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10 piccoli blogger a Pistoia
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E-book222 pagine2 ore

10 piccoli blogger a Pistoia

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Info su questo ebook

Pistoia, nel cuore della Toscana autentica, raccontata dai travel blogger che l'hanno visitata. Percorsi tra cultura, verde e enogstronomia, visti con gli occhi di viaggiatori che scrivono per altri viaggiatori. Un viaggio accompagnato da ricette inedite dal sapore toscano, da fare tranquillamente a casa.

“Pistoia sembra sonnecchiare agli occhi distratti di chi si ferma ad osservare una Toscana scoppiettante e rutilante di turisti, ma basta mettervi piede una sera per capire di quanto l’impressione risulti sbagliata.

E’ una città riservata ma non timida, energica senza eccessi, divertente in maniera equilibrata: più che mostrarsi ama essere scoperta.

Armando è il moderno dicitore di quanto avviene all’interno delle mura, con particolare attenzione a quanto concerne il cibo e le bevande, gli artigiani alimentari, i produttori e i ristoratori, che fa scoprire ad un pubblico attento, colto e contento quanto può incontrare.

Non solo recensioni e ricette, ma racconti veri, i suoi e dei suoi amici blogger, dai quali emerge anche la storia della città, le sue tradizioni, il carattere schivo dei suoi abitanti ma non per questo indeciso, e che invita al viaggio colui che ama scoprire le novità, non come turista mordi e fuggi ma quale visitatore curioso e intrigato dal sapere e dai sapori.”

(Leonardo Romanelli)
LinguaItaliano
Data di uscita28 ott 2015
ISBN9788893211406
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    Anteprima del libro

    10 piccoli blogger a Pistoia - Armando Alibrandi

    Alibrandi

    10 piccoli blogger al Cafè du Globe.

    Introduzione – Armando Alibrandi

    Dieci piccoli blogger erano arrivati, con i mezzi più disparati. Ognuno di loro aveva un modo diverso, unico, di comunicare e ognuno ….. veniva da un mondo diverso. Chi scriveva su un piccolo tablet, chi chattava con lo smartphone, chi scattava foto, anche alle cose apparentemente insignificanti. Tutti distaccati ma, in realtà, iper connessi e iper coinvolti.

    Li osservavo attentamente, non li avevo mai visti di persona, mentre prendevano posto intorno al tavolo dove li avevo convocati. Il Cafè du Globe, il posto giusto con la sua fresca atmosfera di una altra epoca.

    ….avrebbe scritto così Agatha Crhistie?....

    Riusciranno dieci piccoli blogger a scoprire, con le loro investigazioni, e a svelare ai propri Lettori il segreto di Pistoia? Riusciranno a farsi conquistare da quanto vedranno e da quello che gusteranno?

    Sconosciuta ai più, considerata la cenerentola della Toscana, ma dai molti volti e dalle molte attrattive ….... Pistoia, cultura, sapori e emozioni nel cuore della Toscana!

    Sarà vero anche per 10 piccoli blogger????

    Sì la città antica è tutta un ciottolo: tagliente, etrusca nello spirito anche se è medioevale come tempo di nascita.

    Bisogna vedere, per capirla, il mercato del sabato sulla piazza del Duomo che è una festa d’altri tempi. (Giovanni Michelucci) – grazie Simona per avermi suggerito questo passo.

    Finalmente. Gli amici blogger che ho invitato a trascorrere un week end a Pistoia sono arrivati. E' venerdì sera e inizia quello che viene definito, tra gli addetti ai lavori un blog tour.

    I blogger, novelli menestrelli viaggianti, che raccontano, a loro stessi e a un target di seguaci spesso ben definito, viaggi, impressioni e emozioni. In racconti dove spesso, sempre più spesso, le fotografie interagiscono o sostituiscono ai testi.

    Contenuti che poi volano nei social con l'effetto domino dei mi piace, dei commenti e delle condivisioni.

    Questo è il quinto, se non sbaglio, blog tour che organizzo a Pistoia.

    Grazie anche al Consorzio Turistico Città di Pistoia. Il mio entusiasmo li ha contagiati nell'utilizzare questo strumento di comunicazione 2.0 (o sono stato io ad essere contagiato dal loro entusiasmo nel promuovere la Città? Dovremo chiarirci …..).

