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Fiabe e leggende degli indios del Messico
Fiabe e leggende degli indios del Messico
Fiabe e leggende degli indios del Messico
E-book95 pagine1 ora

Fiabe e leggende degli indios del Messico

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Info su questo ebook

Le fiabe e le leggende dei Toltechi, degli Atzechi e soprattutto degli Huichol, un piccolo popolo che ancora oggi vive sulle montagne della Sierra Madre Occidentale in Messico, ci vengono raccontate in questo volume da un testimone d´eccezione.
LinguaItaliano
EditoreCondaghes
Data di uscita21 lug 2019
ISBN9788873568735
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    Fiabe e leggende degli indios del Messico - Marino Benzi

    Marino Benzi

    Fiabe e leggende degli indios del ­Messico

    illustrazioni di Antonio Dessì

    ISBN 978-88-7356-873-5

    Condaghes

    Indice

    Dedica

    Introduzione

    La leggenda del giovane cacciatore Watakàme e della Ragazza-Mais-Azzurro

    Come Watakàme fu salvato dal grande diluvio dalla madre degli dei Nakawè

    Il Serpente Blu

    La leggenda della Vergine Tanana Guadalupe

    Il bimbo che diventò il più grande musicista della Sierra Madre

    Il bambolotto dalle diciassette spine

    La Valle dei Lupi

    La leggenda del Serpente a piume

    Il ritorno del Serpente a piume e la fine della civiltà degli Atzechi

    L'Autore

    La collana Il Trenino verde

    Colophon

    per Utzimawika

    Introduzione

    I racconti, le fiabe e le leggende inclusi nella presente raccolta sono ispirati al magico universo degli Indios Wiràrika – meglio conosciuti col nome di Huichol o Huicholes – che abitano fra le alte montagne della Sierra Madre Occidentale, ai confini settentrionali dello Stato di Jalisco in Messico.

    Orgogliosi e fieri dei loro costumi e delle loro tradizioni, che hanno saputo salvaguardare sino ad oggi, anche grazie anche al loro isolamento geografico, gli Huichol sono un popolo di eccezionale interesse per la comprensione di alcuni aspetti essenziali delle antiche civiltà precolombiane. Questo piccolo popolo – di dieci­mila anime o poco più – è ripartito in cinque comunità indipendenti le une dalle altre, ciascuna con le proprie autorità civili e religiose e un suo centro politico-cerimoniale, modesto insieme di casupole e capanne comprendente il tempio tradizionale tokìpa e vari oratori dedicati alle divinità del luogo.

    Nell’esuberante Pantheon indigeno gli dei ancestrali continuano ad occupare il gradino più alto: il Sole, il Fuoco, la Madre-Terra e le dee della Fertilità e della Pioggia. L’eroe culturale Kauyumàri, che essi chiamano Nostro-Fratello-Maggiore, è il modello e l’ispiratore dei mara’akàte, i sacerdoti-sciamani che sono le supreme guide civili e spirituali della comunità.

    Secondo la concezione degli Huichol – abbastanza simile a quella degli antichi Aztechi con cui del resto sono imparentati – l’Universo è diviso in Cinque Regioni: il Sud, il Nord, l’Est, l’Ovest e la Regione del Centro che comprende l’Alto e il Basso. Il cinque – che simbolizza il centro dell’Universo e la sua totalità – è perciò il numero magico per eccellenza. Ognuna di queste sacre zone è la dimora privilegiata di un gruppo specifico di divinità.

    Prima di partire per la caccia, la pesca, il lavoro nei campi, prima insomma di intra­­prendere una qualsiasi attività, gli Indios invocano sempre l’aiuto e la protezione degli dei delle Cinque Regioni del Mondo. E, nel corso dei riti e delle feste, i sacerdoti agitano in tali direzioni i loro scettri di penne d’aquila e di falco, i muwièri, per invitare così gli dei a partecipare alla cerimonia, nella quale offrono loro cibi e bevande.

    Una delle caratteristiche più salienti della cultura degli Huichol è il culto del peyotl, o jikùri – piccolo cactus allucinogeno venerato sino dagli antichissimi tempi – che è al centro della loro vita religiosa e cerimoniale. Oggi gli Huchol sono l’unico popolo a compiere, a piedi, un lunghissimo pellegrinaggio alla ricerca del sacro jikùri che cresce allo stato selvatico nelle regioni desertiche del Nord del Messico.

    La mitologia wiràrika è senza nessun dubbio una delle più feconde e meglio preservate di tutto il vasto continente amerindiano. Miti e leggende costituiscono una sorta di Bibbia dov’è narrata la storia sacra degli Antenati. Anche l’ormai celebre produzione artistica degli Huichol – assai apprezzata dai musei e dai collezionisti – si ispira al ricchissimo patrimonio culturale che si è trasmesso oralmente di generazione in generazione. Nella variegata gamma di personaggi, animali, piante, fiori e altri simboli presenti nei loro quadri – orditi con fili di lana colorata – sono raffigurati l’uno o l’altro degli innumerevoli episodi mitologici della loro ­tradizione.

    D’altra parte, la condotta degli Indios, le loro azioni, i loro gesti rituali e le loro preghiere continuano a ispirarsi ai modelli mitici che stabiliscono, ad esempio, in che modo si devono preparare i campi per la semina, quali sono i riti da celebrare nella stagione secca o in quella delle piogge, quali le offerte gradite agli dei e così via.

    Al seguito della Conquista, i missionari spagnoli tentarono invano di convertire gli abitanti delle selvagge montagne della Sierra Madre d’Occidente: alcune popolazioni non furono d’altronde sottomesse al giogo spagnolo se non due secoli dopo la distruzione di Tenochtitlàn, la capitale degli Aztechi. Nondimeno, l’apostolato dei missionari ha lasciato profonde tracce: ha cioè contribuito ad arricchire il già prospero Pantheon huichol, dando così origine a vari culti sincretici dove gli elementi della religione degli Antenati e del Cristianesimo si mischiano e si confondono. Nel ciclo di leggende pagano-cristiane compaiono infatti la Vergine, chiamata Tanana Guadalupe, Tata Cristo – venerato come un eroe divino, – Tatata San Josè e vari santitos che hanno però conservato gli attributi delle antiche divinità locali.

    Come succede in ogni tradizione orale, leggende e miti non sono affatto codificati, immutabili, ma continuano invece ad arricchirsi con sempre nuove scene e dettagli dovuti alla fantasia e alle esperienze oniriche degli sciamani.

    In questa raccolta sono pure inclusi due testi che fanno riferimento a una delle più famose leggende dell’antico Messico: l’avvincente epopea del Serpente a piume Quetzalcoatl. Personaggio storico e mitico allo stesso tempo, il sovrano dei Toltechi – popolo anteriore agli Aztechi e di

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