allievi - dai più forti e intraprendenti, animati dal sacro fuoco per lo studio, a quelli più deboli, deprivati da un ambiente povero di cultura, di benessere e di affetto - ma l’idea più forte e sicuramente virile del docente che con la sua esperienza , professionalità e concretezza sappia guardare oltre e intuire la solitudine affettiva che spesso attraversa tanti ragazzi, resi tristi da una famiglia, una società e finanche da una scuola che non li comprende e a volte li emargina.

    Il filo conduttore del libro-saggio è quello della motivazione, dell’incoraggiamento e dell’abbraccio di una scuola che sappia riconoscere il disagio e che riesca nello stesso tempo a evidenziare e a valorizzare i talenti nei ragazzi, anche quelli più nascosti e inattesi, ma soprattutto di una scuola che, secondo la famosa massima di don Milani,non può far parti uguali tra disuguali.

    QUALE SCUOLA VOGLIAMO?

    Bisogna riscoprire un’autorità autorevole dei docenti per promuovere e sviluppare, ancor più nella scuola, educazione e formazione del cittadino.

    I nostri discenti meritano una scuola realmente più vicina alla loro condizione umana e culturale. L’esperienza in mezzo a loro dovrebbe averci fatto capire, ormai, che qualsiasi azione educativa e formativa intrapresa passa attraverso l’instaurarsi di una speciale relazione simbiotica tra alunno e docente. Più si è vicini affettivamente ed emotivamente ai loro bioritmi, ai loro problemi, più è facile insegnare con risultati apprezzabili. Quando l’attenzione per la persona diventa significativa, importante, anche i risultati attesi dai processi educativi e formativi messi in atto diventano importanti, significativi.

    Molti insegnanti trascurano quest’aspetto, ritenendo impossibile il raggiungimento di un rapporto alunno/docente più vero adducendo vari motivi, tra cui l’eccessivo numero di alunni per classe, l’interferenza della famiglia, la situazione di partenza ecc. Pur alla presenza di tante difficoltà, si deve sottolineare il fatto che è la qualità del rapporto intersoggettivo che costituisce l’elemento più significativo nel determinare motivazione, interesse, impegno, produttività, efficacia, successo scolastico. Talvolta mi è capitato di sentire docenti parlare dei propri alunni con disprezzo (a questo ragazzo non serve né la promozione né la bocciatura...) perché appartenenti a famiglie disagiate e difficili. Costoro non potranno trasmettere alcunché ai nostri figli.

    I veri maestri sono profondamente coinvolti nelle situazioni in cui si trova il soggetto in divenire, rispondono con sentimenti di donazione e partecipazione alla richiesta di vicinanza. Nella pratica educativo - didattica tutti noi sappiamo che un ragazzo/a non reagisce in maniera ostile o aggressiva a un insegnante che nei suoi confronti si esprime con rispetto, cordialità, benevolenza.

    Ugualmente, accade che gli insegnanti che manifestano atteggiamenti di rifiuto, di disistima, distacco nei confronti degli alunni provochino reazioni di scontrosità, rigidità, antipatia, finzione, inganno, risentimento.

    Coloro che pensano a una scuola che concentra le proprie forze soltanto sulle eccellenze, escludendo tutti gli altri, sbagliano, poiché le eccellenze di cui ha bisogno la nostra società devono possedere quella componente umana che si conquista in contesti compositi di senso e significato (il gruppo -classe eterogeneo è, per esempio, un contesto di senso e significato).

    Il comportamento indisciplinato di molti alunni può modificarsi alla presenza di un comportamento della comunità scolastica e, nello specifico, degli insegnanti teso alla solidarietà, incoraggiamento e sostegno, specie degli alunni più difficili.

    Un ambiente educativo che mette al centro del progetto educativo la persona umana e, nel fare scolastico, tiene conto delle situazioni di partenza dei ragazzi, personalizzando gli interventi educativo - didattici, favorisce e incoraggia il successo educativo e formativo di ogni persona.

    I DETTAGLI FANNO LA DIFFERENZA!

    Il nostro pianeta non potrebbe ospitare la vita più complessa, quella dotata di ragione e di coscienza, se alcuni dettagli non ne avessero influenzato la formazione e l’evoluzione.

    Pensiamo, ad esempio, quanto la distanza della Terra dal Sole ne abbia condizionato il livello termico: se, per puro caso, la Terra fosse stata un po’ più vicina al Sole o un po’ più lontana si sarebbero determinate, probabilmente, condizioni proibitive per il germogliare della vita, così come ci è dato conoscerla.

    Nel cosmo sono disseminati miliardi di pianeti simili al nostro, eppure è poco probabile prevedere che in questi sia ospitata la vita così come noi la conosciamo, se non sono presenti quei dettagli che contraddistinguono il nostro pianeta.

    I dettagli fanno la differenza!

    Ho visto un papà che accompagnava il suo bambino diversamente abile a scuola, lo sosteneva con le sue braccia forti e il suo sguardo affettuoso. Nessuno gli è andato incontro per accoglierlo, né l’insegnante di sostegno, né alcun assistente, né alcun bidello, nessuno! Ha chiesto: c’è qualcuno?

    La scuola ha l’importante privilegio di educare e istruire i cittadini del futuro ed è fondamentale disporsi nell’ottica dell’innovazione e della qualità, anche per premiare il merito e le eccellenze. Per valutare il livello di qualità ed efficienza raggiunto dalle scuole, ci si affida, com’è noto, alle prove Invalsi che un po’, in questi ultimi anni, hanno contribuito a discriminare positivamente il Paese in aree geografiche culturalmente ricche e culturalmente povere.

    Personalmente nutro un po’ di diffidenza nei confronti di quelle scuole e di quegli insegnanti tecnologi che perseguono, imperterriti, il programma, l’istruzione, ritenendo scontati, precostituiti, altri valori che concorrono alla formazione umana e civile della persona. Non dimentichiamo che specialmente la scuola dell’obbligo ha, appunto, l’obbligo di rivolgere la sua attenzione a tutti gli alunni, nessuno escluso, affinché nessuno si perda, per farli divenire cittadini consapevoli in grado di affrontare la vita serenamente, in scienza e coscienza.

    Il futuro di un ragazzo passa attraverso la scuola che frequenta, passa attraverso gli insegnanti!

    Le scuole, ai fini della qualità e del miglioramento, devono poter e saper valutare, giustamente, il livello delle competenze acquisite dai ragazzi in tutte le aree disciplinari, senza dimenticare, però, quanto siano propedeutici ai contenuti disciplinari i valori etici e

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1