    Il Cafè du Globe è proprio il posto giusto dove iniziare il tour. Un punto centrale di Pistoia, appena rilanciato per dare nuova vita a un locale storico.

    Caffetteria, pasticceria ed ora, grazie all'ampia veranda coperta sul Globo, nel cuore del centro città, anche ristorante.

    Mentre la cena scorre piacevolmente, tra aneddoti di viaggi e anticipazioni sul week end pistoiese, decido di scrivere.

    Ma scrivere non soltanto uno, o due (o tre), articoli sul blog tour, come ho sempre fatto.No, ho deciso, scrivero' un libro.

    Coinvolgendo i blogger che, con gli articoli e i blog, hanno raccontato e racconteranno, in questa occasione, Pistoia.

    Il mio compito? Principalmente parlare di cucina. Cucina Toscana ma, ovviamente, #amodomio.

    Armando, possiamo definirti un food blogger o un travel blogger?

    Bella domanda, cercherò di spiegarti durante la cena. In ogni caso un rinomato chef, a livello familiare.

    Intanto, prima conoscere i nostri blogger e carpire loro i segreti di Pistoia, pensiamo alle nostre ricette. Toscane si, ma a modo mio.

    I crostini alla cipolla. Le ricette di una volta.

    Armando Alibrandi

    Iniziamo con il racconto, anzi con le ricette. Ovviamente dall'antipasto.

    Nella cucina toscana non mancano mai i crostini. Dal classico, con i fegatini di pollo, a tanti altri, a seconda della fantasia e del gusto personale. Partiamo con le nostre ricette e quindi con ….. i crostini. Filoncini da crostini o pane toscano? Fate voi, ma sicuramente meglio se del giorno prima!

    Le ricette di una volta, quelle che magari trovi in casa, in un vecchio quaderno a righe. Scritte, tanto, tanto tempo fa, dalla mamma o dalla nonna. La cosa migliore è prendere gli ingredienti, pensarci sopra e reinterpretarle.

    Reinterpretarle: ovvero farle proprio come scritto, senza cambiare nulla! Ovviamente avranno un sapore diverso dai piatti di oggi, ma, garantisco, faranno fare un salto indietro nel tempo, nei ricordi di infanzia. Questa ricetta, scritta con un inchiostro sbiadito, ha almeno 40 anni. E' entrata in casa mia grazie a un caro Amico. Ciao Arnaldo.

    Crostini alla cipolla.

    Ingredienti per 6 persone

    •  2 filoni di pane all’olio (pane per crostini) o, come preferisco io, del pane toscano.

    •  1 cipolla bionda grossa

    •  1 spicchio d’aglio

    •  3 cucchiai d’olio

    •  200 gr. di pomodori pelati

    •  una spruzzata di cognac

    •  peperoncino, sale e origano q.b.

    Preparazione

    In un tegamino (l’ideale è di coccio) fare scaldare l’olio, mettere la cipolla affettata a listarelle sottili. Fare cuocere a fuoco lento, bagnando eventualmente con poco brodo vegetale o acqua (no vino). Quando la cipolla è ben appassita aggiungere i pomodori pelati a pezzi, il peperoncino e il sale. A metà cottura aggiungere il cognac e l’origano. La cottura sarà terminata quando si formerà una crema.

    Servire caldo, sui filoncini tagliati a crostini. A seconda del gusto e della disponibilità guarnire con erba cipollina, pezzetti di tonno sottolio, listellini di prosciutto crudo.

    Nota

    Puo’ essere fatto con qualsiasi tipo di cipolla, a seconda della disponibilità. Io in questo caso preferisco quelle dorate.

    E voi, come fate i vostri crostini o crostoni? Raccontatemi la vostra ricetta.

    Un (blog) tour alla scoperta di Pistoia.

    Claudia Boccini La Bussola e il diario

    Claudia, blogger romana, con il compagno Francesco, il fotografo del team: veramente una bella coppia. I primi che ho invitato, per un pre blogtour (avevo paura di toppare e li ho invitati per testare le mie dote di cicerone).

    Ho poi avuto il piacere di riaverli per un altro b.t.. Dotata di una cultura e di una curiosità unica, amante dei dettagli e vera esperta di arredamento. Grazie Claudia e Francesco, abbiamo ancora altro da mostrarvi a Pistoia.

    Quindi Vi aspettiamo!

