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Storia di Lastra a Signa
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E-book311 pagine2 ore

Storia di Lastra a Signa

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Info su questo ebook

L’e-book descrive gli eventi storici che hanno interessato Lastra a Signa e il suo territorio, dall’undicesimo secolo fino all’inizio della prima guerra mondiale.
I numerosi rimandi al testo, e la Cronologia, offrono anche la possibilità di “inserire” il loro contenuto, in uno “scenario” più ampio e significativo.
LinguaItaliano
Data di uscita7 set 2016
ISBN9788822840264
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    Anteprima del libro

    Storia di Lastra a Signa - Giuseppe Simoncini

    Prefazione

    La storia di Lastra a Signa qui proposta in e-book, fa seguito alla recente (2014) Storia di Lastra a Signa in breve, a stampa del Consiglio Regionale della Toscana, nella collana I quaderni di Belloguardo, curata dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Lastra a Signa.

    In questa edizione si sono inseriti vicende storiche e personaggi non strettamente collegati alla storia di Lastra,  ma che comunque attinenti agli avvenimenti esposti, ne favoriscono una migliore interpretazione.

    L'Autore  

     

    Centro storico di Lastra - FOTOTOUR

    Cenni introduttivi

    Nel territorio dell’odierna Lastra a Signa , in quello che tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo è chiamato il "contado di Firenze", accadono una serie d’ avvenimenti che legandosi alle mire espansionistiche dell’emergente potenza fiorentina, ne condizioneranno tutta l’evoluzione .

    Nella proprietà fondiaria ad esempio, che col sistema della curtis tendeva a svolgere un ciclo produttivo chiuso o ben poco aperto all’esterno, è posto alla base della struttura produttiva la singola particella di terreno, creando presupposti di sviluppo verso il sistema poderale, che ridisegneranno nel tempo tutto il territorio.

    Si compie poi un plurisecolare processo di bonifica dello stesso, che consente l’acquisizione di spazi paludosi e desertici della pianura, con nuove opportunità per lo sfruttamento del suolo e la viabilità.

    Contemporaneamente la popolazione cresce di numero, consolida i borghi rurali esistenti e si aggrega in nuovi.

    La fede trova espressione nella costruzione di nuove chiese e nella suddivisione in popoli che a loro fanno riferimento, sotto il potere giurisdizionale del Plebato, o Piviere, che esprime il nucleo base dell’organizzazione ecclesiastica del territorio.

    Lastra a Gangalandi antico nome di Lastra a Signa

    Tra l’XI e il XII secolo lungo l’antica Via Pisana , in un punto dove il tracciato abbandona la piana deviando verso le colline, sorge una stazione di sosta per viaggiatori.

    Il percorso permette di aggirare il tratto fra Porto di Mezzo e Montelupo, reso difficile per la presenza della stretta della Gonfolina.

    E’ quest’insediamento il probabile nucleo originario intorno al quale si svilupperà il borgo di Lastra, le cui origini non sono chiaramente rintracciabili.

    La presenza di numerose Cave di pietra Arenaria nelle zone collinari del territorio, danno conto della prima parte del nome, mentre Gangalandi è la famiglia di feudatari che domina questo territorio all’inizio del dodicesimo secolo.

    Il borgo è citato in documenti di fine Duecento e inizi del Trecento, a proposito di un ospedale e un albergo.

    Nel 1260, col comune di Gangalandi, abbiamo notizie della prima comunità istituzionalmente indipendente di questo territorio.

    Essa fa riferimento alla chiesa di San Martino e non ad una Pieve, quella di Signa, con cui dovrebbe identificarsi territorialmente; a dimostrazione di un potere che andava crescendo e reclamava autonomia.

    Ma è Firenze che segna profondamente la storia di queste terre, con l’affermarsi della sua politica espansionistica a danno dei feudatari locali.

    Firenze allarga i suoi domini

    All’inizio del XII secolo nel conflitto fra Papato e Impero, Firenze si schiera col primo e la contessa Matilde di Canossa contro l’imperatore Enrico V.

    Sarà l’inizio di una serie di campagne contro i feudatari del contado, per lo smantellamento delle loro rocche.

    L’obbiettivo è dotarsi anche di uno sbocco verso il mare, naturalmente rappresentato dal tracciato della Via Pisana.

    Il castello di Monte Cascioli subisce vari assalti e viene distrutto definitivamente nel 1119 , quello di Monte Orlando subisce la medesima sorte nel 1107.

    A proposito di questo castello, la sua storia si confonde con il castello di Gangalandi.

    Le fonti storiche riportano notizie discordanti, e non è chiaro se si tratti di un medesimo castello o meno.

    Liberata la Via Pisana sulla riva sinistra dell’Arno, Firenze rivolgerà la propria attenzione a Signa, che rappresenta una testa di ponte di Pistoia, sua rivale, e ne otterrà il controllo nel 1124.

