Eroi Caduti. Le vite di Galileo, Michelangelo e Gutenberg
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Romanzo storico. Le vite dell'astronomo perseguitato dall'Inquisizione, dell'artista autore della Cappella Sistina tormentato dai demoni interiori e del pover'uomo che inventò la stampa e che con questa voleva diventare ricco.
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Eroi Caduti. Le vite di Galileo, Michelangelo e Gutenberg - Borja Loma Barrie
Eroi Caduti
Le vite di Galileo, Michelangelo e Gutenberg
Borja Loma Barrie
Eroi Caduti. Le vite di Galileo, Michelangelo e Gutenberg
© BORJA LOMA BARRIE 2015
Tutti i diritti riservati.
CAPITOLO I
Pisa è una bella città dell'Italia nord-occidentale, nella regione Toscana.
La Toscana è una terra dai paesaggi dolci e morbidi, dove splende sempre il sole, senza fare eccessivo caldo, a parte durante il periodo estivo. Si trova al centro della zona nord-occidentale della penisola italica, a sud della regione Emilia Romagna, a nord del Lazio e ad est rispetto al mar Mediterraneo (chiamato in questo tratto Mar Ligure).
Nella parte orientale la regione è attraversata dalle grandi montagne degli Appennini, alcune di una certa altitudine, caratterizzate da ghiacci invernali.
Sulle vette degli Appennini, dall'autunno alla primavera, si verificano tempeste di vento, pioggia e neve. Questo fa si che il calore del Mediterraneo, intenso durante il periodo estivo, non si propaghi oltre la zona litorale, motivo per cui il clima toscano è piuttosto mite, se non addirittura fresco.
La Toscana è molto bella. Ci sono tanti e piccoli boschi di sugheri e abeti. Ci sono grandi piane ondulate di erba umida dove pascolano vacche e pecore tranquillamente.
Ci sono molte colline e sono quasi tutte ricoperte di spighe di grano.
In primavera tutta la regione fiorisce e risplende in iridescenze ocra, azzurre, verdi ed oro, con sullo sfondo le tonalità grigiastre e la presenza monumentale degli Appennini.
La città di Pisa si trova nella parte nord-ovest della regione. Non è un città molto grande.
È bella e ordinata. Non ci sono grattacieli né grandi edifici.
La maggior parte della città corrisponde alle costruzioni realizzate durante il Medio Evo, l'epoca di maggior splendore. Quando uno cammina per i suoi antichi vicoli e viuzze ha l'impressione di viaggiare nel tempo.
Non è una città densamente popolata. Al giorno d'oggi Pisa supera appena i duecentomila abitanti.
È molto prossima alla costa del cosiddetto Mar Ligure, mare che si trova tra la costa francese a nord-ovest, quella italiana a nord-est, e l'isola francese Corsica a sud.
In passato la città di Pisa si trovava sul mare. Fu un importante porto sin da prima dell'epoca del romano impero.
Tuttavia, a causa dei depositi alluvionali dell'estuario del fiume Arno, che l'attraversa, a poco a poco si spostò verso l'interno.
Oggi si ritrova a pochi chilometri dalla costa, quando in passato, come dicevamo, si trovava sulla riva del mare.
Le prime notizie della città risalgono al III secolo a.C., epoca in cui fu dominata, come tutta l'Italia, da Roma.
Nell'anno 225 a.C., in seguito all'invasione dei galli dell'Italia del nord, il console romano Attilio Regolo, proveniente da Roma al comando di una grande flotta da guerra composta da duecento triremi, la scelse per sbarcarvi con le sue legioni, con le quali affrontò gli invasori, che si ritirarono solo dopo aver incendiato e saccheggiato le piccole città e i villaggi dell'Italia settentrionale.
La cavalleria romana li inseguì, ma, a quanto pare, i sauri galli erano più veloci, e quindi riuscirono a scappare.
Non furono inseguiti oltre le Alpi, che per allora rappresentavano un ostacolo naturale praticamente invalicabile, soprattutto per un esercito.
Il porto di Pisa, la sua vicinanza al mare, fece sì che la città prosperò rapidamente.
I pisani si rivelarono eccellenti uomini di mare e pescatori.
La pesca, da una parte, e la costruzione d'imbarcazioni, dall'altra, furono i principali motivi per cui l'economia della città si sviluppò rapidamente.
