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Il ventaglio della signora Norha
Il ventaglio della signora Norha
Il ventaglio della signora Norha
E-book49 pagine36 minuti

Il ventaglio della signora Norha

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Info su questo ebook

Aldo durante una consegna di mobili insieme a Vittorio, un suo collega, conosce la signora Norha. Il venerdì successivo, Aldo chiama la signora e fissano un appuntamento a casa della stessa dove trascorrono alcune ore di sesso sfrenato. Il lunedì sera successivo trova due carabinieri con una foto in mano; entrano in casa sua gli chiedono se conoscesse la persona della foto; lui risponde di sì, in casa trovano in una delle tasche del suo paltò un ventaglio d’avorio e lo invitano a seguirli in caserma per ulteriore interrogatorio. In presenza di un avvocato difensore d’ufficio (Chiara Romiti), viene accusato dell’omicidio della signora Norha e tradotto in carcere in attesa di processo. Al processo, senza alcun alibi, pur dichiarandosi innocente, viene dichiarato colpevole di omicidio e condannato a 30 anni di reclusione. Ma chi ha ucciso la signora Norha? Riuscirà Chiara a dimostrare in appello la sua innocenza?
LinguaItaliano
Data di uscita26 feb 2016
ISBN9788893060707
Il ventaglio della signora Norha

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    Anteprima del libro

    Il ventaglio della signora Norha - Angelo Pagano

    Pagano

    Cap.1°- In cerca di lavoro.

    Alle 7,10 con appena 10 minuti di ritardo l’espresso Lecce/Roma arrivò sul settimo binario della stazione Termini, dove ad aspettarmi c’era mio fratello Rocco che previo accordi telefonici quel giorno di domenica era libero da impegni lavorativi e così poté venire a prendermi in stazione.

    Scesi dal treno e lungo il marciapiedi del binario gli andai Incontro con la valigia e lo zainetto sulle spalle, lui fece cenno con la mano per farsi notare fra la gente, quindi una volta riunitici con un caldo abbraccio ci salutammo e avviatici verso l’uscita mi raccontava il da farsi.

    All’uscita un clochard mi allungo la mano chiedendomi 1 euro per un panino, sfilai dalla tasca degli spiccioli e glieli diedi e lui mi augurò ogni bene dicendomi benvenuto a Roma, alla città eterna qui troverai ospitalità e fortuna.

    Usciti dalla stazione, mio fratello Rocco, mi raccomandò di non dare troppa confidenza agli avventori di strada .

    Giunti alla macchina caricammo la valigia e lo zainetto e partimmo alla volta di casa sua, fece un percorso più lungo passando da via Latina dove ci fermammo a fare colazione:

    -Buongiorno Fabio lui è Aldo mio fratello minore trattalo bene perché lo vedrai spesso d’ora in avanti.

    Naturalmente, come tutti rispose. Fabio affermando che da lui ogni consumazione oltre al giusto prezzo era di ottima qualità.

    Risaliti in macchina, dopo aver imboccato la tangenziale est circa dopo 20’, arrivammo a casa dove ad aspettarci c’erano Lina mia cognata e Danny il mio nipotino.

    Era la prima volta che mi vedeva dimostrandomi diffidenza si rifugiò tra le braccia della madre che lo rassicurò dicendogli di salutare lo zio, lui a stento fece ciao con la manina.

    Sembra timido, disse Lina ma, vedrai che è molto vivace e non riuscirai più a tenerlo fermo; la rassicurai dicendole che ero abituato ad aver attorno dei bambini quindi mentre lei continuò le faccende di casa, io iniziai a prendere confidenza con Dannny.

    All’ora di pranzo tutti seduti attorno al tavolo parlavamo dei miei progetti e rivolto a mio fratello Rocco chiarii subito che appena le mie condizioni economiche lo avrebbero permesso mi sarei reso indipendente andando a vivere da solo in un monolocale in modo da non invadere il suo menage familiare; Lina annuì con un cenno del capo la sua approvazione e ciò mi fece capire la sua determinazione nel voler difendere l’intimità della sua famiglia.

    Dopo pranzo, eccezionalmente mio fratello Rocco approfitto per farsi un’oretta di pennica; mentre Lina, sistemata la cucina mi aiutò a sistemare le mie cose dalla valigia dedicandomi degli spazi liberi e facilmente accessibili. Come ogni domenica, Rocco alle 15,30 si alzò ed accese la radio per seguire tutto il calcio minuto per minuto, con in mano la schedina giocata il sabato sera precedente controllava i risultati nella speranza di beccare un 13 o perlomeno un 12. Il mio nipotino Danny, nel frattempo si faceva il suo pisolino pomeridiano e quando le partite di calcio volgevano a termine si svegliava tutto capriccioso determinando l’intervento della madre che lo coccolava fino

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