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In nome del rock italiano
In nome del rock italiano
In nome del rock italiano
E-book62 pagine36 minuti

In nome del rock italiano

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Info su questo ebook

I nomi italiani che entusiasmano migliaia di appassionati e di semplici ascoltatori li conosciamo tutti: da Alessandra Amoroso a Elisa, dai Pooh alla Premiata Forneria Marconi, ai The Kolors, Edoardo Bennato o Luciano Ligabue, Mengoni, Ferro, Noemi, etc. Insomma, sono quelle voci che attraverso la radio sembrano dirci “Forza, ce la possiamo fare”. Anche se poi e per motivi diversi, con loro, gli artisti, non ci siamo mai incrociati al bar o al cinema. Sono le voci che ci distraggono nelle giornate uguali come fiocchi di neve di montagna. O pigre come le nuvole di settembre. Che ci cambiano per tre minuti la vita. “In nome del rock italiano” (di Mimmo Parisi & Diego Romero), ovvero, gli artisti che ci coccolano con le giuste parole. Anche e soprattutto in un momento storico dove tutto, attraverso il web, sembra a portata di mano, una canzone cantata da un rocker italiano aiuta a sperare in un domani più luminoso dell’Enel.
LinguaItaliano
Data di uscita22 feb 2018
ISBN9788827577547
In nome del rock italiano

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    Anteprima del libro

    In nome del rock italiano - Mimmo Parisi

    Bluvertigo

    In nome del rock Italiano

    Mimmo Parisi

    In nome del rock italiano

    a cura di Giorgia Bertelli

    Edizione 2018 In collaborazione con

    http://cinepoprock.blog.tiscali.it/

    e i tipi di stileLIBeRO Edizioni

    Racconto originale di Mimmo Parisi

    Correzione Bozze di Giorgia Bertelli

    Illustrazione di copertina e impaginazione di Diego Romero

    È consentita la riproduzione, parziale o totale, dell’opera e la sua diffusione a uso personale dei lettori, purché sia riconosciuta l’attribuzione dell’opera ai loro autori,

    l’opera non venga modificata e non venga riprodotta a scopo commerciale.

    Mimmo Parisi & Diego Romero

    Presentano

    IN NOME DEL ROCK ITALIANO

    Perché e in nome di chi continui a suonare?

    Perchè alla rivoluzione non importa se suoni un tre quarti da valzer o una doppia cassa metal: chiunque voglia la giustizia è rock. Non ti pare?

    Parole dell’autista americano

    Ciao, in questa prima parte troverete un racconto – quello che dà titolo al libro, In nome del rock italiano – nato sull’esperienza del concerto tenuto l’1 di luglio al Modena Park. Eravamo in 220mila. Io ero quello con la camicia a quadri, i jeans e gli stivaletti western. Quello che tra un brano e l’altro fischiettava, ma con molta educazione, il Vincerò di Nessun dorma. Insomma, la celebre romanza per tenore della Turandot di Giacomo Puccini. Nell’opera è intonata dal personaggio di Calaf all'inizio del terzo atto. Lo segnalo perchè, oh, metti che a uno interessi, che fai non lo informi?

    Comunque, mi chiamo Mimmo Parisi. Faccio il cantautore. Scrivo romanzi e affini.

    Dopo questa storia – il racconto In nome del rock italiano non la Turandot di Giacomo Puccini! –, il presente testo diventerà altro, ma sempre e ovviamente legato al mondo della musica. Infatti, si passerà alla citazione molto minimale di tutti – si fa per dire – gli artisti italiani che hanno girato e girano intorno al rock. Rock italiano, of course!

    Buona lettura,

    Mimmo Parisi

    Mimmo Parisi

    presenta

    IN NOME DEL ROCK ITALIANO

    Perché e in nome di chi continui a suonare?

    In nome del rock italiano

    Bologna. Italia. L’autista cercò un tratto di strada libero per fermarsi. Va da se che, in un aeroporto, non è cosa facile. Non lo è nemmeno all’aeroporto Marconi.

    Faceva un freddo del cazzo.

    Si può dire? In tv lo dicono e poi chiedono se si possa esprimere il concetto.

    Non si capisce mai se stiano scherzando. Se stiano prendendo in giro il conduttore. O chi sta a casa a sentirli.

    Comunque e in questa occasione, quello del freddo del c… vabbe', bestia, era un parere dell'autista della rockstar italica.

    «Chissà se il buon Guglielmo aveva previsto tutto questo. Guarda te, uno ti inventa una radio e quelli che vengono dopo danno il tuo nome ad un intero aeroporto!» disse a voce alta mentre tamburellava sul volante.

    Dietro, una voce conosciuta da Malta fino all’avamposto estremo delle Alpi austriache, cercò di schiarirsi. Poi si decise. Aggiunse:

    «Pensa se ne avesse inventate due!»

    «A be’ certo… Ma come due?»

    «Artemisio, dove hai la testa: 1 radio inventata = si ha diritto a un nome di

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