Con lo sviluppo dell'economia, la città accrebbe la sua influenza politica, che, a sua volta, generò la creazione di un rispettabile esercito, composto per la maggior parte da mercenari.
Queste circostanze portarono Pisa a definirsi come regno indipendente, a trasformarsi in una polis o città-Stato, governata più o meno democraticamente dalla comune, dall'amministrazione o dal senato, libera dalle influenze di altre repubbliche o monarchie, come Venezia, Genova, Milano e Firenze.
Ovviamente, a quell'epoca, durante il Medio Evo, la prosperità di un luogo causava, inevitabilmente, l'invidia da parte di altri villaggi, città e Stati.
Nel XII secolo Pisa fu assediata dai lombardi (chiamati anche longobardi), una popolazione di origine germanica che invase il Nord Italia, dove vennero fondate città e venne istituito un regno, la Lombardia (ancora oggi la regione si chiama così, con capitale Milano).
Pisa, allora, dovette allearsi con Genova e il Sacro Romano Impero Germanico.
L'imperatore tedesco Federico I, detto Barbarossa, sovrano del Sacro Romano Impero, si mostrò generoso. Era profondamente cristiano.
Tanto profondamente cristiano, ovviamente, quanto l'esercizio del potere gli permetteva, e nemmeno troppo, dato che i governanti, in molte situazioni, dovevano prendere decisioni di Stato di scarsa umanità e ancor meno sante, come dichiarare guerra o condannare a morte.
I lombardi erano suoi sudditi, però gli si ribellarono contro e, dopo essere fuggiti verso l'Italia, si costituirono Stato indipendente.
Questo non fu tollerato dall'imperatore Barbarossa. L'imperatore allora approfittò del fatto che un'ambasciata pisana gli chiese aiuto contro i lombardi per riunire il suo esercito e marciare al suo comando verso la penisola, per farla finita con i rivoltosi.
Non fu un compito facile, ma riuscì a liberare Pisa dall'essere annessa alla Lombardia. E costrinse i lombardi a ripiegare verso il nord.
Più tardi, lo stesso imperatore Barbarossa guidò una crociata contro i musulmani in Terra Santa.
Si diresse verso il Bosforo (la parte europea dell'attuale Turchia) e affrontò i seleucidi, che vinse una volta.
Fu battuto tuttavia in una seconda importante battaglia, quella del fiume Salef.
Fu un disastro per i crociati e probabilmente per tutta la cristianità.
I reggimenti dell'imperatore, e l'imperatore stesso, dinnanzi all'incalzare inarrestabile dei musulmani, dovettero retrocedere allo sbando verso il fiume.
Inseguiti, disorganizzati, disperati e di numero inferiori non trovarono altro rimedio, che buttarsi in acqua per cercare di arrivare all'altra riva; la maggior parte di loro morirono affogati a causa del peso delle armature, degli scudi e delle armi che portavano. L'imperatore fu tra quelli che persero la vita, inghiottiti dalle acque torbide e impetuose del fiume Salef.
Quando le truppe che l'imperatore aveva acquartierato a Pisa se ne andarono, la città cercò di ristabilirsi come Stato indipendente.
Nel frattempo la ricchezza della città aveva risvegliato l'avidità delle altre città toscane, come Firenze, Arezzo, Lucca e Siena, contro le quali Pisa intraprese una serie di battaglie e campagne militari che dissanguarono i fondi pubblici, ne compromisero la prosperità e causarono molti morti tra i suoi abitanti.
Indebolita e in rovina, Pisa fu di nuovo assediata nel secolo XIII, questa volta da parte dei genovesi, i suoi antichi alleati.
I genovesi non tardarono a rompere le linee di difesa, misero a ferro e a fuoco la città e la distrussero.
Commisero atrocità sui pisani, che rimasero praticamente annientati.
La famiglia Sforza, una delle più potenti d'Italia all'epoca, prese il potere in città. Sebbene i suoi membri instaurarono un regime assolutista, rilanciarono l'economia di Pisa e la propria città, che risultò ricostruita.
All'incirca a questa epoca infatti risale la costruzione della sua straordinaria cattedrale romanica e il suo non meno sorprendente campanile o Torre Inclinata (la Torre di Pisa), uno dei monumenti più celebri e peculiari d'Europa