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Psicologia della felicita'
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E-book79 pagine1 ora

Psicologia della felicita'

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Info su questo ebook

Parlare di felicità è farlo con illusione, meta nella vita, qualcosa di tanto desiderato ed allo stesso tempo effimero, per lo meno se si pensa alla felicità idealizzata che si vende attraverso il commercio, la televisione o la radio, però la felicità è qualcosa di più che raggiungere la meta desiderata, è un lavoro quotidiano per mantenere questo stato, altrimenti a cosa serve raggiungere la felicità se poi la si perde?

In questo e-book vengono presentate le ultime ricerche relazionate con la felicità, cos’è e come si raggiunge, ciò che succede quando non si raggiunge la felicità e quando appaiono gli inconvenienti, impedimenti per conseguirla.

Tutto spiegato in modo chiaro e semplice per offrire un’esperienza che arricchisca e che possa aiutare nella ricerca personale per raggiungere la felicità: reale, possibile e raggiungibile e soprattutto duratura.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita11 feb 2018
ISBN9781547515745
Psicologia della felicita'

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    Anteprima del libro

    Psicologia della felicita' - Juan Moisés De La Serna

    PSICOLOGIA DELLA FELICITA’

    ADESSO LA STRADA A PORTATA DI TUTTI

    DR JUAN MOISES DEL A SERNA

    Copyright © 2017

    PROLOGO

    Parlare di felicità è farlo con illusione, meta nella vita, qualcosa di tanto desiderato ed allo stesso tempo effimero, per lo meno se si pensa alla felicità idealizzata che si vende attraverso il commercio, la televisione o la radio, però la felicità è qualcosa di più che raggiungere la meta desiderata, è un lavoro quotidiano per mantenere questo stato, altrimenti a cosa serve raggiungere la felicità se poi la si perde?

    In questo e-book vengono presentate le ultime ricerche relazionate con la felicità, cos’è e come si raggiunge, ciò che succede quando non si raggiunge la felicità e quando appaiono gli inconvenienti, impedimenti per conseguirla.

    Tutto spiegato in modo chiaro e semplice per offrire un’esperienza che arricchisca e che possa aiutare nella ricerca personale per raggiungere la felicità: reale, possibile e raggiungibile e soprattutto duratura.

    PROLOGO

    INDICE

    RINGRAZIOAMENTI

    AVVISI LEGALI

    CAPITOLO 1. L’EMOZIONE DELLA FELICITA’

    CAPITOLO 2. SCOPRENDO LA FELICITA’

    CAPITOLO 3. BASI NEURONALI DELLA FELICITA’

    CAPTOLO 4. ALLA RICERCA DELLA FELICITA’

    CAPITOLO 5. BENEFICI DELLA FELICITA’

    CAPITOLO 6. QUANDO LA LFELICITA’ NON ARRIVA

    CONCUSIONI

    SU JUAN MOISES DEL A SERNA

    Capitolo 1. L'EMOZIONE DELLA FELICITA'

    La prima cosa che bisogna sapere riguardo la felicità, è che si tratta di un'emozione, tenendo anche in conto che le emozioni sono parte della vita, coscienti o no che siamo di esse. Sono presenti in ognuna delle azioni e decisioni che si prendono, da qui l'importanza di un loro studio. Tra i teorici delle emozioni, esistono due correnti, quelli che le considerano come un concetto univoco e inseparabile che si estende dagli affetti positivi fino a quelli negativi in un continuo, e quelli che le considerano come un concetto multidimensionale, composto da elementi cognitivi, comportamentali e fisiologici. L'emozione può considerarsi come uno stato particolare del soggetto che gli permette di percepire e rispondere all'ambiente (modalità di eccitazione). Semplificando, si potrebbero considerare tre stati possibili, il positivo ( allegria o felicità), il neutro (indifferenza) e il negativo (tristezza, dispiacere o infelicità); si tratterebbe quindi di un modo di percepire e rispondere di fronte all'ambiente. Quando questo stato diventa cronico, si considera come un tratto della personalità, cioè l'individuo lo converte nel suo modo abituale di risposta di fronte allo stimolo interno o esterno. Quando gli stati emozionali che sono diventati cronici si scompongono, appaiono deviazioni anomale del processo emozionale, che va da una accentuazione degli stati ansiosi o fobici fino a patologie come il disturbo di ansia generalizzata o il disturbo di depressione maggiore.

    Un’altra approssimazione all’emozione è considerarla come un processo adattativo di reazione cognitiva, fisiologica e comportamentale davanti allo stimolo ambientale, o interno che può essere positivo o negativo; per cui si può affermare che l’emozione influisce tanto nei pensieri, così come sull’organismo e nel comportamento.

    L'elaborazione dell’emozione si può dividere in due parti: la percezione e l’esperienza emozionale. La prima implica un processo cognitivo di basso livello, dove si percepisce e valuta lo stimolo emozionale; mentre che la seconda implica un processo cognitivo di alto livello nel quale si contestualizza ciò che viene percepito e s’interpreta a seconda delle esperienze precedenti.

    Questi sembrano essere processi indipendenti, per cui il processo della percezione emozionale può o meno coinvolgere un’esperienza emozionale.

    Riguardo alla relazione tra cognizione ed emozione, sono state tre le posizioni principali che si sono adottate:

    - Da una parte ci sono autori che difendono la teoria per la quale in determinate circostanze le emozioni bloccano e annullano la cognizione, essendo precisamente le abilità e capacità affettive, tratti che caratterizzano la razza umana, in confronto con il semplice processo matematico o di categoria di dati che si succedono in un computer.

    - La posizione contraria difende la tesi per cui l’essere umano si distingue dagli animali grazie ai processi cognitivi superiori, relegando le emozioni a processi secondari, irrazionali e quasi sempre equivoci, propri degli animali.

    - Una terza posizione, sarebbe quella che considera entrambi i processi cognitivi come indipendenti, ma che in determinate circostanze lavorano insieme.

    L’esistenza del circuito emozionale percettivo-mnemonico nel cervello umano è ampiamente concordato, dove l’amigdala ha un ruolo cruciale perché registra gli eventi degli stimoli emozionali. Così l’informazione con contenuto emozionale ha significativamente più probabilità di essere meglio immagazzinata e recuperata di fronte all’informazione con contenuto neutro.

    L’estesa connessione tra l’amigdala e le regioni visuali extra-striato e dell'ippocampo, permette all’amigdala modulare il suo funzionamento e facilitare i compiti percettivi e mnemonici in queste aree.

    Ciò nonostante, ci sono evidenze che indicano come l’apprendimento emozionale associato all’amigdala è temporaneamente limitato, e che gli effetti posteriori sulla memoria potrebbero essere dovuti alla partecipazione di altre regioni del cervello, come la corteccia orbito frontale.

    Come detto anteriormente, saremmo davanti un circuito di processo emozionale che contrasterebbe con la via di processo cognitivo specifica.

    Nel circuito emozionale gli stimoli sembrano essere analizzati automaticamente in modo più rude e rapido, seguendo una strategia di configurazione, si tratta di una comunicazione semplificata ma con informazioni di grande rilevanza, necessarie per la sopravvivenza e lo sviluppo adeguato dentro del nucleo ecologico.

    Per cui, queste capacità di processo in parallelo rappresentano un vantaggio competitivo per sopravvivere nell’ambiente, visto che permette al soggetto di evitare minacce e pericoli in modo immediato, incluso prima che l’informazione sia valutata coscientemente nella corteccia prefrontale.

    Come si può comprovare, il mondo emozionale è più complesso di quello che si

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