    Risale a questi anni la costruzione di un ponte sull’Arno, che rivestirà grande importanza da un punto di vista economico e militare.

    Firenze per tutto il XII secolo si contraddistingue per l’aspra lotta volta all’assoggettamento del contado, che porta a termine nei primi anni del 1200, e l’elaborazione di una costituzione comunale.

    Il XIII sec.

    All’inizio del XIII secolo il rafforzarsi del potere imperiale per opera di Federico I ed Enrico VI, toglie a Firenze l’amministrazione del contado, che passa a rappresentanti dell’impero.

    Questo non cambia la circostanza che il territorio è ormai diventato un attributo di Firenze,e la sua storia non più separabile da quella della città.

    La divisione in quartieri e sestieri che i fiorentini fanno dell’area urbana, si estenderà anche al contado.

    (La riva sinistra dell’Arno sotto Firenze farà riferimento al quartiere di S.Spirito ).

    Negli anni che seguono, il tentativo di Firenze per liberarsi dalla tutela imperiale, inserendosi nel più generalizzato scontro fra papato e impero, porterà le grandi famiglie fiorentine in lotta per il potere a dividersi in Guelfi e Ghibellini.

    Avvengono aspre lotte, con l’alternarsi delle due fazioni al comando della città, e scontri tra le parti che interesseranno anche l’area lastrigiana.

    (Ponte a Signa, Castagnolo).

    Nel 1250, l’ennesimo cambiamento nell’ordinamento di Firenze, porta al governo guelfo del Primo popolo, che durerà fino al 1260.

    Il contado è diviso a livello amministrativo in 96 Pivieri, incaricati di amministrare la giustizia e mobilitare alle armi.

    E’ in questa situazione che fra potere religioso e laico, si rinnovano le diatribe sulla posizione del comune di Gangalandi, come già accennato.

    Questo territorio viene a trovarsi diviso tra ben quattro pivieri; Signa, Sant'Ippolito, San Giuliano a Settimo e Artimino.

    Solo molti anni più tardi, nel 1415, si sanerà la situazione ponendo i territori sul versante dell’Arno soggetti a San Martino a Gangalandi , e quelli versante Pesa a Sant'Ippolito.

    Il borgo di Lastra non ha sviluppi significativi in questo secolo, per quanto lungo l’Arno si abbia grande attività di mulini e pescaie.

    Il territorio posto sulla riva sinistra del fiume è poi, per rilevanza strategica e influenza delle istituzioni, meno importante di quello della riva destra.

    Qui il controllo di Signa permette a Firenze di proteggere il ponte sul fiume e, contemporaneamente, aprirsi alle importanti direttrici per Lucca, Pistoia e Prato.

    Il versante della Val di Pesa è invece protetto dai fiorentini fortificando Montelupo nel 1202.

    In questo periodo storico si segnala inoltre, a livello locale, la comparsa di  una figura religiosa che diverrà oggetto di grande devozione, e la cui memoria è ben presente anche oggi: la Beata Giovanna. 

    Il XIV sec.

    Il secolo XIV si caratterizza per carestie ed epidemie di portata europea, che avvengono a più riprese.

    La comparsa nel 1348 della peste nera peggiora ulteriormente la situazione, causando un numero rilevante di morti.

    Il territorio lastrigiano oltre che colpito da questi eventi, subirà anche diverse devastazioni, legate alle guerre che Firenze ha in corso in questo periodo.

    Incomincia Arrigo VII nel 1312, saccheggiando il contado per un raggio di 10 miglia, mentre pone sotto assedio Firenze;

    e prosegue con Castruccio Castracani signore di Lucca, che porta distruzione a Gangalandi, San Martino alla Palma e Castel Pulci, nell’ottobre 1325.

    All’inizio del 1326 distrugge anche il ponte sull’Arno prima di ritirarsi da Signa, base di partenza delle sue scorrerie, e rifugiarsi nella rocca di Carmignano.

    I pisani, provenendo dal lato della Pesa , nel 1363 operano incursioni e saccheggi sin quasi a Firenze, ripetendosi nel 1369.

    Infine,le truppe di Gian Galeazzo Visconti di base a Siena, nel 1397, assaltano il borgo di Lastra non ancora cinto di mura.

    Queste circostanze fanno riconsiderare a Firenze le strutture difensive della zona.

    Per Signa è deciso il potenziamento con nuove mura già nel 1326.

    Sulla riva sinistra invece, la necessità di munirsi di più valide difese per la guerra con Pisa è più a lungo valutata.

    Sul finire del secolo si decide infine di murare il borgo di Lastra e dotare di mura anche Malmantile.

    Il XV sec.

    La costruzione delle mura è iniziata da pochi anni, quando la situazione politico-militare che aveva spinto ad intraprendere questi lavori viene ad essere completamente modificata.

    Nel 1402 muore, infatti, Gian Galeazzo Visconti duca di Milano.

