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Cuori Rossoblù
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Cuori Rossoblù
E-book99 pagine1 ora

Cuori Rossoblù

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Info su questo ebook

La famiglia di Carlo è in apparenza del tutto normale: padre, madre, sorella e fratellino. Vivono nelle Marche e il loro tempo è per lo più impegnato tra lavoro, scuola e il solito tran-tran quotidiano. Tutto normale? Non proprio perché la mamma è una tifosa sfegatata del Cagliari e il suo idolo è Gigi Riva! Al babbo del calcio invece non gliene frega niente… Decisamente anomalo! Carlo e sua sorella Rossa sono incuriositi da questa strana passione della mamma e decidono di indagare: scopriranno tante cose sul calcio e che di cuori rossoblù in famiglia ce n’è più di uno…

Dagli otto anni in su.
LinguaItaliano
EditoreCondaghes
Data di uscita18 nov 2014
ISBN9788873568179
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    Anteprima del libro

    Cuori Rossoblù - Angela Latini

    Angela Latini

    Cuori rossoblù

    illustrazioni di Bruno Olivieri

    ISBN 978-88-7356-817-9

    Condaghes

    Indice

    Una famiglia sopra le righe

    Il calcio non è solo roba da maschi

    Il computer della mamma

    1970: Italia-Germania

    Per poco non ci facciamo scoprire

    Lo scudetto

    La curiosità di Rossa

    Continua la ricerca

    La gamba spezzata

    Bologna-Cagliari

    Un ponte tra la Sardegna e il Continente

    Rossa e i Rossoblù

    La forza della passione

    Zol...A

    La freccia Suazo

    L'e-mail di Gigi Riva

    La febbre di Carlo

    La storia di Alfredo

    Anch'io voglio tifare il Cagliari

    Finalmente di nuovo in campo

    Sono un tifoso del Cagliari

    Piccolo incidente

    Il chiodo fisso

    La trepidante attesa

    Un altra delusione?

    Il sogno si avvera

    Festa a sorpresa

    L'Autrice e l'Illustratore

    La collana Il trenino verde

    Colophon

    cuori rossoblù

    Una famiglia sopra le righe

    – Silenziooooooooo!!! L’arbitro sta per fischiare!!

    – Non è possibile, mamma… ogni domenica la stessa solfa!

    Ecco, questo è il massimo del dialogo che si sentiva a casa mia, di domenica, subito dopo pranzo. Pensate che divertimento…

    Mi chiamo Carlo ho dodici anni e abito in un paese delle Marche. Come tutti i miei coetanei di passioni ne ho tante, soprattutto quando si tratta di iniziare a fare i compiti mi inventerei qualsiasi cosa! Per Natale ho ricevuto un iPod touch, rigorosamente nero, lucido, bellissimo, da 64 Gb; staccare le cuffie dalle orecchie è quasi impossibile, poi quando voglio estraniarmi dalla realtà e non sentire certe cose, non c’è niente di meglio: alzo il volume al massimo e canto a squarciagola. Di solito questo momento finisce quando arriva mio padre e mi strappa gli auricolari con una faccia che ve la farei vedere.

    Musica a parte, vorrei raccontarvi di come sono diventato un accanito tifoso del Cagliari.

    Giocare a calcio è la mia passione, meglio se con gli amici, ma anche se sono solo, mi accontento di sbattere la palla sul muro e mi esercito nei giochetti che vedo fare ai grandi professionisti. Più palleggi riesco a fare e più torno a casa soddisfatto!

    Gioco nella squadra del mio paese, nella categoria Esordienti.

    La mia famiglia è un po’ particolare, infatti la passione per il gioco del pallone mi è stata trasmessa da mia madre, non da mio padre, che se ne strafrega. Certe volte, con ragione, si lamenta che nella nostra famiglia quando si organizza per il fine settimana non si tratta mai di gite in campagna o visite a nuove città, ma… c’è sempre di mezzo qualche partita.

    Che la mia famiglia sia particolare lo si capisce già dal nome di mia sorella: Rossa. Non Marta, Giulia, Chiara, Matilde come le sorelle dei miei amici ma Rossa. È stata mia madre a scegliere il suo nome, in onore dei colori della sua squadra del cuore. Dice di avere il cuore rossoblù, è per questo che ha chiamato sua figlia Rossa.

    Quando è arrivata Rossa avevo appena due anni, e tutte le attenzioni su di me... Il giorno che mamma e babbo l’hanno portata a casa dall’ospedale, mentre li aspettavo ansioso con la nonna, è stato un disastro: ho capito in zero minuti che nessuno mi avrebbe più considerato, almeno per qualche tempo! Anche se ero piccolo, o forse proprio perché ero piccolo, immaginate quanto l’ho odiata… Lo desideravo tanto, un fratellino però! Poi mi ci sono abituato a quella nuova presenza in casa e ho sfruttato in più occasioni il fatto di essere più grande e maschio.

    Ora che siamo grandicelli le cose sono leggermente cambiate anche se io e Rossa certe volte litighiamo perché a lei piace giocare con le bambole e andare a trovare le amiche dopo aver fatto i compiti; quando le parlo di calcio, si stufa subito, e vuole sempre cambiare argomento, anzi, forse vorrebbe cambiare anche fratello!

    Mia sorella fa la quinta elementare, le piace passare il tempo sui libri e organizzare i pomeriggi in compagnia di qualche sua amica; è una bambina molto curiosa e se c’è un mistero da svelare o un gioco da inventare diventiamo perfetti complici e ci divertiamo molto a stare insieme.

    Oltre a noi due c’è anche il piccolino di casa: si chiama Stefano, anche a lui fortunatamente, come a me, è toccato un nome normale, ha cinque anni ed è un rompiscatole, vorrebbe sempre stare con me e Rossa e fare quello che facciamo noi, ma è troppo piccolo perciò lo mandiamo via tutte le volte che possiamo, soprattutto se mamma e babbo sono distratti.

    Per fortuna c’è babbo che quando è libero lo porta fuori a fare un giro in bicicletta o a comprare le figurine. Secondo me ne approfitta per distrarlo dal pianeta calcio e portarlo dalla sua parte!

    Ma con una mamma come la nostra non sarà un’impresa facile, lei è davvero una super-tifosa del Cagliari, anche se la nostra famiglia non ha assolutamente radici sarde. Sia io che Rossa, che pure non ha mai manifestato un particolare interesse per il calcio, siamo sempre stati curiosi di capire come mai si sia appassionata proprio a questa squadra. Il suo amore sfrenato non si limita ai fine settimana allo stadio o a guardare la partita davanti alla TV; attorno a questa passione ruota tutta la vita familiare!

    Anche per dare il nome alle nostre tartarughe si è ispirata al Cagliari, inizialmente le aveva chiamate una Acqua e l’altra Fresca, in onore del calciatore Robert Acquafresca, ma quando smise di giocare nel Cagliari anche le tartarughe cambiarono nome: una è diventata Gigi e l’altra Riva: – Così è una garanzia, Riva è sempre

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