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Un Delitto Placebo
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E-book65 pagine53 minuti

Un Delitto Placebo

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Info su questo ebook

Un uomo al di sopra di ogni sospetto, un magistrato integerrimo tradito dal cuore e dalle medicine che avrebbero dovuto salvargli la vita. Chi ha sostituito le pillole per l'angina del dottor Fidenziano Calabrò con un placebo? Per scoprirlo, il maresciallo maggiore dei carabinieri, Delma Pugliese, dovrà risolvere dei veri e propri enigmi, scavando appena sotto la patina di perbenismo, tra vizi e gelosie, della Lecco che conta.

Dopo “Un delitto al dente” e “Un delitto lacustre”, non perdetevi il nuovo e intricato caso dell'affascinante Delma Pugliese.

Deodato le osservò il profilo sottile, la fronte spaziosa, i capelli neri come le ciglia lunghe, gli occhi grandi, profondi, vividi, che quando ti davano un ordine lo eseguivi in un lampo. Aveva abbassato l’aletta parasole e, osservandosi nel piccolo specchio, si era passata un filo di rossetto sulle labbra. Quell’operazione tanto femminile, riscosse in Deodato un che di voluttuoso, era come se la divisa fosse sparita.
«Guarda che ti vedo Deodato. È meglio che tieni d’occhio la strada».

LinguaItaliano
Data di uscita22 gen 2017
ISBN9781370831319
Un Delitto Placebo
Autore

Riccardo Alberto Quattrini

E' uscito il mio secondo romanzo Ombre nere sulla laguna. RECENSIONE OMBRE NERE SULLA LAGUNA È una storia complessa, quella di “Ombre nere sulla laguna”, ultima fatica letteraria di Riccardo Alberto Quattrini, imprenditore ─ a riposo − con il pallino per la narrativa e per la suspense. Dopo “Il Copista” pubblica un nuovo romanzo avvalendosi dell’offerta tecnologica delle piattaforme digitali, senza trascurare il libro nel suo formato tradizionale, per chi ama sfogliare pagine di carta. Potrebbe essere un film, perché la trama ha uno sviluppo cinematografico, una di quelle pellicole in bianco e nero sullo sfondo di una città incantata: Venezia. Anche il titolo, con le sue ombre, richiama le atmosfere cupe e il mistero. I continui rimandi tra passato e presente rendono vivide le scene e i personaggi. Lo stile è quello di un classico hard-boiled, con tutte le caratteristiche e i “trucchi” del genere. Una telefonata riporta il commissario Pino Bonivento indietro nel tempo e riapre una vecchia ferita; un’indagine mai conclusa e una rinuncia che ancora brucia. Erano tempi cupi, e non c’era altra scelta, ma questo non basta a placare la sete di giustizia di un poliziotto vero. Seguendo a ritroso una lunga striscia di sangue ormai rappreso, e di corpi miracolosamente recuperati, il commissario ricostruisce, tassello per tassello, i fasti di un’epoca e i vizi nascosti. Emergono particolari inquietanti, una setta satanica guidata da una cartomante, personaggi importanti che sfruttano l’occultismo, e la magia del Cinema, per coprire istinti inconfessabili. Venezia, con i suoi canali, le sue storiche dimore e le sue calli, è l’ambientazione giusta per una storia ammantata di mistero. Un gioco di incastri e ingranaggi che si perfeziona nella scena finale, drammatica ma con un esito inaspettato. Lo si trova gratuitamente sui vari store da SW a Kobo, IBooks. Dimensioni file: 610 KB Lunghezza stampa: 351 Utilizzo simultaneo di dispositivi: illimitato Editore: ZeugmaPad (26 ottobre 2014) Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l. Lingua: Italiano ASIN: B00OXTL6B6 -- Ho pubblicato un romanzo thriller dal titolo: "Il copista" Casa editrice Neftasia Disponibile anche in eBook a € 12,99. I posted a thriller novel titled: "The Copyist" Publisher Neftasia Also available in eBook to € 12.99. Sinossi: "Mai avrei creduto che nella mia vita mi potesse succedere una cosa simile, essere sbattuta in una fossa putrida e maleodorante facente parte di una vecchia porcilaia, usata fino a qualche anno prima, per la raccolta di sterco e urina dei maiali per concimare i campi". Parla così Margherita Ferri, una ragazza sui trent'anni, che vive in un tranquillo paesino in provincia di Lodi. Resa cieca, dopo un incidente stradale, accadutole anni prima. Novella scrittrice, per sopperire al dramma. Il suo primo romanzo, tuttavia, la condurrà in una spirale senza fine, dove subirà ogni genere di coercizione: minacce, percosse, costrizioni, violenze, soprusi, perpetrate da degli individui senza scrupoli. Il primo, un giocatore accanito, indebitato fino al collo con uno strozzino, un nano malefico e crudele, chiamato Alvis nel giro, che si accompagna al suo guardaspalle, un gigante di oltre due metri, un rompi ossa detto Maciste. Il secondo un succube cognato titolare di una copisteria. Il ritrovamento di un'auto, di grossa cilindrata, completamente carbonizzata, la scomparsa di due donne, e in concomitanza di due uomini. Inizieranno così le indagini del maresciallo capo Carmine Bellantonio comandante, la caserma di Codogno e dell'ispettore di polizia, Fabrizio Messina del Commissariato di via Quarenghi a Milano. Investigando nella vita di questi due uomini, dopo lunghe indagini su personaggi coinvolti in vicende di strozzinaggio, gioco d'azzardo, sequestro di persona, e al ritrovamento di alcuni corpi in una vecchia porcilaia e di un furgone ripescato in una cava alla periferia di Milano. Quando le loro indagini, casualmente s'intrecceranno, riusciranno a comprenderne il movente, e la ragione che li rese così spietati.