    Era giunto ad insignorirsi di Pisa, Siena, Perugia e Assisi; controllava Lucca e la Lunigiana.Bologna era in suo potere.Aveva in pratica chiusa come in una morsa Firenze, e rappresentava una seria minaccia.

    Questi domini, con la sua scomparsa, iniziano presto a disgregarsi.Firenze potrà addirittura comprare per denaro Pisa dal figlio di Galeazzo, Gabriele Maria, nel 1405.

    Si dovrà in ogni caso sottoporre i pisani ad un lungo e duro assedio, concluso nel 1406, prima che si arrendano al dominio fiorentino.

    Lastra viene allora configurandosi come una difesa avanzata di Firenze.Le sue strutture difensive di carattere tardo-trecentesco, diventeranno presto poco efficaci, a fronte dello sviluppo tecnico che l’artiglieria registra nel XV e XVI secolo.

    La nascita delle mura non comporta uno sviluppo del borgo, che resta di modeste dimensioni.Un forte freno in questa direzione è rappresentato dalle pestilenze che continuano, come nel secolo precedente, a fare un gran numero di vittime fra la popolazione.

    Soltanto poco oltre la metà del secolo, il fenomeno si attenuerà un poco d’intensità e frequenza.

    Negli anni in cui i lavori militari intorno al borgo si vanno ultimando, Firenze attraversa vicende politiche che portano a succedere, nel 1434, al dominio oligarchico degli Albizi, quello di Cosimo dei Medici.

    Per sessanta anni questa casata dominerà la scena politica, fino alla cacciata di Piero dei Medici nel 1494, e l’instaurarsi della prima Repubblica Fiorentina.

    La discesa di Carlo VIII in Italia, che attraversa la Toscana per andare a conquistare il regno di Napoli, il pretesto per cacciare Piero.

    Gli è rimproverato un atteggiamento troppo remissivo nei confronti del sovrano francese, al quale cede le fortezze di Sarzana, Pietrasanta, e i porti di Pisa e Livorno, spaventato dalle forze nemiche in campo.

    (Il frate domenicano Girolamo Savonarola aveva già creato in precedenza a Firenze, il clima adatto perché questo avvenisse).

    Lo sviluppo di queste vicende porterà al famoso incontro-scontro fra Piero Capponi e il re francese, mentre si tratta per risparmiare alla città atti di guerra.

    Ponte a Signa è sede sicuramente, presso la Villa Pandolfini o/e la vicina Torre Pandolfini, di alcuni di questi incontri tra gli ambasciatori fiorentini e Carlo VIII.

    Per diversi giorni il re francese soggiornerà in questa località prima di entrare in Firenze.

    Più difficile sembra poter ipotizzare che l’incontro sopra accennato , sia avvenuto lì.

    La prima Repubblica Fiorentina resisterà fino al 1512, quando i Medici ritornano al potere.

    Ci sarà spazio per un'ultima, effimera seconda repubblica, dal 1527 al 1530; la sua caduta segnata da eventi militari che coinvolgeranno duramente il borgo di Lastra.

    5 Dicembre 1529, l'assedio

    Nell’Ottobre 1529 Carlo V, rispettando gli accordi di pace fatti con Papa Clemente VII, pone sotto assedio Firenze per riportare i Medici al potere.

    All’inizio si fronteggiano due eserciti numericamente alla pari.

    Gli assalitori per, nei primi mesi del 1530 ricevono numerosi rinforzi.

    Comandante in Firenze dell’esercito è inizialmente Ercole d’Este, quasi subito sostituito da Malatesta Baglioni.

    All’esterno comanda Francesco Ferrucci, che cura gli approvvigionamenti alla città assediata e riconquista a Firenze , con pochi uomini, S.Miniato e Volterra.

    Si adopera anche per cercare di ricostituire nuove milizie.

    Il borgo di Lastra, posto sul versante empolese dal quale giungono viveri, diviene un punto strategico cui far affluire e smistare per vie traverse, i rifornimenti alla città assediata.

    E’ riportato dallo storico Paolo Giovio che proprio il Ferrucci avrebbe fatto inviare tre compagnie di fanti, (trecento uomini), per evitare che i nemici s’impadronissero del castello.

    I soldati arrivati sul posto con scarse provviste al seguito e trovandovi ben poco, si disperdono in parte nella campagna, per procurarsi subito qualcosa.

    Gli spagnoli che si erano accorti di quel movimento di soldati, e gli andavano dietro, attaccano prontamente.

    I fiorentini fanno appena in tempo a chiudersi al riparo entro le mura; ma si organizzano e riescono a respingere un primo assalto con le scale alle muraglie, come dice Bernardo Segni nelle Storie Fiorentine.

    Gli assedianti chiedono rinforzi al principe d’Oranges, che invia cannoni e Lanzichenecchi celermente.

    L’artiglieria permette presto di aprire una breccia nella parte alta del borgo, nella quale irrompono i tedeschi, …tagliando a pezzi i soldati e i terrazzani, riporta

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