    Che ne dici se questo fine settimana andiamo a scoprire una parte della Toscana che non conosciamo?

    Ma siamo già stati a Firenze, Arezzo, Pisa, Livorno, Siena e Grosseto poi le conosci come le tue tasche… e l'estate scorsa siamo andati anche a Massa, non ti ricordi? La Toscana l'abbiamo visitata tutta!

    No. Non tutta. E comunque Pistoia non la conosciamo...

    Pistoia? Ma cosa ci sarà mai da vedere a Pistoia? Hai mai sentito di turisti che scelgono di andare a far vacanza a Pistoia? Scommetto che c'è ben poco da fare e da vedere… a parte sciare sulle montagne dell'Abetone!

    Comincia così, con un dialogo che mostra tutta la nostra scarsa conoscenza di una delle città toscane meno frequentate dai turisti, quello che alla fine si rivelerà essere un week end entusiasmante alla scoperta di una provincia ricca di arte, di storia, di tradizioni e nello stesso tempo aperta alle proposte culturali più nuove.

    Pistoia si raggiunge agevolmente attraverso l'autostrada Firenze – Pisa - Livorno oppure con il treno e i mezzi pubblici - la stazione è comodamente non distante dal centro della città – ed ha cura dell'ambiente e della sostenibilità ambientale.

    A disposizione dei suoi visitatori - ma soprattutto dei suoi abitanti - c'è infatti un ottimo servizio di bus & parking: al parcheggio Cellini la sosta è gratuita e, se non si vuole fare una bella passeggiata fino in centro città, con pochi spicci si può acquistare alla macchinetta il biglietto giornaliero per il bus navetta M-Micco.

    Ed è proprio al parcheggio Cellini che ci dirigiamo per lasciare la macchina. Non ne sentiremo la mancanza, assolutamente!

    Il primo impatto con la città e con i pistoiesi ci lascia piacevolmente sorpresi: non abbiamo fatto in tempo a domandare un'informazione che i passeggeri del bus si sono fatti in quattro per aiutarci con suggerimenti e dritte.

    Scendere a Piazza Garibaldi e dirigerci verso San Giovanni Fuorcivitas (bell'esempio di romanico longobardo, caratterizzato da rivestimenti in marmo bianco e serpentino verde) è stato davvero facilissimo perché… due passeggeri del bus ci hanno accompagnato!

    Qui incontriamo la nostra guida, Armando, che si rivelerà un cicerone perfetto: d'altronde è risaputo che il modo migliore per visitare un posto che non si conosce è quello di vederlo con gli occhi di chi ci abita e ne conosce i pregi ed i difetti.

    Con lui andiamo in giro per le stradine del centro di Pistoia che mostrano ancora ben visibile l'impianto medievale, attraversiamo piazzette caratteristiche, facciamo lo slalom tra i banchi di frutta e verdura che caratterizzano il mercato della Sala (ma solo fino alle 14.00).

    Poi la città ed i cittadini ritornano padroni dello spazio, che si trasforma in un salotto con tanti tavolini, ombrelloni in esatte, musica e ovviamente bar ideali per aperitivi sfiziosi). La Sala diventa il punto di aggregazione di giovani e meno giovani, fino a notte fonda!

    Un avvertimento d'obbligo per i turisti appassionati di fotografia: il mercoledì e il sabato mattina Pistoia ospita il mercato bisettimanale, che riempie tutto il centro e rovina un po' le inquadrature fotografiche.

    O magari le rende diverse e più vive, dipende dai punti di vista. Per scattare magnifiche foto dovete aver la pazienza di attendere che i banchi vadano via.

    Passiamo quindi accanto a Via Abbi Pazienza - no, non mi sono confusa, si chiama proprio così e la leggenda vuole che sia stata la frase detta da un sicario per scusarsi con la sua vittima che, solo dopo averla pugnalata, scoprì non essere il suo vero obiettivo . Proseguiamo fino a raggiungere la chiesa di Sant'Andrea, pieve dell' VII° secolo edificata lungo il percorso dell'antica Via Francigena, dove ammiriamo il pulpito scolpito da Giovanni Pisano nel 1300.

    Il pulpito è un tripudio di figure, volti, espressioni.

    Plasticità e dinamicità promanano dalle decine e decine di figure che vi sono scolpite ma nonostante tanto splendore, l'arte si inchina alla sacralità del luogo: il pulpito, posto in posizione laterale, non offusca la grandiosità della chiesa ma la esalta.