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    Un Delitto Placebo - Riccardo Alberto Quattrini

    UN DELITTO PLACEBO

    Un nuovo e intricato caso per il maresciallo maggiore Delma Pugliese

    Un racconto

    di

    Riccardo Alberto Quattrini

    Copyright 2017

    Smashwords Edition

    Licenza d'uso

    Questo ebook è concesso in uso per l’intrattenimento personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone.

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    INDICE

    Incipit

    Un delitto placebo

    Nota dell'autore

    L’ipocrita lo riconosci subito. Ha una maschera sull’anima.

    (Vinkweb, Twitter)

    L’Alfa 155 era ferma sul piazzale antistante la procura. L’appuntato Luca Cigolani era alla guida e faceva scivolare le mani sul volante, quando li vide scendere gli ampi gradini smise. Avevano i volti tirati di chi ha ricevuto qualche brutta notizia. Il maresciallo maggiore Delma Pugliese era qualche gradino avanti al sostituto dottor Bruno Canepa. Cigolani scese dall’auto e aprì la portiera posteriore al sostituto facendo seguire un saluto alla visiera.

    «Cigolani andiamo dal patologo», disse il maresciallo sedendoglisi accanto.

    L’Alfa partì con una sgommata.

    Durante il viaggio non si scambiarono nessuna parola. Dapprincipio la giornata pareva essere positiva per il maresciallo Pugliese, visto l’esito del caso odontoiatra, che lei aveva battezzato un delitto al dente, indirizzando immediatamente le indagini verso la pista sentimentale. Mentre il sostituto aveva propugnato che si trattasse di un semplice infarto. Il dottor Bruno Canepa aveva da qualche giorno sostituito il dottor Fidenziano Calabrò, morto nello studio di casa sua per un infarto. Una bravissima e degna persona, con la quale il maresciallo si era trovata sempre in perfetta armonia. Diversamente con il dottor Canepa, giudicato senza indugio come presuntuoso, arrogante e borioso quando puntualizzò, muovendo a scatti la mano, come un direttore d’orchestra, che amava l’osservanza delle leggi, non disgiunte, qualora ce ne fosse la necessità, da una tempestiva repressione dei reati nel rispetto delle misure di sicurezza... E poi quei capelli lunghi e quel perenne ciuffo che gli scendeva sulla fronte butterata, come il viso, che ricordava un poco Fabrizio De André, anche lui genovese come il cantautore.

    La distanza dalla procura all’Istituto di Medicina legale era assai breve. L'edificio, ricavato nel lato nord dell’ospedale Luini Confalonieri, era bigio e cupo, come ciò che quel luogo rappresentava. La facciata ospitava, su un lato ad angolo retto, tre finestre dotate di telai di ferro e vetri smerigliati, che davano una fievole luce interna alle scale. Cigolani entrò nel piccolo cortile, dove vi era parcheggiato un furgone nero, da cui due necrofori tirarono fuori un sacco, nero, di plastica che adagiarono su una lettiga. Ritto, accanto alla porta, stava Georg Brandhauer, l’assistente del dottor Bonafè. Con ampi gesti collaudati Brandhauer fece scattare i ferma-porte ed aprì i battenti. I due uomini spinsero il carrello all’interno del corridoio.

    «Siamo attesi dal dottor Bonafè», disse Pugliese.

    L'assistente fece un mezzo inchino, «Il dottore vi aspetta in laboratorio», disse e fece seguire la frase da un gesto con il braccio, ad indicare la via.

    I due necrofori spinsero la lettiga, che cigolava per via di una ruota sgrassata, nel lungo corridoio di linoleum blu. Li seguivano Brandhauer, Pugliese e Canepa. L’odore nel locale sapeva di muffa e disinfettante, mosso da un enorme ventola che girava lenta sul soffitto ingiallito. Tutte le pareti erano piastrellate di un colore indefinito, sulla parete di destra alloggiavano le celle frigorifere mortuarie lucide, in acciaio cromato. Poco discosta una scrivania in metallo con due sedie bianche da ospedale. Dal soffitto pendevano due grosse lampade al neon che diffondevano, oltre al tipico ronzio dei condensatori, una luce innaturale. Il tavolo di dissezione rettangolare, con lavandino, in acciaio, dominava il centro della stanza.

    «Dottor Canepa», disse il dottor Bonafè, fasciato in un camice di due taglie più grandi, che metteva in risalto ancora di più la sua magrezza. «Mi dispiace fare la sua conoscenza in una simile circostanza», seguitò porgendogli la piccola mano. Il sostituto alzò le spalle.

    «Fa parte del nostro lavoro», disse e gliela strinse.

    «Maresciallo», si rivolse a Pugliese stringendo anche a lei la mano. «Voi due potete andare. Anche tu», disse ai portantini e al suo aiutante, che mestamente si incamminò dietro di loro per poi richiudere alle sue spalle la

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