    Lasciata la Chiesa di Sant'Andrea (andateci, se possibile, nella prima mattina o nel pomeriggio avanzato e lasciatevi trasportare nel silenzio dalle emozioni), ci aspetta una passeggiata lungo via delle Pappe.

    Qui a Pistoia la toponomastica risale al medioevo e le strade hanno spesso nomi che a noi sembrano buffi: ad esempio la denominazione della strada (via delle Pappe) che stiamo percorrendo sembra derivi dagli unguenti che venivano preparati dalle monache - che qui avevano il loro convento - a favore del vicino ospedale.

    Proseguiamo verso Via del Ceppo per ammirare l'esterno dell'omonimo Ospedale medievale, la cui facciata anteriore è decorata da un grande fregio in terracotta invetriata che mostra le opere di misericordia legate all'assistenza agli ammalati.

    Le formelle sono talmente realistiche che a guardarle sembra di essere parte della scena. Incredibili i volti dei personaggi, i dettagli minuti, i colori vivaci!

    Ancora pochi passi e raggiungiamo la Chiesa di San Bartolomeo in Pantano, così chiamata perché in questo luogo una volta c'era una palude ed ancora oggi la chiesa si trova ad un livello più basso della sede stradale attuale.

    La chiesa risale all'VIII° secolo ed è un esempio di romanico pistoiese di epoca longobarda. Ma soprattutto è - nella linearità della sua architettura – assolutamente sublime.

    Se vi capita di essere a Pistoia il 23 ed il 24 agosto, non perdetevi la festa del Santo e non dimenticate di assaggiare i caratteristici dolci di pastafrolla a forma di collana, le corone di San Bartolomeo.

    Mentre camminiamo per la città, io e Francesco restiamo sorpresi dall'ordine e dal clima familiare: ogni tanto si aprono varchi che portano a giardini nascosti, bar storici dove sedersi a prendere un caffè e scambiare quattro chiacchiere, senza che nessuno metta mai fretta.

    Se ne avete la possibilità, fermatevi al Bar Michi: è in posizione strategica in Piazza del Duomo e dai suoi tavolini potrete vedere l'insieme dei palazzi e degli edifici che costituiscono il cuore civile, religioso, politico e giudiziario della città di Pistoia.

    Parlavo del cuore della città: anche se oramai è tardi, riusciamo ad entrare in Duomo e soprattutto a visitare il Battistero di San Giovanni in Corte, detto anche il Ritondo (è un ottagono, in realtà), dove l'attenzione viene catalizzata dal meraviglioso - non esagero, lo è davvero - fonte battesimale di Lanfranco da Como.

    Il marmo bianco è esaltato dal contrasto con le spoglie pareti di mattoni del Battistero.

    L'ingresso in Battistero è gratuito ed il mio consiglio è di non limitarsi ad una sola visita.

    Alla base dell'altare notiamo una distesa di specchi incrinati: è un'istallazione artistica temporanea e contemporanea - che a mio avviso non aggiunge nulla alla meraviglia del luogo – con il pregio di riflettere la perfezione dei ricami di marmo.

    Nonostante Pistoia rischi di essere schiacciata turisticamente dalle vicine Pisa e Firenze, è una città che non si ferma al passato: si lascia permeare volentieri da influssi artistici contemporanei, spesso proposti in forma di eventi ed iniziative culturali aperti alla cittadinanza.

    Nel frattempo è arrivata l'ora dell'aperitivo e del pranzo ma, se non vi dispiace, vi parlerò più avanti di dove e cosa mangiare a Pistoia: Armando ha promesso che ci porterà a scoprire un paio di posti speciali!

    Però, bella Pistoia! Fino ad ora tutto quel che ho visto mi è piaciuto una gran bella città, davvero!

    Hai visto che abbiamo fatto bene a venirci a passare il fine settimana? E tu che pensavi che fosse una città da una sosta e via pensa, che ancora non abbiamo visto che una piccola parte di ciò che ha da offrire al visitatore curioso. Guarda la mappa della città: per ora abbiamo solo iniziato a scoprirla!

    P.S.:per chi ha voglia di raccontare l’hashtag è #suaPistoia.

    Cara Claudia, sapevo che facevo bene a invitarti a Pistoia. Leggendoti

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